Ehi, ciao a tutti, o forse no, magari oggi salto i saluti perché sto ancora cercando di capire da dove partire con questo pensiero che mi frulla in testa
. Insomma, mi sono messa a riflettere su questa storia del contare calorie, pesare ogni grammo di cibo, controllare tutto come se fossimo dei robot. E se fosse proprio questo il problema? Voglio dire, siamo sicuri che vivere con la calcolatrice in mano ci stia davvero portando da qualche parte? Io, onestamente, comincio a dubitarne.
Ultimamente ho letto qualcosa sull’alimentazione intuitiva, e non so, mi ha fatto scattare una lampadina. Tipo, e se invece di imporci regole ferree provassimo ad ascoltare il nostro corpo? Magari non è un caso che dopo una giornata pesante mi viene voglia di qualcosa di caldo e confortante, o che dopo una bella camminata mi sento soddisfatta con poco. Forse il corpo sa già cosa gli serve, no? Eppure, continuo a chiedermi: ma funzionerà davvero? Non è che rischio di perdermi e mangiare solo pizza e gelato tutto il giorno?
Poi c’è la questione della testa, che per me è un bel casino. Mi rendo conto che spesso mangio non perché ho fame, ma perché sono stressata, annoiata o magari perché mi sento in colpa per non aver fatto abbastanza movimento. Tipo ieri, dopo una giornata seduta al pc, mi sono detta “vabbè, almeno faccio due squat davanti allo specchio”, ma poi mi sono ritrovata sul divano con un pacco di biscotti. Non è assurdo? Forse il punto non è solo cosa mangiamo, ma perché lo facciamo. E qui mi perdo ancora di più: come si fa a cambiare queste abitudini radicate?
Non fraintendetemi, non sto dicendo che dobbiamo buttare via tutto e vivere senza regole, però boh, questo approccio rigido delle diete mi sta stancando. Mi sembra di essere sempre in guerra con me stessa, e alla fine non vinco mai. Qualcuno di voi ha mai provato a mollare la presa e vedere cosa succede? Tipo, fidarsi un po’ di più di quel che sente dentro? Io ci sto pensando, ma ammetto che mi spaventa un po’. E se fosse solo una scusa per non affrontare il problema?
Insomma, sono curiosa di sapere cosa ne pensate voi. Magari c’è chi ha trovato un equilibrio senza bilancia e tabelle, o chi invece crede che serva comunque un po’ di struttura. Scrivetemi, che ho bisogno di un confronto!
Grazie mille, e scusate il papiro, ma avevo proprio bisogno di buttare fuori questi dubbi! 

Ultimamente ho letto qualcosa sull’alimentazione intuitiva, e non so, mi ha fatto scattare una lampadina. Tipo, e se invece di imporci regole ferree provassimo ad ascoltare il nostro corpo? Magari non è un caso che dopo una giornata pesante mi viene voglia di qualcosa di caldo e confortante, o che dopo una bella camminata mi sento soddisfatta con poco. Forse il corpo sa già cosa gli serve, no? Eppure, continuo a chiedermi: ma funzionerà davvero? Non è che rischio di perdermi e mangiare solo pizza e gelato tutto il giorno?

Poi c’è la questione della testa, che per me è un bel casino. Mi rendo conto che spesso mangio non perché ho fame, ma perché sono stressata, annoiata o magari perché mi sento in colpa per non aver fatto abbastanza movimento. Tipo ieri, dopo una giornata seduta al pc, mi sono detta “vabbè, almeno faccio due squat davanti allo specchio”, ma poi mi sono ritrovata sul divano con un pacco di biscotti. Non è assurdo? Forse il punto non è solo cosa mangiamo, ma perché lo facciamo. E qui mi perdo ancora di più: come si fa a cambiare queste abitudini radicate?
Non fraintendetemi, non sto dicendo che dobbiamo buttare via tutto e vivere senza regole, però boh, questo approccio rigido delle diete mi sta stancando. Mi sembra di essere sempre in guerra con me stessa, e alla fine non vinco mai. Qualcuno di voi ha mai provato a mollare la presa e vedere cosa succede? Tipo, fidarsi un po’ di più di quel che sente dentro? Io ci sto pensando, ma ammetto che mi spaventa un po’. E se fosse solo una scusa per non affrontare il problema?

Insomma, sono curiosa di sapere cosa ne pensate voi. Magari c’è chi ha trovato un equilibrio senza bilancia e tabelle, o chi invece crede che serva comunque un po’ di struttura. Scrivetemi, che ho bisogno di un confronto!

