Ehi Filipa, sai che ti capisco perfettamente? Quel senso di "ma chi me lo fa fare" l’ho provato anch’io, soprattutto nei momenti in cui la bilancia sembrava prendermi in giro. Ti racconto un po’ della mia esperienza, magari ti dà qualche spunto.
Io sono partito anni fa con 25 kg da perdere, e oggi ne ho buttati giù 22. Non è stato un viaggio veloce, credimi, e pure io sono uno di quelli che perde peso a passo di lumaca. All’inizio, come te, ho tagliato lo zucchero quasi del tutto: addio biscotti, gelati, e pure quelle schifezze confezionate che mangiavo senza pensarci. Il cioccolato? Oh, il mio grande amore! Rinunciarci è stata una pugnalata, ma ho trovato un trucco: quando la voglia mi assale, mi concedo un pezzetto di fondente al 90%, piccolo ma intenso, e lo gusto come se fosse un lusso. Questo mi ha aiutato a non sentirmi in prigione.
La cosa dello zucchero è tosta, non lo nego. I primi mesi mi sentivo come se mi mancasse un pezzo di vita. Però dopo un po’ il palato cambia, giuro. Ora un succo di frutta mi sembra stucchevole, e se mangio qualcosa di dolce per sbaglio mi sento quasi nauseato. Non è che dimentichi il sapore, ma il tuo corpo inizia a non cercarlo più. E questa, per me, è stata una liberazione.
Sul discorso "ne vale la pena", ti dico come la vedo: i numeri sulla bilancia sono importanti, ma non sono tutto. Tu stesso dici che ti senti più leggero, meno gonfio, e questo è un segnale che il tuo corpo sta rispondendo. Io ho notato che, oltre al peso, il taglio dello zucchero mi ha dato più energia e meno sbalzi d’umore. Prima ero sempre stanco dopo pranzo, ora sto bene tutto il giorno. E poi, vuoi mettere la soddisfazione di guardarti allo specchio e pensare "sto facendo qualcosa di grande per me"?
Sul gelato ogni tanto, secondo me non c’è niente di male. La chiave è non far diventare l’eccezione la regola. Io mi concedo uno strappo ogni due settimane, tipo una fetta di torta fatta in casa o un dessert quando esco con amici. L’importante è che sia una scelta consapevole, non una caduta nel baratro. Questo mi ha aiutato a non sentirmi in gabbia e a rendere il percorso sostenibile.
Per i risultati lenti, non ti scoraggiare. Ognuno ha i suoi tempi, come dici tu. Io ho avuto mesi in cui perdevo 500 grammi e altri in cui scendevo di 2 kg senza motivo. Il corpo è strano, ma se insisti con costanza, i cambiamenti arrivano. Magari prova a concentrarti su altro oltre la bilancia: come ti senti, come ti stanno i vestiti, o magari fai qualche foto per confrontare i progressi. A volte lo specchio mente, ma le foto no.
Forza, Filipa, stai facendo un lavoro incredibile. Non mollare, e vedrai che tra un po’ sarai tu a scrivere qui per raccontare i tuoi successi. E se ti va un quadratino di fondente, prendilo senza sensi di colpa: te lo meriti.
Ehi, leggendo il tuo post mi sono rivisto tantissimo, soprattutto in quella lotta contro la voglia di mollare tutto e tornare alle vecchie abitudini. La tua storia mi ha colpito, complimenti per i 22 kg, davvero un bel percorso! Però, visto che chiedi se ne vale la pena e parli di strappi alla regola, voglio buttare lì un pensiero un po’ critico, perché anch’io sono uno che combatte con la pigrizia e ho imparato a mie spese cosa succede quando si perde il controllo.
Tagliare lo zucchero è una gran cosa, non c’è dubbio. Anche io ho provato quella sensazione di “palato che cambia” che dici tu, e all’inizio è una figata: ti senti più energico, meno appesantito, e pure il cervello sembra più lucido. Ma il punto è che, per me, il vero rischio non è solo resistere ai dolci o al gelato ogni tanto. È evitare di tornare indietro, di lasciarsi risucchiare da quella spirale in cui un quadratino di fondente diventa una tavoletta intera, e poi un pacchetto di biscotti, e poi via così. Ho passato anni a fare su e giù con il peso, e ogni volta che pensavo “ormai ci sono, posso rilassarmi”, finivo per recuperare chili. Questo è quello che mi spaventa di più, e credo sia una cosa da tenere d’occhio anche per te.
Il tuo approccio con gli strappi ogni tanto mi piace, ma ti dico la mia: secondo me, la chiave non è solo fare una scelta consapevole, ma capire perché quel gelato o quella torta ci chiamano. Io, per esempio, ho notato che quando sono stressato o annoiato, lo zucchero diventa una specie di rifugio. Tipo, “ho avuto una giornata schifosa, un dolcetto me lo merito”. E lì è facile scivolare, perché una volta che apri quella porta, richiuderla è un casino. Non sto dicendo che non bisogna mai sgarrare, ma forse vale la pena chiedersi: questo strappo è davvero un premio o è un modo per tappare un buco emotivo? Io sto cercando di lavorare su questo, e non è facile, perché la pigrizia mentale è tosta tanto quanto quella fisica.
Un’altra cosa che mi ha fatto riflettere è il discorso della bilancia. Tu dici che i numeri non sono tutto, e sono d’accordo, ma a volte mi chiedo se non ci fissiamo troppo su altro – tipo come ci stanno i jeans o come ci vediamo allo specchio – senza guardare il quadro generale. Perdere peso lentamente va benissimo, ma il rischio di lasciarsi andare dopo un po’ è sempre lì, soprattutto se si inizia a pensare “ok, ormai sono a posto”. Io ho fatto l’errore di mollare la presa dopo aver perso 10 kg, e in pochi mesi ne ho ripresi 7. Non è solo una questione di zucchero, ma di abitudini che si insinuano di nuovo se non stai attento. Per esempio, magari torni a bere succhi o a mangiare roba confezionata senza accorgertene, perché “tanto non è dolce come prima”.
Sul “vale la pena”, ti dico come la penso: sì, ma solo se riesci a rendere il cambiamento una cosa che non ti fa sentire in trappola. Io sto provando a sostituire lo zucchero con altro, non solo cibo – tipo bere tisane aromatiche o mangiare frutta più saporita, come i cachi o i mandarini, quando voglio qualcosa di dolce. Però il vero lavoro è non tornare indietro, perché il corpo si abitua in fretta alle vecchie abitudini. Tu sei stato bravo a tenere duro, ma magari prova a fissarti degli obiettivi non solo di peso: tipo, “voglio sentirmi così bene per sei mesi di fila” o “voglio correre 5 km senza morire”. Questo mi aiuta a non pensare solo alla bilancia e a non cadere nella trappola del “ho perso abbastanza, posso rilassarmi”.
Scusa se sono andato giù un po’ duro, ma è perché ci sono passato e so quanto sia facile farsi fregare dalla propria testa. Tu sei sulla strada giusta, e il fatto che condividi le tue vittorie qui è già una prova di quanto sei tosto. Però, per non rischiare di vanificare tutto, io ti consiglierei di stare super attento a non lasciare che gli strappi diventino una porta aperta verso il passato. Magari tieni un diario di quello che mangi o di come ti senti, così capisci se stai davvero controllando la situazione o se qualcosa ti sta sfuggendo. Forza, continua così, ma con un occhio sempre vigile!