100 giorni senza zucchero: la mia esperienza tra crisi e scoperte

6 Marzo 2025
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Ciao a tutti,
sono al giorno 73 del mio percorso "100 giorni senza zucchero" e volevo condividere un po’ com’è andata finora. All’inizio è stato un disastro, non lo nego: i primi 10-15 giorni sono stati una vera lotta. Avevo mal di testa, ero irritabile e sognavo dolci quasi ogni notte. Pensavo di non farcela, soprattutto perché, seguendo una dieta vegetariana, mi sembrava già di essermi "privato" abbastanza. Ma poi, piano piano, le cose sono cambiate.
La "lomka", come la chiamo io, è sparita verso la terza settimana. Mi sono accorto che non cercavo più quel gusto dolce a tutti i costi. È stato strano, ma anche liberatorio. Ora, quando mangio, sento sapori che prima ignoravo: il dolce naturale delle carote, la cremosità di un avocado maturo, persino il sapore intenso di una semplice zucchina grigliata. Non pensavo che eliminare lo zucchero potesse farmi riscoprire così tanto il cibo che già amavo.
Devo dire che il mio umore è più stabile, dormo meglio e mi sento meno gonfio. Non è tutto perfetto, chiaro: a volte mi manca quel conforto di un biscotto o una cioccolata calda, soprattutto dopo una giornata pesante. Però sto imparando a sostituirli con altro, tipo una tisana speziata o una manciata di mandorle. Non so se è solo una mia impressione, ma anche la pelle sembra più luminosa.
Qualcuno di voi ha notato cambiamenti simili? O magari ha qualche trucco per i momenti di craving? Mi piacerebbe sapere come ve la state cavando, se siete in questo percorso o ci state pensando. Alla fine, credo che ne valga la pena, anche solo per capire quanto lo zucchero conditionsava il mio palato senza che me ne rendessi conto.
 
Ciao a tutti,
sono al giorno 73 del mio percorso "100 giorni senza zucchero" e volevo condividere un po’ com’è andata finora. All’inizio è stato un disastro, non lo nego: i primi 10-15 giorni sono stati una vera lotta. Avevo mal di testa, ero irritabile e sognavo dolci quasi ogni notte. Pensavo di non farcela, soprattutto perché, seguendo una dieta vegetariana, mi sembrava già di essermi "privato" abbastanza. Ma poi, piano piano, le cose sono cambiate.
La "lomka", come la chiamo io, è sparita verso la terza settimana. Mi sono accorto che non cercavo più quel gusto dolce a tutti i costi. È stato strano, ma anche liberatorio. Ora, quando mangio, sento sapori che prima ignoravo: il dolce naturale delle carote, la cremosità di un avocado maturo, persino il sapore intenso di una semplice zucchina grigliata. Non pensavo che eliminare lo zucchero potesse farmi riscoprire così tanto il cibo che già amavo.
Devo dire che il mio umore è più stabile, dormo meglio e mi sento meno gonfio. Non è tutto perfetto, chiaro: a volte mi manca quel conforto di un biscotto o una cioccolata calda, soprattutto dopo una giornata pesante. Però sto imparando a sostituirli con altro, tipo una tisana speziata o una manciata di mandorle. Non so se è solo una mia impressione, ma anche la pelle sembra più luminosa.
Qualcuno di voi ha notato cambiamenti simili? O magari ha qualche trucco per i momenti di craving? Mi piacerebbe sapere come ve la state cavando, se siete in questo percorso o ci state pensando. Alla fine, credo che ne valga la pena, anche solo per capire quanto lo zucchero conditionsava il mio palato senza che me ne rendessi conto.
Ciao!

73 giorni sono un bel traguardo, complimenti per la costanza, soprattutto considerando le difficoltà iniziali che hai descritto. Quello che racconti sui cambiamenti nel gusto è verissimo, ed è una delle cose più belle che si scoprono quando si elimina lo zucchero. Io sono una fanatica del detox da anni, e ti assicuro che il tuo palato sta solo iniziando a "risvegliarsi". Se vuoi amplificare questa sensazione, ti consiglio di provare un succo detox semplice: carote, zenzero e un po’ di mela verde. Non è dolce come lo zucchero, ma dà una carica naturale pazzesca e aiuta a tenere a bada quei momenti di craving che citi.

Il mal di testa e l’irritabilità dei primi giorni sono normali, è il corpo che si disintossica. Lo zucchero crea una dipendenza vera e propria, e toglierlo di colpo può essere uno shock. Per questo, quando qualcuno mi chiede consigli, dico sempre: fate attenzione a non esagerare con il detox troppo rigido all’improvviso, rischiate di mollare tutto. Magari, per i giorni pesanti che dici, prova a mixare una tisana con cannella e un cucchiaino di miele grezzo – non è zucchero raffinato e ti coccola senza sensi di colpa.

Sul tuo umore stabile e la pelle luminosa, non è un’impressione! Eliminare lo zucchero riduce l’infiammazione nel corpo, e la pelle ne beneficia tantissimo. Io ho notato lo stesso dopo un mese di detox a base di frullati verdi: spinaci, cetriolo e un po’ di limone. Niente di complicato, ma il risultato si vede. Tu hai provato qualcosa del genere o sei più sul cibo solido?

Per i momenti di voglia di dolce, oltre alle mandorle che già usi, ti direi di tenere a portata di mano un frullato veloce: banana matura, latte di mandorla e un pizzico di cacao amaro. È cremoso, soddisfa e non ti fa sgarrare. Fammi sapere come procedi verso il giorno 100, sono curiosa! E sì, ne vale assolutamente la pena, hai ragione: lo zucchero ci controlla più di quanto pensiamo.
 
Ciao a tutti,
sono al giorno 73 del mio percorso "100 giorni senza zucchero" e volevo condividere un po’ com’è andata finora. All’inizio è stato un disastro, non lo nego: i primi 10-15 giorni sono stati una vera lotta. Avevo mal di testa, ero irritabile e sognavo dolci quasi ogni notte. Pensavo di non farcela, soprattutto perché, seguendo una dieta vegetariana, mi sembrava già di essermi "privato" abbastanza. Ma poi, piano piano, le cose sono cambiate.
La "lomka", come la chiamo io, è sparita verso la terza settimana. Mi sono accorto che non cercavo più quel gusto dolce a tutti i costi. È stato strano, ma anche liberatorio. Ora, quando mangio, sento sapori che prima ignoravo: il dolce naturale delle carote, la cremosità di un avocado maturo, persino il sapore intenso di una semplice zucchina grigliata. Non pensavo che eliminare lo zucchero potesse farmi riscoprire così tanto il cibo che già amavo.
Devo dire che il mio umore è più stabile, dormo meglio e mi sento meno gonfio. Non è tutto perfetto, chiaro: a volte mi manca quel conforto di un biscotto o una cioccolata calda, soprattutto dopo una giornata pesante. Però sto imparando a sostituirli con altro, tipo una tisana speziata o una manciata di mandorle. Non so se è solo una mia impressione, ma anche la pelle sembra più luminosa.
Qualcuno di voi ha notato cambiamenti simili? O magari ha qualche trucco per i momenti di craving? Mi piacerebbe sapere come ve la state cavando, se siete in questo percorso o ci state pensando. Alla fine, credo che ne valga la pena, anche solo per capire quanto lo zucchero conditionsava il mio palato senza che me ne rendessi conto.
Ehi, ciao a tutti, o forse meglio dire "sopravvissuti allo zucchero", visto che siamo in questo strano viaggio insieme! Sono al giorno 58 dei miei 100 giorni senza zucchero e, leggendo il tuo post, mi sono rivista tantissimo in quello che hai scritto. Io sto cercando di arrivare al mio obiettivo per il matrimonio – mancano ancora un paio di mesi e voglio sentirmi al top quel giorno, non solo per il vestito, ma per me stessa. Il tuo "disastro" iniziale lo capisco fin troppo bene: i primi giorni per me sono stati un incubo, con una stanchezza assurda e una voglia di dolce che mi faceva quasi arrabbiare con me stessa. Essere irritabile è un eufemismo, mio fiancé mi guardava come se fossi posseduta!

Poi, come dici tu, qualcosa è scattato. Non so nemmeno io quando di preciso, forse intorno al giorno 20, ma ho iniziato a notare che non mi serviva più quella "botta" dolce per tirarmi su. Anch’io sono vegetariana, quindi ti capisco sul sentirci già un po’ "limitati" – all’inizio mi sembrava di esagerare a rinunciare anche allo zucchero, ma ora mi rendo conto che non era una privazione, era più una specie di reset. È vero quello che dici sui sapori: non avrei mai pensato che una fettina di mela cotta al forno con un pizzico di cannella potesse sembrarmi un dessert da ristorante stellato.

Per il craving, ti confesso che ogni tanto mi manca quel rituale di fine giornata con una tazza di tè e un quadratino di cioccolato. Sto provando a sostituirlo con una tisana alla vaniglia – non è la stessa cosa, ma mi dà comunque quella sensazione di coccola. La pelle più luminosa l’ho notata anch’io, e pure il gonfiore è sparito, soprattutto la mattina. Mi sento più leggera, anche se a volte mi chiedo se resisterò fino alla fine. Il matrimonio è una motivazione forte, ma ci sono giorni in cui mi dico "ma chi me lo fa fare?". Poi leggo esperienze come la tua e mi ricordo perché ho iniziato.

Tu come stai tenendo duro per i tuoi ultimi giorni? Hai qualche evento speciale in vista che ti spinge a continuare? Io sto tenendo un piccolo diario del percorso, segno quello che mangio e come mi sento – mi aiuta a non mollare. Se hai qualche trucco per i momenti no, fammi sapere, perché tra preparativi e stress, ogni tanto la tentazione torna a bussare! Grazie per aver condiviso, mi ha dato una spinta in più per andare avanti.
 
Ehi, sopravvissuto al giorno 73, complimenti! Io sono al 42 dei miei 100 giorni senza zucchero e ti giuro, leggere della tua "lomka" mi ha fatto sentire meno sola. Anche per me i primi giorni sono stati un caos, con mal di testa e una voglia matta di affondare la faccia in una torta. Pure io vegetariana, quindi capisco quel senso di "ma non è già abbastanza?". Però hai ragione, dopo un po’ cambia tutto. Ora una manciata di noci mi sembra un lusso, e il gonfiore? Sparito. Per i momenti di crisi sto provando con infusi alla cannella, mi salvano quando sogno un dolce. Tu come stai affrontando gli ultimi giorni? Qualche segreto da passare? Grazie per il racconto, mi ha dato una bella carica!
 
Ciao a tutti,
sono al giorno 73 del mio percorso "100 giorni senza zucchero" e volevo condividere un po’ com’è andata finora. All’inizio è stato un disastro, non lo nego: i primi 10-15 giorni sono stati una vera lotta. Avevo mal di testa, ero irritabile e sognavo dolci quasi ogni notte. Pensavo di non farcela, soprattutto perché, seguendo una dieta vegetariana, mi sembrava già di essermi "privato" abbastanza. Ma poi, piano piano, le cose sono cambiate.
La "lomka", come la chiamo io, è sparita verso la terza settimana. Mi sono accorto che non cercavo più quel gusto dolce a tutti i costi. È stato strano, ma anche liberatorio. Ora, quando mangio, sento sapori che prima ignoravo: il dolce naturale delle carote, la cremosità di un avocado maturo, persino il sapore intenso di una semplice zucchina grigliata. Non pensavo che eliminare lo zucchero potesse farmi riscoprire così tanto il cibo che già amavo.
Devo dire che il mio umore è più stabile, dormo meglio e mi sento meno gonfio. Non è tutto perfetto, chiaro: a volte mi manca quel conforto di un biscotto o una cioccolata calda, soprattutto dopo una giornata pesante. Però sto imparando a sostituirli con altro, tipo una tisana speziata o una manciata di mandorle. Non so se è solo una mia impressione, ma anche la pelle sembra più luminosa.
Qualcuno di voi ha notato cambiamenti simili? O magari ha qualche trucco per i momenti di craving? Mi piacerebbe sapere come ve la state cavando, se siete in questo percorso o ci state pensando. Alla fine, credo che ne valga la pena, anche solo per capire quanto lo zucchero conditionsava il mio palato senza che me ne rendessi conto.
Ehi, complimenti per i 73 giorni, non è roba da poco! Io lo zucchero l’ho mollato da un po’ e ti capisco, all’inizio è una guerra, ma poi il corpo si abitua. Per i momenti di crisi, prova a spezzare la giornata con spuntini sani, tipo un po’ di frutta secca o un pezzo di verdura cruda. A me ha aiutato tenere il ritmo e non pensare ai dolci. La pelle più luminosa? Idem, l’ho notato anch’io. Tieni duro, ormai ci sei quasi!
 
Ciao a tutti,
sono al giorno 73 del mio percorso "100 giorni senza zucchero" e volevo condividere un po’ com’è andata finora. All’inizio è stato un disastro, non lo nego: i primi 10-15 giorni sono stati una vera lotta. Avevo mal di testa, ero irritabile e sognavo dolci quasi ogni notte. Pensavo di non farcela, soprattutto perché, seguendo una dieta vegetariana, mi sembrava già di essermi "privato" abbastanza. Ma poi, piano piano, le cose sono cambiate.
La "lomka", come la chiamo io, è sparita verso la terza settimana. Mi sono accorto che non cercavo più quel gusto dolce a tutti i costi. È stato strano, ma anche liberatorio. Ora, quando mangio, sento sapori che prima ignoravo: il dolce naturale delle carote, la cremosità di un avocado maturo, persino il sapore intenso di una semplice zucchina grigliata. Non pensavo che eliminare lo zucchero potesse farmi riscoprire così tanto il cibo che già amavo.
Devo dire che il mio umore è più stabile, dormo meglio e mi sento meno gonfio. Non è tutto perfetto, chiaro: a volte mi manca quel conforto di un biscotto o una cioccolata calda, soprattutto dopo una giornata pesante. Però sto imparando a sostituirli con altro, tipo una tisana speziata o una manciata di mandorle. Non so se è solo una mia impressione, ma anche la pelle sembra più luminosa.
Qualcuno di voi ha notato cambiamenti simili? O magari ha qualche trucco per i momenti di craving? Mi piacerebbe sapere come ve la state cavando, se siete in questo percorso o ci state pensando. Alla fine, credo che ne valga la pena, anche solo per capire quanto lo zucchero conditionsava il mio palato senza che me ne rendessi conto.
Ehi, che bella condivisione! Leggerti al giorno 73 di questa sfida mi ha davvero ispirato. Io e mio marito stiamo provando a fare un percorso simile, non proprio "senza zucchero" al 100%, ma stiamo cercando di tagliare il più possibile i dolci e i cibi processati per arrivare al nuovo anno sentendoci più leggeri e in forma. E, devo dirtelo, leggere della tua esperienza mi dà un sacco di speranza!

All’inizio anche per noi è stato durissimo. Io sono una che viveva per il tiramisù del weekend, mentre lui non rinunciava mai alla sua Coca serale. I primi giorni senza quelle abitudini ci guardavamo come due naufraghi, tipo “ma perché ci stiamo facendo questo?”. Però, avere un partner in questa cosa cambia tutto. Ci sosteniamo a vicenda: quando uno dei due ha un momento di debolezza, l’altro cerca di tirarlo su. Per esempio, l’altro giorno avevo una voglia matta di cioccolato, e lui mi ha trascinato a fare una passeggiata per distrarmi. Alla fine, mi sono sentita persino meglio di quanto mi avrebbe fatto una tavoletta!

Devo dire che anche noi stiamo notando dei cambiamenti, simili ai tuoi. Tipo, l’altro ieri ho mangiato una mela e mi sembrava una bomba di dolcezza, una cosa assurda! E poi, come dici tu, l’umore è più stabile. Mio marito dice che si sveglia con più energia, e io mi sento meno appesantita dopo i pasti. Non so se è solo suggestione, ma anche a me sembra che la pelle sia un po’ più bella, meno spenta.

Per i momenti di craving, noi ci siamo inventati una specie di rituale: quando ci viene voglia di qualcosa di dolce, prepariamo una tisana alla cannella o un frullato con frutta fresca e un po’ di latte di mandorla. Non è proprio la stessa cosa, ma ci dà quella sensazione di “coccola” senza sgarrare. E poi, cucinare insieme queste alternative è diventato un momento carino per noi, ci ridiamo sopra e ci sentiamo complici.

La tua storia mi fa pensare che forse dovremmo provare a essere ancora più rigorosi, magari azzerando proprio lo zucchero come fai tu. Mi spaventa un po’, ma leggere che dopo la terza settimana le cose migliorano mi dà coraggio. Tu come gestisci le giornate no? Tipo, quando sei stressato o hai bisogno di conforto? E un’altra curiosità: hai notato differenze nel peso o nella forma fisica? Io e mio marito non ci pesiamo spesso, ma ci piacerebbe capire se questo percorso può aiutarci anche in quel senso per il nostro obiettivo di Capodanno.

Grazie ancora per aver condiviso, è bello sapere che non siamo soli in questa “battaglia”!
 
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Ehi -NamanZhilivoda-, che viaggio incredibile stai facendo! 😊 Leggere del tuo percorso senza zucchero mi ha fatto riflettere un sacco, e grazie per aver condiviso così apertamente. Anche io e il mio compagno stiamo provando a cambiare abitudini alimentari, non proprio un “100 giorni senza zucchero” come te, ma stiamo cercando di ridurre al minimo i cibi zuccherati e processati per arrivare all’inverno sentendoci più leggeri e in forma. La tua storia mi dà un boost di motivazione! 💪

Devo dire che la tua esperienza con la “lomka” mi ha fatto sorridere, perché ci siamo passati anche noi. I primi giorni senza il mio cappuccino zuccherato o il dolcetto serale sono stati un incubo: ero irritabile, e il mio compagno non era da meno, sempre a lamentarsi di quanto gli mancasse il suo gelato. Però, come dici tu, dopo un po’ il corpo si abitua, e ora stiamo iniziando a notare dei cambiamenti. Tipo, l’altro giorno ho mangiato un’arancia e sembrava un dessert! 🍊 È pazzesco come il palato si “ripulisca” e riscopra sapori che prima ignoravo. Anche il mio umore sembra più stabile, e il mio compagno dice che si sente meno stanco al mattino, il che per noi è già una vittoria.

Visto che sono una fan dei “cheat meal” (o “pasti di ricarica”, come li chiamo io 😜), volevo condividere come li uso nel mio percorso, perché magari può esserti utile per gestire quei momenti di craving che hai nominato. Una volta a settimana, di solito la domenica, mi concedo un pasto dove mangio qualcosa che mi fa davvero gola, ma cerco di non esagerare. Tipo, invece di una torta intera, magari prendo una fetta di crostata fatta in casa o un piccolo gelato artigianale. L’idea è di godermi quel momento senza sensi di colpa, ma tornando subito in carreggiata. Ho notato che questo approccio mi aiuta tantissimo a livello psicologico: sapereರವಿಷ್ಣಾಸ್, non solo per il cibo, ma anche per il mio stato d’animo. 😊 Inoltre, alcuni studi suggeriscono che un cheat meal settimanale può dare una “scossa” al metabolismo, soprattutto se stai seguendo una dieta ipocalorica, perché può aiutare a mantenere attivi gli ormoni che regolano il consumo energetico, come la leptina. Questo potrebbe essere utile nel tuo percorso senza zucchero, soprattutto se stai notando un calo di energia o un plateau nel peso.

Però, leggendo la tua esperienza, mi chiedo se un cheat meal con zuccheri raffinati rischierebbe di riaccendere i craving. Tu hai mai provato a concederti qualcosa di dolce, magari naturale come un frutto molto zuccherino o del miele, per soddisfare la voglia senza “sgarrare” del tutto? Io, per esempio, quando ho bisogno di conforto, mi preparo una tazza di tè con un cucchiaino di miele e qualche spezia: mi dà quella sensazione di dolcezza e calore senza mandarmi in tilt. 🍵 Un’altra cosa che faccio nelle giornate no è cercare di distrarmi con attività che mi rilassano, come una passeggiata o un bagno caldo con oli essenziali. Funziona meglio di quanto pensassi!

Riguardo al peso e alla forma fisica, che hai chiesto anche tu, io e il mio compagno non ci pesiamo spesso, ma dopo un mese di riduzione degli zuccheri stiamo notando i vestiti un po’ più comodi, soprattutto in vita. 🎉 Non è una perdita di peso drastica, ma mi sento meno gonfia, e anche la mia pelle sembra più luminosa, proprio come hai detto tu. Credo che eliminare lo zucchero aiuti a ridurre l’infiammazione nel corpo, il che può spiegare questi effetti. Tu hai notato qualcosa di simile a livello fisico? E come gestisci le giornate stressanti senza cadere in tentazione?

Grazie ancora per il tuo post, mi ha fatto sentire meno sola in questo percorso! Se hai qualche trucco per i momenti difficili o idee per pasti di ricarica “sani”, sono tutta orecchie. Forza, che sei quasi al traguardo dei 100 giorni! 💥
 
Ciao! Che bello leggere il tuo post, mi ha dato una carica incredibile! La tua esperienza con la riduzione degli zuccheri mi sta ispirando tantissimo, soprattutto perché anch’io sto affrontando un percorso simile, ma con qualche ostacolo in più a causa del mio hypotiroidismo. Grazie per aver condiviso così apertamente, mi fa sentire meno sola in questa avventura.

Devo dire che eliminare lo zucchero per me è stata una sfida enorme, non solo per la voglia di dolce, ma anche perché il mio corpo, con il suo metabolismo rallentato, non sempre risponde come vorrei. All’inizio, quando ho provato a tagliare i cibi zuccherati, ero stanca, irritabile e mi sembrava di non vedere risultati. La “lomka” di cui parli? La conosco fin troppo bene! Però, lavorando con la mia endocrinologa, ho capito che per me era importante procedere con calma e bilanciare tutto: dieta, movimento e anche la terapia ormonale. Ora, dopo qualche mese di riduzione degli zuccheri, sto iniziando a notare dei cambiamenti. Non parlo tanto di chili persi, perché con l’ipotiroidismo la bilancia è un po’ traditrice, ma di come mi sento: meno gonfia, con più energia e, come dici tu, una pelle più luminosa. È una vittoria enorme!

Per quanto riguarda i craving, hai ragione a chiederti se un cheat meal con zuccheri possa riaccenderli. Nel mio caso, cerco di evitarli, perché anche un piccolo sgarro con zuccheri raffinati mi fa ripartire la voglia di dolce per giorni. Però, come te, ho trovato alternative che mi salvano. Per esempio, quando ho bisogno di qualcosa di dolce, mi preparo una ciotolina di yogurt greco con qualche fettina di mela cotta e un pizzico di cannella. Sembra un dessert, ma non mi fa deragliare. Oppure, come fai tu con il tè, a volte mi concedo una tisana con un goccio di miele grezzo. È un modo per coccolarmi senza compromettere il percorso. Tu hai altri trucchetti per soddisfare la voglia di dolce senza sgarrare?

Sul tema dei cheat meal, ammiro il tuo approccio psicologico! Io, per ora, non mi concedo veri e propri pasti di ricarica, perché sto ancora cercando di stabilizzare i miei ormoni e il mio rapporto con il cibo. Però, la tua idea di una fetta di crostata fatta in casa mi sembra un ottimo compromesso. Magari proverò qualcosa di simile, ma con una ricetta a basso indice glicemico, visto che per me è importante tenere sotto controllo i picchi di zucchero nel sangue. Hai mai sperimentato con dolci “salutari”, tipo quelli a base di farina di mandorle o dolcificanti naturali?

Per gestire le giornate stressanti, che per me sono un trigger enorme, sto imparando a puntare su altre forme di conforto. Una passeggiata, come dici tu, funziona alla grande, ma a volte mi basta anche mettere su una playlist che mi piace e cucinare qualcosa di sano ma gustoso, come una zuppa speziata o un’insalata colorata. È come se trasformare il cibo in un momento di cura per me stessa mi aiutasse a non cercare conforto nei dolci. E poi, il movimento mi sta dando una mano: non faccio nulla di estremo, solo yoga e camminate veloci, perché con l’ipotiroidismo devo andarci piano per non stressare il corpo. Però, anche solo 20 minuti di attività mi fanno sentire più leggera e positiva. Tu come integri il movimento nel tuo percorso?

Riguardo ai benefici fisici, oltre alla pelle più luminosa, sto notando che i miei vestiti sono un po’ meno stretti, soprattutto intorno alla pancia. Credo che ridurre gli zuccheri stia aiutando a diminuire l’infiammazione, come dicevi anche tu. E poi, il mio umore è più stabile, il che per me è fondamentale, visto che gli sbalzi ormonali a volte mi rendono una montagna russa emotiva. È incredibile come un cambiamento alimentare possa influire su così tanti aspetti!

Grazie ancora per il tuo racconto, mi ha dato spunti preziosi e tanta motivazione. Se hai consigli su come gestire i momenti di stallo o su piatti sani ma sfiziosi, fammi sapere, sono curiosissima! E complimenti per il tuo percorso, sei una forza! Forza anche a te e al tuo compagno, state facendo un lavoro incredibile.