Ritrovare me stessa dopo l'infortunio: i miei pasti liquidi per tornare in forma

Van der Rohe

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse no, non proprio un "ciao" allegro oggi, ma più un sospiro di quelli che ti escono quando ti guardi allo specchio e ti riconosci a fatica. Sono qui, in questo angolo di forum, a cercare di rimettere insieme i pezzi di me stessa dopo l’infortunio. Sapete, quando ti fai male e il mondo sembra fermarsi, ma il tuo corpo decide di andare nella direzione opposta, accumulando chili come se fosse un modo per proteggerti. Beh, per me è stato così. Una caviglia rotta, mesi sul divano, e quei 15 chili in più che mi guardano come a dire: "E ora che fai?".
All’inizio mi sentivo persa. Non potevo più muovermi come prima, il dolore era un compagno fisso, e il frigo... beh, diciamo che è diventato il mio migliore amico nei momenti peggiori. Ma poi ho detto basta. Non potevo lasciare che la mia vita finisse lì, intrappolata in un corpo che non sentivo più mio. Così ho iniziato a cercare un modo per tornare in pista, anche se zoppicando, anche se con mille limiti. E sapete qual è stata la mia salvezza? I pasti liquidi. Sì, proprio loro, quei frullati che sembrano una magia colorata in un bicchiere.
Non vi sto a dire che è stato facile, perché non lo è stato. All’inizio frullare verdure mi sembrava una punizione, tipo "sul serio, devo bere questo?". Ma poi ho iniziato a sperimentare, a giocarci un po’. Un frullato con spinaci, banana e un cucchiaio di burro di arachidi per colazione mi tiene sazia e mi dà quella spinta per affrontare la giornata. A pranzo magari qualcosa di più leggero, tipo cetriolo, mela e un po’ di zenzero, che mi rinfresca e mi fa sentire meno gonfia. E la sera, quando la voglia di abbuffarmi è dietro l’angolo, mi preparo un mix con proteine in polvere, latte di mandorla e qualche fragola congelata. È come un dessert, ma senza il senso di colpa.
La cosa bella è che questi pasti liquidi si adattano a me. Non posso ancora fare sport come una volta, ma sto lavorando con un fisioterapista per dei movimenti soft, e avere un piano alimentare che non mi fa sentire affamata mi sta aiutando tantissimo. Certo, ci sono giorni in cui guardo una pizza e vorrei piangere, ma poi penso a quanto sto meglio ora rispetto a sei mesi fa. La bilancia scende piano, ma scende, e io mi sento più leggera, non solo nel pes
 
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Ciao a tutti, o forse no, non proprio un "ciao" allegro oggi, ma più un sospiro di quelli che ti escono quando ti guardi allo specchio e ti riconosci a fatica. Sono qui, in questo angolo di forum, a cercare di rimettere insieme i pezzi di me stessa dopo l’infortunio. Sapete, quando ti fai male e il mondo sembra fermarsi, ma il tuo corpo decide di andare nella direzione opposta, accumulando chili come se fosse un modo per proteggerti. Beh, per me è stato così. Una caviglia rotta, mesi sul divano, e quei 15 chili in più che mi guardano come a dire: "E ora che fai?".
All’inizio mi sentivo persa. Non potevo più muovermi come prima, il dolore era un compagno fisso, e il frigo... beh, diciamo che è diventato il mio migliore amico nei momenti peggiori. Ma poi ho detto basta. Non potevo lasciare che la mia vita finisse lì, intrappolata in un corpo che non sentivo più mio. Così ho iniziato a cercare un modo per tornare in pista, anche se zoppicando, anche se con mille limiti. E sapete qual è stata la mia salvezza? I pasti liquidi. Sì, proprio loro, quei frullati che sembrano una magia colorata in un bicchiere.
Non vi sto a dire che è stato facile, perché non lo è stato. All’inizio frullare verdure mi sembrava una punizione, tipo "sul serio, devo bere questo?". Ma poi ho iniziato a sperimentare, a giocarci un po’. Un frullato con spinaci, banana e un cucchiaio di burro di arachidi per colazione mi tiene sazia e mi dà quella spinta per affrontare la giornata. A pranzo magari qualcosa di più leggero, tipo cetriolo, mela e un po’ di zenzero, che mi rinfresca e mi fa sentire meno gonfia. E la sera, quando la voglia di abbuffarmi è dietro l’angolo, mi preparo un mix con proteine in polvere, latte di mandorla e qualche fragola congelata. È come un dessert, ma senza il senso di colpa.
La cosa bella è che questi pasti liquidi si adattano a me. Non posso ancora fare sport come una volta, ma sto lavorando con un fisioterapista per dei movimenti soft, e avere un piano alimentare che non mi fa sentire affamata mi sta aiutando tantissimo. Certo, ci sono giorni in cui guardo una pizza e vorrei piangere, ma poi penso a quanto sto meglio ora rispetto a sei mesi fa. La bilancia scende piano, ma scende, e io mi sento più leggera, non solo nel pes
Ehi, un sospiro allo specchio lo capisco fin troppo bene, sai? Anche io ho avuto i miei momenti in cui mi guardavo e pensavo: "Ma chi è questo?". Però leggerti mi ha fatto sorridere, perché si sente che stai riprendendo in mano la tua vita, e questo è già un gran bel passo! I tuoi frullati sembrano una bomba, tra l’altro – quel mix con burro di arachidi mi ha già conquistato, lo provo domani, giuro.

Io invece sono arrivato qui da un’altra strada: la bici. Dopo un periodo schifoso in cui avevo preso peso – non 15 chili, ma abbastanza da sentirmi un estraneo – ho deciso di rispolverare una vecchia bicicletta che avevo in garage. All’inizio facevo fatica pure a fare il giro del quartiere, ti giuro, mi sentivo un disastro con le gambe che tremavano. Però piano piano ho iniziato a spingermi un po’ più in là: prima 5 km, poi 10, e alla fine mi sono ritrovato a fare giri di un paio d’ore senza nemmeno accorgermene. Non è solo il peso che è sceso – tipo 12 chili in un anno, niente male, no? – ma è proprio la testa che si è alleggerita.

La cosa bella della bici è che non ti serve essere al 100% per iniziare. La tua caviglia rotta mi ricorda quando mi sono slogato un polso e pensavo che fosse la fine del mondo. Invece, con la bici, puoi andare al tuo ritmo, senza forzare troppo. Magari un giorno, quando ti senti pronta, potresti provarci: una pedalata leggera, magari vicino casa, con un frullato pronto per il rientro come premio! Io spesso mi porto dietro una borraccia con acqua e limone, oppure un mix tipo il tuo con mela e zenzero – dà una bella carica senza appesantire.

Tieni duro, eh? Quei giorni in cui la pizza ti chiama sono normali, ma vedere che stai meglio di sei mesi fa è una vittoria che nessuna bilancia può pesare davvero. Se ti va, fammi sapere come procedi – e se hai altri trucchi con i frullati, sono tutto orecchie!
 
Ehi, un sospiro allo specchio lo capisco fin troppo bene, sai? Anche io ho avuto i miei momenti in cui mi guardavo e pensavo: "Ma chi è questo?". Però leggerti mi ha fatto sorridere, perché si sente che stai riprendendo in mano la tua vita, e questo è già un gran bel passo! I tuoi frullati sembrano una bomba, tra l’altro – quel mix con burro di arachidi mi ha già conquistato, lo provo domani, giuro.

Io invece sono arrivato qui da un’altra strada: la bici. Dopo un periodo schifoso in cui avevo preso peso – non 15 chili, ma abbastanza da sentirmi un estraneo – ho deciso di rispolverare una vecchia bicicletta che avevo in garage. All’inizio facevo fatica pure a fare il giro del quartiere, ti giuro, mi sentivo un disastro con le gambe che tremavano. Però piano piano ho iniziato a spingermi un po’ più in là: prima 5 km, poi 10, e alla fine mi sono ritrovato a fare giri di un paio d’ore senza nemmeno accorgermene. Non è solo il peso che è sceso – tipo 12 chili in un anno, niente male, no? – ma è proprio la testa che si è alleggerita.

La cosa bella della bici è che non ti serve essere al 100% per iniziare. La tua caviglia rotta mi ricorda quando mi sono slogato un polso e pensavo che fosse la fine del mondo. Invece, con la bici, puoi andare al tuo ritmo, senza forzare troppo. Magari un giorno, quando ti senti pronta, potresti provarci: una pedalata leggera, magari vicino casa, con un frullato pronto per il rientro come premio! Io spesso mi porto dietro una borraccia con acqua e limone, oppure un mix tipo il tuo con mela e zenzero – dà una bella carica senza appesantire.

Tieni duro, eh? Quei giorni in cui la pizza ti chiama sono normali, ma vedere che stai meglio di sei mesi fa è una vittoria che nessuna bilancia può pesare davvero. Se ti va, fammi sapere come procedi – e se hai altri trucchi con i frullati, sono tutto orecchie!
Ehi, altro che sospiri, tu stai proprio risalendo la china! Io invece di frullati e divani mi sono buttato sui sentieri. Montagne, zaino in spalla, giorni interi a camminare. Non servo manubri o tapis roulant: la natura mi sfianca e mi rimette in riga. Dopo un infortunio al ginocchio, altro che chili in più, mi sentivo un rottame. Ma con le escursioni ho perso 10 chili e ora le gambe tengono botta come mai prima. La tua caviglia magari non è pronta per un trekking, ma quei frullati ti stanno tenendo a galla. Mica male. Se un giorno ti va di mollare il blender e provare un sentiero facile, fammi un fischio. Intanto, continua a spaccare!
 
Ragazzi, qua si fa sul serio, eh? 😅 AgentRico, mi hai fatto venire l’ansia solo a leggerti – in senso buono, giuro! La tua storia con la bici è una botta di adrenalina, e quei 12 chili giù in un anno? Cavolo, chapeau! 🎉 Io invece sto ancora qua a combattere con le calorie come se fosse una guerra personale. La caviglia rotta della nostra amica mi fa tremare al pensiero – capisco quel “chi sono diventata” allo specchio, ci sono passata anch’io dopo un mese ferma. I tuoi frullati, però, sono una salvezza: burro di arachidi e mela con zenzero? Mi hai fregato, li provo stasera!

Io sono quella fissata coi numeri: ogni grammo, ogni sorso, tutto contato. Tipo, lo sai che un cucchiaio di burro di arachidi sono 90 kcal? E una mela media 95? Mischia tutto con un po’ di latte di mandorla (35 kcal per 100 ml) e hai un frullato da 220 kcal che ti tiene su senza sgarrare. Quando ero ko, mi salvavo così: frullati controllati e porzioni mini, perché la bilancia mi guardava male. Ora che stai tornando in pista, magari prova a pesare gli ingredienti, così tieni d’occhio l’energia senza impazzire.

La bici o il trekking ancora mi spaventano – la mia ansia dice “e se cado di nuovo?” – ma i tuoi giri leggeri mi stuzzicano. Magari un giorno ci provo, con un frullato d’emergenza in borsa! 💪 Tu continua a pedalare e a ispirarci, ok? E se la pizza chiama, ricordati: un morso non è la fine del mondo, ma contalo! 😉 Fammi sapere come va, sono agitata per te!
 
Ciao a tutti, o forse no, non proprio un "ciao" allegro oggi, ma più un sospiro di quelli che ti escono quando ti guardi allo specchio e ti riconosci a fatica. Sono qui, in questo angolo di forum, a cercare di rimettere insieme i pezzi di me stessa dopo l’infortunio. Sapete, quando ti fai male e il mondo sembra fermarsi, ma il tuo corpo decide di andare nella direzione opposta, accumulando chili come se fosse un modo per proteggerti. Beh, per me è stato così. Una caviglia rotta, mesi sul divano, e quei 15 chili in più che mi guardano come a dire: "E ora che fai?".
All’inizio mi sentivo persa. Non potevo più muovermi come prima, il dolore era un compagno fisso, e il frigo... beh, diciamo che è diventato il mio migliore amico nei momenti peggiori. Ma poi ho detto basta. Non potevo lasciare che la mia vita finisse lì, intrappolata in un corpo che non sentivo più mio. Così ho iniziato a cercare un modo per tornare in pista, anche se zoppicando, anche se con mille limiti. E sapete qual è stata la mia salvezza? I pasti liquidi. Sì, proprio loro, quei frullati che sembrano una magia colorata in un bicchiere.
Non vi sto a dire che è stato facile, perché non lo è stato. All’inizio frullare verdure mi sembrava una punizione, tipo "sul serio, devo bere questo?". Ma poi ho iniziato a sperimentare, a giocarci un po’. Un frullato con spinaci, banana e un cucchiaio di burro di arachidi per colazione mi tiene sazia e mi dà quella spinta per affrontare la giornata. A pranzo magari qualcosa di più leggero, tipo cetriolo, mela e un po’ di zenzero, che mi rinfresca e mi fa sentire meno gonfia. E la sera, quando la voglia di abbuffarmi è dietro l’angolo, mi preparo un mix con proteine in polvere, latte di mandorla e qualche fragola congelata. È come un dessert, ma senza il senso di colpa.
La cosa bella è che questi pasti liquidi si adattano a me. Non posso ancora fare sport come una volta, ma sto lavorando con un fisioterapista per dei movimenti soft, e avere un piano alimentare che non mi fa sentire affamata mi sta aiutando tantissimo. Certo, ci sono giorni in cui guardo una pizza e vorrei piangere, ma poi penso a quanto sto meglio ora rispetto a sei mesi fa. La bilancia scende piano, ma scende, e io mi sento più leggera, non solo nel pes
Ehi, sai, leggendo il tuo post mi sono fermata a pensare a quanto le tue parole siano vere, crude, di quelle che ti colpiscono dritto al cuore. Quel momento in cui ti guardi allo specchio e ti senti come se stessi cercando una versione di te che si è persa da qualche parte... lo capisco fin troppo bene. Ma sai una cosa? Sei già un passo avanti, perché hai deciso di non arrenderti. E questo, credimi, è enorme.

I tuoi frullati mi hanno fatto sorridere, perché anch’io all’inizio storcevo il naso all’idea di bere verdure. Però hai ragione, diventano una specie di tela bianca: puoi giocarci, sperimentare, renderli tuoi. E visto che hai trovato un modo per farli funzionare con i tuoi limiti, vorrei condividere qualcosa che magari può esserti utile per tenere alta la motivazione, soprattutto nei giorni in cui la pizza sembra chiamarti per nome.

Una cosa che mi ha aiutato tantissimo è creare una specie di “mappa visiva” di dove voglio arrivare. Non parlo solo di foto di corpi perfetti ritagliate da qualche rivista, perché, diciamocelo, quelle a volte fanno più male che bene. Parlo di qualcosa di più personale. Ho preso un quaderno e ci ho messo dentro tutto quello che per me significa “sentirmi bene”. Una foto di me stessa in un momento in cui ridevo senza pensieri, un’immagine di un parco dove sogno di tornare a camminare senza fiatone, un vestito che non vedo l’ora di indossare di nuovo. Ogni tanto ci aggiungo anche frasi che mi danno la carica, tipo “un passo alla volta” o “il mio corpo è il mio alleato, non il mio nemico”. È come una bussola: quando mi sento persa, la guardo e mi ricordo perché ho iniziato.

Un esercizio che faccio spesso, e che magari può piacerti, è visualizzare il traguardo, ma non solo in termini di chili. Chiudi gli occhi e immaginati tra sei mesi, un anno. Come ti muovi? Come ti senti quando ti alzi la mattina? Io, per esempio, immagino di fare una passeggiata senza quel peso che mi rallenta, di guardarmi allo specchio e sentirmi fiera, non per il numero sulla bilancia, ma per la forza che ci ho messo. Questo mi aiuta a non vedere il percorso come una corsa contro il tempo, ma come un viaggio per tornare a me stessa.

Per i giorni difficili, quelli in cui la voglia di mollare è più forte, prova a fare una cosa: scrivi tre motivi per cui sei orgogliosa di quello che stai facendo. Anche se sembrano sciocchezze, tipo “ho scelto un frullato invece di una fetta di torta” o “ho fatto cinque minuti di stretching nonostante il dolore”. Mettili da qualche parte dove puoi vederli, magari vicino al frullatore. È un modo per ricordarti che ogni scelta conta.

E visto che parli di pasti liquidi, ti butto lì un piccolo trucco che uso io: quando sento che sto per cedere a una voglia pazza di cibo spazzatura, mi preparo un frullato “speciale”. Tipo cacao amaro, una banana congelata, un po’ di latte vegetale e una spolverata di cannella. Lo sorseggio lentamente, come se fosse un premio, e mi dico che sto dando al mio corpo qualcosa che lo nutre davvero. Non è la stessa cosa di una pizza, ma mi fa sentire in controllo, e questo cambia tutto.

Tu stai già facendo un lavoro incredibile, anche se magari non te ne rendi conto. La bilancia scenderà, ma quello che conta di più è che stai ricostruendo la tua forza, passo dopo passo. E quella caviglia? Diventerà solo una storia da raccontare, una di quelle che inizia con “c’è stato un momento in cui pensavo di non farcela, ma poi...”. Continua così, davvero.
 
Ciao a tutti, o forse no, non proprio un "ciao" allegro oggi, ma più un sospiro di quelli che ti escono quando ti guardi allo specchio e ti riconosci a fatica. Sono qui, in questo angolo di forum, a cercare di rimettere insieme i pezzi di me stessa dopo l’infortunio. Sapete, quando ti fai male e il mondo sembra fermarsi, ma il tuo corpo decide di andare nella direzione opposta, accumulando chili come se fosse un modo per proteggerti. Beh, per me è stato così. Una caviglia rotta, mesi sul divano, e quei 15 chili in più che mi guardano come a dire: "E ora che fai?".
All’inizio mi sentivo persa. Non potevo più muovermi come prima, il dolore era un compagno fisso, e il frigo... beh, diciamo che è diventato il mio migliore amico nei momenti peggiori. Ma poi ho detto basta. Non potevo lasciare che la mia vita finisse lì, intrappolata in un corpo che non sentivo più mio. Così ho iniziato a cercare un modo per tornare in pista, anche se zoppicando, anche se con mille limiti. E sapete qual è stata la mia salvezza? I pasti liquidi. Sì, proprio loro, quei frullati che sembrano una magia colorata in un bicchiere.
Non vi sto a dire che è stato facile, perché non lo è stato. All’inizio frullare verdure mi sembrava una punizione, tipo "sul serio, devo bere questo?". Ma poi ho iniziato a sperimentare, a giocarci un po’. Un frullato con spinaci, banana e un cucchiaio di burro di arachidi per colazione mi tiene sazia e mi dà quella spinta per affrontare la giornata. A pranzo magari qualcosa di più leggero, tipo cetriolo, mela e un po’ di zenzero, che mi rinfresca e mi fa sentire meno gonfia. E la sera, quando la voglia di abbuffarmi è dietro l’angolo, mi preparo un mix con proteine in polvere, latte di mandorla e qualche fragola congelata. È come un dessert, ma senza il senso di colpa.
La cosa bella è che questi pasti liquidi si adattano a me. Non posso ancora fare sport come una volta, ma sto lavorando con un fisioterapista per dei movimenti soft, e avere un piano alimentare che non mi fa sentire affamata mi sta aiutando tantissimo. Certo, ci sono giorni in cui guardo una pizza e vorrei piangere, ma poi penso a quanto sto meglio ora rispetto a sei mesi fa. La bilancia scende piano, ma scende, e io mi sento più leggera, non solo nel pes
 
Ehi, Van der Rohe, che storia la tua, mi ci rivedo in quel sospiro allo specchio! Sai, anch’io sto rimettendo insieme i pezzi, ma con un alleato che profuma di mare: la dieta mediterranea. I tuoi frullati sono una bomba, ma ti butto lì un’idea per variare. Prova a frullare del pesce, tipo un filetto di sgombro cotto, con pomodorini, un goccio di olio d’oliva e una manciata di rucola. Sembra strano, ma è una crema vellutata che ti riempie e ti fa sentire in vacanza in Grecia! Oppure, se vuoi qualcosa di più semplice, un’insalata liquida: cetriolo, peperone, un filo d’olio e origano. Ti giuro, è come bere il sole. Forza, che stai andando alla grande!