Ciao a tutti, o forse no, non proprio un "ciao" allegro oggi, ma più un sospiro di quelli che ti escono quando ti guardi allo specchio e ti riconosci a fatica. Sono qui, in questo angolo di forum, a cercare di rimettere insieme i pezzi di me stessa dopo l’infortunio. Sapete, quando ti fai male e il mondo sembra fermarsi, ma il tuo corpo decide di andare nella direzione opposta, accumulando chili come se fosse un modo per proteggerti. Beh, per me è stato così. Una caviglia rotta, mesi sul divano, e quei 15 chili in più che mi guardano come a dire: "E ora che fai?".
All’inizio mi sentivo persa. Non potevo più muovermi come prima, il dolore era un compagno fisso, e il frigo... beh, diciamo che è diventato il mio migliore amico nei momenti peggiori. Ma poi ho detto basta. Non potevo lasciare che la mia vita finisse lì, intrappolata in un corpo che non sentivo più mio. Così ho iniziato a cercare un modo per tornare in pista, anche se zoppicando, anche se con mille limiti. E sapete qual è stata la mia salvezza? I pasti liquidi. Sì, proprio loro, quei frullati che sembrano una magia colorata in un bicchiere.
Non vi sto a dire che è stato facile, perché non lo è stato. All’inizio frullare verdure mi sembrava una punizione, tipo "sul serio, devo bere questo?". Ma poi ho iniziato a sperimentare, a giocarci un po’. Un frullato con spinaci, banana e un cucchiaio di burro di arachidi per colazione mi tiene sazia e mi dà quella spinta per affrontare la giornata. A pranzo magari qualcosa di più leggero, tipo cetriolo, mela e un po’ di zenzero, che mi rinfresca e mi fa sentire meno gonfia. E la sera, quando la voglia di abbuffarmi è dietro l’angolo, mi preparo un mix con proteine in polvere, latte di mandorla e qualche fragola congelata. È come un dessert, ma senza il senso di colpa.
La cosa bella è che questi pasti liquidi si adattano a me. Non posso ancora fare sport come una volta, ma sto lavorando con un fisioterapista per dei movimenti soft, e avere un piano alimentare che non mi fa sentire affamata mi sta aiutando tantissimo. Certo, ci sono giorni in cui guardo una pizza e vorrei piangere, ma poi penso a quanto sto meglio ora rispetto a sei mesi fa. La bilancia scende piano, ma scende, e io mi sento più leggera, non solo nel pes
All’inizio mi sentivo persa. Non potevo più muovermi come prima, il dolore era un compagno fisso, e il frigo... beh, diciamo che è diventato il mio migliore amico nei momenti peggiori. Ma poi ho detto basta. Non potevo lasciare che la mia vita finisse lì, intrappolata in un corpo che non sentivo più mio. Così ho iniziato a cercare un modo per tornare in pista, anche se zoppicando, anche se con mille limiti. E sapete qual è stata la mia salvezza? I pasti liquidi. Sì, proprio loro, quei frullati che sembrano una magia colorata in un bicchiere.
Non vi sto a dire che è stato facile, perché non lo è stato. All’inizio frullare verdure mi sembrava una punizione, tipo "sul serio, devo bere questo?". Ma poi ho iniziato a sperimentare, a giocarci un po’. Un frullato con spinaci, banana e un cucchiaio di burro di arachidi per colazione mi tiene sazia e mi dà quella spinta per affrontare la giornata. A pranzo magari qualcosa di più leggero, tipo cetriolo, mela e un po’ di zenzero, che mi rinfresca e mi fa sentire meno gonfia. E la sera, quando la voglia di abbuffarmi è dietro l’angolo, mi preparo un mix con proteine in polvere, latte di mandorla e qualche fragola congelata. È come un dessert, ma senza il senso di colpa.
La cosa bella è che questi pasti liquidi si adattano a me. Non posso ancora fare sport come una volta, ma sto lavorando con un fisioterapista per dei movimenti soft, e avere un piano alimentare che non mi fa sentire affamata mi sta aiutando tantissimo. Certo, ci sono giorni in cui guardo una pizza e vorrei piangere, ma poi penso a quanto sto meglio ora rispetto a sei mesi fa. La bilancia scende piano, ma scende, e io mi sento più leggera, non solo nel pes