Ehi, ciao a tutti, o forse no, non so neanche perché sto scrivendo qui. Sono stanco di girare in tondo: voglio dimagrire, ci provo, ma ogni volta che lo stress mi mangia vivo, finisco per mangiare anch’io. È un disastro, no? Tipo ieri, giornata schifosa al lavoro, torno a casa e mi ritrovo con un pacco di biscotti in mano senza neanche sapere come ci è arrivato. Non ce la faccio più a sabotarmi così, ma come si fa a smettere? Qualcuno di voi ha qualche trucco per non crollare quando la testa va in tilt? Io le emozioni le sento tutte nello stomaco, e non so come gestirle. Però qualcosa sta cambiando: questa settimana ho provato a bere più acqua e tisane invece di buttarmi sul cibo, e forse non è andata malissimo. Ma poi oggi eccomi di nuovo, nervoso e con la voglia di aprire il frigo. Aiutatemi, vi prego, perché da solo mi sembra di combattere contro un muro!
Ehi, capisco benissimo quel vortice in cui ti senti risucchiato, come se lo stress ti spingesse dritto verso il frigo senza chiederti il permesso. Viaggio tanto per lavoro, e credimi, le giornate caotiche in aeroporto o le notti in hotel possono trasformarsi in un campo minato per chi cerca di non sabotarsi col cibo. Quel pacco di biscotti che ti ritrovi in mano? È come se fosse il tuo cervello che cerca una via di fuga, un attimo di conforto. Ma sai una cosa? Stai già facendo un passo enorme scrivendo qui e provando con l’acqua e le tisane. È un inizio, e non è poco.
Ti racconto cosa funziona per me quando lo stress mi fa venir voglia di svuotare la dispensa. Siccome sono spesso in giro, ho imparato a portare con me un “kit di sopravvivenza” per le crisi emotive. Non parlo di cibo, ma di piccoli trucchi per calmare la testa. Uno che mi salva è prendermi cinque minuti, ovunque sia: in una stanza d’albergo, su una panchina in stazione, persino in macchina prima di guidare. Chiudo gli occhi, faccio respiri lenti e profondi, tipo inspirare contando fino a quattro, trattenere un attimo, ed espirare contando fino a sei. Sembra una sciocchezza, ma è come premere un tasto di pausa sul caos che hai dentro. Non risolve tutto, ma mi dà quel momento di lucidità per non correre al primo distributore automatico.
Un’altra cosa che mi aiuta è avere sempre a portata di mano qualcosa di sano da sgranocchiare, tipo una manciata di mandorle o una mela. Non è la stessa cosa di un biscotto, lo so, ma almeno non mi sento in colpa dopo. E poi, quando sono in viaggio, cerco di muovermi: una camminata veloce intorno all’hotel, qualche esercizio a corpo libero in camera. Non perché devo “bruciare calorie”, ma perché muovermi mi scarica la tensione e mi fa sentire meno in balia delle emozioni.
Il tuo stomaco che “sente tutto” mi ricorda me stesso. Non sei solo in questa battaglia, e il fatto che tu stia cercando alternative come le tisane è un segnale che vuoi cambiare. Prova a darti piccole vittorie: magari la prossima volta che senti l’impulso di aprire il frigo, prova quei respiri lenti, o scrivi qui sul forum cosa stai provando. Non devi combattere il muro da solo. Forza, un passo alla volta, ce la fai!