Ehi, mi hai fatto proprio sorridere con la storia del frigo che chiama, perché è esattamente il mio copione notturno! Quel momento in cui lo stress ti stringe lo stomaco, ma invece di calmarti ti ritrovi con un cucchiaio in mano a scavare in qualche vasetto... ti capisco al 100%. La tua battaglia con la Nutella? Been there, done that. Però sai una cosa? Quei giorni in cui riesci a preparare le insalate sono oro, e non lasciarteli scappare via solo perché ogni tanto deragli.
Io sono il classico tipo che di notte si trasforma in un lupo mannaro della cucina. Non scherzo: quando tutti dormono, il mio cervello decide che è il momento perfetto per razziare la dispensa. E visto che sono vegano, non è che mi butto sulla Nutella, ma sai quelle creme di mandorle o il burro di arachidi? Ecco, sono la mia kryptonite. Però ultimamente sto cercando di cambiare le carte in tavola, e ti racconto cosa mi sta aiutando, magari c’è qualcosa che puoi rubacchiare anche tu.
Prima di tutto, lo stress. È lui il regista di questo film horror in cui finiamo a mangiare per anestetizzarci. Io ho iniziato a fare una cosa che sembra banale ma funziona: quando sento che sto per crollare, mi fermo e bevo un bicchiere d’acqua. Non è una pozione magica, ma mi dà quei 30 secondi per pensare: “Ok, vuoi davvero mangiare o è solo la tua testa che ti frega?”. Spesso mi salva. Se l’acqua non basta, mi butto su una tisana al finocchio o alla menta, che mi calma senza aggiungere calorie. E no, non sono uno da tisane hippy, ma queste funzionano.
Per i pasti, sto provando a fare pace con la pianificazione senza trasformarla in un lavoro a tempo pieno. Come te, anch’io ho provato con agende e liste, ma mi stressavano più dello stress stesso. Ora faccio così: la domenica preparo una base per un paio di giorni. Tipo, cuocio una teglia di ceci speziati al forno, faccio una vagonata di hummus e taglio un po’ di verdure crude da sgranocchiare. Non è un menu da chef, ma è veloce e mi evita di cedere alle schifezze. Il trucco è tenere tutto pronto in frigo, così quando la fame notturna bussa, apro e trovo qualcosa di sano che non mi fa sentire in colpa. Se vuoi un’idea vegana facile, prova a fare dei burger di lenticchie: li prepari in 20 minuti, li congeli e li tiri fuori quando serve. Non sono gourmet, ma salvano la vita.
Sul discorso notturno, il mio problema più grande è che di sera mi annoio o mi agito, e il cibo diventa il mio passatempo. Ultimamente sto provando a sostituirlo con altro. Tipo, invece di aprire il frigo, mi metto a guardare video di ricette vegane su YouTube. Non per cucinare a mezzanotte, ma per ispirarmi per il giorno dopo. Oppure, se sono proprio nervoso, faccio una passeggiata di 10 minuti intorno a casa, anche solo per prendere aria. Non risolve il mondo, ma mi distrae quel tanto che basta per non cadere nella trappola del “mangio perché sono stressato”.
E poi, lasciami dire una cosa: non sei un disastro, e non lo sono neanch’io, anche se a volte ci sentiamo così. Ogni volta che scegli un’opzione sana, anche solo una carota invece di un cucchiaio di crema di noci, stai vincendo. Io mi sono dato una regola: non mi peso più di una volta ogni due settimane, e cerco di concentrarmi su come mi sento, non sui numeri. Tipo, se riesco a dormire meglio o a non sentirmi appesantito, per me è già un goal. La tua agenda è un’ottima idea, ma non caricarla di troppe aspettative. Scrivi una cosa piccola, tipo “stasera provo una tisana invece di spiluccare”. E se sgarri, pazienza, riparti.
Ultima chicca: quando il lavoro o la vita mi fanno saltare i nervi, scrivo tutto su un’app di note sul telefono. Non è un diario profondo, solo un posto dove butto fuori il nervoso. Tipo: “Il mio capo è un idiota, voglio mangiarmi un barattolo di tahina, ma non lo farò”. Poi cancello e mi sento un po’ più leggero. Non so se funzionerà per te, ma provare non costa niente.
Forza, siamo in viaggio insieme, e ogni passo conta. La prossima volta che vinci una battaglia contro il frigo notturno, vieni qui a raccontarlo, che ci diamo una pacca sulla spalla virtuale. Io ci sto provando, e se ce la faccio io, che sono il re delle scivolate, ce la fai anche tu!