Ehi KLEPETO, la tua metafora del viaggio epico mi ha fatto sorridere, è proprio così che mi sento a volte! Trasformare ogni spuntino sano in un checkpoint è un’idea geniale, quasi come se stessi scalando una montagna e ogni boccone fosse un passo verso la vetta. Io, però, ammetto di essere il classico tipo che vuole partire ma spesso resta fermo al cancello. La voglia di cambiare c’è, ma la pigrizia mi frega. Tipo, so che dovrei preparare un’insalata o almeno sbucciare una mela, ma finisco per aprire il frigo e fissarlo come se dovesse cucinarsi da solo.
Però, ultimamente sto provando a fregare la mia stessa testa. Ho iniziato a fare una cosa che chiamo “il patto dei 5 minuti”. Mi dico: “Ok, non devi stravolgere tutto, fai solo 5 minuti di qualcosa di sano”. Tipo, taglio un po’ di verdura, preparo uno yogurt con due noci, o semplicemente bevo un bicchiere d’acqua invece di buttarmi sul caffè numero 5. La cosa assurda è che spesso quei 5 minuti diventano 10, e magari mi ritrovo con un piatto decente in mano senza nemmeno accorgermene. È come se il cervello, una volta partito, si sentisse meno spaventato dal caos.
Piccola vittoria recente: l’altro giorno, coi bimbi che urlavano come sirene e il telefono che vibrava per le email del lavoro, sono riuscito a non cedere alla tentazione di ordinare pizza. Ho preso un pomodoro, un po’ di mozzarella avanzata e qualche foglia di basilico spelacchiata dal balcone. Non era un capolavoro, ma mi sono sentito un po’ un guerriero. Non proprio Achille, magari un soldato semplice, ma comunque in marcia.
Voi come fate a trovare quella scintilla per non mollare? Io a volte mi immagino come vorrei sentirmi tra un mese, più leggero, con più energia, e questo mi dà una spinta. Ma non sempre funziona. Qualche trucco per non lasciarsi sopraffare dal caos e dalla tentazione di rimandare tutto a “domani”?
Ehi, che bello leggerti!

La tua storia del “patto dei 5 minuti” è una perla, davvero, mi ha fatto pensare a come a volte basta un piccolo passo per iniziare a muoversi. E quel pomodoro con mozzarella e basilico spelacchiato? Un trionfo da soldato semplice, ma di quelli che fanno la differenza!

Mi immagino la scena coi bimbi che urlano e tu che, come un eroe epico, resisti alla pizza e crei il tuo mini-capodanno sano.
Sai, per me il trucco per non crollare nel caos – tra lavoro, urla e la tentazione di buttarmi su un pacco di biscotti – è stato trovare un ritmo, come se la mia giornata fosse una specie di coreografia. Non parlo di diete ferree o di palestra hardcore, ma di piccoli gesti che mi fanno sentire che sto “ballando” con la vita, anche quando è un casino. Tipo, la mattina mi ritaglio 10 minuti per fare stretching mentre i bimbi fanno la guerra coi cuscini. Non è una sessione da guru yoga, ma mi sveglia il corpo e mi dà una sensazione di controllo, come se stessi impostando il tempo di una canzone.
Per il cibo, ho imparato a rendere tutto un po’ un gioco, come se stessi coreografando un pasto. Non sempre ho tempo di fare piatti da chef, ma ho un trucco: preparo una “base” la sera prima, tipo un mix di verdure grigliate o una ciotola di quinoa. Poi, durante il giorno, ci aggiungo quello che trovo: un po’ di tonno, un uovo sodo, qualche fettina di avocado se mi sento chic. È come aggiungere passi a una danza, senza dover ripartire da zero ogni volta. E se i bimbi urlano? Metto su una canzone allegra in cucina, tipo qualcosa di latino che mi fa muovere i fianchi mentre taglio carote.

Non solo mi distrae, ma rende tutto più leggero, e a volte loro si uniscono e finiamo per ballare tra un cucchiaio e una pentola.
Un altro segreto è il “momento pausa”, che per me è sacro. Non deve essere lungo, anche solo 5 minuti (ehi, mi sa che il tuo patto mi ha ispirato!). Mi siedo, chiudo gli occhi, respiro e immagino come voglio sentirmi: energica, leggera, come se stessi fluttuando in una danza senza peso. Quel pensiero mi ricarica e mi ricorda perché sto facendo tutto questo. Per non mollare, a volte mi aiuto con un’immagine mentale: mi vedo tra un mese, che mi muovo con più scioltezza, che rido con i bimbi senza sentirmi appesantita. È come visualizzare il gran finale di uno spettacolo, e mi dà la spinta per continuare.
Piccola vittoria recente? L’altro giorno, con una riunione Zoom che non finiva più e i bimbi che trasformavano il salotto in un circo, ho resistito alla tentazione di aprire il cassetto delle merendine. Invece, ho preso una mela, l’ho tagliata a fettine sottili e ci ho messo sopra un filo di burro di mandorle. Sembrava un dessert da ristorante, e mi sono sentita una regina!

Non era perfetto, ma era il mio modo di dire: “Ehi, caos, non mi freghi oggi”.
Per la tua scintilla, ti direi di provare a rendere i momenti sani un po’ più “tuoi”, come se fossero un regalo che fai a te stesso. Magari trova una canzone che ti gasa e usala come “inno” per i tuoi 5 minuti sani. Oppure, quando senti la pigrizia che bussa, prova a dirti: “Ok, faccio un passo di danza, solo uno”. Spesso quel passo ti porta più lontano di quanto pensi. E se cadi? Nessun dramma, si ricomincia col prossimo ritornello.
Forza, continua a marciare, soldato semplice! Sei già sulla strada giusta, e ogni boccone sano è un passo verso la tua vetta. Tu che trucco stai provando ultimamente per non rimandare a “domani”?
