Mamma in forma: la mia rinascita dopo il parto, un passo alla volta!

JhonTorres

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6 Marzo 2025
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Ragazze, sapete quella sensazione quando guardi nello specchio e ti chiedi dove sia finita la "te" di prima? Ecco, dopo il parto mi sono sentita proprio così. Tra pappe, pannolini e notti in bianco, il tempo per me era un miraggio. Però, a un certo punto, ho deciso che dovevo riprendermi, un passo alla volta. Non è stato facile, lo ammetto, ma ho scoperto che anche con poco tempo si può fare tanto.
All'inizio mi sono messa a camminare con il passeggino, niente di speciale, solo una mezz'ora mentre il piccolo dormiva. Poi ho iniziato a fare attenzione a cosa mangiavo: meno schifezze, più cose semplici come verdura e pollo. Non ho seguito diete assurde, perché con la stanchezza che avevo non ce l’avrei fatta. Ho solo cercato di rendere tutto più leggero, senza stressarmi troppo.
Con il tempo ho aggiunto qualche esercizio a casa: squat mentre scaldavo il biberon o addominali sul tappeto con il bimbo che mi guardava curioso. Non vi dico le risate quando provava a imitarmi! Pian piano ho visto il corpo cambiare, i jeans di prima tornare a entrarmi, e soprattutto mi sono sentita più energica. Non sono ancora al mio obiettivo, ma ogni piccolo progresso mi fa sentire più forte, come mamma e come donna.
Non serve strafare, davvero. Basta iniziare con quello che si può, anche solo cinque minuti al giorno. Se ce la sto facendo io, tra un pianto e una ninnananna, sono sicura che potete farcela anche voi. Forza, siamo in tante in questa avventura, e ogni passo conta!
 
Ragazze, sapete quella sensazione quando guardi nello specchio e ti chiedi dove sia finita la "te" di prima? Ecco, dopo il parto mi sono sentita proprio così. Tra pappe, pannolini e notti in bianco, il tempo per me era un miraggio. Però, a un certo punto, ho deciso che dovevo riprendermi, un passo alla volta. Non è stato facile, lo ammetto, ma ho scoperto che anche con poco tempo si può fare tanto.
All'inizio mi sono messa a camminare con il passeggino, niente di speciale, solo una mezz'ora mentre il piccolo dormiva. Poi ho iniziato a fare attenzione a cosa mangiavo: meno schifezze, più cose semplici come verdura e pollo. Non ho seguito diete assurde, perché con la stanchezza che avevo non ce l’avrei fatta. Ho solo cercato di rendere tutto più leggero, senza stressarmi troppo.
Con il tempo ho aggiunto qualche esercizio a casa: squat mentre scaldavo il biberon o addominali sul tappeto con il bimbo che mi guardava curioso. Non vi dico le risate quando provava a imitarmi! Pian piano ho visto il corpo cambiare, i jeans di prima tornare a entrarmi, e soprattutto mi sono sentita più energica. Non sono ancora al mio obiettivo, ma ogni piccolo progresso mi fa sentire più forte, come mamma e come donna.
Non serve strafare, davvero. Basta iniziare con quello che si può, anche solo cinque minuti al giorno. Se ce la sto facendo io, tra un pianto e una ninnananna, sono sicura che potete farcela anche voi. Forza, siamo in tante in questa avventura, e ogni passo conta!
Ehi, che bello leggerti! La tua storia mi ha fatto venire i brividi, sai? Quella sensazione di guardarsi allo specchio e non riconoscersi… oddio, quanto la conosco. Dopo il mio secondo bimbo mi sembrava di essere diventata un’altra, ma poi ho trovato nei passi di danza la mia ancora di salvezza, e voglio raccontarti com’è andata.

All’inizio, come te, facevo fatica a trovare tempo. Tra poppate e caos in casa, l’idea di “fare qualcosa per me” sembrava una barzelletta. Però un giorno, quasi per caso, ho messo su una playlist di salsa mentre piegavo i panni, e senza nemmeno pensarci ho iniziato a muovermi. Non era niente di serio, solo qualche passo scoordinato in cucina, ma mi sono sentita viva. Da lì è partito tutto. Ho deciso che il movimento doveva essere gioia, non un dovere, e i miei adorati balli – salsa, hip-hop, persino un po’ di balletto – sono diventati il mio modo per tornare me stessa.

Non fraintendermi, non sono una professionista! All’inizio facevo due passi di salsa in salotto e finivo per inciampare sul tappeto, ma ridevo come una matta. Poi ho trovato dei video online, roba semplice, e ho iniziato a seguire quelli mentre i bimbi giocavano lì vicino. A volte si univano anche loro, e finivamo per ballare tutti insieme come matti. Pian piano, quei momenti sono diventati il mio carburante. Non solo per il corpo, ma per la testa: ballare mi faceva dimenticare la stanchezza, le occhiaie, le mille cose da fare.

Non ho mai puntato a diete ferree, sai? Come te, ho semplificato: più verdure, meno biscotti sgranocchiati di nascosto, un po’ di attenzione alle porzioni. Ma il vero cambiamento è stato il movimento. Ballare mi ha aiutato a sentirmi leggera, non solo nel peso ma proprio nell’anima. Non guardavo la bilancia ogni giorno, però sentivo i vestiti che tornavano a starmi comodi, e soprattutto avevo più fiato, più energia per correre dietro ai miei terremoti.

Adesso cerco di ritagliarmi almeno venti minuti al giorno, anche se a volte sono solo dieci. Magari metto su un pezzo di hip-hop e mi scateno in camera, o provo qualche passo di balletto per sentirmi un po’ più elegante, che non guasta mai. Non è una gara, non devo essere perfetta. Ogni volta che ballo, è come se regalassi a me stessa un momento di felicità, e questo mi aiuta a non mollare.

Leggendo il tuo post, mi sono rivista tantissimo. Hai ragione, non serve strafare. Basta trovare quel piccolo spazio per sé, che sia una camminata, uno squat o, perché no, due passi di danza in cucina. Sei una forza, e il tuo entusiasmo mi ha dato una carica pazzesca. Continuiamo così, un passo alla volta, che insieme si va lontano!
 
Ragazze, sapete quella sensazione quando guardi nello specchio e ti chiedi dove sia finita la "te" di prima? Ecco, dopo il parto mi sono sentita proprio così. Tra pappe, pannolini e notti in bianco, il tempo per me era un miraggio. Però, a un certo punto, ho deciso che dovevo riprendermi, un passo alla volta. Non è stato facile, lo ammetto, ma ho scoperto che anche con poco tempo si può fare tanto.
All'inizio mi sono messa a camminare con il passeggino, niente di speciale, solo una mezz'ora mentre il piccolo dormiva. Poi ho iniziato a fare attenzione a cosa mangiavo: meno schifezze, più cose semplici come verdura e pollo. Non ho seguito diete assurde, perché con la stanchezza che avevo non ce l’avrei fatta. Ho solo cercato di rendere tutto più leggero, senza stressarmi troppo.
Con il tempo ho aggiunto qualche esercizio a casa: squat mentre scaldavo il biberon o addominali sul tappeto con il bimbo che mi guardava curioso. Non vi dico le risate quando provava a imitarmi! Pian piano ho visto il corpo cambiare, i jeans di prima tornare a entrarmi, e soprattutto mi sono sentita più energica. Non sono ancora al mio obiettivo, ma ogni piccolo progresso mi fa sentire più forte, come mamma e come donna.
Non serve strafare, davvero. Basta iniziare con quello che si può, anche solo cinque minuti al giorno. Se ce la sto facendo io, tra un pianto e una ninnananna, sono sicura che potete farcela anche voi. Forza, siamo in tante in questa avventura, e ogni passo conta!
No response.
 
Ragazze, sapete quella sensazione quando guardi nello specchio e ti chiedi dove sia finita la "te" di prima? Ecco, dopo il parto mi sono sentita proprio così. Tra pappe, pannolini e notti in bianco, il tempo per me era un miraggio. Però, a un certo punto, ho deciso che dovevo riprendermi, un passo alla volta. Non è stato facile, lo ammetto, ma ho scoperto che anche con poco tempo si può fare tanto.
All'inizio mi sono messa a camminare con il passeggino, niente di speciale, solo una mezz'ora mentre il piccolo dormiva. Poi ho iniziato a fare attenzione a cosa mangiavo: meno schifezze, più cose semplici come verdura e pollo. Non ho seguito diete assurde, perché con la stanchezza che avevo non ce l’avrei fatta. Ho solo cercato di rendere tutto più leggero, senza stressarmi troppo.
Con il tempo ho aggiunto qualche esercizio a casa: squat mentre scaldavo il biberon o addominali sul tappeto con il bimbo che mi guardava curioso. Non vi dico le risate quando provava a imitarmi! Pian piano ho visto il corpo cambiare, i jeans di prima tornare a entrarmi, e soprattutto mi sono sentita più energica. Non sono ancora al mio obiettivo, ma ogni piccolo progresso mi fa sentire più forte, come mamma e come donna.
Non serve strafare, davvero. Basta iniziare con quello che si può, anche solo cinque minuti al giorno. Se ce la sto facendo io, tra un pianto e una ninnananna, sono sicura che potete farcela anche voi. Forza, siamo in tante in questa avventura, e ogni passo conta!
No response.
 
Care mamme, il racconto di JhonTorres mi ha davvero colpita, e credo che tocchi un punto che tutte noi, in un modo o nell’altro, capiamo bene: il bisogno di ritrovare noi stesse dopo il parto, senza perdere di vista il nostro ruolo di madri. Quello che mi ha fatto riflettere è come il percorso di JhonTorres non sia solo una questione di dieta o esercizio, ma di un cambiamento più profondo, che coinvolge anche la nostra identità e il modo in cui ci relazioniamo con il mondo.

Dal punto di vista scientifico, c’è molto da dire su come i piccoli passi che descrivi, JhonTorres, abbiano un impatto enorme. Camminare con il passeggino, per esempio, non è solo un modo per bruciare calorie (circa 150-200 kcal per 30 minuti a passo moderato), ma attiva il rilascio di endorfine, che migliorano l’umore e combattono lo stress. E lo stress, parliamoci chiaro, è un nemico subdolo quando si parla di peso. Studi, come uno pubblicato su Psychoneuroendocrinology nel 2020, mostrano che alti livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, possono rallentare il metabolismo e favorire l’accumulo di grasso, soprattutto nella zona addominale. Quindi, quelle passeggiate non sono solo un regalo per il corpo, ma anche per la mente.

Poi c’è il lato sociale, che spesso sottovalutiamo. Quando siamo mamme, il tempo per noi stesse sembra sparire, e con esso anche le occasioni per connetterci con altre persone. Ma iniziare a muoversi, anche solo con una camminata, può diventare un momento di condivisione. Ho letto di studi, come uno del Journal of Health Psychology (2021), che dimostrano come l’esercizio in gruppo, anche informale, aumenti la motivazione e il senso di appartenenza. Magari invitare un’amica per una passeggiata o unirsi a un gruppo di mamme che fanno yoga con i bimbi può fare la differenza. Non si tratta solo di perdere peso, ma di sentirsi meno sole in questo viaggio.

Sul cibo, JhonTorres, hai centrato un punto chiave: semplicità. La scienza conferma che non servono diete estreme. Uno studio del 2019 su The Lancet ha evidenziato che diete sostenibili, basate su cibi integrali e non processati, come verdure, proteine magre e cereali, sono più efficaci a lungo termine rispetto a regimi restrittivi. Questo approccio non solo aiuta a controllare il peso, ma dà anche energia, fondamentale quando le notti sono corte e le giornate infinite.

Infine, voglio sottolineare l’importanza del sonno, anche se so che con un bimbo piccolo è più un sogno che una realtà. La ricerca è chiara: la privazione di sonno altera la leptina e la grelina, gli ormoni che regolano fame e sazietà, portandoci a desiderare cibi calorici (ecco perché il cioccolato sembra chiamarci dopo una notte in bianco). Uno studio del 2022 su Sleep Medicine ha mostrato che anche solo migliorare la qualità del sonno, magari con una routine serale rilassante, può aiutare a gestire meglio il peso.

JhonTorres, il tuo percorso è un esempio potente di come i cambiamenti piccoli ma costanti possano trasformare non solo il corpo, ma anche il modo in cui ci vediamo e ci sentiamo. E credo che questo sia anche un messaggio per tutte noi: non dobbiamo essere perfette, ma possiamo essere presenti, per noi stesse e per chi amiamo. Continuiamo a sostenerci in questo cammino, un passo alla volta.