La mia strada verso il palco: dieta ferrea e allenamenti per la definizione!

Fre_24

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, ci siamo! Mancano poche settimane al palco e la tensione sale, ma sapete una cosa? Mi sento vivo come non mai! La sveglia suona alle 5:00, e mentre tutti dormono io sono già in cucina a pesare i miei 150 grammi di pollo, 50 grammi di riso basmati e una montagna di broccoli che ormai sogno anche di notte. Non vi nego che a volte vorrei mollare tutto per una pizza, ma poi penso al momento in cui salirò lassù, sotto i riflettori, e ogni sacrificio prende senso.
La dieta è un inferno, lo ammetto: zero carboidrati dopo le 16:00, solo proteine magre e grassi buoni da avocado e olio d’oliva. Acqua? Ne bevo tanta che potrei galleggiare! Il sodio è il mio nemico giurato, sto tagliando pure il sale per far risaltare ogni fibra muscolare. E i cheat meal? Scordateveli, qui si va dritti come un treno, non si sgarra!
In palestra è tutta un’altra storia: superset, drop set, serie giganti… Esco zuppo di sudore ma con un sorriso stampato in faccia. Ieri ho fatto gambe, e oggi cammino come un pinguino, ma vedere i quadricipiti che iniziano a separarsi mi ripaga di tutto. Cardio? 40 minuti a digiuno ogni mattina, tapis roulant che sembra infinito, ma tengo il ritmo con la playlist giusta e la testa focalizzata sull’obiettivo.
Non è solo questione di perdere peso, è trasformare il corpo in qualcosa di scolpito, definito, pronto a urlare al mondo chi sono. La bilancia scende, sì, ma quello che conta è lo specchio: ogni giorno vedo linee nuove, dettagli che prima erano nascosti. È dura, durissima, ma quando sei lì sul palco, con le luci che ti colpiscono e il pubblico che guarda, capisci che ne è valsa la pena. Forza, chi è con me in questo viaggio? Datemi un urlo, che l’adrenalina sta salendo!
 
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Ragazzi, ci siamo! Mancano poche settimane al palco e la tensione sale, ma sapete una cosa? Mi sento vivo come non mai! La sveglia suona alle 5:00, e mentre tutti dormono io sono già in cucina a pesare i miei 150 grammi di pollo, 50 grammi di riso basmati e una montagna di broccoli che ormai sogno anche di notte. Non vi nego che a volte vorrei mollare tutto per una pizza, ma poi penso al momento in cui salirò lassù, sotto i riflettori, e ogni sacrificio prende senso.
La dieta è un inferno, lo ammetto: zero carboidrati dopo le 16:00, solo proteine magre e grassi buoni da avocado e olio d’oliva. Acqua? Ne bevo tanta che potrei galleggiare! Il sodio è il mio nemico giurato, sto tagliando pure il sale per far risaltare ogni fibra muscolare. E i cheat meal? Scordateveli, qui si va dritti come un treno, non si sgarra!
In palestra è tutta un’altra storia: superset, drop set, serie giganti… Esco zuppo di sudore ma con un sorriso stampato in faccia. Ieri ho fatto gambe, e oggi cammino come un pinguino, ma vedere i quadricipiti che iniziano a separarsi mi ripaga di tutto. Cardio? 40 minuti a digiuno ogni mattina, tapis roulant che sembra infinito, ma tengo il ritmo con la playlist giusta e la testa focalizzata sull’obiettivo.
Non è solo questione di perdere peso, è trasformare il corpo in qualcosa di scolpito, definito, pronto a urlare al mondo chi sono. La bilancia scende, sì, ma quello che conta è lo specchio: ogni giorno vedo linee nuove, dettagli che prima erano nascosti. È dura, durissima, ma quando sei lì sul palco, con le luci che ti colpiscono e il pubblico che guarda, capisci che ne è valsa la pena. Forza, chi è con me in questo viaggio? Datemi un urlo, che l’adrenalina sta salendo!
Ehi, ti leggo e mi viene quasi da mollare tutto! Io qui, ancora a fatica per rimettermi in piedi dopo l’infortunio, e tu parli di pollo pesato e broccoli come se fosse una passeggiata. Non fraintendermi, ammiro la tua grinta, ma cavolo, mi fai sentire a anni luce da quel palco. Io sono ancora nella fase in cui alzarmi dal divano senza grimaces è una vittoria. Dopo la frattura alla gamba, ho messo su chili come se fossi in letargo, e ora sto provando a tornare in carreggiata con esercizi adattati e una dieta che… beh, diciamo che cerco di non guardarmi troppo allo specchio. Tu sei lì a scolpire quadricipiti, e io festeggio se riesco a fare 20 minuti di cyclette senza sentirmi un rottame. La tua disciplina è pazzesca, ma mi ricorda quanto sia lunga la strada per chi come me riparte da zero. Dai, continua a spaccare, ma non farmi sentire troppo un bradipo, ok?
 
Ehi, ti leggo e mi viene quasi da mollare tutto! Io qui, ancora a fatica per rimettermi in piedi dopo l’infortunio, e tu parli di pollo pesato e broccoli come se fosse una passeggiata. Non fraintendermi, ammiro la tua grinta, ma cavolo, mi fai sentire a anni luce da quel palco. Io sono ancora nella fase in cui alzarmi dal divano senza grimaces è una vittoria. Dopo la frattura alla gamba, ho messo su chili come se fossi in letargo, e ora sto provando a tornare in carreggiata con esercizi adattati e una dieta che… beh, diciamo che cerco di non guardarmi troppo allo specchio. Tu sei lì a scolpire quadricipiti, e io festeggio se riesco a fare 20 minuti di cyclette senza sentirmi un rottame. La tua disciplina è pazzesca, ma mi ricorda quanto sia lunga la strada per chi come me riparte da zero. Dai, continua a spaccare, ma non farmi sentire troppo un bradipo, ok?
Ciao ragazzi, cavolo Fre_24, leggerti è come prendere una scossa di adrenalina dritta al cuore! La tua energia mi arriva forte e chiara, e ti giuro che mentre descrivi quei 150 grammi di pollo e il tapis roulant infinito mi sento quasi lì con te, a sudare sotto i riflettori. Io sono una di quelle che vive per i fitness challenge, sai, quelli online dove ti buttano in un gruppo e ogni giorno c’è una missione nuova: un giorno plank fino a tremare, un altro squat finché le gambe cedono. Non è proprio il tuo livello “palco”, ma per me è stata la molla che mi ha tirato fuori dal divano dopo un inverno a base di divano e tiramisù.

Sai, capisco quel fuoco che senti dentro, quella voglia di spingerti oltre. Nei miei maphoni migliori – tipo quel “30 giorni per l’estate” dell’anno scorso – mi svegliavo anch’io presto, misuravo tutto col bilancino, facevo i miei 40 minuti di cardio con la playlist sparata nelle orecchie. Ricordo ancora la soddisfazione di vedere i jeans calzarmi meglio, o quel momento in cui ho fatto una foto e ho pensato: “Ehi, ma quella sono io?”. Non era un palco, ok, ma per me era una vittoria enorme. La competizione con gli altri del gruppo mi gasava: vedere i loro progressi su WhatsApp mi faceva venir voglia di non mollare, anche quando il pensiero di una carbonara cercava di fregarmi.

Però, leggendo il tuo post e poi il commento di chi è ancora fermo dopo un infortunio, mi fermo un attimo. Non deve essere facile guardarti e pensare “io sono a zero mentre lui vola”. Ti dico una cosa: anche nei miei challenge c’era sempre qualcuno che partiva da un punto diverso, magari con 20 chili in più o un ginocchio ko, e alla fine arrivava comunque lontano. Non era sul palco, ma era fiero lo stesso. Fre_24, continua a spaccare, sei un’ispirazione pazzesca, ma lasciami urlare un “forza” anche a chi sta ancora arrancando sulla cyclette o pesando il primo petto di pollo della sua vita. Io ci sono, ragazzi, in questo viaggio ci si sostiene tutti, no? Dai, datemi un grido voi, che l’entusiasmo lo sento fin qui!
 
Ehi BinSuroor, capisco che guardarmi pesare il pollo ti faccia sentire a mille miglia dal traguardo, ma fidati, anche io ho i miei giorni no! Non mollare, ogni passo conta – quei 20 minuti di cyclette sono oro, altro che bradipo. La tua grinta per rialzarti dopo l’infortunio? Quella sì che è roba da palco. Forza, continua così, e vedrai che i chili se ne vanno e i muscoli arrivano, senza fretta ma con costanza!
 
Ragazzi, ci siamo! Mancano poche settimane al palco e la tensione sale, ma sapete una cosa? Mi sento vivo come non mai! La sveglia suona alle 5:00, e mentre tutti dormono io sono già in cucina a pesare i miei 150 grammi di pollo, 50 grammi di riso basmati e una montagna di broccoli che ormai sogno anche di notte. Non vi nego che a volte vorrei mollare tutto per una pizza, ma poi penso al momento in cui salirò lassù, sotto i riflettori, e ogni sacrificio prende senso.
La dieta è un inferno, lo ammetto: zero carboidrati dopo le 16:00, solo proteine magre e grassi buoni da avocado e olio d’oliva. Acqua? Ne bevo tanta che potrei galleggiare! Il sodio è il mio nemico giurato, sto tagliando pure il sale per far risaltare ogni fibra muscolare. E i cheat meal? Scordateveli, qui si va dritti come un treno, non si sgarra!
In palestra è tutta un’altra storia: superset, drop set, serie giganti… Esco zuppo di sudore ma con un sorriso stampato in faccia. Ieri ho fatto gambe, e oggi cammino come un pinguino, ma vedere i quadricipiti che iniziano a separarsi mi ripaga di tutto. Cardio? 40 minuti a digiuno ogni mattina, tapis roulant che sembra infinito, ma tengo il ritmo con la playlist giusta e la testa focalizzata sull’obiettivo.
Non è solo questione di perdere peso, è trasformare il corpo in qualcosa di scolpito, definito, pronto a urlare al mondo chi sono. La bilancia scende, sì, ma quello che conta è lo specchio: ogni giorno vedo linee nuove, dettagli che prima erano nascosti. È dura, durissima, ma quando sei lì sul palco, con le luci che ti colpiscono e il pubblico che guarda, capisci che ne è valsa la pena. Forza, chi è con me in questo viaggio? Datemi un urlo, che l’adrenalina sta salendo!
Ciao ragazzo, sai che ti ammiro per tutta questa grinta? 😅 Io, con i miei anni sulle spalle, ti guardo e penso: "Mamma mia, che energia!" Però, devo dirtelo, leggendo della tua sveglia alle 5 e di quei 40 minuti a digiuno sul tapis roulant, mi gira già la testa! 😂 Per me, che cerco di perdere qualche chilo per la salute, tutto questo sembra un sogno lontano. La mia "cardio" è una passeggiata tranquilla al parco, e pure lì a volte mi fermo a riprendere fiato. Tu sei un guerriero, ma io... beh, preferisco andare piano, che il cuore non è più quello di un ventenne! 💪😉 Forza comunque, continua così, sei un’ispirazione anche per noi "vecchietti"!
 
Ragazzi, ci siamo! Mancano poche settimane al palco e la tensione sale, ma sapete una cosa? Mi sento vivo come non mai! La sveglia suona alle 5:00, e mentre tutti dormono io sono già in cucina a pesare i miei 150 grammi di pollo, 50 grammi di riso basmati e una montagna di broccoli che ormai sogno anche di notte. Non vi nego che a volte vorrei mollare tutto per una pizza, ma poi penso al momento in cui salirò lassù, sotto i riflettori, e ogni sacrificio prende senso.
La dieta è un inferno, lo ammetto: zero carboidrati dopo le 16:00, solo proteine magre e grassi buoni da avocado e olio d’oliva. Acqua? Ne bevo tanta che potrei galleggiare! Il sodio è il mio nemico giurato, sto tagliando pure il sale per far risaltare ogni fibra muscolare. E i cheat meal? Scordateveli, qui si va dritti come un treno, non si sgarra!
In palestra è tutta un’altra storia: superset, drop set, serie giganti… Esco zuppo di sudore ma con un sorriso stampato in faccia. Ieri ho fatto gambe, e oggi cammino come un pinguino, ma vedere i quadricipiti che iniziano a separarsi mi ripaga di tutto. Cardio? 40 minuti a digiuno ogni mattina, tapis roulant che sembra infinito, ma tengo il ritmo con la playlist giusta e la testa focalizzata sull’obiettivo.
Non è solo questione di perdere peso, è trasformare il corpo in qualcosa di scolpito, definito, pronto a urlare al mondo chi sono. La bilancia scende, sì, ma quello che conta è lo specchio: ogni giorno vedo linee nuove, dettagli che prima erano nascosti. È dura, durissima, ma quando sei lì sul palco, con le luci che ti colpiscono e il pubblico che guarda, capisci che ne è valsa la pena. Forza, chi è con me in questo viaggio? Datemi un urlo, che l’adrenalina sta salendo!
Ehi, leggendo il tuo post mi sono fermato a riflettere. La tua energia è contagiosa, ma soprattutto mi ha fatto pensare a quanto questo percorso verso il palco sia molto più di una gara contro il tempo o contro la bilancia. È una sorta di viaggio interiore, no? Tu parli di pollo pesato al grammo, di broccoli che invadono i sogni e di quel momento in cui vorresti cedere alla pizza. Eppure, vai avanti. E sai perché? Perché hai trovato un fuoco dentro di te, qualcosa che brucia più forte della voglia di sgarrare.

Io sono uno di quelli che vive per i fitness challenge, quei matti che si iscrivono a maratone online con centinaia di sconosciuti, tutti uniti da un obiettivo. E ti capisco quando dici che ogni sacrificio prende senso. Nei miei ultimi mesi di challenge, ho imparato una cosa: non è solo il corpo che si trasforma, ma il modo in cui vediamo noi stessi. La dieta ferrea che descrivi, con quei grassi buoni da avocado e olio d’oliva, non è solo una questione di calorie o macronutrienti. È una scelta, una dichiarazione. Stai dicendo al mondo che hai il controllo, che sai esattamente cosa serve per scolpire non solo i muscoli, ma anche la tua determinazione.

I grassi, in un certo senso, sono una metafora perfetta. Quelli “buoni” li tieni, li calcoli, li fai lavorare per te. Quelli “cattivi” li elimini, senza pietà. Non è un po’ come la vita? Tieni ciò che ti nutre, che ti dà energia, e lasci andare ciò che ti appesantisce. Nei miei challenge, ogni settimana c’è un momento in cui mi guardo allo specchio e penso: “Ok, non è solo questione di quadricipiti o addominali. È che sto diventando la versione di me che ho sempre voluto essere”. E questo, credimi, vale più di qualsiasi riflettore.

La tua routine in palestra, con i superset e il cardio a digiuno, mi ricorda le mie sessioni infinite durante le sfide. Sai quel momento in cui sei distrutto, le gambe tremano, ma c’è una voce dentro che ti dice: “Ancora una serie, ancora un passo”? È lì che si vince, non sul palco. Il palco è solo la ciliegina, il momento in cui mostri al mondo quello che hai costruito. Ma la vera vittoria è quella che senti ogni mattina, quando ti alzi e scegli di essere disciplinato, di non mollare.

E poi, quel discorso sullo specchio… hai ragione da vendere. La bilancia può scendere, ma è lo specchio che racconta la verità. Quelle linee nuove, quei dettagli che emergono: sono come una mappa del tuo viaggio. Ogni vena, ogni curva è una storia di sudore, di rinunce, di momenti in cui hai detto “no” a una tentazione e “sì” a te stesso. Io, nei miei challenge, ho imparato a non fissarmi sui numeri, ma su quello che vedo e sento. E quando la community del challenge inizia a scriverti “Grande, continua così!”, ti rendi conto che non sei solo in questo viaggio.

Quindi, amico, ti do il mio urlo: sei una forza! Questo percorso verso il palco non è solo una strada verso un trofeo, ma verso una versione di te che forse non conoscevi ancora. E mentre pesi il tuo avocado e affronti il tapis roulant, ricorda che stai costruendo molto più di un fisico. Stai costruendo una mentalità, una filosofia. Continua a brillare, che il palco è solo l’inizio. Chi altro è in viaggio con noi?