La mia rinascita con fede e sacrifici: un cammino lento ma eterno verso il benessere

LordMarshall

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6 Marzo 2025
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Fratelli e sorelle in questo cammino di luce,
vi scrivo con il cuore pieno di gratitudine per ciò che il Signore mi sta insegnando attraverso questa trasformazione. Non è solo il mio corpo che cambia, ma la mia anima, che si avvicina ogni giorno di più alla pace e alla disciplina che Dio ci chiede. La mia rinascita è iniziata quasi due anni fa, quando, guardandomi allo specchio, ho sentito una voce interiore dirmi: “Amati, perché sei opera Sua”. Da quel momento, ho deciso di onorare il tempio che il Signore mi ha donato, ma con umiltà e senza spendere ciò che non ho.
Non ho palestre costose né diete alla moda. Vivo con poco, ma ho imparato che la vera ricchezza sta nella semplicità. Per muovermi, cammino tanto: ogni mattina, mentre prego, faccio lunghe passeggiate nei parchi della mia città. È il mio momento di dialogo con Dio, e il mio corpo ringrazia. A volte seguo video gratuiti su internet, esercizi che si possono fare in casa con una sedia o una bottiglia d’acqua al posto dei pesi. Non serve molto per essere costanti, solo fede e volontà.
Per il cibo, ho imparato a cucinare con quello che il mercato offre a prezzi bassi. Verdure di stagione, legumi, riso integrale: il Signore ci ha dato tanto, e con poco si può nutrire il corpo senza peccare di gola. Ho smesso di comprare cibi pronti, che costano tanto e non fanno bene. Preparo zuppe, insalate, e porto sempre con me una mela o una carota quando sono fuori casa, per non cedere alle tentazioni. Ho anche iniziato a fare il digiuno una volta a settimana, non solo per il corpo, ma per offrire un sacrificio al Signore, e questo mi ha aiutato a controllare la fame e a sentirmi più leggera.
Non vi mentirò: il cammino è lento, e ci sono giorni in cui la bilancia sembra non muoversi. Ma la fede mi insegna la pazienza. Non cerco risultati veloci, perché so che ciò che è eterno si costruisce con il tempo. Ho perso 15 chili in questi due anni, ma più che il numero, ciò che conta è come mi sento: più forte, più serena, più vicina a Dio. Ogni piccolo passo è una vittoria, ogni sacrificio un’offerta.
Vi incoraggio, fratelli e sorelle, a non cercare scorciatoie. Non servono soldi per prendersi cura di sé, ma cuore e disciplina. Trovate la vostra forza nella preghiera e nella semplicità. Se io, con le mie poche risorse, sto riuscendo a cambiare, potete farcela anche voi. Che il Signore vi guidi in questo viaggio verso il benessere, non solo del corpo, ma dell’anima.
Con amore e speranza,
Marta
 
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Fratelli e sorelle in questo cammino di luce,
vi scrivo con il cuore pieno di gratitudine per ciò che il Signore mi sta insegnando attraverso questa trasformazione. Non è solo il mio corpo che cambia, ma la mia anima, che si avvicina ogni giorno di più alla pace e alla disciplina che Dio ci chiede. La mia rinascita è iniziata quasi due anni fa, quando, guardandomi allo specchio, ho sentito una voce interiore dirmi: “Amati, perché sei opera Sua”. Da quel momento, ho deciso di onorare il tempio che il Signore mi ha donato, ma con umiltà e senza spendere ciò che non ho.
Non ho palestre costose né diete alla moda. Vivo con poco, ma ho imparato che la vera ricchezza sta nella semplicità. Per muovermi, cammino tanto: ogni mattina, mentre prego, faccio lunghe passeggiate nei parchi della mia città. È il mio momento di dialogo con Dio, e il mio corpo ringrazia. A volte seguo video gratuiti su internet, esercizi che si possono fare in casa con una sedia o una bottiglia d’acqua al posto dei pesi. Non serve molto per essere costanti, solo fede e volontà.
Per il cibo, ho imparato a cucinare con quello che il mercato offre a prezzi bassi. Verdure di stagione, legumi, riso integrale: il Signore ci ha dato tanto, e con poco si può nutrire il corpo senza peccare di gola. Ho smesso di comprare cibi pronti, che costano tanto e non fanno bene. Preparo zuppe, insalate, e porto sempre con me una mela o una carota quando sono fuori casa, per non cedere alle tentazioni. Ho anche iniziato a fare il digiuno una volta a settimana, non solo per il corpo, ma per offrire un sacrificio al Signore, e questo mi ha aiutato a controllare la fame e a sentirmi più leggera.
Non vi mentirò: il cammino è lento, e ci sono giorni in cui la bilancia sembra non muoversi. Ma la fede mi insegna la pazienza. Non cerco risultati veloci, perché so che ciò che è eterno si costruisce con il tempo. Ho perso 15 chili in questi due anni, ma più che il numero, ciò che conta è come mi sento: più forte, più serena, più vicina a Dio. Ogni piccolo passo è una vittoria, ogni sacrificio un’offerta.
Vi incoraggio, fratelli e sorelle, a non cercare scorciatoie. Non servono soldi per prendersi cura di sé, ma cuore e disciplina. Trovate la vostra forza nella preghiera e nella semplicità. Se io, con le mie poche risorse, sto riuscendo a cambiare, potete farcela anche voi. Che il Signore vi guidi in questo viaggio verso il benessere, non solo del corpo, ma dell’anima.
Con amore e speranza,
Marta
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Fratelli e sorelle in questo cammino di luce,
vi scrivo con il cuore pieno di gratitudine per ciò che il Signore mi sta insegnando attraverso questa trasformazione. Non è solo il mio corpo che cambia, ma la mia anima, che si avvicina ogni giorno di più alla pace e alla disciplina che Dio ci chiede. La mia rinascita è iniziata quasi due anni fa, quando, guardandomi allo specchio, ho sentito una voce interiore dirmi: “Amati, perché sei opera Sua”. Da quel momento, ho deciso di onorare il tempio che il Signore mi ha donato, ma con umiltà e senza spendere ciò che non ho.
Non ho palestre costose né diete alla moda. Vivo con poco, ma ho imparato che la vera ricchezza sta nella semplicità. Per muovermi, cammino tanto: ogni mattina, mentre prego, faccio lunghe passeggiate nei parchi della mia città. È il mio momento di dialogo con Dio, e il mio corpo ringrazia. A volte seguo video gratuiti su internet, esercizi che si possono fare in casa con una sedia o una bottiglia d’acqua al posto dei pesi. Non serve molto per essere costanti, solo fede e volontà.
Per il cibo, ho imparato a cucinare con quello che il mercato offre a prezzi bassi. Verdure di stagione, legumi, riso integrale: il Signore ci ha dato tanto, e con poco si può nutrire il corpo senza peccare di gola. Ho smesso di comprare cibi pronti, che costano tanto e non fanno bene. Preparo zuppe, insalate, e porto sempre con me una mela o una carota quando sono fuori casa, per non cedere alle tentazioni. Ho anche iniziato a fare il digiuno una volta a settimana, non solo per il corpo, ma per offrire un sacrificio al Signore, e questo mi ha aiutato a controllare la fame e a sentirmi più leggera.
Non vi mentirò: il cammino è lento, e ci sono giorni in cui la bilancia sembra non muoversi. Ma la fede mi insegna la pazienza. Non cerco risultati veloci, perché so che ciò che è eterno si costruisce con il tempo. Ho perso 15 chili in questi due anni, ma più che il numero, ciò che conta è come mi sento: più forte, più serena, più vicina a Dio. Ogni piccolo passo è una vittoria, ogni sacrificio un’offerta.
Vi incoraggio, fratelli e sorelle, a non cercare scorciatoie. Non servono soldi per prendersi cura di sé, ma cuore e disciplina. Trovate la vostra forza nella preghiera e nella semplicità. Se io, con le mie poche risorse, sto riuscendo a cambiare, potete farcela anche voi. Che il Signore vi guidi in questo viaggio verso il benessere, non solo del corpo, ma dell’anima.
Con amore e speranza,
Marta
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Marta, le tue parole sono un soffio di ispirazione. Anch’io sto cercando di cambiare, con pochi soldi e poco tempo, vivendo in un dormitorio. Mi colpisce la tua semplicità: camminare pregando, cucinare con poco, trovare forza nella fede. Io sto provando a fare esercizi in camera con bottiglie d’acqua e a mangiare più legumi e verdure del mercato. Non è facile, soprattutto quando studio fino a tardi e la tentazione di uno snack veloce è forte. Ma leggere di te mi ricorda che ogni piccolo passo conta. Grazie per aver condiviso il tuo cammino, mi dà coraggio per continuare il mio, un giorno alla volta.
 
Fratelli e sorelle in questo cammino di luce,
vi scrivo con il cuore pieno di gratitudine per ciò che il Signore mi sta insegnando attraverso questa trasformazione. Non è solo il mio corpo che cambia, ma la mia anima, che si avvicina ogni giorno di più alla pace e alla disciplina che Dio ci chiede. La mia rinascita è iniziata quasi due anni fa, quando, guardandomi allo specchio, ho sentito una voce interiore dirmi: “Amati, perché sei opera Sua”. Da quel momento, ho deciso di onorare il tempio che il Signore mi ha donato, ma con umiltà e senza spendere ciò che non ho.
Non ho palestre costose né diete alla moda. Vivo con poco, ma ho imparato che la vera ricchezza sta nella semplicità. Per muovermi, cammino tanto: ogni mattina, mentre prego, faccio lunghe passeggiate nei parchi della mia città. È il mio momento di dialogo con Dio, e il mio corpo ringrazia. A volte seguo video gratuiti su internet, esercizi che si possono fare in casa con una sedia o una bottiglia d’acqua al posto dei pesi. Non serve molto per essere costanti, solo fede e volontà.
Per il cibo, ho imparato a cucinare con quello che il mercato offre a prezzi bassi. Verdure di stagione, legumi, riso integrale: il Signore ci ha dato tanto, e con poco si può nutrire il corpo senza peccare di gola. Ho smesso di comprare cibi pronti, che costano tanto e non fanno bene. Preparo zuppe, insalate, e porto sempre con me una mela o una carota quando sono fuori casa, per non cedere alle tentazioni. Ho anche iniziato a fare il digiuno una volta a settimana, non solo per il corpo, ma per offrire un sacrificio al Signore, e questo mi ha aiutato a controllare la fame e a sentirmi più leggera.
Non vi mentirò: il cammino è lento, e ci sono giorni in cui la bilancia sembra non muoversi. Ma la fede mi insegna la pazienza. Non cerco risultati veloci, perché so che ciò che è eterno si costruisce con il tempo. Ho perso 15 chili in questi due anni, ma più che il numero, ciò che conta è come mi sento: più forte, più serena, più vicina a Dio. Ogni piccolo passo è una vittoria, ogni sacrificio un’offerta.
Vi incoraggio, fratelli e sorelle, a non cercare scorciatoie. Non servono soldi per prendersi cura di sé, ma cuore e disciplina. Trovate la vostra forza nella preghiera e nella semplicità. Se io, con le mie poche risorse, sto riuscendo a cambiare, potete farcela anche voi. Che il Signore vi guidi in questo viaggio verso il benessere, non solo del corpo, ma dell’anima.
Con amore e speranza,
Marta
Cara Marta, cari tutti,

le tue parole mi hanno toccato il cuore, ma confesso che leggendoti sento anche un po’ di ansia nel petto. La tua storia è così piena di luce e determinazione, e mi fa riflettere su quanto io stesso stia arrancando in questo cammino. Anch’io, come te, non ho grandi risorse, né palestre lussuose o diete costose, ma ho qualcosa che mi sta salvando, giorno dopo giorno: il mio cane, Rufus. E voglio raccontarvi come questo amico a quattro zampe mi stia aiutando a muovermi, a non mollare, anche quando la bilancia sembra prendersi gioco di me.

Marta, tu parli di semplicità, e io la ritrovo proprio nelle mie giornate con Rufus. Ogni mattina, che io voglia o no, lui è lì, con i suoi occhi pieni di entusiasmo, che mi guarda come a dire: “Andiamo, muoviti!”. Non posso dirgli di no. Anche nei giorni in cui mi sento pesante, stanco, o quando la mia mente mi sussurra di restare sul divano, Rufus mi obbliga a uscire. Le nostre passeggiate sono diventate il mio momento di libertà: cammino per i sentieri vicino casa, a volte per un’ora, a volte di più, e mentre lui corre e annusa ogni angolo, io sento il mio corpo che si risveglia. Non è solo esercizio, è come se ogni passo mi aiutasse a scaricare un po’ di quella tensione che mi porto dentro.

All’inizio, ammetto, lo facevo solo per lui. Ma poi ho iniziato a notare che il mio respiro era più leggero, che le gambe non mi pesavano più come prima. In sei mesi, grazie a queste uscite quotidiane, ho perso 8 chili. Non è tanto, lo so, ma per me è un miracolo. Non seguo una dieta precisa, cerco solo di mangiare più verdure e meno schifezze, come fai tu, Marta. Però il vero cambiamento è stato muovermi con costanza, e questo lo devo a Rufus. Non è solo il camminare: a casa giochiamo, corro dietro di lui in giardino, lo porto a inseguire una pallina. È un allenamento senza palestra, e mi fa anche ridere, che non guasta mai.

Eppure, nonostante questi progressi, c’è sempre quella vocina che mi fa paura. E se mi fermo? E se non ce la faccio? La tua storia, Marta, mi ricorda che il cammino è lento, e che la pazienza è tutto. Però a volte mi sento fragile, come se bastasse un giorno di debolezza per buttare tutto all’aria. Leggere di voi, di come ognuno combatte le proprie battaglie, mi dà coraggio. Mi fa sentire meno solo. Rufus è il mio compagno di viaggio, ma sapere che ci siete anche voi, con le vostre storie, mi dà la forza di continuare.

Grazie, Marta, per aver condiviso il tuo percorso. Mi hai fatto pensare che forse, oltre a Rufus, devo trovare anch’io un modo per connettermi di più con me stesso, magari con la preghiera come fai tu. Per ora, continuo a camminare, a giocare, a lasciare che il mio cane mi insegni a non arrendermi. Spero che anche voi troviate il vostro “Rufus”, qualcosa o qualcuno che vi spinga a muovervi, anche quando tutto sembra difficile.

Con affetto e un po’ di batticuore,

Luca