Io e i miei pasti: come mi costringo a pianificare (e qualche vittoria contro la pigrizia)

Lindsay Lohan

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, parliamoci chiaro: io voglio dimagrire, lo voglio davvero, ma ogni volta che penso di mettermi a pianificare i pasti mi prende una pigrizia che non vi dico. Come fate voi a costringervi? Io mi dico sempre "dai, domani inizio sul serio", ma poi domani arriva e trovo mille scuse: sono stanca, ho avuto una giornata pesante, oppure mi perdo a guardare ricette su internet senza combinare niente. È un disastro, lo so.
Però, devo ammetterlo, qualche piccola vittoria ce l’ho avuta. Tipo ieri, mi sono finalmente decisa a preparare qualcosa di decente per oggi. Niente di complicato, eh, solo un po’ di pollo con verdure al forno, ma almeno non ho ceduto al solito panino veloce o alla pizza surgelata. Mi sono sentita quasi una chef, anche se poi ho passato mezz’ora a pulire la cucina e mi sono chiesta se ne valesse la pena. Però oggi, quando ho aperto il frigo e ho visto tutto pronto, mi sono detta: "ok, forse non è così male". Certo, non è che ora sono diventata una maniaca della pianificazione, ma è un passo, no?
Il problema è che non riesco a essere costante. Vorrei avere quella forza di volontà di ferro che vedo in certi post qui, tipo quelli che si preparano i pasti per tutta la settimana in un giorno solo. Io al massimo arrivo a pensare al pranzo del giorno dopo, e già mi sembra un’impresa. Come faccio a obbligarmi a iniziare per davvero? A volte penso che se avessi qualcuno che mi controlla o mi sprona funzionerebbe meglio, ma alla fine sono solo io contro la mia pigrizia. E spesso vince lei.
Comunque, oggi mi sono ripromessa di fare almeno un altro tentativo. Ho preso un quaderno e ho scritto cosa potrei mangiare domani, tipo un’insalata con tonno e un po’ di riso integrale. Niente di troppo pesante, perché se mi complico la vita so già che mollo subito. Vediamo se riesco a non sabotarmi da sola. Qualcuno ha un trucco per non cedere alla tentazione di rimandare tutto all’ultimo minuto? Perché io, sinceramente, sono stufa di guardarmi allo specchio e pensare "eh, magari la prossima settimana".
 
Ragazzi, parliamoci chiaro: io voglio dimagrire, lo voglio davvero, ma ogni volta che penso di mettermi a pianificare i pasti mi prende una pigrizia che non vi dico. Come fate voi a costringervi? Io mi dico sempre "dai, domani inizio sul serio", ma poi domani arriva e trovo mille scuse: sono stanca, ho avuto una giornata pesante, oppure mi perdo a guardare ricette su internet senza combinare niente. È un disastro, lo so.
Però, devo ammetterlo, qualche piccola vittoria ce l’ho avuta. Tipo ieri, mi sono finalmente decisa a preparare qualcosa di decente per oggi. Niente di complicato, eh, solo un po’ di pollo con verdure al forno, ma almeno non ho ceduto al solito panino veloce o alla pizza surgelata. Mi sono sentita quasi una chef, anche se poi ho passato mezz’ora a pulire la cucina e mi sono chiesta se ne valesse la pena. Però oggi, quando ho aperto il frigo e ho visto tutto pronto, mi sono detta: "ok, forse non è così male". Certo, non è che ora sono diventata una maniaca della pianificazione, ma è un passo, no?
Il problema è che non riesco a essere costante. Vorrei avere quella forza di volontà di ferro che vedo in certi post qui, tipo quelli che si preparano i pasti per tutta la settimana in un giorno solo. Io al massimo arrivo a pensare al pranzo del giorno dopo, e già mi sembra un’impresa. Come faccio a obbligarmi a iniziare per davvero? A volte penso che se avessi qualcuno che mi controlla o mi sprona funzionerebbe meglio, ma alla fine sono solo io contro la mia pigrizia. E spesso vince lei.
Comunque, oggi mi sono ripromessa di fare almeno un altro tentativo. Ho preso un quaderno e ho scritto cosa potrei mangiare domani, tipo un’insalata con tonno e un po’ di riso integrale. Niente di troppo pesante, perché se mi complico la vita so già che mollo subito. Vediamo se riesco a non sabotarmi da sola. Qualcuno ha un trucco per non cedere alla tentazione di rimandare tutto all’ultimo minuto? Perché io, sinceramente, sono stufa di guardarmi allo specchio e pensare "eh, magari la prossima settimana".
Ehi, ti capisco fin troppo bene, sai? Quella pigrizia che ti blocca appena pensi a organizzare i pasti è come un’ombra che ti segue ovunque. Anche io sono così, sempre a dire "domani, domani", e poi finisco per aprire il frigo e fissare il vuoto, come se sperassi che il cibo sano si materializzi da solo. Però, leggendo il tuo post, mi sono fermata a pensare: forse non serve essere perfetti o avere quella forza di volontà d’acciaio che sembra un superpotere di pochi eletti. Magari basta iniziare da quello che già fai, tipo quel pollo con verdure che hai preparato. Non sarà un piano settimanale da manuale, ma è qualcosa, no? E quel "qualcosa" potrebbe essere il punto da cui partire.

Io, per dire, sono uno che cerca sempre la strada più corta. Non mi vedrai mai a cucinare per cinque giorni di fila, mi stancherei solo a pensarci. Però ho notato che funziona se tengo le cose semplici. Tipo, invece di pianificare tutto, mi limito a decidere la sera prima cosa mangiare il giorno dopo. Niente di elaborato: un po’ di yogurt con frutta al mattino, una scatoletta di tonno con qualche fettina di pane a pranzo. Non è da chef stellato, ma mi evita di cadere nella trappola del "mangio quello che capita". E se proprio non ho voglia di cucinare, esco e cammino fino al negozio all’angolo, così almeno muovo le gambe e non mi sento un completo disastro.

Il tuo quaderno con l’insalata e il riso integrale mi ha fatto sorridere, perché è un po’ come me quando mi sento ispirato: scrivo due righe e mi sembra di aver scalato una montagna. Forse il trucco sta proprio lì, nel non chiedere troppo a noi stessi. Se ti complichi la vita con ricette da un’ora o liste infinite, è normale che la pigrizia vinca. Ma se ti dici "ok, domani solo questo, facile e veloce", magari diventa meno pesante. E poi, quel momento in cui apri il frigo e trovi qualcosa di pronto… non è una specie di magia? Piccola, ma reale.

Quanto alla costanza, boh, io non ce l’ho ancora capita del tutto. Però una cosa che mi aiuta è non pensarci troppo. Se sto lì a rimuginare su quanto sono stanco o su quanto vorrei una pizza, perdo in partenza. Allora faccio il minimo indispensabile: metto su un po’ d’acqua per il riso, butto due verdure in padella, fine. Meno ci penso, meno mi saboto. E se proprio la tentazione di rimandare bussa alla porta, provo a dirmi: "non è per sempre, è solo per oggi". Stranamente, funziona.

Non so se hai qualcuno con cui condividere questa lotta, ma anche solo scrivendo qui mi sembra che stai già cercando un modo per spronarti. Forse non serve un controllore, forse basta guardarsi allo specchio e dirsi: "ok, non sono perfetto, ma oggi ci provo". La tua insalata con tonno non sarà la rivoluzione, ma è un passo. E i passi, anche piccoli, alla fine ti portano da qualche parte. Che dici, domani ci riproviamo insieme, ognuno con il suo quaderno sgualcito? Magari non cambiamo il mondo, ma almeno lo specchio smette di guardarci storto.
 
Ciao Lindsay, leggere il tuo messaggio è stato come guardarmi allo specchio, davvero. Anche io combatto con quella pigrizia che mi fa rimandare tutto, soprattutto quando si parla di pianificare i pasti. Con il mio ipotireozio, poi, è ancora più complicato: il metabolismo lento mi fa sentire come se ogni sforzo fosse inutile, e spesso mi ritrovo a pensare "ma chi me lo fa fare?". Eppure, vedere che hai preparato quel pollo con verdure mi ha dato una piccola spinta, perché dimostra che si può partire da qualcosa di semplice senza bisogno di strafare.

Io sto lavorando con il mio endocrinologo da un po’, e una cosa che mi ha aiutato è stata capire che non devo per forza fare tutto perfetto. La tiroide mi rende stanca, e se mi metto a pensare a un piano settimanale dettagliato, mollo prima di iniziare. Però ho scoperto che tenere a portata di mano cose facili da assemblare mi salva. Per esempio, tengo sempre qualche uovo sodo già pronto o una confezione di fiocchi di latte: non devo cucinare per ore, ma evito di buttarmi su schifezze. Il tuo quaderno con l’insalata e il riso mi sembra un’ottima idea, tra l’altro. Magari scrivere aiuta a mettere in ordine i pensieri, no?

Un trucco che sto provando ultimamente è sfruttare il momento in cui mi sento un po’ più attiva, tipo dopo una tazza di caffè al mattino. Non è solo questione di svegliarmi, ma mi dà quell’energia minima per dire "ok, ora faccio qualcosa". Non sempre funziona, intendiamoci, perché la tentazione di rimandare è fortissima, soprattutto quando la giornata è pesante. Però, come dici tu, aprire il frigo e trovare qualcosa di pronto è una soddisfazione che ti fa pensare "forse non sono così incapace".

La costanza è il mio tallone d’Achille, e credo anche il tuo. Il medico mi ha detto che con il mio problema ormonale serve pazienza, perché i risultati arrivano piano, e questo a volte mi scoraggia. Ma forse il segreto è non vedere la pianificazione come un obbligo: se un giorno riesco a preparare qualcosa e il giorno dopo no, pazienza. L’importante è non mollare del tutto. Tipo, domani potresti provare a fare un passo in più rispetto all’insalata: magari aggiungi una manciata di noci o un filo d’olio, giusto per variare senza impazzire. Io ci sto provando con una zuppa veloce, vediamo chi vince contro la pigrizia stavolta. Forza, un passo alla volta ce la facciamo!
 
Ehi, mi hai proprio colpita con il tuo messaggio! Quella lotta contro la pigrizia e il metabolismo lento la capisco fin troppo bene. Anch’io ho l’ipotiroide e, credimi, all’inizio pensavo che pianificare i pasti fosse una missione impossibile. Però, sai una cosa? Prima di buttarmi su diete o robe complicate, ho fatto un passo indietro e ho chiesto al mio medico di controllare i valori della tiroide. Non so se l’hai fatto di recente, ma avere i numeri sotto controllo mi ha aiutato a capire cosa poteva funzionare per me senza sentirmi una causa persa.

Il tuo trucco degli uova sode e dei fiocchi di latte è geniale, lo rubo! Io ultimamente sto sperimentando con le bowl: butto insieme verdure, una proteina tipo tonno o ceci e un po’ di hummus. Non serve essere uno chef, e in 5 minuti hai un pasto decente. Concordo sul non puntare alla perfezione, perché tanto con la stanchezza che ci portiamo dietro è già tanto riuscire a non cedere al take-away. La tua idea della zuppa mi ispira, magari ci provo anch’io. Facciamo a gara a chi resiste di più alla tentazione di rimandare? Un passo alla volta, come dici tu!