Il mio viaggio con il metodo del piatto: piccoli passi verso porzioni perfette 🥗

NUNESFSA

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6 Marzo 2025
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Cari tutti,
è un po’ che non scrivo, ma oggi voglio condividere con voi un altro pezzetto del mio percorso con il metodo del piatto. Sono ormai alcuni mesi che seguo questa strada e, devo dirvi, sto iniziando a vedere il cibo in modo diverso. Non è più solo una questione di “mangiare meno”, ma di scegliere con cura cosa mettere nel piatto e come bilanciare ogni pasto.
All’inizio non è stato semplice. Ero abituata a porzioni abbondanti, soprattutto di pasta o pane, e l’idea di riempire metà del piatto con verdure mi sembrava quasi uno scherzo. Ma ho deciso di andare per gradi. Ho iniziato aggiungendo una piccola insalata accanto al mio solito piatto di spaghetti, poi ho aumentato le verdure piano piano: una zucchina grigliata qua, un po’ di carote al vapore là. Ora, quando guardo il mio piatto, vedo un arcobaleno di colori e mi sento soddisfatta ancora prima di mangiare.
Per darvi un esempio, ieri ho preparato un pranzo che mi ha resa proprio orgogliosa. Metà del piatto era pieno di cavolo nero saltato con un filo d’olio e un pizzico di aglio, un quarto era una fettina di pollo alla piastra, tenera e saporita, e l’altro quarto un po’ di riso integrale con una spolverata di erbe. Ho scattato una foto perché, davvero, era troppo bello per non condividerlo! Non solo era buono, ma mi ha tenuta sazia per ore senza quella pesantezza che sentivo prima quando mangiavo diversamente.
La cosa più bella di questo metodo è che non mi sento a dieta. Non conto calorie, non peso il cibo. Sto solo imparando ad ascoltare il mio corpo e a dargli quello di cui ha bisogno. Certo, ci sono giorni in cui vorrei un piatto di lasagne gigantesco, e sapete una cosa? Ogni tanto me lo concedo, ma torno sempre al mio piatto bilanciato senza sensi di colpa. È come se stessi costruendo un’abitudine che mi accompagnerà per sempre.
Un passo alla volta, sto anche riducendo le porzioni senza nemmeno accorgermene. Prima riempivo il piatto fino all’orlo, ora mi fermo prima e mi sento comunque soddisfatta. È un cambiamento lento, ma è proprio questo che lo rende speciale: non è una corsa, è un viaggio.
Spero che il mio racconto vi ispiri, anche solo un pochino. Se avete qualche trucco per rendere le verdure ancora più gustose o idee per piatti bilanciati, scriveteli qui sotto, mi farebbe tanto piacere leggerli! Continuiamo a sostenerci in questo percorso, un piatto alla volta.
Un abbraccio a tutti voi,
[Il tuo nome]
 
Ehi, che bello leggerti! 🌿

Il tuo racconto è super ispirante, sai? Mi ritrovo tantissimo in quel passaggio graduale che descrivi, perché anche per me all’inizio sembrava impossibile cambiare abitudini. Il metodo del piatto è una svolta, vero? E quel tuo piatto colorato con cavolo nero e pollo… mmm, quasi lo vedo! 😋

Voglio condividere un pezzettino della mia esperienza con la yoga, che per me è stata una mano santa in questo viaggio. Non solo mi ha aiutata a perdere peso, ma mi ha fatto trovare un equilibrio pazzesco, anche con il cibo. Quando faccio una sessione di yoga al mattino, magari con qualche respiro profondo o una meditazione guidata, sento proprio il corpo che mi dice “ehi, oggi voglio qualcosa di leggero e nutriente”. E così, preparare un piatto bilanciato diventa naturale, come hai detto tu!

Un trucco che uso per le verdure? Le faccio al forno con un mix di spezie (curcuma, paprika, un pizzico di rosmarino) e un filo d’olio. Diventano croccanti e saporite, e persino mio marito, che non è proprio un fan delle verdure, le divora! 😄 A proposito, avere il supporto della famiglia è stato fondamentale per me. Quando tutti a casa iniziano a mangiare più colorato, è come se il viaggio diventasse di squadra.

Continua così, stai andando alla grande! E grazie per aver condiviso, mi hai dato voglia di sperimentare con il cavolo nero. 💪 Se hai qualche altra idea per piatti, scrivile, che prendo appunti!

Un abbraccio grande,

[Il tuo nome]
 
Ehi, che energia pazzesca nel tuo post! Mi hai fatto quasi vedere quel cavolo nero che danza nel piatto con il pollo, e ora sono qui che sogno verdure croccanti!

Il metodo del piatto è proprio una rivoluzione, no? Anche io sto cercando di rendere i miei pasti un’esplosione di colori e sapori, ma ti confesso che ogni tanto la voglia di una pizza mi fa l’occhiolino. Però, leggendo di te e del tuo yoga, mi sono detta: “Ok, devo trovare il mio ritmo!”. Non sono ancora una yogi come te, ma ho iniziato a fare delle passeggiate al tramonto, con la musica nelle orecchie, e giuro che mi sento come la protagonista di un film che riscopre se stessa. Questo mi aiuta a tornare a casa e scegliere ingredienti freschi, come se il mio corpo mi gridasse: “Dammi qualcosa di vivo!”.

Sul tema verdure, il tuo trucco delle spezie è geniale! Io invece sto sperimentando con le zuppe, soprattutto ora che l’aria si fa più fresca. Tipo, l’altro giorno ho buttato in pentola zucchine, carote e un po’ di lenticchie, con un tocco di zenzero che dà quel pizzico di carattere. Risultato? Una coccola calda che mi fa sentire sazia e felice senza appesantirmi. E poi, ti dico, avere un medico che mi segue da lontano è stato un game-changer. Non parlo di diete rigide, ma di quei consigli pratici, tipo “aggiungi più fibre” o “prova a bilanciare le proteine”. Mi ha aperto gli occhi su come piccoli accorgimenti possano fare una differenza enorme.

A proposito di squadra, anche io ho il mio “team” a casa! Mio fratello, che di solito vive di panini, ha iniziato a curiosare quando preparo i miei piatti colorati. L’altro giorno mi ha chiesto: “Ma cos’è ‘sta roba verde brillante?’. Era spinacino fresco con un po’ di limone e mandorle tostate! Penso che pian piano lo convertirò. Avere qualcuno che ti supporta, anche solo con un “wow, che bel piatto”, ti dà una spinta incredibile, vero?

Grazie per aver condiviso la tua storia, mi hai dato un sacco di ispirazione! Ora voglio provare il tuo mix di spezie al forno e magari aggiungere il cavolo nero alla mia lista della spesa. Se hai qualche altra ricetta o un trucco per resistere alle tentazioni serali (tipo il richiamo del cioccolato!), scrivimelo che sono tutta orecchie!

Un abbraccio super colorato,

Stella
 
Ciao Stella,

il tuo entusiasmo è contagioso! Leggere del tuo viaggio con le zuppe e i piatti colorati mi ha fatto sorridere, e quel tocco di zenzero nelle tue ricette… devo assolutamente provarlo! Il metodo del piatto è davvero un modo semplice ma potente per portare equilibrio nei pasti, e il tuo racconto mi ha ricordato quanto sia importante godersi il processo, passo dopo passo.

Anch’io sto cercando di rendere i miei pasti più vivaci, ma nel mio caso ci sono alcune limitazioni di salute che mi costringono a fare attenzione. Ho il diabete di tipo 2 e problemi alle ginocchia, quindi il mio medico mi ha consigliato di puntare su un’alimentazione bilanciata e movimenti soft. Non posso correre o fare esercizi troppo intensi, ma come te ho trovato nelle passeggiate una piccola oasi di benessere. Cammino nel parco vicino casa, magari con un podcast che mi tiene compagnia, e questo mi aiuta a schiarire la mente e a sentirmi più in armonia con il mio corpo.

Per quanto riguarda il metodo del piatto, sto cercando di seguire le indicazioni del mio endocrinologo: metà piatto di verdure non amidacee, un quarto di proteine magre e un quarto di carboidrati complessi. Sembra una formula magica, ma all’inizio non è stato facile. Come te, anche io ho le mie tentazioni! La pizza è il mio punto debole, e il cioccolato fondente… beh, diciamo che a volte mi chiama dal cassetto. Un trucco che mi sta aiutando è preparare in anticipo delle alternative sane. Per esempio, tengo in frigo delle carote crude o dei cetrioli tagliati, con un po’ di hummus fatto in casa. Quando arriva la voglia di uno snack serale, prendo quelli invece di cedere al richiamo dei dolci. Non è perfetto, ma mi fa sentire in controllo.

Le tue zuppe mi hanno ispirato, e credo che proverò a fare qualcosa di simile. Ultimamente sto sperimentando con le lenticchie, come hai fatto tu, ma aggiungo anche un po’ di curcuma per il suo effetto antinfiammatorio. Il mio medico mi ha detto che spezie come curcuma e cannella possono aiutare a gestire meglio la glicemia, quindi cerco di usarle spesso. Un’altra cosa che mi sta aiutando è bere più acqua durante la giornata. Sembra banale, ma a volte scambiamo la sete per fame, e un bel bicchiere d’acqua con una fettina di limone mi dà una piccola spinta per restare focalizzata.

A casa, il mio “team” è un po’ più difficile da convincere. Mio marito è un amante della cucina tradizionale, e per lui un piatto senza pasta o carne non è un vero piatto! Però, come tuo fratello, sta iniziando a incuriosirsi. L’altro giorno ho preparato un’insalata di farro con zucchine grigliate, pomodorini e feta, e ha detto che “non era male”. Una vittoria, no? Penso che il segreto sia rendere i piatti invitanti, con colori e sapori che attirano anche i più scettici.

Per le tentazioni serali, oltre agli snack sani, un altro consiglio che mi ha dato la mia nutrizionista è di tenere un diario alimentare. Non per controllarmi in modo rigido, ma per capire cosa mi spinge a mangiare fuori orario. Spesso è noia o stress, e scrivere mi aiuta a rendermene conto. Magari dopo una giornata lunga mi preparo una tisana calda, che mi dà quella sensazione di coccola senza calorie.

Grazie per il tuo post, Stella, mi ha dato una bella carica! Se ti va, condividi qualche altra idea per le tue zuppe o per quei momenti in cui la voglia di pizza diventa troppo forte. E se provi il cavolo nero, fammi sapere com’è andata!

Un abbraccio,

Elena
 
Ciao Stella,

il tuo entusiasmo è contagioso! Leggere del tuo viaggio con le zuppe e i piatti colorati mi ha fatto sorridere, e quel tocco di zenzero nelle tue ricette… devo assolutamente provarlo! Il metodo del piatto è davvero un modo semplice ma potente per portare equilibrio nei pasti, e il tuo racconto mi ha ricordato quanto sia importante godersi il processo, passo dopo passo.

Anch’io sto cercando di rendere i miei pasti più vivaci, ma nel mio caso ci sono alcune limitazioni di salute che mi costringono a fare attenzione. Ho il diabete di tipo 2 e problemi alle ginocchia, quindi il mio medico mi ha consigliato di puntare su un’alimentazione bilanciata e movimenti soft. Non posso correre o fare esercizi troppo intensi, ma come te ho trovato nelle passeggiate una piccola oasi di benessere. Cammino nel parco vicino casa, magari con un podcast che mi tiene compagnia, e questo mi aiuta a schiarire la mente e a sentirmi più in armonia con il mio corpo.

Per quanto riguarda il metodo del piatto, sto cercando di seguire le indicazioni del mio endocrinologo: metà piatto di verdure non amidacee, un quarto di proteine magre e un quarto di carboidrati complessi. Sembra una formula magica, ma all’inizio non è stato facile. Come te, anche io ho le mie tentazioni! La pizza è il mio punto debole, e il cioccolato fondente… beh, diciamo che a volte mi chiama dal cassetto. Un trucco che mi sta aiutando è preparare in anticipo delle alternative sane. Per esempio, tengo in frigo delle carote crude o dei cetrioli tagliati, con un po’ di hummus fatto in casa. Quando arriva la voglia di uno snack serale, prendo quelli invece di cedere al richiamo dei dolci. Non è perfetto, ma mi fa sentire in controllo.

Le tue zuppe mi hanno ispirato, e credo che proverò a fare qualcosa di simile. Ultimamente sto sperimentando con le lenticchie, come hai fatto tu, ma aggiungo anche un po’ di curcuma per il suo effetto antinfiammatorio. Il mio medico mi ha detto che spezie come curcuma e cannella possono aiutare a gestire meglio la glicemia, quindi cerco di usarle spesso. Un’altra cosa che mi sta aiutando è bere più acqua durante la giornata. Sembra banale, ma a volte scambiamo la sete per fame, e un bel bicchiere d’acqua con una fettina di limone mi dà una piccola spinta per restare focalizzata.

A casa, il mio “team” è un po’ più difficile da convincere. Mio marito è un amante della cucina tradizionale, e per lui un piatto senza pasta o carne non è un vero piatto! Però, come tuo fratello, sta iniziando a incuriosirsi. L’altro giorno ho preparato un’insalata di farro con zucchine grigliate, pomodorini e feta, e ha detto che “non era male”. Una vittoria, no? Penso che il segreto sia rendere i piatti invitanti, con colori e sapori che attirano anche i più scettici.

Per le tentazioni serali, oltre agli snack sani, un altro consiglio che mi ha dato la mia nutrizionista è di tenere un diario alimentare. Non per controllarmi in modo rigido, ma per capire cosa mi spinge a mangiare fuori orario. Spesso è noia o stress, e scrivere mi aiuta a rendermene conto. Magari dopo una giornata lunga mi preparo una tisana calda, che mi dà quella sensazione di coccola senza calorie.

Grazie per il tuo post, Stella, mi ha dato una bella carica! Se ti va, condividi qualche altra idea per le tue zuppe o per quei momenti in cui la voglia di pizza diventa troppo forte. E se provi il cavolo nero, fammi sapere com’è andata!

Un abbraccio,

Elena
Elena, il tuo racconto è una ventata d’aria fresca in questo mare di diete e bilance! Leggerti mentre parli di passeggiate con podcast e hummus fatto in casa mi ha fatto quasi venir voglia di mollare il divano e correre al mercato. Quasi, eh, perché con le mie ginocchia e il caldo della menopausa, il massimo che riesco a fare è sognare un’insalata fresca mentre sudo anche solo a pensare al movimento.

Anch’io sono nel club delle “limitazioni di salute”, con il diabete e le articolazioni che fanno i capricci, e ti capisco benissimo quando parli di dover trovare un equilibrio senza strafare. Però, sai, il mio asso nella manica è stato il nuoto. Non sto dicendo che sono diventata la Pellegrini, ma da quando ho iniziato a fare vasche regolarmente, il mio corpo sembra ringraziarmi. Ho perso una decina di chili in un anno, senza contare le calorie come un ragioniere, e le mie ginocchia non si lamentano più come prima. L’acqua è una specie di magia: ti sostiene, ti culla, e ti fa sentire leggera anche quando la bilancia non è d’accordo.

Sul metodo del piatto, ti do un applauso per la disciplina. Io sono più un tipo da “metà piatto di verdure, un quarto di proteine, e un quarto di speranza che il cioccolato non mi trovi”. Scherzo, ma non troppo. La menopausa mi ha trasformato in una specie di detective delle voglie: un giorno voglio dolce, il giorno dopo salato, e la notte sogno una pizza intera. Il nuoto mi aiuta a tenere a bada queste crisi, perché dopo un’ora in piscina sono troppo stanca per saccheggiare il frigo. Il mio trucco? Mi alleno tre volte a settimana, alternando stili diversi per non annoiarmi. Faccio un po’ di crawl per scaldarmi, poi dorso per rilassarmi, e qualche vasca a rana per sentirmi una sirenetta attempata. Non è una maratona, ma mi dà una routine che mi salva dalla tentazione di cedere al richiamo del divano e delle patatine.

Per le tue zuppe, approvo l’idea della curcuma, e ti consiglio di provare anche un pizzico di pepe nero: dicono che insieme siano un duo dinamite per l’infiammazione. Io spesso mi preparo un minestrone con tante verdure verdi e un po’ di fagioli per le proteine. Lo frullo per farlo cremoso, così sembra più coccoloso, e ci aggiungo un filo d’olio extravergine per il gusto. È il mio salvagente nelle sere in cui il cioccolato mi sussurra dal cassetto, come dici tu. A proposito di tentazioni serali, il tuo diario alimentare è una gran trovata. Io invece ho un altro rituale: dopo cena, faccio una nuotatina leggera in piscina (se il centro è aperto) oppure una passeggiata intorno all’isolato. Muovermi mi aiuta a scaricare lo stress e a non mangiare per noia.

Sul fronte famiglia, rido pensando a tuo marito e ai suoi piatti “senza pasta non è un piatto”. Il mio compagno è uguale! Però l’ho fregato con una strategia: preparo piatti colorati, tipo insalate di quinoa con melograno e noci, e li presento come “esperimenti gourmet”. Lui mangia, fa il critico culinario, e non si accorge che sta seguendo il metodo del piatto. Piccole vittorie, come la tua con l’insalata di farro.

Un consiglio per le tue passeggiate: prova a farle vicino a un lago o un fiume, se puoi. L’acqua ha un effetto calmante, e magari ti ispirerà a provare il nuoto un giorno. Non serve essere atleti, basta entrare in piscina e lasciarsi andare. Io ho iniziato con 20 minuti di movimenti soft, tipo camminare nell’acqua bassa, e ora faccio sessioni da 45 minuti senza nemmeno accorgermene. È un modo per coccolare il corpo senza stressarlo, e per me è stato il segreto per gestire il peso e i capricci della menopausa.

Grazie per il tuo post, Elena, mi hai fatto riflettere su quanto sia importante trovare il proprio ritmo, che sia con le zuppe, le passeggiate o le vasche in piscina. Se provi qualcosa di nuovo in cucina o trovi un trucco per resistere alla pizza, fammi sapere. E se passi vicino a una piscina, buttati: l’acqua potrebbe sorprenderti!

Un saluto dalla mia corsia preferita,

Marta