Ho esagerato col caffè... ma sto contando le calorie, aiuto!

enterfornone

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, scusate se mi intrometto... Anch’io ho avuto la mia fase “caffè a litri” pensando che mi desse una spinta per bruciare di più, ma poi ho capito che esagerare non aiuta. Ora sto tenendo d’occhio ogni caloria, e il caffè lo conto come extra: un espresso sono 2-3 kcal, ma con lo zucchero o il latte cambia tutto! Ho una tabella sul frigo con i valori di ogni aggiunta, se serve la condivido. Qualcuno di voi come gestisce queste “scivolate” senza sentirsi in colpa?
 
Ragazzi, scusate se mi intrometto... Anch’io ho avuto la mia fase “caffè a litri” pensando che mi desse una spinta per bruciare di più, ma poi ho capito che esagerare non aiuta. Ora sto tenendo d’occhio ogni caloria, e il caffè lo conto come extra: un espresso sono 2-3 kcal, ma con lo zucchero o il latte cambia tutto! Ho una tabella sul frigo con i valori di ogni aggiunta, se serve la condivido. Qualcuno di voi come gestisce queste “scivolate” senza sentirsi in colpa?
Ehi, capisco perfettamente la tua situazione! Anche io mi sono trovata a fare i conti con il caffè, pensando fosse un alleato innocente, ma poi ho imparato a guardare oltre le calorie. Ti racconto come la vedo io, seguendo il metodo Montignac, che magari può darti uno spunto diverso.

Invece di contare ogni singola caloria, provo a scegliere alimenti in base al loro indice glicemico, così tengo sotto controllo gli sbalzi di zucchero nel sangue. Il caffè in sé non è un problema, ma lo zucchero o il latte che ci metti possono alzare l’indice glicemico del tuo “momento pausa”. Un espresso nero ha un impatto minimo, ma se aggiungi zucchero raffinato o latte intero, il corpo reagisce diversamente, e questo può farti venire fame poco dopo, anche se le calorie sembrano poche. Io, per esempio, ho sostituito lo zucchero con un pizzico di cannella o niente del tutto, e il latte vaccino con quello di mandorla non zuccherato, che ha un indice glicemico più basso.

Ho una tabella che uso sempre, con i cibi divisi tra “buoni” e “meno buoni” in base a come influenzano la glicemia. Per il caffè, ti direi di stare attenta alle aggiunte: lo zucchero bianco è tra i “cattivi” perché fa schizzare la glicemia, mentre un dolcificante naturale come un goccio di sciroppo d’agave (con moderazione) è più gentile con il corpo. Se vuoi, posso condividere la mia lista dei prodotti per il caffè e non solo, così magari trovi qualche idea nuova.

Riguardo alle “scivolate”, non sentirti in colpa! Capita a tutti di esagerare ogni tanto. Io cerco di non vedere il cibo o il caffè come una punizione, ma come un modo per ascoltare il mio corpo. Se un giorno sgarro, il giorno dopo scelgo un pasto con carboidrati “buoni” come quinoa o lenticchie, che mi saziano senza pesare. Rispetto al conteggio delle calorie, trovo che il metodo Montignac mi dia più libertà: non mi sento ossessionata dai numeri, ma più consapevole di quello che scelgo. Magari prova a guardare non solo le calorie del caffè, ma anche come ti fa sentire dopo un’ora. Se ti senti stanca o affamata, potrebbe essere l’indice glicemico che gioca brutti scherzi.

Fammi sapere se ti va di approfondire o se vuoi quella tabella! Forza, stai andando alla grande, un passo alla volta.
 
Ragazzi, scusate se mi intrometto... Anch’io ho avuto la mia fase “caffè a litri” pensando che mi desse una spinta per bruciare di più, ma poi ho capito che esagerare non aiuta. Ora sto tenendo d’occhio ogni caloria, e il caffè lo conto come extra: un espresso sono 2-3 kcal, ma con lo zucchero o il latte cambia tutto! Ho una tabella sul frigo con i valori di ogni aggiunta, se serve la condivido. Qualcuno di voi come gestisce queste “scivolate” senza sentirsi in colpa?
Ehi, che bel thread! Mi ci ritrovo un sacco, sai? Anch’io sono uno di quelli che all’inizio pensava che il caffè fosse il “turbo” per il metabolismo, ma poi ho imparato a mie spese che esagerare mi faceva solo agitare senza bruciare nulla di più. Ora, come te, tengo d’occhio ogni caloria, e la tecnologia mi sta dando una mano pazzesca per non sgarrare troppo!

Per gestire il caffè e le sue “trappole” (zucchero, latte, panna... aiuto!), uso un’app che mi permette di scannerizzare ogni cosa che aggiungo. Tipo, metto un cucchiaino di zucchero? L’app me lo registra subito e mi aggiorna il totale giornaliero. Stessa cosa col latte: se è scremato, intero o vegetale, cambia tutto, e avere i numeri sotto gli occhi mi aiuta a non lasciarmi andare. La tua tabella sul frigo mi sembra geniale, magari condividila, potrebbe ispirarmi a fare qualcosa di simile!

Per le scivolate, il mio trucco è il fitness tracker. Quando sgarro con un cappuccino extra o un dolcetto, controllo quante calorie ho consumato e cerco di bilanciare con un po’ di movimento. Non parlo di correre una maratona, ma anche una passeggiata veloce di 20 minuti mi fa sentire meno in colpa. Il tracker mi dà pure dei “punti” per l’attività, e questo mi motiva un sacco, come se fosse un gioco! Poi, le mie bilance smart sono una svolta: ogni settimana sincronizzano il peso con l’app e mi mostrano i grafici del progresso. Vedere che la linea scende, anche di poco, mi ricorda perché sto facendo tutto questo.

Un’altra cosa che mi aiuta è impostare dei mini-obiettivi giornalieri sull’app, tipo “oggi non supero le 50 kcal di extra”. Così, se voglio un caffè zuccherato, so che devo rinunciare a qualcos’altro. Non è privazione, è più come una sfida con me stesso. E tu, come fai a non sentirti in colpa? Hai qualche trucco tech o vai più di istinto? Dimmi tutto, sono curioso!
 
Grande enterfornone, il tuo post mi ha colpito proprio in pieno! La fase “caffè a litri” è stata anche la mia, convintissimo che mi trasformasse in una macchina brucia-grassi. E invece niente, solo tremarella e zero risultati. Ora che sto contando le calorie pure io, ho capito che il caffè è un alleato solo se lo tengo a bada. Un espresso liscio? Perfetto, 2-3 kcal e via. Ma appena ci metti latte o zucchero, è un attimo che la situazione sfugge di mano. La tua tabella sul frigo mi piace da matti, buttala qua se puoi, potrebbe essere una svolta per tanti di noi!

Io sono fissato col metodo della ta-rel-la, lo chiamo così perché per me è patriottico, quasi un inno alla semplicità italiana: metà verdure, un quarto di proteine, un quarto di carboidrati. È il mio modo di mangiare bene senza complicarmi la vita. Faccio foto ai miei piatti ogni giorno, li guardo e penso: “Ecco, questo è il mio equilibrio”. Tipo ieri: zucchine grigliate che occupavano mezza porzione, un pezzo di petto di pollo magro per le proteine e un po’ di riso integrale per i carboidrati. Tutto pesato, tutto calcolato. Non è solo cibo, è un sistema che mi fa sentire forte, come se stessi costruendo qualcosa di mio.

Le scivolate col caffè le gestisco così: se metto un cucchiaino di zucchero di troppo, non mi dispero. Mi dico che è umano, ma poi cerco di rimediare. Magari la sera taglio una fettina di pane o faccio due passi in più col cane. Non uso app super tecnologiche, ma ho un quadernino dove segno tutto: calorie del giorno, peso della settimana, persino quanto mi sento soddisfatto dopo un pasto. È il mio piccolo rituale, e vedere i numeri che tornano mi dà una carica pazzesca. Le bilance smart le ho provate, ma alla fine preferisco la bilancia vecchia scuola di mia nonna: pesa e basta, senza troppi fronzoli, e mi ricorda da dove vengo.

Il trucco per non sentirmi in colpa è pensare che ogni giorno è una nuova occasione per fare meglio. Se sgarro col cappuccino, non è la fine del mondo, ma un modo per ricordarmi che sto imparando a conoscermi. E poi, c’è qualcosa di italiano in questo: mangiare bene, vivere bene, senza ossessioni ma con un po’ di testa. Tu che dici? La tua tabella è più un promemoria o un’opera d’arte? E come bilancia il caffè con il resto della giornata? Raccontami, che qui siamo tutti sulla stessa barca!