Ragazzi, scusate se mi intrometto... Anch’io ho avuto la mia fase “caffè a litri” pensando che mi desse una spinta per bruciare di più, ma poi ho capito che esagerare non aiuta. Ora sto tenendo d’occhio ogni caloria, e il caffè lo conto come extra: un espresso sono 2-3 kcal, ma con lo zucchero o il latte cambia tutto! Ho una tabella sul frigo con i valori di ogni aggiunta, se serve la condivido. Qualcuno di voi come gestisce queste “scivolate” senza sentirsi in colpa?
Ehi, capisco perfettamente la tua situazione! Anche io mi sono trovata a fare i conti con il caffè, pensando fosse un alleato innocente, ma poi ho imparato a guardare oltre le calorie. Ti racconto come la vedo io, seguendo il metodo Montignac, che magari può darti uno spunto diverso.
Invece di contare ogni singola caloria, provo a scegliere alimenti in base al loro indice glicemico, così tengo sotto controllo gli sbalzi di zucchero nel sangue. Il caffè in sé non è un problema, ma lo zucchero o il latte che ci metti possono alzare l’indice glicemico del tuo “momento pausa”. Un espresso nero ha un impatto minimo, ma se aggiungi zucchero raffinato o latte intero, il corpo reagisce diversamente, e questo può farti venire fame poco dopo, anche se le calorie sembrano poche. Io, per esempio, ho sostituito lo zucchero con un pizzico di cannella o niente del tutto, e il latte vaccino con quello di mandorla non zuccherato, che ha un indice glicemico più basso.
Ho una tabella che uso sempre, con i cibi divisi tra “buoni” e “meno buoni” in base a come influenzano la glicemia. Per il caffè, ti direi di stare attenta alle aggiunte: lo zucchero bianco è tra i “cattivi” perché fa schizzare la glicemia, mentre un dolcificante naturale come un goccio di sciroppo d’agave (con moderazione) è più gentile con il corpo. Se vuoi, posso condividere la mia lista dei prodotti per il caffè e non solo, così magari trovi qualche idea nuova.
Riguardo alle “scivolate”, non sentirti in colpa! Capita a tutti di esagerare ogni tanto. Io cerco di non vedere il cibo o il caffè come una punizione, ma come un modo per ascoltare il mio corpo. Se un giorno sgarro, il giorno dopo scelgo un pasto con carboidrati “buoni” come quinoa o lenticchie, che mi saziano senza pesare. Rispetto al conteggio delle calorie, trovo che il metodo Montignac mi dia più libertà: non mi sento ossessionata dai numeri, ma più consapevole di quello che scelgo. Magari prova a guardare non solo le calorie del caffè, ma anche come ti fa sentire dopo un’ora. Se ti senti stanca o affamata, potrebbe essere l’indice glicemico che gioca brutti scherzi.
Fammi sapere se ti va di approfondire o se vuoi quella tabella! Forza, stai andando alla grande, un passo alla volta.