Ho buttato via l’ansia e il colesterolo schifoso con la dieta – vi racconto come ce l’ho fatta

Dedo4ef0

Membro
6 Marzo 2025
93
11
8
Ehi, ciao a tutti, o meglio, a chi ha voglia di leggere 'sta roba.
Devo dirvelo, non sono mai stato uno da diete, mi sembrava tutta una perdita di tempo. Però, cavolo, l’ansia mi stava mangiando vivo, non dormivo, ero sempre nervoso, e pure il colesterolo era alle stelle – il dottore mi guardava come se fossi già mezzo morto. Alla fine, ho detto basta, devo fare qualcosa, non ce la faccio più a sentirmi uno schifo.
Ho iniziato con una dieta, niente di assurdo, eh. Ho tagliato un po’ di schifezze, tipo fritti e roba piena di grassi, e ho iniziato a mangiare più verdure, pesce, e quelle cose che ti fanno sentire un po’ meno in colpa. Non sono uno chef, quindi non aspettatevi ricette da MasterChef, ma ho trovato un paio di piatti semplici che non mi fanno vomitare. Tipo, il salmone al forno con un po’ di limone e un’insalata di contorno – facile e veloce. E poi ho iniziato a fare attenzione agli oli, perché ho letto che l’olio d’oliva è meglio di quello di semi, e boh, sembra funzionare.
La cosa assurda è che dopo un paio di mesi ho notato che non solo il colesterolo era sceso (e il dottore ha smesso di guardarmi come se fossi un caso perso), ma pure l’ansia era diminuita. Non sto dicendo che sono diventato un monaco zen, eh, ma almeno non mi sento più come se stessi per esplodere ogni cinque minuti. E il sonno? Finalmente dormo, cavolo, senza rigirarmi nel letto per ore.
Non so se è perché il corpo sta meglio o perché mi sento più in controllo, ma funziona. E non è solo la dieta, ho iniziato a camminare di più, niente di estremo, tipo 30 minuti al giorno, ma mi aiuta a schiarirmi la testa. Certo, ogni tanto sgarro, non sono un robot, ma cerco di non sentirmi in colpa, perché tanto l’ansia non aiuta nessuno.
Se avete il colesterolo alto e l’ansia vi sta distruggendo, provate a cambiare qualcosa, anche poco. Non vi prometto miracoli, ma magari vi sentite meno schifosi. E se avete qualche trucco per non cedere alla tentazione di una pizza piena di formaggio, scrivetelo, perché ogni tanto ci casco ancora.
Alla fine, non è solo questione di numeri sul referto del sangue, è proprio che sto meglio con me stesso. E fidatevi, ne vale la pena.
 
Ehi, ciao a tutti, o meglio, a chi ha voglia di leggere 'sta roba.
Devo dirvelo, non sono mai stato uno da diete, mi sembrava tutta una perdita di tempo. Però, cavolo, l’ansia mi stava mangiando vivo, non dormivo, ero sempre nervoso, e pure il colesterolo era alle stelle – il dottore mi guardava come se fossi già mezzo morto. Alla fine, ho detto basta, devo fare qualcosa, non ce la faccio più a sentirmi uno schifo.
Ho iniziato con una dieta, niente di assurdo, eh. Ho tagliato un po’ di schifezze, tipo fritti e roba piena di grassi, e ho iniziato a mangiare più verdure, pesce, e quelle cose che ti fanno sentire un po’ meno in colpa. Non sono uno chef, quindi non aspettatevi ricette da MasterChef, ma ho trovato un paio di piatti semplici che non mi fanno vomitare. Tipo, il salmone al forno con un po’ di limone e un’insalata di contorno – facile e veloce. E poi ho iniziato a fare attenzione agli oli, perché ho letto che l’olio d’oliva è meglio di quello di semi, e boh, sembra funzionare.
La cosa assurda è che dopo un paio di mesi ho notato che non solo il colesterolo era sceso (e il dottore ha smesso di guardarmi come se fossi un caso perso), ma pure l’ansia era diminuita. Non sto dicendo che sono diventato un monaco zen, eh, ma almeno non mi sento più come se stessi per esplodere ogni cinque minuti. E il sonno? Finalmente dormo, cavolo, senza rigirarmi nel letto per ore.
Non so se è perché il corpo sta meglio o perché mi sento più in controllo, ma funziona. E non è solo la dieta, ho iniziato a camminare di più, niente di estremo, tipo 30 minuti al giorno, ma mi aiuta a schiarirmi la testa. Certo, ogni tanto sgarro, non sono un robot, ma cerco di non sentirmi in colpa, perché tanto l’ansia non aiuta nessuno.
Se avete il colesterolo alto e l’ansia vi sta distruggendo, provate a cambiare qualcosa, anche poco. Non vi prometto miracoli, ma magari vi sentite meno schifosi. E se avete qualche trucco per non cedere alla tentazione di una pizza piena di formaggio, scrivetelo, perché ogni tanto ci casco ancora.
Alla fine, non è solo questione di numeri sul referto del sangue, è proprio che sto meglio con me stesso. E fidatevi, ne vale la pena.
Ehi, che storia! Mi ci rivedo un sacco, sai? Dopo un infortunio mi sono lasciato andare, chili su chili, e mi sentivo uno straccio. L’ansia non aiutava, ero un disastro. Ora sto riprendendo in mano tutto, piano piano. Niente di folle, eh, tipo te: mangio più verdure e pesce (il salmone col limone lo faccio pure io, giuro!), e mi muovo come posso – esercizi adattati, perché la gamba non è ancora al top. Funziona, però! Meno ansia, dormo meglio, e pure il medico non mi guarda più storto. La pizza? Un incubo, ogni tanto cedo, ma sto imparando a non farmi drammi. Grande che hai trovato il tuo ritmo, continua così!
 
Ehi, ciao a tutti, o meglio, a chi ha voglia di leggere 'sta roba.
Devo dirvelo, non sono mai stato uno da diete, mi sembrava tutta una perdita di tempo. Però, cavolo, l’ansia mi stava mangiando vivo, non dormivo, ero sempre nervoso, e pure il colesterolo era alle stelle – il dottore mi guardava come se fossi già mezzo morto. Alla fine, ho detto basta, devo fare qualcosa, non ce la faccio più a sentirmi uno schifo.
Ho iniziato con una dieta, niente di assurdo, eh. Ho tagliato un po’ di schifezze, tipo fritti e roba piena di grassi, e ho iniziato a mangiare più verdure, pesce, e quelle cose che ti fanno sentire un po’ meno in colpa. Non sono uno chef, quindi non aspettatevi ricette da MasterChef, ma ho trovato un paio di piatti semplici che non mi fanno vomitare. Tipo, il salmone al forno con un po’ di limone e un’insalata di contorno – facile e veloce. E poi ho iniziato a fare attenzione agli oli, perché ho letto che l’olio d’oliva è meglio di quello di semi, e boh, sembra funzionare.
La cosa assurda è che dopo un paio di mesi ho notato che non solo il colesterolo era sceso (e il dottore ha smesso di guardarmi come se fossi un caso perso), ma pure l’ansia era diminuita. Non sto dicendo che sono diventato un monaco zen, eh, ma almeno non mi sento più come se stessi per esplodere ogni cinque minuti. E il sonno? Finalmente dormo, cavolo, senza rigirarmi nel letto per ore.
Non so se è perché il corpo sta meglio o perché mi sento più in controllo, ma funziona. E non è solo la dieta, ho iniziato a camminare di più, niente di estremo, tipo 30 minuti al giorno, ma mi aiuta a schiarirmi la testa. Certo, ogni tanto sgarro, non sono un robot, ma cerco di non sentirmi in colpa, perché tanto l’ansia non aiuta nessuno.
Se avete il colesterolo alto e l’ansia vi sta distruggendo, provate a cambiare qualcosa, anche poco. Non vi prometto miracoli, ma magari vi sentite meno schifosi. E se avete qualche trucco per non cedere alla tentazione di una pizza piena di formaggio, scrivetelo, perché ogni tanto ci casco ancora.
Alla fine, non è solo questione di numeri sul referto del sangue, è proprio che sto meglio con me stesso. E fidatevi, ne vale la pena.
Ehi, che storia la tua, mi ci ritrovo un sacco! Io sono sempre in giro, tra treni, aerei e hotel sperduti, e ti capisco quando dici che l’ansia e il colesterolo possono trasformarti in un relitto. Anch’io ho dovuto darci un taglio, perché mangiare schifezze in viaggio era la norma: panini unti in stazione, patatine nei bar degli aeroporti… un disastro. Poi ho deciso di provarci sul serio, anche se non è sempre facile con una vita in movimento.

Il tuo salmone al forno con limone? Lo provo di sicuro, sembra perfetto per una cucina d’hotel con due fornelli e zero pentole decenti. Io di solito punto su cose semplici: una busta di spinaci da saltare con un filo d’olio d’oliva e un pezzo di pesce o pollo che trovo al mercato locale. Niente di complicato, ma ti salva da quei menu da autogrill pieni di roba fritta. E hai ragione sull’olio d’oliva, lo porto pure in una boccettina da viaggio, sennò finisce che usi quello che trovi e ti ritrovi il colesterolo che saluta.

Camminare è un altro trucco che uso anch’io: 30 minuti, magari esplorando la città dove capito, e mi sento subito meno incastrato. In hotel, se c’è una palestra decente, faccio due pesi o un po’ di tapis roulant; altrimenti, qualche squat in camera e via. Non serve strafare, ma muoversi aiuta, soprattutto quando sei chiuso in aereo per ore.

Per la pizza, ti dico il mio segreto: cerco un posto che fa una margherita leggera, con poco olio e magari una base sottile, così sgarro senza sentirmi troppo uno straccio dopo. Funziona, più o meno. Comunque, complimenti, si sente che stai trovando il tuo ritmo, ed è vero che alla fine non è solo per il colesterolo, ma per stare meglio con te stesso. Io sono ancora in viaggio, ma leggere ste cose mi dà la spinta per non mollare. Tu continua così!
 
  • Mi piace
Reazioni: Renx
Ehi, Dedo, mi hai fatto quasi cadere dalla sedia con ‘sta tua storia – e non è facile, visto che sono sempre in piedi a macinare chilometri! Ti dico subito: capisco ogni singola parola, dall’ansia che ti mangia il cervello al colesterolo che sembra un nemico invisibile. Io sono quello che vive con le scarpe da trekking ai piedi, sempre a caccia di un sentiero o anche solo di un marciapiede decente per scaricare la giornata. E sai una cosa? Camminare mi ha salvato, proprio come te.

Non sono mai stato uno da diete ferree, eh, tipo quelle robe da “pesa la lattuga col bilancino”. Però, come te, ho dovuto mettere un freno a certe schifezze. Fritti? Spariti. Quei dolci zuccherosi da bar che ti chiamano mentre aspetti il caffè? Ciao ciao. Ho iniziato a portarmi dietro roba semplice: una manciata di mandorle, una mela, qualcosa che non mi faccia sentire un bidone dopo due ore. Il tuo salmone con limone mi ha acceso una lampadina – lo provo la prossima volta che riesco a infilarmi in una cucina, anche se spesso mi arrangio con un fornellino da campeggio e due pentole sgangherate. L’olio d’oliva è diventato il mio compagno fidato, lo infilo pure nello zaino, perché hai ragione, quello di semi è un biglietto sicuro per il disastro.

Camminare, però, è la mia vera arma segreta. Non i tuoi 30 minuti tranquilli – io sono più da “esco e vedo dove mi porta la strada”. A volte faccio 10 chilometri senza accorgermene, magari lungo un fiume o in qualche quartiere strano che scopro per caso. Non solo mi tiene il colesterolo a bada – il medico ha smesso di farmi la predica – ma mi svuota la testa. L’ansia? Quella bestia che ti tiene sveglio la notte? Sparisce passo dopo passo. È come se ogni chilometro fosse un pezzo di stress che lascio per terra. E poi, vuoi mettere la soddisfazione di arrivare in fondo a un percorso e guardarti indietro? Altro che palestra, qui si suda con vista!

Per la pizza, ti capisco, è una tentazione bastarda. Io ho trovato un trucco: se proprio devo, punto su una di quelle minuscole, da pizzeria di paese, con poco formaggio e un po’ di rucola sopra per illudermi che sia sana. Non sempre funziona, ma almeno non mi sento un traditore totale. Tu parli di controllo, ed è vero: non è solo il corpo, è proprio la testa che cambia. Io, che sono un disastro a stare fermo, ho trovato nel camminare una specie di ritmo, un modo per non crollare sotto il peso di tutto.

Il tuo post mi ha fatto pensare: magari la prossima volta provo a spingermi oltre, tipo un trekking vero in montagna, con dislivello e fiatone. Niente digiuni assurdi, eh, che quelli mi fanno solo incavolare, ma un bel mix di movimento e cibo decente. Tu che dici, ti butti con me su un sentiero o resti sul tuo mezzo’ora easy? Comunque, continua a raccontare, che qui c’è uno che ti legge mentre pianifica la prossima camminata!
 
Scusa se mi intrometto, ma il tuo post mi ha proprio preso! Camminare come fai tu sembra una figata, con quei chilometri che macini e la testa che si svuota. Io invece sono uno che si motiva di più in gruppo, sai, tipo zumba o pilates, dove c’è la musica che ti spinge e tutti sudano insieme. Mi dà una carica pazzesca, anche se a volte arrivo distrutto! Per il cibo, cerco di spezzettare i pasti durante la giornata, tipo uno spuntino ogni poche ore, niente di pesante, magari un po’ di frutta o yogurt. Mi aiuta a non crollare di fame e a non esagerare poi a cena. Il tuo trucco della pizza “leggera” lo provo sicuro, sembra un buon compromesso! Magari un giorno ci incontriamo, tu col tuo trekking e io con la mia playlist da zumba, e vediamo chi arriva primo in cima. Grande, continua così!
 
Ehi, ciao a tutti, o meglio, a chi ha voglia di leggere 'sta roba.
Devo dirvelo, non sono mai stato uno da diete, mi sembrava tutta una perdita di tempo. Però, cavolo, l’ansia mi stava mangiando vivo, non dormivo, ero sempre nervoso, e pure il colesterolo era alle stelle – il dottore mi guardava come se fossi già mezzo morto. Alla fine, ho detto basta, devo fare qualcosa, non ce la faccio più a sentirmi uno schifo.
Ho iniziato con una dieta, niente di assurdo, eh. Ho tagliato un po’ di schifezze, tipo fritti e roba piena di grassi, e ho iniziato a mangiare più verdure, pesce, e quelle cose che ti fanno sentire un po’ meno in colpa. Non sono uno chef, quindi non aspettatevi ricette da MasterChef, ma ho trovato un paio di piatti semplici che non mi fanno vomitare. Tipo, il salmone al forno con un po’ di limone e un’insalata di contorno – facile e veloce. E poi ho iniziato a fare attenzione agli oli, perché ho letto che l’olio d’oliva è meglio di quello di semi, e boh, sembra funzionare.
La cosa assurda è che dopo un paio di mesi ho notato che non solo il colesterolo era sceso (e il dottore ha smesso di guardarmi come se fossi un caso perso), ma pure l’ansia era diminuita. Non sto dicendo che sono diventato un monaco zen, eh, ma almeno non mi sento più come se stessi per esplodere ogni cinque minuti. E il sonno? Finalmente dormo, cavolo, senza rigirarmi nel letto per ore.
Non so se è perché il corpo sta meglio o perché mi sento più in controllo, ma funziona. E non è solo la dieta, ho iniziato a camminare di più, niente di estremo, tipo 30 minuti al giorno, ma mi aiuta a schiarirmi la testa. Certo, ogni tanto sgarro, non sono un robot, ma cerco di non sentirmi in colpa, perché tanto l’ansia non aiuta nessuno.
Se avete il colesterolo alto e l’ansia vi sta distruggendo, provate a cambiare qualcosa, anche poco. Non vi prometto miracoli, ma magari vi sentite meno schifosi. E se avete qualche trucco per non cedere alla tentazione di una pizza piena di formaggio, scrivetelo, perché ogni tanto ci casco ancora.
Alla fine, non è solo questione di numeri sul referto del sangue, è proprio che sto meglio con me stesso. E fidatevi, ne vale la pena.
Ehi, grande, complimenti per i risultati! Leggere la tua storia mi ha fatto proprio pensare, sai? Però, scusa se te lo dico, mi sembra che stai dando per scontato che tutti possano buttarsi su pesce e salmone come niente. Io sono vegano, e ti assicuro che si può fare un percorso come il tuo senza toccare niente di animale, e pure con piatti che non ti fanno rimpiangere la pizza piena di formaggio. Non fraintendermi, non ti sto giudicando, ma mi girano un po’ le scatole quando sembra che l’unica via per stare meglio sia per forza quella con carne o pesce.

Tipo, dopo allenamento, che per me è una camminata veloce o un po’ di yoga, io punto su robe che mi ricaricano senza appesantirmi. Una delle mie combo preferite è un bowl con quinoa, ceci speziati al curry, un sacco di verdure crude tipo carote e cetrioli, e una salsa tahina-limone che è una bomba. È leggero, ti riempie, e non ti fa sentire in colpa se poi vuoi uno strappo alla regola. La quinoa è perfetta perché ha proteine, e i ceci ti danno quella botta di energia che serve dopo esserti mosso. Se vuoi provare, ti scrivo come faccio la salsa, è facilissima.

Poi, per il colesterolo e l’ansia, ti capisco. Anche io ero un disastro, sempre nervoso e con valori che spaventavano il medico. Da quando mangio 100% vegetale, però, è cambiato tutto. Non è solo il cibo, eh, come dici tu: camminare, bere acqua, dormire decentemente fanno la differenza. Però il cibo è la base. Io ho tagliato oli pesanti, ma l’olio d’oliva lo uso con parsimonia, e magari ci butto dentro semi di lino o noci per i grassi buoni. E per l’ansia? La mia arma segreta è una tisana alla camomilla con un cucchiaino di burro di mandorle prima di dormire. Sembra strano, ma mi calma un casino.

Sul discorso pizze, ti capisco, è dura resistere. Io mi salvo con una pizza vegana fatta in casa: base di pomodoro, verdure grigliate, e un po’ di lievito alimentare per quel tocco “formaggioso”. Non è la stessa cosa, ok, ma ti leva la voglia senza sgarrare troppo. Il trucco è non sentirti in colpa, come dici tu, ma anche non pensare che l’unica roba buona sia quella piena di grassi animali.

Insomma, non voglio farti la predica, ma guarda che si può stare da dio e dormire tranquilli anche senza salmone. Se ti va, prova un giorno senza roba animale, giusto per vedere come ti senti. E se hai bisogno di idee per piatti veloci post-allenamento, scrivimi, che di ricette ne ho un sacco. Alla fine, conta sentirsi bene, no? E su questo siamo d’accordo: meno ansia, meno schifezze, e più vita.
 
  • Mi piace
Reazioni: chewy5000
Ehi Dedo, che storia! Leggerti mi ha davvero colpito, complimenti per come hai preso in mano la situazione. E pure tu, amico vegano, hai tirato fuori un sacco di spunti interessanti. Vi dirò, io sono uno che vive per il running, e il mio mantra è: se vuoi buttare giù peso e sentirti bene, niente batte una bella corsa lunga. Non sto dicendo che sia l’unica strada, eh, ma per me è stato un game changer, e magari può ispirare anche voi.

Dedo, il tuo percorso mi fa pensare a quanto sia importante il controllo su se stessi. Hai ragione, non è solo questione di numeri sul referto, ma di come ti senti dentro. Io ho sempre avuto un rapporto complicato con il cibo, soprattutto quando mi preparavo per i primi mara. Sai, all’inizio pensavo: “Cavolo, corro 15 km, posso mangiarmi un hamburger senza problemi”. E invece no, mi sentivo pesante, lento, e l’ansia di non migliorare nei tempi mi mangiava vivo. Poi ho capito che il cibo è carburante, e se vuoi correre bene, devi dargli al corpo roba di qualità. Non sono un fanatico delle diete, ma ho tagliato un po’ di schifezze e puntato su carboidrati complessi tipo riso integrale, patate dolci, e un sacco di verdure. Il salmone di cui parli? Lo mangio ogni tanto, ma non è il mio must. E per rispondere al nostro amico vegano, sì, si può fare alla grande anche senza roba animale. Io stesso sto provando a ridurre, tipo con hummus e verdure come spuntino post-corsa o barrette di avena fatte in casa. Non sono ancora al 100% vegetale, ma ci sto lavorando.

Sul colesterolo e l’ansia, vi capisco entrambi. Correre per me è come una terapia: quando sei lì, con il vento in faccia e le gambe che vanno, la testa si svuota. Non sto dicendo che risolve tutto, ma quelle endorfine fanno miracoli. Dedo, tu parli di camminate, e già quello è un super inizio. Se ti va di spingere un po’, prova a inserire qualche corsetta leggera, tipo 20 minuti a ritmo tranquillo. Non serve strafare, ma ti dà una spinta mentale pazzesca. E per l’ansia, oltre al movimento, io punto su una routine pre-corsa: stretching, un po’ di musica calma, e un respiro profondo prima di partire. Sembra una sciocchezza, ma mi centra.

Amico vegano, la tua pizza fatta in casa mi ha fatto venire l’acquolina. Quella salsa tahina-limone? Me la segno, perché dopo una corsa lunga ho bisogno di roba che mi ricarichi senza appesantirmi. E hai ragione, i ceci e la quinoa sono una bomba per le proteine. Io di solito mi butto su un piatto di lenticchie con spinaci e un po’ di curcuma, che mi aiuta anche con i muscoli dopo i lunghi. Però, sai, a volte mi manca quella botta di gusto tipo una carbonara, e lì è dura non cedere. Il tuo trucco della pizza vegana mi sembra un’ottima idea per non sbandare troppo.

Per le tentazioni, Dedo, ti do un consiglio da runner: pianifica i tuoi “sgarri”. Io, per esempio, mi concedo una fetta di torta o una birra dopo un allenamento tosto, ma lo decido prima, così non è una cosa impulsiva. E per prevenire infortuni (parlo da runner, ma vale per tutti), ascoltate il corpo. Se ti senti stanco, rallenta. Io ho imparato a mie spese che ignorare i segnali porta solo guai, tipo dolori alle ginocchia o peggio. Dedo, tu che cammini, magari prova a variare i percorsi o a fare qualche esercizio di stretching per sciogliere le gambe. E tu, amico vegano, con yoga e camminate sei già sulla strada giusta, ma se ti va di provare una corsetta, inizia piano e con scarpe adatte, che è la base per non farsi male.

Alla fine, quello che conta è come dite voi: sentirsi meglio, non solo fuori, ma dentro. Correre mi ha insegnato a essere paziente con me stesso, a non mollare anche quando la testa dice “basta”. E sia che mangiate salmone, ceci o quello che vi pare, l’importante è trovare il vostro ritmo, no? Se avete domande su come inserire la corsa senza strafare o su come bilanciare cibo e allenamento, scrivetemi. Io sono qui, pronto a macinare altri km e a condividere quello che ho imparato.
 
Cavolo, che racconto! Leggerti mi ha proprio spiazzato, sei una forza! Quel tuo modo di vedere la corsa come terapia mi ha colpito dritto al cuore, perché io, invece, con il cibo di notte faccio ancora a pugni. Tipo, corro pure io, non come te, magari, ma un’oretta di jogging me la faccio. Però poi la sera crollo: apro il frigo e via, crackers, cioccolato, qualsiasi cosa mi capiti a tiro. La tua storia di pianificare gli sgarri mi ha fatto accendere una lampadina. Forse è quello che mi manca, un po’ di strategia.

Dedo, anche il tuo percorso mi ha lasciato a bocca aperta, soprattutto quel discorso sul sentirsi bene dentro. Io sto provando a mangiare più leggero la sera, tipo zuppe di verdure o un’insalata con un po’ di ceci, ma dopo le 22 è come se scattasse un interruttore e mi parte la fame nervosa. Tu come fai a resistere? E tu, amico runner, con quelle barrette di avena fatte in casa, mi hai dato un’idea: magari provo a prepararmi qualcosa di sfizioso ma leggero da tenere pronto per quando attacca la voglia di sgranocchiare. La tua routine pre-corsa mi sembra una figata, quasi quasi ci provo con un po’ di stretching e musica per calmarmi prima di cena.

Insomma, mi avete gasato. Devo solo trovare il modo di non saccheggiare la cucina di notte. Se avete qualche trucco per spezzare ’sta abitudine, sono tutto orecchi. Intanto, grazie per l’ispirazione, siete forti!