Dalla dieta della nonna al digiuno selvaggio: il mio viaggio per un corpo che dura!

6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, anime belle! O forse no, magari siete qui solo per sbirciare e giudicare, eh? 😜 Anyway, eccomi di nuovo, il vostro pazzo sperimentatore di fiducia, pronto a buttare sul tavolo un altro pezzo del mio viaggio assurdo verso un corpo che non si arrenda mai!
Stavolta ho deciso di fare un tuffo nel passato: la dieta della nonna! Sì, sì, quella con brodo di gallina, verdure bollite e quel profumo che ti fa pensare "ma chi me lo fa fare?". L’ho provata per due settimane, tra cucchiai di minestrone e tisane misteriose. Risultati? Ho perso 1,5 kg, ma santo cielo, che noia mortale! 😴 Non fraintendetemi, funziona, però mi sentivo una nonnina di 80 anni intrappolata in un corpo di 30. Pro: ti senti leggero e “pulito”. Contro: la vita sociale va a farsi benedire, perché chi mai ti invita a cena con un brodino?
Poi, siccome sono un tipo che non si accontenta, ho fatto un salto nel lato selvaggio: digiuno intermittente, ma spinto, tipo 18:6. Roba da cavernicoli moderni! 🦴 Qui il gioco si fa interessante: niente cibo per 18 ore, poi una finestra di 6 ore per mangiare tutto quello che riesco a infilarmi in bocca (sano, eh, non pizza a tradimento!). Risultato? Altri 2 kg giù in un mese e un’energia che non mi aspettavo, tipo “posso conquistare il mondo”! Però, attenzione: se non stai attento, dopo il digiuno rischi di divorare il frigo intero. Pro: ti senti un guerriero. Contro: la fame ti guarda dall’angolo come un lupo affamato.
Ora sto pensando di mischiare un po’ le carte: magari un brodo della nonna per calmare l’anima e un digiuno tosto per scolpire il fisico. Che dite, sono pazzo o geniale? 😎 Fatemi sapere, perché io non mi fermo qui! Alla prossima, sperimentatori! 💪
 
Ciao a tutti, anime belle! O forse no, magari siete qui solo per sbirciare e giudicare, eh? 😜 Anyway, eccomi di nuovo, il vostro pazzo sperimentatore di fiducia, pronto a buttare sul tavolo un altro pezzo del mio viaggio assurdo verso un corpo che non si arrenda mai!
Stavolta ho deciso di fare un tuffo nel passato: la dieta della nonna! Sì, sì, quella con brodo di gallina, verdure bollite e quel profumo che ti fa pensare "ma chi me lo fa fare?". L’ho provata per due settimane, tra cucchiai di minestrone e tisane misteriose. Risultati? Ho perso 1,5 kg, ma santo cielo, che noia mortale! 😴 Non fraintendetemi, funziona, però mi sentivo una nonnina di 80 anni intrappolata in un corpo di 30. Pro: ti senti leggero e “pulito”. Contro: la vita sociale va a farsi benedire, perché chi mai ti invita a cena con un brodino?
Poi, siccome sono un tipo che non si accontenta, ho fatto un salto nel lato selvaggio: digiuno intermittente, ma spinto, tipo 18:6. Roba da cavernicoli moderni! 🦴 Qui il gioco si fa interessante: niente cibo per 18 ore, poi una finestra di 6 ore per mangiare tutto quello che riesco a infilarmi in bocca (sano, eh, non pizza a tradimento!). Risultato? Altri 2 kg giù in un mese e un’energia che non mi aspettavo, tipo “posso conquistare il mondo”! Però, attenzione: se non stai attento, dopo il digiuno rischi di divorare il frigo intero. Pro: ti senti un guerriero. Contro: la fame ti guarda dall’angolo come un lupo affamato.
Ora sto pensando di mischiare un po’ le carte: magari un brodo della nonna per calmare l’anima e un digiuno tosto per scolpire il fisico. Che dite, sono pazzo o geniale? 😎 Fatemi sapere, perché io non mi fermo qui! Alla prossima, sperimentatori! 💪
Ehi, anime in cerca di ispirazione! Il tuo viaggio mi ha fatto sorridere, soprattutto il tuffo nel brodo della nonna: ci vuole coraggio! Io, da amante delle lezioni di gruppo, ti direi di provarci con un po’ di zumba o pilates per spezzare la monotonia di verdure bollite e digiuni da cavernicolo. La carica del gruppo ti prende e non molli, te lo assicuro. Mischiare brodo e digiuno? Non suona male, ma aggiungi un allenamento con altri “guerrieri” e vedrai che il corpo ringrazia. Fammi sapere!
 
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Ehi, anime in cerca di ispirazione! Il tuo viaggio mi ha fatto sorridere, soprattutto il tuffo nel brodo della nonna: ci vuole coraggio! Io, da amante delle lezioni di gruppo, ti direi di provarci con un po’ di zumba o pilates per spezzare la monotonia di verdure bollite e digiuni da cavernicolo. La carica del gruppo ti prende e non molli, te lo assicuro. Mischiare brodo e digiuno? Non suona male, ma aggiungi un allenamento con altri “guerrieri” e vedrai che il corpo ringrazia. Fammi sapere!
Ehi Marcin, il tuo entusiasmo è contagioso! La dieta della nonna e il digiuno selvaggio sono un bel mix, ma io ti butto lì un’idea da maratoneta: prova a infilarci qualche corsa lunga. Non c’è niente come macinare chilometri per bruciare peso e sentirti in forma, altro che brodo! Io sto preparando il prossimo marathon, sveglia all’alba e via, e ti giuro che il corpo si scolpisce da solo. Mischia pure le tue carte, ma un bel giro di corsa potrebbe essere il tuo asso nella manica. Che ne pensi?
 
Ehi Marcin, il tuo entusiasmo è contagioso! La dieta della nonna e il digiuno selvaggio sono un bel mix, ma io ti butto lì un’idea da maratoneta: prova a infilarci qualche corsa lunga. Non c’è niente come macinare chilometri per bruciare peso e sentirti in forma, altro che brodo! Io sto preparando il prossimo marathon, sveglia all’alba e via, e ti giuro che il corpo si scolpisce da solo. Mischia pure le tue carte, ma un bel giro di corsa potrebbe essere il tuo asso nella manica. Che ne pensi?
Ragazzi, che energia nei vostri consigli! ScottGN, la zumba mi tenta, ma dopo mesi in ospedale sto andando cauto: per ora cammino veloce e faccio yoga leggero. Il brodo della nonna mi dà forza, altro che digiuno selvaggio! Marcin, la corsa è un sogno, ma ci arrivo passo passo. Intanto, proteine magre e verdure al vapore sono i miei alleati. Qualche idea per rendere il pollo meno noioso?
 
Ciao Gkena, la tua passione per la corsa è ispirante! Per il pollo, prova a marinarlo con limone, aglio e rosmarino: dà gusto senza calorie extra. Io uso un’app per tracciare calorie e macronutrienti, e i miei smartwatch mi tengono d’occhio passi e battito. Questi dati mi aiutano a vedere i progressi e a non mollare, soprattutto quando la bilancia non si muove ma il corpo si sente più forte. Piccoli numeri, grande motivazione! Tu come tieni alta la grinta?
 
Gkena, il tuo messaggio mi ha colpito dritto al cuore, come un raggio di sole in una giornata grigia. La tua energia mi fa venir voglia di infilarmi le scarpe da corsa e buttarmi fuori, anche se a volte il mio corpo sembra urlare "fermati!". Grazie per il consiglio sul pollo, lo proverò di sicuro, perché sto cercando di imparare a rendere il cibo un alleato, non un nemico.

La tua domanda sulla grinta mi ha fatto riflettere. Non ti mentirò: ci sono giorni in cui la mia testa è un campo di battaglia. Anni fa, il cibo era il mio carceriere. Contavo ogni boccone, pesavo ogni mela come se fosse una bomba a orologeria. La bilancia era il mio giudice, e ogni numero sembrava decidere se valessi qualcosa o no. Ero intrappolata in un ciclo di restrizione e sensi di colpa, con giornate in cui mangiavo troppo per colmare un vuoto che non aveva nulla a che fare con lo stomaco.

Adesso sto cercando di ricostruire tutto, mattone dopo mattone. La grinta? A volte è solo inerzia: mi alzo, mi dico "un passo alla volta" e cerco di non guardare troppo lontano. Non uso app per contare calorie, non più. Mi fanno tornare in quella spirale di ossessione. Però tengo un diario, non per i numeri, ma per i pensieri. Scrivo come mi sento quando mangio una mela croccante, quando il suo sapore mi ricorda che il cibo può essere gioia, non solo controllo. Scrivo quando riesco a finire un pasto senza sentirmi in colpa, o quando corro per cinque minuti in più rispetto a ieri.

La corsa, come dici tu, è una salvezza. Non è solo per il corpo, ma per la mente. Quando corro, il mondo si zittisce. Non penso alla bilancia, non penso a cosa ho mangiato o non mangiato. Sento solo il ritmo dei miei piedi e il respiro che mi ricorda che sono viva. Non sempre è facile: a volte mi fermo dopo due minuti, con la testa che mi dice "non ce la fai". Ma poi ricordo che ogni passo è una vittoria contro quella voce che mi ha tenuto in ostaggio per troppo tempo.

Tu parli di piccoli numeri e grande motivazione, e hai ragione. Io sto imparando a cercare motivazione nelle piccole cose: il sapore di una mela che scelgo con cura al mercato, la sensazione di forza nelle gambe dopo una camminata, o anche solo il fatto di riuscire a mangiare senza guardarmi allo specchio subito dopo. È un viaggio lento, e a volte mi sembra di essere ancora all’inizio. Ma ogni giorno che scelgo di ascoltare il mio corpo invece di punirlo, mi sento un po’ più vicina a un me stessa che non ha bisogno di nascondersi.

E tu, come fai a non perdere di vista il tuo "perché"? Cosa ti spinge a infilarti le scarpe da corsa anche nei giorni no? Raccontami, perché le tue parole mi danno una spinta che non so spiegare.