Ehi, sollevatori di sogni e bilancieri! Eccomi, pronto a raccontarvi come ho trasformato il mio divano da migliore amico a semplice decorazione di casa. Vi avviso, questa è una storia di sudore, risate e qualche muscolo che non sapevo nemmeno di avere.
Tutto è iniziato tre anni fa, quando pesavo 110 chili e l’unica cosa che sollevavo era una forchetta carica di pasta. L’idea di entrare in palestra mi terrorizzava: quei pesi enormi, gli specchi ovunque, la gente che sembrava nata con un manubrio in mano. Ma un giorno, dopo l’ennesima serata a sentirmi un palloncino troppo gonfio, ho deciso: basta. Non volevo più solo sognare di essere forte, volevo diventarlo.
Ho iniziato piano, con un programma di forza base: squat, stacchi, panca. Roba semplice, ma che mi faceva tremare le gambe… letteralmente! Il primo mese? Un disastro. Mi sentivo un elefante che cercava di ballare il tip tap. Pesavo male, la tecnica era un optional, e il DOMS mi ha fatto scoprire muscoli che ignoravo esistessero. Però, sapete una cosa? Ogni volta che finivo un allenamento, anche se goffo, mi sentivo un po’ meno “divano” e un po’ più “bilanciere”.
La svolta è arrivata quando ho capito che la palestra non è una gara con gli altri, ma con me stesso. Ho smesso di guardare i pesi degli altri e ho iniziato a festeggiare i miei piccoli progressi: il primo squat con 50 chili, il primo stacco decente, la prima volta che ho fatto una panca senza sembrare un pesce fuor d’acqua. Ho trovato un coach che mi ha insegnato la tecnica, ma soprattutto mi ha fatto credere che potevo farcela. E poi, la dieta: niente magie, solo mangiare proteine, verdure e contare le calorie senza ossessionarmi.
Le difficoltà? Oh, quante. Le giornate in cui volevo mollare perché il lavoro mi sfiniva. Le volte in cui il bilanciere sembrava pesare una tonnellata. E sì, anche quei momenti in cui mi guardavo allo specchio e pensavo: “Ma chi voglio prendere in giro?”. Però ho imparato una cosa: la costanza batte il talento, sempre. Anche quando vai piano, anche quando cadi, l’importante è rimettersi sotto quel bilanciere.
Oggi sono 30 chili in meno, ma non è solo il peso: sono più forte, più sicuro, e sì, anche un po’ più vanitoso quando vedo una vena spuntare sul bicipite. Il mio programma ora è un mix di forza e un po’ di cardio per non sentirmi un bradipo. Seguo un 5x5 per i fondamentali e ci infilo qualche accessorio per non annoiarmi. Ma il vero segreto? Divertirmi. Se la palestra diventa una punizione, è la fine. Trovate il vostro ritmo, il vostro “perché”, e il resto verrà da sé.
Quindi, a voi che magari siete ancora sul divano a chiedervi se provarci: fatelo. Non serve essere perfetti, serve solo iniziare. Un passo, un peso, un allenamento alla volta. E un giorno vi guarderete indietro e riderete di quanto lontano siete arrivati. Forza, ci vediamo sotto il bilanciere!
Tutto è iniziato tre anni fa, quando pesavo 110 chili e l’unica cosa che sollevavo era una forchetta carica di pasta. L’idea di entrare in palestra mi terrorizzava: quei pesi enormi, gli specchi ovunque, la gente che sembrava nata con un manubrio in mano. Ma un giorno, dopo l’ennesima serata a sentirmi un palloncino troppo gonfio, ho deciso: basta. Non volevo più solo sognare di essere forte, volevo diventarlo.
Ho iniziato piano, con un programma di forza base: squat, stacchi, panca. Roba semplice, ma che mi faceva tremare le gambe… letteralmente! Il primo mese? Un disastro. Mi sentivo un elefante che cercava di ballare il tip tap. Pesavo male, la tecnica era un optional, e il DOMS mi ha fatto scoprire muscoli che ignoravo esistessero. Però, sapete una cosa? Ogni volta che finivo un allenamento, anche se goffo, mi sentivo un po’ meno “divano” e un po’ più “bilanciere”.
La svolta è arrivata quando ho capito che la palestra non è una gara con gli altri, ma con me stesso. Ho smesso di guardare i pesi degli altri e ho iniziato a festeggiare i miei piccoli progressi: il primo squat con 50 chili, il primo stacco decente, la prima volta che ho fatto una panca senza sembrare un pesce fuor d’acqua. Ho trovato un coach che mi ha insegnato la tecnica, ma soprattutto mi ha fatto credere che potevo farcela. E poi, la dieta: niente magie, solo mangiare proteine, verdure e contare le calorie senza ossessionarmi.
Le difficoltà? Oh, quante. Le giornate in cui volevo mollare perché il lavoro mi sfiniva. Le volte in cui il bilanciere sembrava pesare una tonnellata. E sì, anche quei momenti in cui mi guardavo allo specchio e pensavo: “Ma chi voglio prendere in giro?”. Però ho imparato una cosa: la costanza batte il talento, sempre. Anche quando vai piano, anche quando cadi, l’importante è rimettersi sotto quel bilanciere.
Oggi sono 30 chili in meno, ma non è solo il peso: sono più forte, più sicuro, e sì, anche un po’ più vanitoso quando vedo una vena spuntare sul bicipite. Il mio programma ora è un mix di forza e un po’ di cardio per non sentirmi un bradipo. Seguo un 5x5 per i fondamentali e ci infilo qualche accessorio per non annoiarmi. Ma il vero segreto? Divertirmi. Se la palestra diventa una punizione, è la fine. Trovate il vostro ritmo, il vostro “perché”, e il resto verrà da sé.
Quindi, a voi che magari siete ancora sul divano a chiedervi se provarci: fatelo. Non serve essere perfetti, serve solo iniziare. Un passo, un peso, un allenamento alla volta. E un giorno vi guarderete indietro e riderete di quanto lontano siete arrivati. Forza, ci vediamo sotto il bilanciere!