Camminate serali per dimagrire: altro che diete, qui si fa sul serio!

ChopperSWR

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6 Marzo 2025
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Ehi, gente, sapete cosa? Sto continuando con le mie camminate serali e vi dico una cosa: altro che insalatine scondite e conteggi di calorie, qui si fa sul serio! Ieri ho macinato 7 chilometri, solita strada che ormai conosco a memoria: parto da casa, scendo verso il parco, faccio il giro grande con quel sentiero che costeggia il fiume e poi risalgo su per la collinetta. Non vi dico la soddisfazione quando arrivo in cima e vedo la città tutta illuminata, con l’aria fresca che mi riempie i polmoni. È come se ogni passo mi togliesse un po’ di peso, non solo dal corpo, ma anche dalla testa.
Devo essere sincero, all’inizio pensavo che camminare fosse una cosa da pigri, roba per chi non ha voglia di sudare davvero. E invece no, funziona eccome. In un mese ho perso 3 chili, senza toccare diete assurde o rinunciare a un piatto di pasta con le verdure fatto come si deve. Mangio bene, tutto vegetariano, niente carne o schifezze processate, ma non sto lì a pesare ogni foglia di rucola. La chiave è la costanza: esco ogni sera, anche se pioviggina o se sono stanco morto dopo il lavoro. Metto le cuffie, una playlist che mi gasa e via, si cammina.
Ieri, mentre ero sul sentiero, ho incrociato uno che correva tutto sudato, con quell’aria da “io sono più figo perché corro”. Gli ho fatto un cenno, ma dentro di me pensavo: caro mio, tu corri e ti sfianchi, io cammino e arrivo lontano lo stesso. Ognuno ha il suo metodo, ok, ma non venitemi a dire che le camminate non contano. È una guerra lenta, ma la sto vincendo. E poi, vogliamo parlare di quanto si dorme meglio dopo? Crollo sul letto e non c’è ansia o pensiero che tenga, è tutto azzerato.
Oggi punto a fare 8 chilometri, voglio provare un percorso nuovo, magari verso quel boschetto dietro il quartiere. Qualcuno di voi cammina così tanto o siete tutti fissati con palestra e frullati proteici? Non fraintendetemi, fate quello che vi pare, ma per me questo è il modo migliore: aria aperta, zero stress e risultati che si vedono. Forza, muovetevi pure voi, che stare fermi non aiuta nessuno!
 
Ehi, gente, sapete cosa? Sto continuando con le mie camminate serali e vi dico una cosa: altro che insalatine scondite e conteggi di calorie, qui si fa sul serio! Ieri ho macinato 7 chilometri, solita strada che ormai conosco a memoria: parto da casa, scendo verso il parco, faccio il giro grande con quel sentiero che costeggia il fiume e poi risalgo su per la collinetta. Non vi dico la soddisfazione quando arrivo in cima e vedo la città tutta illuminata, con l’aria fresca che mi riempie i polmoni. È come se ogni passo mi togliesse un po’ di peso, non solo dal corpo, ma anche dalla testa.
Devo essere sincero, all’inizio pensavo che camminare fosse una cosa da pigri, roba per chi non ha voglia di sudare davvero. E invece no, funziona eccome. In un mese ho perso 3 chili, senza toccare diete assurde o rinunciare a un piatto di pasta con le verdure fatto come si deve. Mangio bene, tutto vegetariano, niente carne o schifezze processate, ma non sto lì a pesare ogni foglia di rucola. La chiave è la costanza: esco ogni sera, anche se pioviggina o se sono stanco morto dopo il lavoro. Metto le cuffie, una playlist che mi gasa e via, si cammina.
Ieri, mentre ero sul sentiero, ho incrociato uno che correva tutto sudato, con quell’aria da “io sono più figo perché corro”. Gli ho fatto un cenno, ma dentro di me pensavo: caro mio, tu corri e ti sfianchi, io cammino e arrivo lontano lo stesso. Ognuno ha il suo metodo, ok, ma non venitemi a dire che le camminate non contano. È una guerra lenta, ma la sto vincendo. E poi, vogliamo parlare di quanto si dorme meglio dopo? Crollo sul letto e non c’è ansia o pensiero che tenga, è tutto azzerato.
Oggi punto a fare 8 chilometri, voglio provare un percorso nuovo, magari verso quel boschetto dietro il quartiere. Qualcuno di voi cammina così tanto o siete tutti fissati con palestra e frullati proteici? Non fraintendetemi, fate quello che vi pare, ma per me questo è il modo migliore: aria aperta, zero stress e risultati che si vedono. Forza, muovetevi pure voi, che stare fermi non aiuta nessuno!
Ragazzi, vi leggo e sento l’energia che ci mettete, e devo dire che il tuo racconto mi ha fatto quasi venir voglia di provare una camminata serale! Però, lasciatemi dire una cosa da uno che ha trovato la sua strada nell’acqua. Il nuoto, per me, è stato una specie di rivoluzione silenziosa. Non parlo di record o di gare, ma di quella sensazione di libertà quando scivoli nell’acqua e tutto il peso del giorno sparisce. Ogni bracciata è come un respiro profondo, ti svuota la testa e alleggerisce il corpo. Non serve contare calorie o rinunciare a un buon piatto di pasta con pomodoro fresco, l’importante è muoversi con costanza. Io ho perso chili così, senza forzature, e i miei ginocchi ringraziano: in acqua non c’è impatto, solo armonia. Camminare è fantastico, ma se mai vi va di provare qualcosa di diverso, buttatevi in piscina. È un altro modo di vincere, lento ma sicuro.
 
Ehi, gente, sapete cosa? Sto continuando con le mie camminate serali e vi dico una cosa: altro che insalatine scondite e conteggi di calorie, qui si fa sul serio! Ieri ho macinato 7 chilometri, solita strada che ormai conosco a memoria: parto da casa, scendo verso il parco, faccio il giro grande con quel sentiero che costeggia il fiume e poi risalgo su per la collinetta. Non vi dico la soddisfazione quando arrivo in cima e vedo la città tutta illuminata, con l’aria fresca che mi riempie i polmoni. È come se ogni passo mi togliesse un po’ di peso, non solo dal corpo, ma anche dalla testa.
Devo essere sincero, all’inizio pensavo che camminare fosse una cosa da pigri, roba per chi non ha voglia di sudare davvero. E invece no, funziona eccome. In un mese ho perso 3 chili, senza toccare diete assurde o rinunciare a un piatto di pasta con le verdure fatto come si deve. Mangio bene, tutto vegetariano, niente carne o schifezze processate, ma non sto lì a pesare ogni foglia di rucola. La chiave è la costanza: esco ogni sera, anche se pioviggina o se sono stanco morto dopo il lavoro. Metto le cuffie, una playlist che mi gasa e via, si cammina.
Ieri, mentre ero sul sentiero, ho incrociato uno che correva tutto sudato, con quell’aria da “io sono più figo perché corro”. Gli ho fatto un cenno, ma dentro di me pensavo: caro mio, tu corri e ti sfianchi, io cammino e arrivo lontano lo stesso. Ognuno ha il suo metodo, ok, ma non venitemi a dire che le camminate non contano. È una guerra lenta, ma la sto vincendo. E poi, vogliamo parlare di quanto si dorme meglio dopo? Crollo sul letto e non c’è ansia o pensiero che tenga, è tutto azzerato.
Oggi punto a fare 8 chilometri, voglio provare un percorso nuovo, magari verso quel boschetto dietro il quartiere. Qualcuno di voi cammina così tanto o siete tutti fissati con palestra e frullati proteici? Non fraintendetemi, fate quello che vi pare, ma per me questo è il modo migliore: aria aperta, zero stress e risultati che si vedono. Forza, muovetevi pure voi, che stare fermi non aiuta nessuno!
Grande, mi hai fatto venire voglia di infilarmi le scarpe e uscire subito! Le tue camminate serali sono una vera ispirazione, sai? Io sono quello fissato con la paleo, quindi niente cibi processati, solo roba vera: verdure, frutta, noci, pesce e carne buona. Eppure, ti dico, anche per me il movimento è la chiave. Non faccio i tuoi chilometri, ma sto provando a infilare un’oretta di cammino quasi ogni sera, spesso dopo una giornata incasinata. Tipo ieri: finisco di cucinare il mio salmone con avocado, sparecchio e via, fuori a passo veloce. Non è solo per bruciare calorie, è che mi sento vivo, leggero, come se ogni passo mi avvicinasse al mio obiettivo.

Il tuo racconto della collinetta e della città illuminata mi ha colpito: è proprio quel mix di fatica e soddisfazione che ti tiene agganciato. Io abito vicino a un parco, quindi faccio un giro tra gli alberi, con l’odore di erba e terra che mi ricarica. Non peso niente, non conto calorie, mangio paleo e cammino. In due mesi ho tirato giù 4 chili, ma la cosa più bella è l’energia: non mi sento mai fiacco. Tu continua così, 8 chilometri sono una sfida da guerriero! E se provi il boschetto, raccontaci com’è. Forza, che stiamo vincendo piano piano!
 
Ehi, gente, sapete cosa? Sto continuando con le mie camminate serali e vi dico una cosa: altro che insalatine scondite e conteggi di calorie, qui si fa sul serio! Ieri ho macinato 7 chilometri, solita strada che ormai conosco a memoria: parto da casa, scendo verso il parco, faccio il giro grande con quel sentiero che costeggia il fiume e poi risalgo su per la collinetta. Non vi dico la soddisfazione quando arrivo in cima e vedo la città tutta illuminata, con l’aria fresca che mi riempie i polmoni. È come se ogni passo mi togliesse un po’ di peso, non solo dal corpo, ma anche dalla testa.
Devo essere sincero, all’inizio pensavo che camminare fosse una cosa da pigri, roba per chi non ha voglia di sudare davvero. E invece no, funziona eccome. In un mese ho perso 3 chili, senza toccare diete assurde o rinunciare a un piatto di pasta con le verdure fatto come si deve. Mangio bene, tutto vegetariano, niente carne o schifezze processate, ma non sto lì a pesare ogni foglia di rucola. La chiave è la costanza: esco ogni sera, anche se pioviggina o se sono stanco morto dopo il lavoro. Metto le cuffie, una playlist che mi gasa e via, si cammina.
Ieri, mentre ero sul sentiero, ho incrociato uno che correva tutto sudato, con quell’aria da “io sono più figo perché corro”. Gli ho fatto un cenno, ma dentro di me pensavo: caro mio, tu corri e ti sfianchi, io cammino e arrivo lontano lo stesso. Ognuno ha il suo metodo, ok, ma non venitemi a dire che le camminate non contano. È una guerra lenta, ma la sto vincendo. E poi, vogliamo parlare di quanto si dorme meglio dopo? Crollo sul letto e non c’è ansia o pensiero che tenga, è tutto azzerato.
Oggi punto a fare 8 chilometri, voglio provare un percorso nuovo, magari verso quel boschetto dietro il quartiere. Qualcuno di voi cammina così tanto o siete tutti fissati con palestra e frullati proteici? Non fraintendetemi, fate quello che vi pare, ma per me questo è il modo migliore: aria aperta, zero stress e risultati che si vedono. Forza, muovetevi pure voi, che stare fermi non aiuta nessuno!
Ehi, che dire, il tuo post mi ha fatto quasi venir voglia di mettermi le scarpe e uscire subito, ma poi mi sono ricordato del mio problema: sono incastrato. Leggo della tua energia, dei tuoi 7 chilometri e di come ti senti leggero, e mi sale un misto di invidia e frustrazione. Non fraintendermi, sono felice per te, ma io sono fermo sullo stesso peso da settimane, e non capisco cosa sto sbagliando. Le camminate serali? Le faccio, magari non 7 chilometri, ma 4 o 5 sì, quasi ogni giorno. Esco, stesso percorso, stesso parco, stesso tutto. Eppure la bilancia non si muove, è come se mi prendesse in giro.

Ho provato di tutto per sbloccarmi. All’inizio camminavo e funzionava: in due mesi ho perso 4 chili, senza fare nulla di estremo. Mangio sano, niente fritti, niente dolci, tanta verdura e legumi, porzioni normali. Non sono uno che si abbuffa, davvero. Però ora è come se il mio corpo si fosse abituato, come se dicesse: “Ok, basta, non scendo più”. Ho anche provato a cambiare ritmo, a camminare più veloce o a fare qualche salita in più, ma niente. Ho pure aggiunto un po’ di stretching alla fine, pensando che magari aiutasse, ma zero risultati. È snervante.

Leggendo il tuo post, mi chiedo se magari sto sbagliando approccio. Tu parli di costanza, e quella ce l’ho, ma forse mi manca qualcosa. Magari il percorso troppo uguale? O forse devo spingere di più, tipo fare i tuoi 8 chilometri? Però, onestamente, già così torno a casa stanco, e non voglio trasformarlo in una sofferenza. O forse è la testa: tu dici che camminare ti libera, ma io mentre cammino penso troppo, tipo “perché non funziona?”, e magari mi stresso da solo. Non lo so, sono confuso.

Tu che fai quando senti che qualcosa non va? Hai mai avuto un momento in cui sembrava tutto fermo? Perché il tuo entusiasmo è contagioso, ma io sono in modalità “bilancia cattiva, vita ingiusta”. Vorrei tornare a sentirmi come te, con quella soddisfazione di guardare la città dall’alto e sentirmi più leggero. Se qualcuno di voi ha passato un blocco così, ditemi come ne siete usciti, perché io sto esaurendo le idee. Non voglio mollare, ma cavolo, è dura quando non vedi progressi.
 
Ehi, che bella carica trasmetti con le tue camminate serali! Leggere del tuo percorso, della città illuminata e di quella sensazione di leggerezza mi ha fatto quasi sentire l’aria fresca del parco. Però, devo dirtelo, il tuo entusiasmo mi fa anche un po’ invidia, perché io sono bloccato in un loop che mi sta facendo impazzire. Sono settimane che non vedo progressi, e la bilancia sembra inchiodata lì, come se mi stesse sfidando.

Parto col dirti che le camminate le faccio anch’io, magari non i tuoi 7 o 8 chilometri, ma 4-5 chilometri quasi ogni sera. Stesso parco, stesso giro, a volte cambio strada per non annoiarmi, ma il succo è quello. All’inizio funzionava: in un paio di mesi ho perso 4 chili, senza diete folli o rinunce assurde. Mangio bene, tanta verdura, legumi, cereali integrali, niente schifezze o abbuffate. Non sono uno che si strafoga, davvero. Però ora è come se il mio corpo si fosse messo in modalità “pausa”. Non scende più niente, neanche un etto, e non capisco perché.

Ho provato a cambiare qualcosa. Ho aumentato il ritmo, camminando più veloce finché non mi manca il fiato. Ho aggiunto salite, pensando che magari servisse uno stimolo in più. Ho persino iniziato a fare stretching alla fine, per sciogliere i muscoli e sentirmi più “attivo”. Ma niente, zero risultati. È frustrante, perché ci metto impegno, esco anche se sono stanco o se piove, proprio come dici tu con la tua costanza. Eppure, sembra tutto inutile. La bilancia non si muove, i vestiti non cambiano, e inizio a sentirmi un po’ scemo a insistere.

Leggendo di te, mi chiedo se magari il problema è nel mio approccio. Tu parli di liberarti la testa mentre cammini, ma io faccio l’opposto: più cammino, più penso a quanto non sta funzionando, e forse mi stresso da solo. O magari è il percorso, sempre lo stesso, che ormai non stimola più il mio corpo? Però, onestamente, spingere per fare 8 chilometri come te mi sembra troppo ora, perché già così torno a casa distrutto. Non voglio trasformare le camminate in una tortura, altrimenti mollo tutto. E poi c’è un’altra cosa: tu sei vegetariano, e anch’io mangio così, ma magari sto sbagliando qualcosa nel piatto? Non so, tipo troppe porzioni di ceci o troppo olio senza accorgermene?

Quando scrivi della soddisfazione di arrivare in cima alla collina, mi ricordi com’ero all’inizio, quando ogni chilo perso mi faceva sentire invincibile. Ora invece è come se fossi fermo in pianura, senza salita e senza vista. Tu hai mai avuto un momento così, in cui sembrava che niente funzionasse? Come ne sei uscito? Perché la tua energia è contagiosa, ma io sono in modalità “tutto fermo, tutto inutile”. Non voglio arrendermi, sia chiaro, però è dura quando i risultati non arrivano. Se hai qualche trucco o consiglio per sbloccarmi, magari anche solo per cambiare prospettiva, te ne sarei grato. E se qualcuno di voi ha superato un blocco simile, raccontate, perché io le sto provando tutte ma mi sembra di girare a vuoto.
 
Ehi, che bella carica trasmetti con le tue camminate serali! Leggere del tuo percorso, della città illuminata e di quella sensazione di leggerezza mi ha fatto quasi sentire l’aria fresca del parco. Però, devo dirtelo, il tuo entusiasmo mi fa anche un po’ invidia, perché io sono bloccato in un loop che mi sta facendo impazzire. Sono settimane che non vedo progressi, e la bilancia sembra inchiodata lì, come se mi stesse sfidando.

Parto col dirti che le camminate le faccio anch’io, magari non i tuoi 7 o 8 chilometri, ma 4-5 chilometri quasi ogni sera. Stesso parco, stesso giro, a volte cambio strada per non annoiarmi, ma il succo è quello. All’inizio funzionava: in un paio di mesi ho perso 4 chili, senza diete folli o rinunce assurde. Mangio bene, tanta verdura, legumi, cereali integrali, niente schifezze o abbuffate. Non sono uno che si strafoga, davvero. Però ora è come se il mio corpo si fosse messo in modalità “pausa”. Non scende più niente, neanche un etto, e non capisco perché.

Ho provato a cambiare qualcosa. Ho aumentato il ritmo, camminando più veloce finché non mi manca il fiato. Ho aggiunto salite, pensando che magari servisse uno stimolo in più. Ho persino iniziato a fare stretching alla fine, per sciogliere i muscoli e sentirmi più “attivo”. Ma niente, zero risultati. È frustrante, perché ci metto impegno, esco anche se sono stanco o se piove, proprio come dici tu con la tua costanza. Eppure, sembra tutto inutile. La bilancia non si muove, i vestiti non cambiano, e inizio a sentirmi un po’ scemo a insistere.

Leggendo di te, mi chiedo se magari il problema è nel mio approccio. Tu parli di liberarti la testa mentre cammini, ma io faccio l’opposto: più cammino, più penso a quanto non sta funzionando, e forse mi stresso da solo. O magari è il percorso, sempre lo stesso, che ormai non stimola più il mio corpo? Però, onestamente, spingere per fare 8 chilometri come te mi sembra troppo ora, perché già così torno a casa distrutto. Non voglio trasformare le camminate in una tortura, altrimenti mollo tutto. E poi c’è un’altra cosa: tu sei vegetariano, e anch’io mangio così, ma magari sto sbagliando qualcosa nel piatto? Non so, tipo troppe porzioni di ceci o troppo olio senza accorgermene?

Quando scrivi della soddisfazione di arrivare in cima alla collina, mi ricordi com’ero all’inizio, quando ogni chilo perso mi faceva sentire invincibile. Ora invece è come se fossi fermo in pianura, senza salita e senza vista. Tu hai mai avuto un momento così, in cui sembrava che niente funzionasse? Come ne sei uscito? Perché la tua energia è contagiosa, ma io sono in modalità “tutto fermo, tutto inutile”. Non voglio arrendermi, sia chiaro, però è dura quando i risultati non arrivano. Se hai qualche trucco o consiglio per sbloccarmi, magari anche solo per cambiare prospettiva, te ne sarei grato. E se qualcuno di voi ha superato un blocco simile, raccontate, perché io le sto provando tutte ma mi sembra di girare a vuoto.
Ehi, che bello leggerti, mi hai fatto quasi sentire il tuo parco e quel giro che ormai conosci a memoria! La tua carica nel descrivere le camminate, anche se ora sei un po’ in crisi, mi ha colpito. Capisco benissimo quel senso di frustrazione, quella bilancia che sembra prenderti in giro. Ci sono passato anch’io, e visto che siamo in questo viaggio insieme, voglio condividere un po’ della mia esperienza, sperando possa esserti utile.

Parto col dirti che il tuo impegno è già una vittoria. Uscire ogni sera, anche sotto la pioggia o dopo una giornata pesante, non è roba da poco. Io vengo da un periodo tosto, una malattia che mi ha inchiodato per mesi in ospedale. Lì ho preso peso, tanto, perché tra medicine, immobilità e lo stress il mio corpo era in tilt. Quando ho iniziato a muovermi di nuovo, ero cauto, quasi spaventato. Le camminate serali sono diventate il mio modo per riprendermi, ma all’inizio ero come te: facevo 3-4 chilometri, tornavo a casa esausto e la bilancia non si muoveva. Mi sentivo in un loop, proprio come dici tu.

La svolta per me è stata cambiare prospettiva. Leggevo di rimedi miracolosi, tipo il caffè verde che spopola ovunque, ma ho capito che non servivano scorciatoie. Il mio corpo aveva bisogno di tempo per “riprogrammarsi” dopo quello che aveva passato. Ho iniziato a vedere le camminate non solo come un modo per dimagrire, ma come un regalo a me stesso. Camminare sotto le luci della città, sentire l’aria fresca, ascoltare il rumore dei miei passi: tutto questo mi aiutava a liberare la testa. Tu dici che mentre cammini pensi al fatto che non funziona, e forse questo ti sta sabotando. Prova a fare un piccolo esperimento: la prossima volta, metti una playlist che ti carica o un podcast che ti distragga. Io ascolto musica classica, che sembra strano per uno che cammina, ma mi fa viaggiare con la testa.

Sul cibo, visto che siamo entrambi vegetariani, ti capisco alla grande. Anch’io mi chiedevo se stessi sbagliando qualcosa. Non sono un nutrizionista, ma ho notato che a volte esageravo con le porzioni di legumi o pane integrale, pensando fossero “sani”. Ho provato a pesare gli ingredienti per una settimana, giusto per capire quanto mettevo nel piatto, e ho scoperto che l’olio e i condimenti si accumulavano senza che me ne accorgessi. Non dico di diventare maniacale, ma magari prova a fare un check di un paio di giorni per vedere se c’è qualcosa che sfugge. E poi, bevi tanto? Io mi dimenticavo sempre, ma l’acqua aiuta un sacco a tenere il corpo in movimento.

Per le camminate, non serve per forza fare 8 chilometri come me. Ognuno ha il suo ritmo. Però, visto che dici che il tuo percorso è sempre uguale, prova a mischiare un po’ le carte. Non parlo di stravolgere tutto, ma magari un giorno fai un giro più corto ma con un ritmo sostenuto, un altro giorno uno più lungo ma lento, godendoti il panorama. Io ho iniziato ad aggiungere piccole “sfide”: tipo contare i lampioni o cercare un albero diverso ogni sera. Sembra sciocco, ma mi teneva la mente occupata e mi faceva sentire meno la fatica. E le salite che hai aggiunto sono già un super passo, non sottovalutarlo.

Sul blocco, ti racconto un episodio. Dopo un mese di camminate, avevo perso un paio di chili, ma poi niente, fermo per settimane. Ero frustrato, pronto a mollare. Poi una sera, tornando a casa, ho notato che salivo le scale senza fiatone, cosa che prima non facevo. Non era la bilancia, ma era un segnale che il mio corpo stava cambiando. Da lì ho iniziato a cercare altri “traguardi”: jeans che entravano meglio, più energia al mattino, dormire meglio. La bilancia è importante, ma a volte mente. Magari prova a misurarti con un metro o a notare come ti senti nei vestiti, potrebbe darti una spinta.

Non sei fermo in pianura, credimi. Sei in salita, anche se non la vedi ancora. Il tuo corpo sta lavorando, anche se non lo mostra subito. La costanza che hai è la chiave, e il fatto che non vuoi mollare è già un segno che ce la farai. Se ti va, la prossima volta che cammini prova a immaginare che ogni passo è un piccolo “grazie” al tuo corpo per tutto quello che sta facendo. Io lo faccio ancora, soprattutto nei giorni no, e mi aiuta a non perdere la voglia.

Forza, continua a raccontare come va, perché il tuo parco e le tue serate mi fanno già venir voglia di uscire a camminare! Se hai voglia di provare qualcosa di nuovo o di confrontarti ancora, scrivimi, siamo sulla stessa strada.