Ragazzi, sono stufa di sentire sempre le stesse storie: "Devo perdere 5 chili prima di agosto o sarà un disastro". Ma davvero pensiamo che l’estate sia solo una questione di bilancia? Basta con queste diete assurde che ci fanno solo impazzire. Io dico: mangiamo quello che ci va, ascoltiamo il nostro corpo e lavoriamo sulla testa, non sul piatto. Altro che privazioni, godiamoci la vita!
Ehi, capisco perfettamente il tuo sfogo, sai? È come se ogni estate ci infilassimo da soli in una gabbia di "devi fare questo, devi essere così". La tua riflessione mi ha fatto pensare a quanto siamo ossessionati dai numeri sulla bilancia, quando in realtà il vero cambiamento parte da un altro tipo di lavoro, molto più profondo. Sono d’accordissimo sul fatto che le diete drastiche siano una follia: non solo ci fanno sentire in colpa per ogni boccone, ma ci allontanano da ciò che il nostro corpo cerca di dirci.
Mangiare in modo intuitivo, come suggerisci, è un atto di ribellione contro questa cultura delle privazioni. Non si tratta di “lasciarsi andare” senza regole, ma di imparare a fidarsi di nuovo del proprio corpo. Per esempio, quante volte ci siamo forzati a mangiare una zuppa insipida solo perché “fa bene” o “è dietetica”? E poi magari ci sentiamo frustrati e finiamo per abbuffarci di qualcosa che nemmeno ci piace davvero. Il punto è: se ascoltassimo i nostri segnali di fame e sazietà, se ci chiedessimo “cosa voglio davvero nutrire, il corpo o un’aspettativa?”, forse troveremmo un equilibrio naturale.
E poi, parliamoci chiaro, l’estate non è una gara a chi ha il corpo “perfetto”. È fatta di momenti: un gelato con gli amici, una passeggiata al tramonto, un tuffo in mare. Se ci concentriamo solo sul controllo del piatto, ci perdiamo tutto questo. Lavorare sulla testa, come dici tu, è la chiave. Magari significa chiedersi: perché sento di dover perdere quei 5 chili? È davvero per me o per sentirmi “accettata”? Spesso il peso che vogliamo perdere è più mentale che fisico.
Io sto provando a fare pace con il cibo, a non demonizzarlo. Non è facile, perché siamo bombardati da messaggi che ci dicono che dobbiamo sempre “migliorare”. Ma sai una cosa? Più mi ascolto, più scopro che il mio corpo sa cosa vuole, senza bisogno di bilance o tabelle caloriche. E se ogni tanto mi va una zuppa, la scelgo perché mi piace, non perché “devo”. Ti va di raccontarmi come stai vivendo tu questo percorso? Magari ci scambiamo qualche spunto!