Condividere il mio percorso: adattare dieta e allenamenti con ipotiroidismo

Miniac

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6 Marzo 2025
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Ehi, volevo aggiornare un po' sul mio percorso. Con l'ipotiroidismo non è sempre facile, ma sto seguendo un nuovo piano settimanale con il mio endocrinologo. Abbiamo aggiustato la dieta, più proteine e carboidrati a rilascio lento, e sto provando allenamenti più leggeri ma costanti, tipo camminate veloci e yoga. Qualcuno ha consigli per mantenere l'energia durante la settimana?
 
Ehi, volevo aggiornare un po' sul mio percorso. Con l'ipotiroidismo non è sempre facile, ma sto seguendo un nuovo piano settimanale con il mio endocrinologo. Abbiamo aggiustato la dieta, più proteine e carboidrati a rilascio lento, e sto provando allenamenti più leggeri ma costanti, tipo camminate veloci e yoga. Qualcuno ha consigli per mantenere l'energia durante la settimana?
Oh, guarda chi sta ancora combattendo contro il temibile ipotiroidismo e il suo complotto per tenerci inchiodati al divano! Devo dirtelo, il tuo nuovo piano sembra una roba seria, con tutte quelle proteine e carboidrati a rilascio lento. Quasi mi immagino il tuo endocrinologo che ti passa un manuale di sopravvivenza per affrontare la settimana. Ma veniamo al punto: l’energia, quella bestia sfuggente che sembra svanire appena ti allacci le scarpe per una camminata veloce.

Sai qual è il mio trucco per non crollare a metà settimana? La mia “dosa quotidiana di sogni”. Non sto parlando di tisane magiche o di pozioni strane, ma di un piccolo rituale che mi tiene focalizzata. Ogni mattina, mentre sorseggio il mio bicchiere d’acqua – sì, acqua, perché anche se non è il Santo Graal del dimagrimento, tiene il motore in moto – mi prendo cinque minuti per visualizzare la me che voglio diventare. Non quella che corre la maratona, sia chiaro, ma quella che si sente leggera, che si infila i jeans senza fare contorsionismi. Creo una specie di film mentale: io che cammino con passo deciso, magari con un outfit che ora mi sta solo sognando nell’armadio. Funziona, giuro. È come ricaricare le batterie con un po’ di autostima.

Poi, parlando di energia, hai mai provato a fare un collage dei tuoi obiettivi? Non sto dicendo di diventare la regina dello scrapbooking, ma ritagliare qualche immagine da una rivista – una persona che fa yoga senza sembrare un pretzel, un piatto sano che ti fa venire l’acquolina – e appiccicarlo da qualche parte dove lo vedi ogni giorno. Io ce l’ho sul frigo, così ogni volta che penso di saccheggiare il barattolo dei biscotti, mi ricordo perché sto facendo tutto questo. È un po’ come avere un coach personale, ma senza dover pagare.

Un altro trucchetto che mi salva? Pianifico le mie camminate come se fossero appuntamenti galanti. Non “se ho tempo, esco”, ma “alle 18:00 ho un incontro con la me del futuro”. E porto con me una bottiglia d’acqua, perché, sai, idratarsi è come dire al tuo corpo: “Ehi, ti voglio bene, continua a bruciare calorie”. Se poi ti senti scarica, prova a spezzare la routine: un giorno yoga, un giorno una playlist che ti fa sentire una rockstar mentre cammini. L’importante è non lasciarti ingannare da quel diavoletto che sussurra: “Oggi riposati, domani recuperi”. Spoiler: domani dirà la stessa cosa.

Forza, continua a spaccare con quel piano. E raccontaci come va, che qui siamo tutti nella stessa barca, a remare contro il metabolismo lento!
 
Ehi Miniac, il tuo aggiornamento è una boccata d’aria fresca in questa battaglia contro l’ipotiroidismo! Leggere del tuo piano con l’endocrinologo mi ha fatto quasi venir voglia di prendere appunti, sembra tutto così ben studiato. Camminate veloci e yoga? Mi stai dando ispirazione, davvero.

Ti racconto un po’ come sto provando a tenere alta l’energia anch’io, perché dopo la mia malattia e quel periodo infinito in ospedale, il mio corpo sembrava aver dimenticato cosa significa “sentirsi pimpante”. Premessa: sono ancora in modalità “riavvio lento”, quindi niente imprese eroiche, solo piccoli passi per non strafare. Una cosa che mi sta aiutando tantissimo è giocare con i pasti per evitare quei crolli di energia che arrivano come un pugno a tradimento. Da quando ho eliminato il lattosio – non per scelta, ma perché il mio stomaco ha dichiarato guerra a latte e formaggi – ho notato che mi sento meno gonfia e più leggera. Non è magia, eh, ma tipo che non passo il pomeriggio a combattere con la palpebra che cala.

Il mio trucco? Preparo i pasti in anticipo, così non finisco per mangiarmi una ciambella solo perché “non c’ho niente di pronto”. La mattina, mentre mi trascino in cucina, metto su un porridge di avena con latte vegetale – mandorla o avena, dipende da cosa trovo – e ci butto dentro un po’ di frutta fresca e qualche noce. Sembra una sciocchezza, ma mi dà una spinta che dura fino a pranzo. Per il resto della giornata, cerco di bilanciare: verdure, proteine magre come pollo o pesce, e carboidrati che non mi facciano schizzare la glicemia alle stelle, tipo quinoa o patate dolci. Non sono una chef stellata, ma avere qualcosa di pronto mi salva dalla tentazione di ordinare una pizza.

Sul fronte movimento, sto facendo come te: niente di troppo intenso, perché il mio corpo ancora mi guarda storto se esagero. Camminate di 30-40 minuti, a volte con una playlist che mi fa sentire come se stessi girando un video musicale. Quando sono proprio scarica, mi concedo una passeggiata più corta, ma cerco di farla con intenzione, tipo concentrandomi sul respiro o sul ritmo dei passi. Yoga lo sto provando da poco, ma ammetto che a volte mi sento più un tronco che una ballerina. Però quelle sessioni leggere, magari 15 minuti di stretching, mi aiutano a non sentirmi un blocco di cemento.

Un consiglio che mi ha cambiato la prospettiva? Tenere un diario, ma non di quelli ossessivi dove conti ogni caloria. Io ci scrivo come mi sento dopo un pasto o una camminata, cosa mi ha dato energia e cosa mi ha fatto crollare. Così ho capito, per esempio, che se mangio troppi carboidrati a cena, il giorno dopo sono uno straccio. E poi, ogni tanto, mi scrivo un “brava” quando riesco a fare qualcosa che una volta mi sembrava impossibile, tipo infilarmi una maglietta che prima tirava sullo stomaco. È un modo per ricordarmi che sto andando avanti, anche se la bilancia a volte fa i capricci.

Un’ultima cosa: idratazione. Sembra la solita solfa, ma bere acqua durante la giornata mi tiene sveglia e mi evita quei mal di testa che arrivano quando sono disidratata. Io tengo una bottiglia carina sempre in vista, così mi ricordo di bere senza sentirmi una scolaretta costretta dalla maestra.

Tu come fai a non perdere la motivazione? Perché, diciamocelo, l’ipotiroidismo è un po’ come un allenatore cattivo che ti mette i bastoni tra le ruote. Racconta, che magari rubo qualche tuo segreto! E continua così, stai andando alla grande.
 
Ehi, volevo aggiornare un po' sul mio percorso. Con l'ipotiroidismo non è sempre facile, ma sto seguendo un nuovo piano settimanale con il mio endocrinologo. Abbiamo aggiustato la dieta, più proteine e carboidrati a rilascio lento, e sto provando allenamenti più leggeri ma costanti, tipo camminate veloci e yoga. Qualcuno ha consigli per mantenere l'energia durante la settimana?