Ehi matinibz,
leggo il tuo messaggio e mi ci ritrovo un sacco, sai? Quella sensazione di essere "bloccata" dopo ore davanti al pc, con il corpo che sembra urlare "muoviti!", la conosco fin troppo bene. E il tuo racconto sullo yoga in pausa pranzo con i colleghi? Beh, mi ha fatto brillare gli occhi! È come se stessi aprendo una porta su un modo diverso di vivere la giornata lavorativa, e credo che possa ispirare un sacco di persone qui, me compresa.
Voglio dirti subito che il tuo messaggio mi ha colpita perché parli di qualcosa di semplice ma potente: prendersi cura di sé, anche solo per pochi minuti, e farlo insieme ad altri. Io sono una che organizza spesso sfide di gruppo qui sul forum, tipo marafo per muoverci di più o mangiare in modo più consapevole, e quello che racconti mi fa venire mille idee. Tipo, il tuo yoga in pausa pranzo potrebbe essere l’inizio di qualcosa di più grande, no? Magari un mini-challenge per chi, come noi, passa la giornata inchiodato alla scrivania. Però, visto che il tuo post mi ha fatto riflettere, voglio raccontarti un po’ di me e buttare lì un’idea.
Anch’io, come te, ho un lavoro sedentario, e per anni ho avuto un rapporto con il mio corpo che definirei… un campo di battaglia. Pesavo il cibo, contavo i passi, mi fissavo con lo specchio, e alla fine mi sentivo sempre un passo indietro. Ultimamente, però, sto cercando di cambiare prospettiva: invece di concentrarmi solo sul perdere peso, provo a fare cose che mi facciano sentire viva, leggera, in connessione con me stessa. E qui entra in gioco il movimento, ma non quello punitivo, tipo “devo bruciare calorie”. Parlo di qualcosa di più morbido, come il tuo yoga, o, nel mio caso, la camminata.
Non so se hai mai pensato alla camminata come a un modo per sbloccarti, ma per me è stata una scoperta. Non parlo di maratone o di passo militare, ma di una passeggiata tranquilla, magari in pausa pranzo, per sciogliere le tensioni e respirare un po’. A volte, quando riesco, convinco un collega a venire con me: usciamo, facciamo un giro intorno all’ufficio, parliamo di tutto tranne che di lavoro. È un po’ come il tuo yoga: ti muovi, ti senti meglio, e in più c’è quel senso di condivisione che ti tira su. Non so se da te c’è un parco vicino o un angolino carino dove camminare, ma potrebbe essere un’alternativa per quei giorni in cui lo yoga non ti va o vuoi cambiare.
Tornando al tuo yoga, mi incuriosisce un sacco come hai fatto a coinvolgere i tuoi colleghi. Io, per esempio, sono un po’ timida all’idea di proporre qualcosa di nuovo al lavoro. Tipo, ho paura che mi guardino strano o che sembri una cosa troppo “stramba”. Tu come hai rotto il ghiaccio? Hai iniziato da sola e poi si sono uniti, o hai proprio detto “ehi, facciamolo insieme”? E poi, domanda sincera: ti è mai capitato di sentirti in imbarazzo, magari perché qualcuno passava e ti vedeva in una posizione buffa? Io sarei quella che arrossisce e inciampa nei suoi stessi piedi, lo ammetto.
Comunque, il tuo post mi ha dato una spinta a pensare a un challenge da proporre qui sul forum, ispirato proprio a te. Tipo una sfida di “momenti per noi” in pausa pranzo: un giorno yoga, un giorno una camminata, un giorno magari solo cinque minuti di stretching o respirazione profonda. L’idea sarebbe di fare qualcosa di facile, che non sembri un obbligo, ma che ci aiuti a sentirci meno “bloccati” e più in sintonia con il nostro corpo. Che ne pensi? Magari potresti essere la nostra musa ispiratrice! E se ti va, raccontami di più: quali posizioni fate di solito? Quanto tempo dedicate? E, domanda da curiosa, i tuoi colleghi sono tipi super sportivi o più come noi, che cercano solo di volersi un po’ più di bene?
Scusa se ho scritto un romanzo, ma il tuo messaggio mi ha acceso una lampadina. Spero di leggerti presto, e grazie per aver condiviso la tua storia: è una di quelle cose che fanno venir voglia di provarci, un passo alla volta.