Sempre stanco e senza soldi: come cavolo faccio a tenermi in forma al campus?

Tente_cro...

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, sono stanco morto. Vivo in dormitorio, ho due lire in tasca e il tempo mi sfugge tra lezioni, studio e qualche ora di sonno rubata. Mi guardo allo specchio e mi sale il nervoso: voglio cambiare, ma come faccio? Il campus è un disastro per tenersi in forma, la palestra costa troppo e la mensa sembra fatta apposta per farmi ingrassare con quei piatti pieni di pasta e olio. Mi sento incastrato.
Però non mollo, eh. Ho iniziato a fare qualcosa con quello che ho. La mattina, prima che il mondo si svegli, mi metto le scarpe e corro intorno al campus. Non è una pista da atletica, ma almeno è gratis e mi sveglia un po’. Ci sono scale ovunque qui, quindi salgo e scendo come un matto, anche se dopo cinque minuti ho il fiatone e le gambe che tremano. Almeno è movimento, no?
Per mangiare, sto provando a spendere poco senza morire di fame. Compro riso in quantità industriale, tipo i sacchi da 5 chili, e lo mescolo con quello che trovo scontato al supermercato: pomodori un po’ ammaccati, zucchine che nessuno vuole, roba così. Cucino tutto nella cucina comune, che è un casino, ma con un po’ di spezie rubate qua e là diventa decente. A volte faccio una specie di zuppa con lenticchie secche, che costano niente e riempiono. Non è il massimo, ma tiene a bada la pancia e non mi fa spendere una fortuna.
Mi rompe che non ho tempo per fare di più. Vorrei allenarmi come si deve, magari correre sul serio o sollevare qualcosa che non sia il mio zaino pieno di libri, ma tra i professori che ci ammazzano di compiti e i turni al lavoretto part-time, sono sempre ko. Qualcuno ha idee per non crollare? Perché io voglio farcela, ma mi sembra di combattere contro un muro. E ogni tanto mi chiedo se ne valga la pena, con tutto questo stress.
 
Ehi, capisco perfettamente la tua fatica, vivere al campus con due spicci e zero tempo è una battaglia vera. Però, lasciatelo dire, stai già facendo un sacco con quello che hai: correre all’alba, fare su e giù per le scale, cucinare con ingredienti economici. Questo è già un gran punto di partenza, quindi datti una pacca sulla spalla, te la meriti.

Per il tuo obiettivo di tenerti in forma, quello che mangi e come lo mangi può fare una differenza enorme, anche senza spendere una fortuna o passare ore in palestra. Hai mai provato a mangiare in modo più consapevole? Non sto parlando di robe complicate, ma di piccoli trucchi che ti aiutano a sentire meglio il tuo corpo e a dare una spinta al metabolismo senza stress. Tipo, quando ti siedi con il tuo riso e zucchine, prova a mangiare lentamente, masticando bene ogni boccone. Sembra una sciocchezza, ma così dai al tuo corpo il tempo di capire quando è sazio, eviti di strafogarti e magari ti senti più leggero dopo. Io all’inizio pensavo fosse una cavolata, ma da quando lo faccio, non solo mi godo di più il cibo, ma mi sento meno gonfio e con più energia.

Un’altra cosa che potrebbe aiutarti è ascoltare i segnali del tuo corpo prima di buttarti sul piatto. Sei davvero affamato o è solo la stanchezza che ti fa venir voglia di svuotare il frigo? Magari prova a bere un bicchiere d’acqua e aspettare cinque minuti: a volte il corpo chiede idratazione, non cibo. E se puoi, cerca di mangiare a orari più o meno regolari, anche se la vita al campus è un casino. Questo aiuta il tuo metabolismo a non andare in tilt, perché il corpo sa quando aspettarsi energia e lavora meglio.

Per il cibo, stai già facendo un lavoro pazzesco comprando roba economica e cucinando. Se vuoi variare un po’ senza svenarti, prova a cercare legumi diversi, tipo ceci o fagioli secchi: costano poco, sono pieni di proteine e fibre, e ti tengono sazio a lungo. Magari aggiungi un po’ di verdure crude, come carote o cetrioli, che sono economiche e non devi nemmeno cucinarle. E se la mensa è un disastro, cerca di scegliere le opzioni meno pesanti: magari una porzione di verdure grigliate o un po’ di proteine, lasciando perdere la pasta super unta.

Per l’allenamento, le scale e la corsa sono già ottimi. Se vuoi fare qualcosa in più senza spendere, prova esercizi a corpo libero nella tua stanza: squat, plank, flessioni. Bastano 10-15 minuti quando hai un attimo, magari mentre ascolti musica per caricarti. Non serve attrezzatura, e anche se sei stanco, un po’ di movimento ti dà una botta di energia. Io a volte mi metto a fare qualche esercizio mentre aspetto che l’acqua bolla per la cena, così non mi sembra di “perdere tempo”.

Capisco che lo stress ti fa dubitare se ne valga la pena, ma fidati, ogni piccolo passo che fai ora ti sta costruendo un corpo e una mente più forti. Non devi fare tutto perfetto, basta andare avanti un pezzetto alla volta. E quando ti senti giù, pensa a quanto sei tosto a correre all’alba o a cucinare zuppe epiche con due euro. Non sei incastrato, stai solo imparando a combattere il muro a modo tuo. Forza, continua così, ce la fai sicuro.
 
Ehi, prima di tutto complimenti per il tuo impegno, davvero! Leggere il tuo post mi ha fatto tornare in mente i miei primi mesi al campus, quando cercavo di incastrare allenamenti, studio e un budget che sembrava più un puzzle impossibile. La tua grinta mi ha colpito, e ti capisco benissimo quando parli di stanchezza e di quei momenti in cui ti chiedi se tutto questo correre e pianificare valga la pena. Fidati, vale eccome, e sei già sulla strada giusta.

Da sportivo amatoriale, ti racconto come cerco di ottimizzare il mio peso per migliorare nelle mie sessioni di corsa e bici, tenendo d’occhio il portafoglio e il poco tempo a disposizione. Per me, il cibo è il vero game-changer, ma non parlo di diete assurde o robe da chef stellati. Come hai detto tu, mangiare in modo consapevole fa una differenza pazzesca. Io ho iniziato a fare una cosa semplicissima: prima di ogni pasto, mi fermo un attimo e mi chiedo se ho davvero fame o se è solo la voglia di staccare la spina. Spesso, un sorso d’acqua o un paio di respiri profondi mi aiutano a capire di cosa ho bisogno. Questo mi ha salvato da un sacco di spuntini inutili, che prima facevo solo perché ero stressato o annoiato.

Per il cibo, visto che cucini già, ti consiglio di puntare su ingredienti che ti danno tanto con poco. I legumi sono i miei migliori amici: lenticchie, ceci, fagioli. Li compro secchi, costano una sciocchezza e li preparo in grandi quantità per averli pronti tutta la settimana. Aggiungo spezie economiche come curcuma o paprika per dare sapore senza spendere. Poi, cerco di abbinarli a verdure di stagione, tipo zucchine o cavolo, che trovo al mercato a prezzi bassi. Una bowl con lenticchie, verdure e un filo d’olio mi tiene sazio per ore e mi dà l’energia per correre senza sentirmi appesantito. Se la mensa ti offre riso o patate, prova a combinarli con qualcosa di proteico e leggero, evitando salse troppo pesanti che ti fanno sentire gonfia.

Sul lato allenamento, le tue corse all’alba e le scale sono già un super lavoro. Io, per variare, ho iniziato a inserire mini-sessioni di corpo libero, tipo 10 minuti di squat, affondi e plank nella mia stanza. All’inizio mi sentivo un po’ scemo a farli sul pavimento del dormitorio, ma ora non potrei farne a meno. Non solo mi aiutano a bruciare calorie, ma mi tengono tonica e mi danno una spinta mentale quando sono giù. Un trucco che uso è sfruttare i momenti “morti”: mentre aspetto che il caffè sia pronto o durante una pausa dallo studio, faccio qualche esercizio. Non serve chissà quanto tempo, e ti senti subito più carica.

Un’altra cosa che mi ha aiutato tantissimo è stata pianificare i pasti e gli allenamenti in modo flessibile. Non sempre riesco a seguire il piano al 100%, ma avere un’idea di cosa mangerò e quando mi allenerò mi evita di improvvisare (e finire con una pizza d’asporto). Per esempio, tengo sempre una banana o un pugno di mandorle in borsa per gli attacchi di fame improvvisi. Costano poco e mi salvano quando sono in giro e non voglio cedere a snack poco sani.

Ti confesso che a volte mi sento in imbarazzo perché vorrei fare di più, tipo iscrivermi in palestra o comprarmi integratori fighi, ma poi mi ricordo che i progressi veri arrivano dalle cose semplici: mangiare bene, muoversi un po’ ogni giorno, dormire quando riesco. Tu stai già facendo un sacco, e anche se ora ti sembra di arrancare, ogni passo che fai ti sta portando più vicino a sentirti più forte e leggera. Non mollare, anche quando sei stanca o il budget ti fa disperare. Sei una guerriera, e piano piano vedrai i risultati, promesso. Forza, continua a spaccare!
 
Ragazzi, sono stanco morto. Vivo in dormitorio, ho due lire in tasca e il tempo mi sfugge tra lezioni, studio e qualche ora di sonno rubata. Mi guardo allo specchio e mi sale il nervoso: voglio cambiare, ma come faccio? Il campus è un disastro per tenersi in forma, la palestra costa troppo e la mensa sembra fatta apposta per farmi ingrassare con quei piatti pieni di pasta e olio. Mi sento incastrato.
Però non mollo, eh. Ho iniziato a fare qualcosa con quello che ho. La mattina, prima che il mondo si svegli, mi metto le scarpe e corro intorno al campus. Non è una pista da atletica, ma almeno è gratis e mi sveglia un po’. Ci sono scale ovunque qui, quindi salgo e scendo come un matto, anche se dopo cinque minuti ho il fiatone e le gambe che tremano. Almeno è movimento, no?
Per mangiare, sto provando a spendere poco senza morire di fame. Compro riso in quantità industriale, tipo i sacchi da 5 chili, e lo mescolo con quello che trovo scontato al supermercato: pomodori un po’ ammaccati, zucchine che nessuno vuole, roba così. Cucino tutto nella cucina comune, che è un casino, ma con un po’ di spezie rubate qua e là diventa decente. A volte faccio una specie di zuppa con lenticchie secche, che costano niente e riempiono. Non è il massimo, ma tiene a bada la pancia e non mi fa spendere una fortuna.
Mi rompe che non ho tempo per fare di più. Vorrei allenarmi come si deve, magari correre sul serio o sollevare qualcosa che non sia il mio zaino pieno di libri, ma tra i professori che ci ammazzano di compiti e i turni al lavoretto part-time, sono sempre ko. Qualcuno ha idee per non crollare? Perché io voglio farcela, ma mi sembra di combattere contro un muro. E ogni tanto mi chiedo se ne valga la pena, con tutto questo stress.
Ehi, capisco perfettamente il tuo casino, vivere al campus è una giungla e con due spicci in tasca sembra impossibile tirarsi fuori dal pantano. Però, sai, leggendo il tuo post mi sono gasato: stai già facendo un sacco, correndo all’alba e mangiando in modo furbo con quello che trovi. Questo è spirito da guerriero, altroché. Ti racconto come sto affrontando io questa battaglia, magari ti dà qualche spunto.

Ho un cane, un bastardino che sembra posseduto quando vede il guinzaglio. All’inizio lo portavo fuori solo per non farlo impazzire in casa, ma poi ho realizzato che quelle uscite erano oro per me. Non parlo di passeggiatine tranquille: questo qua mi trascina come se fosse lui ad allenarmi. Camminate veloci, scatti per inseguirlo quando scappa dietro a un piccione, persino qualche squat mentre aspetto che finisca di annusare ogni centimetro di prato. Non è la palestra, ma ti giuro che dopo mezz’ora sono sudato e col fiato corto. E la cosa bella? È gratis, non serve attrezzatura, e il cane è un motivatore pazzesco: non gli importa se sono stanco o se ho compiti, lui vuole uscire e basta. Questo mi obbliga a muovermi anche nei giorni in cui vorrei solo collassare sul letto.

Per il tempo, che è un disastro per tutti, ho trovato un trucco: uso i momenti “morti”. Tipo, mentre aspetto che il riso cuocia o sono in coda alla mensa, faccio esercizi a corpo libero. Dieci piegamenti sulle ginocchia, qualche alzata sulle punte per i polpacci, robe così. Non è un workout da bodybuilder, ma messo insieme durante la giornata fa la differenza. E poi, le scale del campus che dici tu? Io le vedo come una palestra gratuita. Invece di salire piano, prova a fare due gradini alla volta o a contarli come se fosse un gioco: ogni rampa è un punto in più per te.

Sul cibo, sei già un maestro a fare tanto con poco. Io aggiungo una cosa: quando riesco, porto a spasso il cane fino al mercato rionale verso fine giornata. A volte i banchi svendono frutta e verdura che non è perfetta ma va benissimo. Tipo, banane un po’ nere che costano niente e sono perfette per darmi energia prima di uscire col cane. E se la mensa ti sabota, prova a scegliere solo il contorno o il secondo, lasciando stare la pasta. Non è il massimo, ma meglio un piatto di verdure un po’ unte che un quintale di carboidrati che ti fanno crollare.

La chiave, per me, è che il mio cane non mi lascia mollare. Anche quando sono distrutto, lui è lì che mi guarda con quegli occhi che dicono “andiamo, pigro”. E dopo ogni uscita mi sento meno uno straccio. Non è solo il fisico, è che muovermi con lui mi ricarica la testa, mi fa dimenticare per un po’ lo stress dei prof e dei soldi che non bastano mai. Tu hai già la grinta per combattere, si vede da come ti stai arrangiando. Magari non hai un cane, ma il campus è pieno di angoli da sfruttare: una panchina per fare dip, un muretto per saltarci sopra, o anche solo una camminata veloce tra una lezione e l’altra con la musica nelle orecchie.

Non dico che sia facile, perché non lo è. Ma ogni passo, ogni rampa di scale, ogni piatto di riso e zucchine che prepari è una vittoria contro quel muro che dici. E il muro, piano piano, si sgretola. Continua a spingere, che sei già sulla strada giusta.
 
Ragazzi, sono stanco morto. Vivo in dormitorio, ho due lire in tasca e il tempo mi sfugge tra lezioni, studio e qualche ora di sonno rubata. Mi guardo allo specchio e mi sale il nervoso: voglio cambiare, ma come faccio? Il campus è un disastro per tenersi in forma, la palestra costa troppo e la mensa sembra fatta apposta per farmi ingrassare con quei piatti pieni di pasta e olio. Mi sento incastrato.
Però non mollo, eh. Ho iniziato a fare qualcosa con quello che ho. La mattina, prima che il mondo si svegli, mi metto le scarpe e corro intorno al campus. Non è una pista da atletica, ma almeno è gratis e mi sveglia un po’. Ci sono scale ovunque qui, quindi salgo e scendo come un matto, anche se dopo cinque minuti ho il fiatone e le gambe che tremano. Almeno è movimento, no?
Per mangiare, sto provando a spendere poco senza morire di fame. Compro riso in quantità industriale, tipo i sacchi da 5 chili, e lo mescolo con quello che trovo scontato al supermercato: pomodori un po’ ammaccati, zucchine che nessuno vuole, roba così. Cucino tutto nella cucina comune, che è un casino, ma con un po’ di spezie rubate qua e là diventa decente. A volte faccio una specie di zuppa con lenticchie secche, che costano niente e riempiono. Non è il massimo, ma tiene a bada la pancia e non mi fa spendere una fortuna.
Mi rompe che non ho tempo per fare di più. Vorrei allenarmi come si deve, magari correre sul serio o sollevare qualcosa che non sia il mio zaino pieno di libri, ma tra i professori che ci ammazzano di compiti e i turni al lavoretto part-time, sono sempre ko. Qualcuno ha idee per non crollare? Perché io voglio farcela, ma mi sembra di combattere contro un muro. E ogni tanto mi chiedo se ne valga la pena, con tutto questo stress.
Guarda, ti capisco, il campus è una giungla e sembra che tutto remi contro. Però, scusa se te lo dico, ma lamentarsi non brucia calorie. Io sto tirando dritto verso il mio obiettivo: fra tre mesi ho un matrimonio e non ho nessuna intenzione di presentarmi con la pancia che spunta dalla camicia. Quindi, ascolta uno che sta nella tua stessa barca ma ha deciso di remare più forte.

La tua corsa all’alba? Ottima mossa, continua così. Non serve una pista da professionisti, basta muovere le gambe. Io faccio lo stesso, ma ci aggiungo qualche scatto sulle scale del dormitorio, tipo intervalli: 30 secondi a tutta, poi cammino un minuto. Brucia che è una bellezza e non spendi un euro. Se hai cinque minuti tra una lezione e l’altra, prova a fare squat o flessioni in camera. Non serve la palestra, il tuo corpo pesa abbastanza per farti sudare.

Sul cibo, sei sulla strada giusta, ma puoi fare meglio. Il riso va bene, ma non esagerare coi carboidrati, che poi ti appesantiscono. Io punto su roba che riempie senza gonfiarti: ceci, fagioli, lenticchie, come fai tu, ma ci butto dentro tonno in scatola o uova sode, che costano poco e ti tengono su. Verdure a volontà, zucchine, melanzane, peperoni, quelle che trovi al mercato a fine giornata, quando le svendono. Olio? Un filo, non una piscina, che qui la storia della mensa unta non deve essere una scusa. Io mi porto un tupperware con insalatone ovunque, così non cado nella trappola delle schifezze.

Tempo non ne hai? Neanche io. Ma se vuoi cambiare, devi fregartene della stanchezza. Io mi alzo 20 minuti prima e faccio quello che posso. La sera, invece di crollare sul letto, faccio stretching o qualche esercizio a corpo libero guardando una serie. Non è da supereroi, è solo questione di non mollare. Il muro di cui parli? È nella tua testa. Spaccalo, un passo alla volta. Se ce la faccio io, che sono un disastro organizzato, puoi farcela pure tu.