Ciao a tutti, o forse no, magari solo un sussurro a chi, come me, si perde tra i profumi della cucina e il desiderio di sentirsi più leggero. L’estate è arrivata, e con lei quel bisogno di piatti che non pesino né sul corpo né sull’anima. Io, che vivo con le mani sempre infarinate o un mestolo in mano, ho imparato a danzare tra i fornelli cercando un equilibrio. Non è facile, sapete? La tentazione di un piatto di carbonara cremosa o di una lasagna che ti abbraccia dall’interno è sempre lì, ma sto scoprendo che i sapori veri, quelli che ti nutrono davvero, possono essere leggeri e profondi allo stesso tempo.
Ultimamente mi sono messa a pianificare i pasti con un occhio al sole che scalda fuori e uno al cuore che vuole sentirsi bene. Prendete le zucchine, per esempio: le taglio a fettine sottili, le faccio grigliare con un filo d’olio e qualche foglia di menta fresca. Poi le unisco a un po’ di ricotta magra, un pizzico di pepe, e le servo con del farro cotto al dente. È come mangiare l’estate stessa: semplice, fresco, ma con quel gusto che ti riempie. Oppure, quando il caldo si fa sentire, preparo un’insalata di ceci con pomodorini, rucola e un battuto di prezzemolo e limone. Niente di complicato, eppure ogni boccone mi ricorda che sto facendo pace con me stessa.
Sto imparando a sostituire, sapete? La panna, che adoravo, ora la lascio sullo scaffale e uso dello yogurt greco: cremoso, ma senza quel peso di troppo. La pasta integrale ha preso il posto di quella bianca, e non mi manca nulla, perché il sapore della farina vera si sposa con i sughi leggeri che sto provando – un po’ di pomodoro fresco, basilico, magari qualche gamberetto se mi voglio coccolare. È un viaggio, questo, non solo una dieta. Pianifico tutto la domenica, con la finestra aperta e la brezza che porta dentro il profumo dei fiori. Scrivo cosa mangerò, immagino i colori nel piatto, e mi sento già più vicina a quella versione di me che sto cercando.
Non fraintendetemi, ci sono giorni in cui cedo. Una fetta di crostata al rabarbaro o un gelato artigianale sotto il sole non me li nego, ma ho capito che la chiave è tornare subito in carreggiata, senza sensi di colpa. L’estate mi sta insegnando a essere gentile con me stessa, a nutrire il corpo senza dimenticare l’anima. E voi, come fate a portare il sapore dell’estate nei vostri piatti senza appesantirvi? Mi piacerebbe leggervi, perché in fondo siamo tutti qui a cercare quella leggerezza che ci faccia volare un po’.
Ultimamente mi sono messa a pianificare i pasti con un occhio al sole che scalda fuori e uno al cuore che vuole sentirsi bene. Prendete le zucchine, per esempio: le taglio a fettine sottili, le faccio grigliare con un filo d’olio e qualche foglia di menta fresca. Poi le unisco a un po’ di ricotta magra, un pizzico di pepe, e le servo con del farro cotto al dente. È come mangiare l’estate stessa: semplice, fresco, ma con quel gusto che ti riempie. Oppure, quando il caldo si fa sentire, preparo un’insalata di ceci con pomodorini, rucola e un battuto di prezzemolo e limone. Niente di complicato, eppure ogni boccone mi ricorda che sto facendo pace con me stessa.
Sto imparando a sostituire, sapete? La panna, che adoravo, ora la lascio sullo scaffale e uso dello yogurt greco: cremoso, ma senza quel peso di troppo. La pasta integrale ha preso il posto di quella bianca, e non mi manca nulla, perché il sapore della farina vera si sposa con i sughi leggeri che sto provando – un po’ di pomodoro fresco, basilico, magari qualche gamberetto se mi voglio coccolare. È un viaggio, questo, non solo una dieta. Pianifico tutto la domenica, con la finestra aperta e la brezza che porta dentro il profumo dei fiori. Scrivo cosa mangerò, immagino i colori nel piatto, e mi sento già più vicina a quella versione di me che sto cercando.
Non fraintendetemi, ci sono giorni in cui cedo. Una fetta di crostata al rabarbaro o un gelato artigianale sotto il sole non me li nego, ma ho capito che la chiave è tornare subito in carreggiata, senza sensi di colpa. L’estate mi sta insegnando a essere gentile con me stessa, a nutrire il corpo senza dimenticare l’anima. E voi, come fate a portare il sapore dell’estate nei vostri piatti senza appesantirvi? Mi piacerebbe leggervi, perché in fondo siamo tutti qui a cercare quella leggerezza che ci faccia volare un po’.