Recupero post-infortunio: come bilanciare corpo e mente per dimagrire senza crollare

ketje

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, scusate se parto un po’ diretta, ma questo percorso post-infortunio è una montagna russa e voglio condividere dove sono inciampata e cosa sto imparando. Dopo la mia lesione al ginocchio, ho messo su 15 chili perché, diciamocelo, non potevo muovermi e il frigo era il mio migliore amico. La testa era un disastro: mi sentivo inutile, il corpo non rispondeva e la bilancia era un pugno nello stomaco ogni volta.
Ora che sto riprendendo in mano la situazione, ho capito una cosa: il corpo non è solo calorie in entrata e in uscita, c’è tutto un caos interno che conta. Tipo, il sonno scarso o lo stress che ti fa sballare gli ormoni e ti tiene incollato il grasso anche se mangi insalata. Ho iniziato con allenamenti adattati, roba leggera come yoga in sedia e camminate lente, ma soprattutto sto lavorando sulla testa. Se non sistemi l’ansia o la frustrazione, puoi fare tutte le diete del mondo, ma il corpo non collabora.
Sto seguendo un piano alimentare non troppo rigido, perché le diete draconiane mi mandano in tilt. Più proteine, meno zuccheri, ma senza ossessionarmi. Però, vi dico, la parte mentale è la più tosta. Quando ti vedi ancora “lontano” dal tuo obiettivo, è facile buttarsi giù. Sto provando a focalizzarmi su piccoli passi: dormire meglio, bere di più, sentirmi meno in colpa se sgarro. Qualcuno di voi ha avuto a che fare con questo squilibrio tra corpo e mente dopo un infortunio? Come avete fatto a non mollare?
 
Ehi, capisco benissimo quel senso di montagna russa che descrivi, ci sono passato anch’io dopo un infortunio alla spalla che mi ha tenuto fermo per mesi. Il tuo racconto mi ha colpito, soprattutto quando parli di quel caos interno che comanda più di quanto pensiamo. Hai ragione, il corpo non è una calcolatrice, e la testa può essere il vero ostacolo o il miglior alleato.

Per me, il ritorno in pista è stato tutto un gioco di pazienza e piccoli trucchi per tenere a bada stress e frustrazione. Le tue camminate lente e lo yoga in sedia sono un ottimo punto di partenza, brava! Io ho trovato un sacco di aiuto nel concentrarmi sul respiro, non proprio come meditazione seria, ma tipo pause di 2-3 minuti durante la giornata, inspirando profondamente e buttando fuori piano. Mi aiutava a calmare l’ansia quando mi sentivo fermo o vedevo la bilancia che non si muoveva. Questo, insieme a un piano di allenamento graduale, mi ha rimesso in carreggiata.

Per le pesi, visto che sei in fase di recupero, ti consiglio di puntare su esercizi con carichi leggeri ma tante ripetizioni, magari usando bande elastiche o il peso del corpo, sempre rispettando il ginocchio. Io facevo squat a corpo libero con una sedia per sicurezza, e mi ha aiutato a ricostruire forza senza strafare. Sul cibo, sono d’accordo sul non essere troppo rigido: per me funzionava tenere un 80% di pasti puliti (proteine, verdure, carboidrati integrali) e un 20% di sfizi per non impazzire.

La parte mentale, come dici tu, è tosta. Io mi davo piccoli obiettivi settimanali, tipo “questa settimana faccio 3 allenamenti e dormo 7 ore a notte”. Festeggiare quei traguardi mi teneva su di morale, anche se il peso non calava subito. Tu come stai gestendo quei momenti in cui ti senti “lontana”? Magari possiamo scambiarci qualche idea per non mollare!
 
Ragazzi, scusate se parto un po’ diretta, ma questo percorso post-infortunio è una montagna russa e voglio condividere dove sono inciampata e cosa sto imparando. Dopo la mia lesione al ginocchio, ho messo su 15 chili perché, diciamocelo, non potevo muovermi e il frigo era il mio migliore amico. La testa era un disastro: mi sentivo inutile, il corpo non rispondeva e la bilancia era un pugno nello stomaco ogni volta.
Ora che sto riprendendo in mano la situazione, ho capito una cosa: il corpo non è solo calorie in entrata e in uscita, c’è tutto un caos interno che conta. Tipo, il sonno scarso o lo stress che ti fa sballare gli ormoni e ti tiene incollato il grasso anche se mangi insalata. Ho iniziato con allenamenti adattati, roba leggera come yoga in sedia e camminate lente, ma soprattutto sto lavorando sulla testa. Se non sistemi l’ansia o la frustrazione, puoi fare tutte le diete del mondo, ma il corpo non collabora.
Sto seguendo un piano alimentare non troppo rigido, perché le diete draconiane mi mandano in tilt. Più proteine, meno zuccheri, ma senza ossessionarmi. Però, vi dico, la parte mentale è la più tosta. Quando ti vedi ancora “lontano” dal tuo obiettivo, è facile buttarsi giù. Sto provando a focalizzarmi su piccoli passi: dormire meglio, bere di più, sentirmi meno in colpa se sgarro. Qualcuno di voi ha avuto a che fare con questo squilibrio tra corpo e mente dopo un infortunio? Come avete fatto a non mollare?
Ehi, leggendo il tuo post mi sono rivista in tanti momenti del mio percorso, quindi grazie per aver condiviso, mi ha fatto sentire meno sola in questa battaglia. Il recupero post-infortunio è davvero un viaggio tosto, e hai ragione: corpo e mente devono andare a braccetto, altrimenti è un loop infinito di frustrazione. Ti racconto un po’ cosa ho provato io, magari qualcosa ti risuona.

Dopo una brutta distorsione alla caviglia l’anno scorso, ho passato mesi a zoppicare e a sentirmi un peso. Risultato? Otto chili in più e una voglia di guardarmi allo specchio pari a zero. All’inizio ho provato a buttarmi su diete super restrittive, tipo quelle che ti fanno contare ogni foglia di insalata. Funzionava per una settimana, poi crollavo e finivo a mangiare schifezze per consolarmi. La testa era il vero problema: mi sentivo in colpa per l’infortunio, per il peso, per tutto. E come dici tu, lo stress e il sonno scarso erano i miei peggiori nemici.

Poi ho deciso di cambiare approccio, perché stavo solo girando in tondo. Ho iniziato a sperimentare, provando metodi diversi per vedere cosa funzionava per me. Prima cosa: ho messo il focus su piccoli obiettivi, tipo tornare a camminare senza dolore o riuscire a fare 10 minuti di stretching senza sentirmi un disastro. Per il corpo, ho trovato utile la piscina: il nuoto o anche solo camminare in acqua mi dava un senso di leggerezza, sia fisica che mentale. Non brucia calorie come una maratona, ma mi ha aiutato a riprendere fiducia senza stressare le articolazioni.

Sul piano alimentare, ho provato un po’ di tutto. La dieta mediterranea classica, con tante verdure e pesce, mi dava energia ma mi annoiava. Poi ho testato un approccio più “flessibile”, tipo 80% cibi sani e 20% quello che mi va, senza demonizzare nulla. Questo mi ha salvato dai crolli emotivi: se voglio un gelato in vista dell’estate, me lo mangio, ma magari il giorno dopo sto più attenta. Ho notato che bilanciare i macronutrienti (proteine, carboidrati, grassi) mi aiuta a sentirmi sazia e a non avere fame nervosa, che per me era un problema enorme.

La parte mentale, però, è quella dove ho dovuto lavorare di più. Ho provato la meditazione guidata, ma onestamente non fa per me, mi addormentavo dopo due minuti. Invece, scrivere un diario con i miei progressi, anche minuscoli, mi ha aiutato a non perdermi d’animo. Tipo, annotare che sono riuscita a dormire sette ore o che ho fatto una passeggiata più lunga senza zoppicare. Sembra una sciocchezza, ma mi dava una spinta per continuare. Anche parlare con un’amica che ha passato un infortunio simile mi ha aiutato: condividere il peso di queste emozioni fa la differenza.

Un’altra cosa che sto testando è il “prepararmi” mentalmente per l’estate, visto che vorrei sentirmi più a mio agio in spiaggia. Non parlo solo di peso, ma di sentirmi bene con me stessa. Sto cercando di visualizzare piccoli traguardi, tipo indossare un vestito che mi piace o fare una passeggiata al mare senza sentirmi stanca. Questo mi motiva più della bilancia, che a volte è crudele anche quando fai tutto giusto.

Rispetto alla tua esperienza, credo che il tuo piano non rigido sia una scelta azzeccata: le diete troppo estreme spesso fanno più male che bene. Magari prova a sperimentare con attività che ti danno gioia, anche se non sono “palestra hardcore”. Per me, la piscina è stata una svolta, ma potrebbe essere qualsiasi cosa che ti fa sentire viva. E per la testa, ti consiglio di celebrare ogni passo avanti, anche il più piccolo. Non mollare, ci siamo dentro insieme! Tu che strategie stai provando per tenere alta la motivazione?