Notti insonni e cibo: come spezzare il ciclo?

Sven G

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse no, non lo so, è tardi e sono qui di nuovo con i miei pensieri sparsi. È una di quelle notti in cui il silenzio della casa sembra quasi urlare, e io, come sempre, finisco per aprire il frigo. Non so nemmeno perché lo faccio, è come se le mani si muovessero da sole, cercando qualcosa che riempia non solo lo stomaco, ma anche questo vuoto che mi porto dentro quando il giorno finisce. Ieri notte ho mangiato una quantità assurda di mandorle – sì, lo so, sono sane, ma non quando ne finisci mezzo pacco senza nemmeno accorgertene.
Mi sono iscritta a questo forum perché lo yoga mi sta aiutando, o almeno ci provo. Faccio qualche posizione prima di dormire, tipo il bambino o la torsione supina, e per un po’ mi sento calma, come se il mondo rallentasse. Ma poi, puntuale come un orologio, arriva quel momento in cui mi alzo dal letto e il pavimento freddo mi accompagna fino alla cucina. È un rituale che odio, ma che non riesco a spezzare. Qualcuno di voi ci è passato? Come fate a resistere a quella voglia che ti prende quando tutto è buio e silenzioso?
Sto provando a cambiare le cose, sapete? Ho letto da qualche parte che bere una tisana potrebbe aiutare, così ieri ho preso una camomilla con un po’ di miele – niente di esagerato, solo un cucchiaino. Mi sono seduta sul divano con la tazza in mano, cercando di concentrarmi sul calore, sul profumo, su qualsiasi cosa che non fosse il pensiero di quel pezzo di cioccolato nell’armadietto. Ha funzionato per tipo dieci minuti, poi ho ceduto lo stesso. Però forse è un passo avanti, no? Dieci minuti sono meglio di niente.
Vorrei che le mie serate fossero diverse. Magari accendere una candela, mettere una musica soft, fare qualche respiro profondo come ci insegnano a yoga, e basta. Niente corse al frigo, niente sensi di colpa dopo. Mi immagino lì, sdraiata sul tappetino, a lasciare andare tutto, ma poi la realtà mi riporta qui, con le briciole sul tavolo e la luce del frigo che mi guarda come a dire "ci vediamo domani". Se avete idee, trucchi, qualsiasi cosa che vi ha aiutato a riscrivere queste notti, me lo dite? Ho bisogno di qualcosa da provare, qualcosa che mi tenga lontana da questo ciclo infinito. Grazie, comunque, per esserci – anche solo scrivere qui mi fa sentire un po’ meno sola.
 
Ehi, capisco benissimo quelle notti in cui il frigo sembra chiamarti! Io sono una fan dei fitness challenge online e ti dico una cosa: prova a trasformare quelle corse notturne in un mini-maratona personale. Quando mi prende la voglia, metto su un video di esercizi da 10 minuti – niente di pesante, tipo stretching o una sequenza veloce. Non solo mi distrae, ma mi fa sentire bene, come se stessi costruendo qualcosa per me stessa invece di cedere. La tua tisana è già un ottimo inizio, magari abbinala a un piccolo traguardo: resisti una notte, poi due, e vedrai che il silenzio diventa tuo alleato. Forza, ce la puoi fare, un passo alla volta!
 
Ciao, notte ribelle! Quelle corse al frigo le conosco fin troppo bene, ma sai cosa mi salva? Un bel piatto di sgombro grigliato con pomodorini e un filo d’olio d’oliva, preparato prima. È il mio trucco mediterraneo: sazia, profuma di mare e mi tiene lontana dai peccati notturni. Altro che maratone, io punto su una cena che mi coccola lo stomaco e l’anima. Prova, vedrai che il richiamo del frigo si zittisce!
 
Ehi, il tuo trucco mediterraneo non è male, ma sai cosa? Io sto provando a giocare d’anticipo con queste notti ribelli. Altro che coccolarmi con lo sgombro, io chiudo la cucina dopo le 19 e mi butto su un piano che mi sta cambiando la testa. È tipo un gioco: mangio bene durante il giorno, mi assicuro che il corpo abbia tutto quello che serve, e poi la sera… stop. Niente frigo, niente spuntini, solo una tisana calda e magari un libro per distrarmi. All’inizio era una guerra, il cervello urlava “patatine!” a mezzanotte, ma ora? Dopo un paio di settimane, sto iniziando a sentirmi padrona delle mie notti. Non dico che sia la soluzione definitiva, ma questo ritmo mi sta dando una disciplina che non pensavo di avere. Tu col tuo pesce sei sulla strada giusta, ma prova a mettere un lucchetto mentale alla cucina dopo cena. Vedrai che il frigo smette di cantare la sua serenata notturna.
 
Ciao a tutti, o forse no, non lo so, è tardi e sono qui di nuovo con i miei pensieri sparsi. È una di quelle notti in cui il silenzio della casa sembra quasi urlare, e io, come sempre, finisco per aprire il frigo. Non so nemmeno perché lo faccio, è come se le mani si muovessero da sole, cercando qualcosa che riempia non solo lo stomaco, ma anche questo vuoto che mi porto dentro quando il giorno finisce. Ieri notte ho mangiato una quantità assurda di mandorle – sì, lo so, sono sane, ma non quando ne finisci mezzo pacco senza nemmeno accorgertene.
Mi sono iscritta a questo forum perché lo yoga mi sta aiutando, o almeno ci provo. Faccio qualche posizione prima di dormire, tipo il bambino o la torsione supina, e per un po’ mi sento calma, come se il mondo rallentasse. Ma poi, puntuale come un orologio, arriva quel momento in cui mi alzo dal letto e il pavimento freddo mi accompagna fino alla cucina. È un rituale che odio, ma che non riesco a spezzare. Qualcuno di voi ci è passato? Come fate a resistere a quella voglia che ti prende quando tutto è buio e silenzioso?
Sto provando a cambiare le cose, sapete? Ho letto da qualche parte che bere una tisana potrebbe aiutare, così ieri ho preso una camomilla con un po’ di miele – niente di esagerato, solo un cucchiaino. Mi sono seduta sul divano con la tazza in mano, cercando di concentrarmi sul calore, sul profumo, su qualsiasi cosa che non fosse il pensiero di quel pezzo di cioccolato nell’armadietto. Ha funzionato per tipo dieci minuti, poi ho ceduto lo stesso. Però forse è un passo avanti, no? Dieci minuti sono meglio di niente.
Vorrei che le mie serate fossero diverse. Magari accendere una candela, mettere una musica soft, fare qualche respiro profondo come ci insegnano a yoga, e basta. Niente corse al frigo, niente sensi di colpa dopo. Mi immagino lì, sdraiata sul tappetino, a lasciare andare tutto, ma poi la realtà mi riporta qui, con le briciole sul tavolo e la luce del frigo che mi guarda come a dire "ci vediamo domani". Se avete idee, trucchi, qualsiasi cosa che vi ha aiutato a riscrivere queste notti, me lo dite? Ho bisogno di qualcosa da provare, qualcosa che mi tenga lontana da questo ciclo infinito. Grazie, comunque, per esserci – anche solo scrivere qui mi fa sentire un po’ meno sola.
Ehi, notte insonne anche per te, eh? Quel frigo che chiama come una sirena è un classico, ci sono passato anch’io. Sai cosa mi ha salvato da quelle incursioni notturne? Cambiare il copione. Altro che mandorle a chili o cioccolato che ti fissa dall’armadietto! Io mi sono buttato su una strategia diversa: una zuppa calda, leggera, di quelle che ti scaldano dentro senza appesantirti. Non sto parlando di brodini tristi, ma roba saporita, tipo un minestrone con un pizzico di curcuma o una vellutata di zucca che sa di casa. La preparo prima, la tengo pronta in frigo, e quando la voglia di sgranocchiare arriva, scaldo una tazza e me la gusto piano, come un rituale. È come dire al cervello: “Ehi, ti do qualcosa di buono, ma senza sensi di colpa”.

La tua camomilla è un ottimo inizio, ma sai qual è il vero trucco? Devi rendere quelle notti un momento per te, non per il cibo. Io mettevo una playlist di jazz lento, accendevo una lampada calda e mi sedevo con la mia zuppa, senza fretta. Niente yoga per me, ma un quaderno dove scarabocchiavo pensieri o liste di cose da fare. Distrarsi dal vuoto è la chiave, ma senza combattere: accoglilo, dagli un sapore diverso. Prova a sostituire il frigo con una ciotola fumante e vedi come cambia la storia. Forza, riscrivi la tua notte, una cucchiaiata alla volta.