Metodo Montignac vs Conteggio Calorie: Analisi dei Risultati e Tabella GI

Sabarolus

Membro
6 Marzo 2025
85
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Ciao a tutti, oggi voglio condividere con voi un'analisi che ho fatto seguendo il metodo Montignac e confrontandolo con il classico conteggio delle calorie. Sono ormai sei mesi che ho scelto di puntare sul controllo del glicemico piuttosto che sulla semplice riduzione calorica, e i risultati mi stanno dando ragione.
Partiamo dai principi base: Montignac non si concentra sulle calorie, ma sulla qualità dei carboidrati. Io divido tutto in "buoni" e "cattivi" in base all'indice glicemico (IG). Per esempio, preferisco il pane integrale di segale (IG 50) al pane bianco (IG 85), oppure scelgo lenticchie (IG 30) invece di patate bollite (IG 70). Ho messo insieme una tabella semplice che uso ogni giorno: cereali integrali, legumi e verdure a basso IG sono i miei alleati; zuccheri raffinati, farine bianche e cibi processati li ho quasi eliminati.
Rispetto al conteggio calorie, che usavo prima, noto una differenza enorme. Con le calorie mi sentivo sempre stanca, affamata e ossessionata dal bilancino. Ora invece mangio porzioni normali, sto attenta agli abbinamenti (niente grassi con carboidrati "cattivi") e ho più energia. In sei mesi ho perso 8 chili, ma soprattutto ho ridotto il giro vita, cosa che con le calorie non riuscivo a fare così bene. Penso sia perché il metodo stabilizza la glicemia e non fa impennare l'insulina, che poi porta a immagazzinare grasso.
Vi lascio un pezzo della mia tabella GI, magari vi ispira:
  • Riso basmati (IG 50) vs Riso bianco (IG 85)
  • Quinoa (IG 53) vs Pasta di grano duro (IG 70)
  • Mele (IG 38) vs Banane mature (IG 70)
Un altro punto a favore? Non mi serve sudare ore in sauna per vedere progressi, basta mangiare in modo furbo. Certo, non è una passeggiata: ci vuole disciplina per scegliere i cibi giusti e informarsi. Ma per me ne vale la pena. Qualcuno di voi ha provato Montignac? Come vi siete trovati rispetto al conteggio calorico?
 
Scusate se mi intrometto nella discussione, ma leggendo il tuo post mi è venuta voglia di dire la mia. Il metodo Montignac sembra interessante, soprattutto per l’energia che dici di avere. Io però sono un appassionato di maratone e per me il running lungo è il vero segreto per perdere peso e stare in forma. Certo, mangiare bene aiuta, e quella tabella IG potrebbe essere utile per non crollare durante gli allenamenti. Hai mai provato a unire il tuo approccio al cibo con qualche corsa lunga? Io con 2-3 uscite settimanali ho perso chili e mi sento leggero, senza ossessionarmi troppo col cibo. Fammi sapere che ne pensi!
 
Ehi, ciao, maratoneta instancabile! 😄 Mi sa che hai tirato fuori un bel mix di energia e curiosità con il tuo post, e non potevo non buttarmi nella mischia! Il metodo Montignac lo conosco bene, e sì, quella tabella del GI è una manna per chi vuole tenere tutto sotto controllo senza impazzire. Però, sai, io sono uno di quelli che crede che il vero lusso sia mangiare quello che cresce sotto le mie mani – zucchine croccanti, pomodori dolcissimi, magari un po’ di basilico fresco dal balcone. Tutto bio, tutto mio, e ti giuro che sapere cosa metti nel piatto ti dà un controllo pazzesco, altro che ossessionarsi con le calorie!

La tua passione per la corsa lunga mi ha fatto sorridere, perché ammetto che il running non è proprio il mio forte – il massimo che faccio è inseguire il gatto quando scappa con un pomodoro! 😂 Però capisco il tuo punto: bruciare calorie così, sentendosi leggeri, deve essere una figata. Io invece punto sull’energia lenta e costante che mi danno i miei ortaggi. Tipo, una bella insalata di farro con verdure del giardino prima di una giornata intensa mi tiene su senza crolli, altro che barrette energetiche piene di chissà cosa!

Unire Montignac e la tua corsa? Potrebbe essere una combo micidiale! Immagina: segui il GI basso con i miei ortaggi freschi (magari ti passo qualche zucchina, eh!) e poi via, a macinare chilometri. Secondo me potresti volare, altro che sentirti leggero! 😎 Tu che ne dici, ti va di provare a mixare un po’ di “giardinaggio commestibile” con le tue maratone? Fammi sapere, sono curioso di vedere come va! 🌱🏃‍♂️
 
Ciao a tutti, oggi voglio condividere con voi un'analisi che ho fatto seguendo il metodo Montignac e confrontandolo con il classico conteggio delle calorie. Sono ormai sei mesi che ho scelto di puntare sul controllo del glicemico piuttosto che sulla semplice riduzione calorica, e i risultati mi stanno dando ragione.
Partiamo dai principi base: Montignac non si concentra sulle calorie, ma sulla qualità dei carboidrati. Io divido tutto in "buoni" e "cattivi" in base all'indice glicemico (IG). Per esempio, preferisco il pane integrale di segale (IG 50) al pane bianco (IG 85), oppure scelgo lenticchie (IG 30) invece di patate bollite (IG 70). Ho messo insieme una tabella semplice che uso ogni giorno: cereali integrali, legumi e verdure a basso IG sono i miei alleati; zuccheri raffinati, farine bianche e cibi processati li ho quasi eliminati.
Rispetto al conteggio calorie, che usavo prima, noto una differenza enorme. Con le calorie mi sentivo sempre stanca, affamata e ossessionata dal bilancino. Ora invece mangio porzioni normali, sto attenta agli abbinamenti (niente grassi con carboidrati "cattivi") e ho più energia. In sei mesi ho perso 8 chili, ma soprattutto ho ridotto il giro vita, cosa che con le calorie non riuscivo a fare così bene. Penso sia perché il metodo stabilizza la glicemia e non fa impennare l'insulina, che poi porta a immagazzinare grasso.
Vi lascio un pezzo della mia tabella GI, magari vi ispira:
  • Riso basmati (IG 50) vs Riso bianco (IG 85)
  • Quinoa (IG 53) vs Pasta di grano duro (IG 70)
  • Mele (IG 38) vs Banane mature (IG 70)
Un altro punto a favore? Non mi serve sudare ore in sauna per vedere progressi, basta mangiare in modo furbo. Certo, non è una passeggiata: ci vuole disciplina per scegliere i cibi giusti e informarsi. Ma per me ne vale la pena. Qualcuno di voi ha provato Montignac? Come vi siete trovati rispetto al conteggio calorico?
Ehi, complimenti per i risultati! La tua tabella GI è interessante, ma sai cosa mi sta facendo impazzire? Vedere il mio corpo cambiare scatto dopo scatto. Sto seguendo un mix di controllo glicemico come te e allenamenti mirati, e la bilancia non mi interessa più. Quello che conta è guardarmi allo specchio e notare che il grasso se ne va, non solo i chili. Montignac mi intriga, ma ammetto che a volte mi perdo con gli abbinamenti. Tu come fai a non cedere alla tentazione di una pizza bianca?
 
Ciao a tutti, oggi voglio condividere con voi un'analisi che ho fatto seguendo il metodo Montignac e confrontandolo con il classico conteggio delle calorie. Sono ormai sei mesi che ho scelto di puntare sul controllo del glicemico piuttosto che sulla semplice riduzione calorica, e i risultati mi stanno dando ragione.
Partiamo dai principi base: Montignac non si concentra sulle calorie, ma sulla qualità dei carboidrati. Io divido tutto in "buoni" e "cattivi" in base all'indice glicemico (IG). Per esempio, preferisco il pane integrale di segale (IG 50) al pane bianco (IG 85), oppure scelgo lenticchie (IG 30) invece di patate bollite (IG 70). Ho messo insieme una tabella semplice che uso ogni giorno: cereali integrali, legumi e verdure a basso IG sono i miei alleati; zuccheri raffinati, farine bianche e cibi processati li ho quasi eliminati.
Rispetto al conteggio calorie, che usavo prima, noto una differenza enorme. Con le calorie mi sentivo sempre stanca, affamata e ossessionata dal bilancino. Ora invece mangio porzioni normali, sto attenta agli abbinamenti (niente grassi con carboidrati "cattivi") e ho più energia. In sei mesi ho perso 8 chili, ma soprattutto ho ridotto il giro vita, cosa che con le calorie non riuscivo a fare così bene. Penso sia perché il metodo stabilizza la glicemia e non fa impennare l'insulina, che poi porta a immagazzinare grasso.
Vi lascio un pezzo della mia tabella GI, magari vi ispira:
  • Riso basmati (IG 50) vs Riso bianco (IG 85)
  • Quinoa (IG 53) vs Pasta di grano duro (IG 70)
  • Mele (IG 38) vs Banane mature (IG 70)
Un altro punto a favore? Non mi serve sudare ore in sauna per vedere progressi, basta mangiare in modo furbo. Certo, non è una passeggiata: ci vuole disciplina per scegliere i cibi giusti e informarsi. Ma per me ne vale la pena. Qualcuno di voi ha provato Montignac? Come vi siete trovati rispetto al conteggio calorico?
Ehi, guarda, ti leggo e mi sembra di rivivere i miei primi passi in questo mondo del dimagrimento. Sei partito con Montignac e sembri contento, ma lasciami dire una cosa: io, dopo anni di battaglie col peso, non sono proprio convinto che sia tutto rose e fiori. Ho perso 20 chili, e sai come? Non con tabelle o calcoli, ma trovando un ritmo, come se fosse una specie di coreografia che ti porta al traguardo.

All’inizio anch’io ero fissato con l’indice glicemico, facevo come te: quinoa al posto della pasta, mele invece di banane, e via così. Però, onestamente, dopo un po’ mi sembrava di essere incastrato in una routine rigida, quasi come imparare passi di danza che non ti piacciono. Montignac funziona, non dico di no, ma per me era troppo macchinoso. Tutte quelle regole sugli abbinamenti, controllare ogni etichetta… mi sentivo in gabbia. E poi, diciamolo, non sempre è facile trovare il pane di segale o le lenticchie perfette quando sei fuori casa.

Il conteggio delle calorie, invece, l’ho abbandonato ancora prima. Mi faceva sentire come se stessi provando a ballare con due piedi sinistri: pesavo ogni grammo, ma ero sempre nervoso e con la fame che mi inseguiva. La svolta per me è stata trovare un equilibrio, un po’ come muoversi a tempo con la musica. Mangio un po’ di tutto, ma con moderazione, e mi muovo tanto: cammino, faccio sport, mi diverto. Non è una scienza esatta, ma in due anni ho tenuto i chili lontani senza tabelle o bilancini.

La tua tabella GI è interessante, ma non credi che a volte sia più stressante che utile? Io ora preferisco “sentire” il mio corpo, come quando capisci il ritmo di una canzone senza contare i battiti. Tu come fai a non stancarti di tutta questa pianificazione? E con Montignac, non ti manca mai un piatto di pasta “normale” o una pizza senza pensare agli abbinamenti? Raccontami, sono curioso.
 
Ehi, guarda, ti leggo e mi sembra di rivivere i miei primi passi in questo mondo del dimagrimento. Sei partito con Montignac e sembri contento, ma lasciami dire una cosa: io, dopo anni di battaglie col peso, non sono proprio convinto che sia tutto rose e fiori. Ho perso 20 chili, e sai come? Non con tabelle o calcoli, ma trovando un ritmo, come se fosse una specie di coreografia che ti porta al traguardo.

All’inizio anch’io ero fissato con l’indice glicemico, facevo come te: quinoa al posto della pasta, mele invece di banane, e via così. Però, onestamente, dopo un po’ mi sembrava di essere incastrato in una routine rigida, quasi come imparare passi di danza che non ti piacciono. Montignac funziona, non dico di no, ma per me era troppo macchinoso. Tutte quelle regole sugli abbinamenti, controllare ogni etichetta… mi sentivo in gabbia. E poi, diciamolo, non sempre è facile trovare il pane di segale o le lenticchie perfette quando sei fuori casa.

Il conteggio delle calorie, invece, l’ho abbandonato ancora prima. Mi faceva sentire come se stessi provando a ballare con due piedi sinistri: pesavo ogni grammo, ma ero sempre nervoso e con la fame che mi inseguiva. La svolta per me è stata trovare un equilibrio, un po’ come muoversi a tempo con la musica. Mangio un po’ di tutto, ma con moderazione, e mi muovo tanto: cammino, faccio sport, mi diverto. Non è una scienza esatta, ma in due anni ho tenuto i chili lontani senza tabelle o bilancini.

La tua tabella GI è interessante, ma non credi che a volte sia più stressante che utile? Io ora preferisco “sentire” il mio corpo, come quando capisci il ritmo di una canzone senza contare i battiti. Tu come fai a non stancarti di tutta questa pianificazione? E con Montignac, non ti manca mai un piatto di pasta “normale” o una pizza senza pensare agli abbinamenti? Raccontami, sono curioso.
Sabarolus, devo dirtelo, leggere il tuo post mi ha lasciato a bocca aperta! Sei così organizzato con questa storia dell’indice glicemico, la tua tabella, le scelte super precise… io ti ammiro, davvero, ma allo stesso tempo mi sento quasi travolto! Sei lì che dividi i carboidrati in “buoni” e “cattivi” come se fossi un detective del cibo, e io invece sono qui, amante dei dolci, che combatto ogni giorno per non cedere a una fetta di torta al cioccolato. La tua disciplina è tipo una maratona, e io mi sento ancora a gattonare sulla linea di partenza.

Ho provato a seguire qualcosa di simile a Montignac un paio di anni fa, sai? Leggevo di tutto sull’IG, compravo quinoa come se non ci fosse un domani e snobbavo le patate come se fossero il nemico pubblico numero uno. All’inizio sembrava funzionare: avevo più energia, la pancia meno gonfia, e pure un paio di chili in meno. Ma poi… puff! La mia passione per i dolci ha preso il sopravvento. Non so tu, ma per me rinunciare a un tiramisù o a un cannolo è come chiedere a un ballerino di smettere di muoversi. E con Montignac mi sentivo in colpa ogni volta che “sgarravo”. Tipo, se mangiavo una banana matura invece di una mela, mi sembrava di aver sabotato tutto il piano. Tu come fai a non impazzire con queste regole?

Il conteggio delle calorie, invece, per me è stato un disastro totale. Pesavo ogni grammo di cibo, contavo ogni morso, ma ero sempre affamato e irritabile. Mi sembrava di essere intrappolato in una danza dove sbagliavo ogni passo. Alla fine, ho mollato tutto e ho deciso di fare pace col mio amore per i dolci, ma in modo più furbo. Ora cerco alternative che mi facciano sentire leggera senza rinunciare al gusto. Per esempio, faccio una specie di mousse con yogurt greco, cacao amaro e un cucchiaino di miele: è come un dessert vero, ma non mi fa deragliare. Oppure, quando la voglia di cioccolato mi attacca, sciolgo un quadratino di fondente 85% e lo mangio lentissimo, come se fosse un rituale. Mi salva la vita!

La tua tabella GI mi ha fatto pensare, però. È super utile, non lo nego, ma non ti sembra a volte di essere troppo “scientifico”? Cioè, non ti manca mai il piacere di mangiare qualcosa senza pensare a numeri o abbinamenti? Io sto cercando di trovare un equilibrio, come una danza fluida: mangio sano, scelgo cibi che mi fanno stare bene, ma non mi privo di un dolcetto ogni tanto. Per esempio, ho scoperto che i datteri farciti con un po’ di burro di mandorle sono una bomba: dolci, soddisfacenti, e non mi fanno sentire in colpa. Oppure faccio dei biscotti con farina di avena, banana schiacciata e gocce di cioccolato fondente: sembrano peccaminosi, ma sono leggeri.

Però, dimmi, tu come gestisci la voglia di qualcosa di “proibito”? Tipo, non ti viene mai il desiderio di una pizza bella carica o di un dolce classico? E come fai a essere così costante? Io sogno di avere gambe toniche e snelle, ma senza sentirmi in gabbia. La tua storia mi ispira, ma mi spaventa anche un po’. Raccontami i tuoi segreti, ti prego, perché io sono ancora qui che cerco di imparare i passi giusti per questa danza del dimagrimento!
 
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Ehi Sabarolus, che energia il tuo post! Mi hai fatto sorridere con la tua passione per i dolci e quella lotta epica contro il richiamo di un cannolo. Ti capisco, sai? Anche io ho i miei momenti in cui un tiramisù sembra sussurrarmi “mangiami” da dietro il bancone della pasticceria. Però, lasciami dire una cosa: il tuo viaggio mi ha colpito, e credo che tu sia già sulla strada giusta, anche se ti senti ancora un po’ in modalità “primi passi”. E visto che hai tirato in ballo la danza del dimagrimento, voglio raccontarti come il pole dance mi ha cambiato la vita, perché per me è stato come scoprire una musica che ti fa muovere senza nemmeno pensarci.

Rispondo anche a pigio84, perché il suo discorso sul trovare un ritmo mi ha proprio ispirato. La tua idea di “sentire il corpo” come una coreografia è fantastica, e sono d’accordo che a volte le tabelle e i calcoli possono sembrare catene. Anche io all’inizio mi perdevo tra regole e numeri. Montignac, conteggio calorie, diete di ogni tipo… ci ho provato, ma mi sembrava di ballare un tango complicatissimo con un partner che non conoscevo. Pesavo ogni grammo, controllavo l’indice glicemico come un’ossessione, e sì, i risultati c’erano, ma a che prezzo? Ero stressata, e il cibo non era più un piacere, ma un compito. Poi, tre anni fa, ho scoperto il pole dance, e tutto è cambiato. Non è solo un allenamento, è una rivoluzione per il corpo e la mente.

Immagina di salire su un palo, aggrapparti con forza, sentire ogni muscolo che lavora mentre ti muovi con grazia (o almeno ci provi!). All’inizio ero scoordinata, mi sentivo goffa, e le braccia tremavano dopo due minuti. Ma sai una cosa? Ogni volta che riuscivo a fare un movimento nuovo, anche solo una giravolta semplice, era come segnare un punto nella mia partita contro i chili di troppo. In un anno ho perso 15 chili, ma soprattutto ho guadagnato forza, fiducia e un corpo che non avrei mai pensato di avere. Le gambe? Tonicissime. Le braccia? Definite come non mai. E la pancia? Sparita, senza nemmeno accorgermene. Non è magia, è il fatto che il pole dance lavora tutto: forza, resistenza, flessibilità. È come se ogni lezione fosse una coreografia che scolpisce il corpo.

Sabarolus, quando parli della tua mousse con yogurt e cacao o dei datteri con burro di mandorle, mi fai venire voglia di correre in cucina a sperimentare. Adoro il tuo approccio creativo! E no, non ti preoccupare se a volte cedi a un dolce. Io ho imparato che la chiave è non sentirsi in colpa. Anche nel pole dance, se sbagli un passo, non smetti di ballare: impari e vai avanti. Per gestire le voglie “proibite” tipo pizza o dolci, io mi concedo uno sgarro ogni tanto, ma cerco di renderlo speciale. Tipo, se voglio una pizza, scelgo una pizzeria buona, me la godo con amici, e il giorno dopo torno in pista con un’insalata colorata e una lezione di pole. Non è privazione, è equilibrio, come trovare il ritmo perfetto di una canzone.

A pigio84, che ha trovato il suo ritmo senza tabelle, dico: sei un’ispirazione! Il tuo modo di vivere il dimagrimento come una danza libera mi piace da morire. Però, Sabarolus, non pensare che la tua tabella GI sia troppo “scientifica”. Se ti aiuta a sentirti in controllo, è già un passo avanti. Io, per esempio, non seguo più Montignac alla lettera, ma tengo a mente qualche principio base: preferisco cereali integrali, evito zuccheri raffinati, e cerco di mangiare proteine a ogni pasto per avere energia in allenamento. Ma non mi faccio ossessionare. Se una sera voglio un piatto di pasta “normale”, me lo gusto senza drammi, e il giorno dopo mi alleno con ancora più grinta.

Il mio consiglio per entrambi? Trovate un’attività che vi faccia brillare gli occhi. Per me è il pole dance, ma potrebbe essere qualsiasi cosa: zumba, yoga, nuoto. Qualcosa che vi faccia dimenticare che state “facendo esercizio”. Sabarolus, se vuoi gambe toniche e snelle, ti giuro che il pole dance è una bomba. Non serve essere già in forma per iniziare: ci sono corsi per tutti i livelli, e la community è super accogliente. Io ho iniziato con zero forza nelle braccia e un po’ di pancetta, e ora faccio figure che non avrei mai sognato. Ogni tanto posto foto del mio progresso su Instagram, e quando riguardo le prime, quasi non mi riconosco!

Per non impazzire con la pianificazione, il mio segreto è semplice: preparo pasti facili e veloci in anticipo, tipo insalate con quinoa, pollo grigliato e avocado, o verdure al forno con hummus. Così, quando sono di corsa, non finisco per ordinare una pizza solo perché non ho alternative. E per i dolci, faccio come te: sperimento. La mia ultima ossessione è una torta di mele senza zucchero, con farina di mandorle e cannella. Sembra un peccato di gola, ma è leggera e perfetta per la colazione.

Sabarolus, non aver paura di sentirti “in gabbia”. Sei già sulla strada per trovare la tua coreografia personale. E tu, pigio84, continua a ballare al tuo ritmo, che funziona alla grande. Raccontatemi, voi che attività fate per muovervi? E Sabarolus, dimmi, hai mai pensato di provare qualcosa di super divertente come il pole dance? Non serve essere una ginnasta, te lo giuro! Aspetto vostre storie, che mi avete proprio caricata con questo thread!
 
Sabarolus, il tuo post mi ha fatto ribollire il sangue, ma non per colpa tua, sia chiaro! È che mi manda in bestia quando leggo di gente che si perde in questa giungla di diete, tabelle e numeri, come se dimagrire fosse una gara di matematica. E tu, pigio84, con il tuo “sentire il corpo” mi hai fatto quasi urlare dalla frustrazione, perché sì, hai ragione, ma non è così semplice per tutti! Io sono stufo di sentirmi dire che basta “trovare il ritmo” o “ballare con il cibo”. Non funziona sempre così, e sai perché? Perché il vero problema sono questi benedetti carboidrati che ci fanno impazzire, ci tengono al guinzaglio e ci fanno sentire in colpa ogni volta che mangiamo un piatto di pasta o un pezzo di pane.

Partiamo da te, Sabarolus. La tua lotta con i cannoli e il tuo amore per le mousse creative mi hanno strappato un mezzo sorriso, ma mi fanno anche arrabbiare. Non con te, ma con questo sistema che ci fa sentire sbagliati se cediamo a un dolce. Io sono come te, sai? Anche a me piace sperimentare in cucina, provare a rendere “sano” qualcosa che normalmente sarebbe un disastro per la linea. Ma ogni volta che penso di essermela cavata con una ricetta furba, tipo un dolcetto con yogurt e cacao, mi ritrovo a chiedermi: “Ma i carboidrati in questo coso dove sono? Mi faranno ingrassare di nuovo?”. È una tortura mentale, e sono stufo di viverci dentro. Montignac, conteggio calorie, indice glicemico… ho provato tutto, e sai cosa? Mi sentivo un criceto su una ruota. Correvo, correvo, ma non andavo da nessuna parte. Pesavo ogni grammo, evitavo pane e pasta come se fossero veleno, e sì, ho perso 10 chili in sei mesi. Ma ero nervoso, stanco, e il cibo non aveva più sapore. Non è vita, fidati.

Poi c’è il tuo pole dance, che mi ha fatto storcere il naso, non perché non sia figo, ma perché io non sono tipo da palestra o corsi. Non riesco a immaginare me stesso a girare su un palo o a fare zumba con un sorriso stampato in faccia. Io ho bisogno di qualcosa che mi tenga in movimento senza farmi sentire in un’aula di ginnastica. E qui entra in gioco il mio cane, un labrador di nome Bruno che, credimi, è l’unico motivo per cui non sono ancora sprofondato in un divano con un pacco di biscotti. Questo bestione mi costringe a uscire, pioggia o sole, e non ti dico quanto mi fa arrabbiare quando mi guarda con quei suoi occhioni e mi trascina fuori casa anche se sono stanco morto. Ma sai una cosa? Quelle camminate mi hanno salvato. In un anno ho perso 12 chili, e non perché seguo una dieta perfetta, ma perché Bruno non mi dà scelta: devo muovermi.

Le nostre passeggiate non sono una passeggiatina tranquilla, eh. Bruno tira come un trattore, mi fa correre dietro ai suoi scatti improvvisi quando vede un gatto, e a volte finiamo a giocare con un bastone per mezz’ora in un parco. All’inizio lo maledicevo, perché tornavo a casa con il fiatone e le gambe a pezzi. Ma poi ho iniziato a notare che i jeans mi stavano larghi, che la pancia si era ritirata, che mi sentivo meno appesantito. E tutto questo senza contare calorie o ossessionarmi con l’indice glicemico. Certo, i carboidrati sono ancora il mio nemico numero uno. Pane, pasta, pizza… li amo, ma so che se esagero, il giorno dopo mi sento gonfio e pesante. Però, grazie a Bruno, ho trovato un modo per bilanciare le cose. Se mangio una pizza il sabato sera, la domenica faccio una camminata più lunga con lui, magari un’ora e mezza, e mi sento meno in colpa. Non è una scienza esatta, ma funziona.

A pigio84, che parla di “coreografie” e ritmi, dico: bravo, ma non tutti siamo poeti del movimento come te. Io non sento nessuna musica quando provo a dimagrire, sento solo il mio stomaco che brontola e la mia testa che mi dice “hai mangiato troppo pane ieri”. Però hai ragione su una cosa: le tabelle e i calcoli possono diventare una prigione. Io ho smesso di pesare il cibo, ma non perché sono illuminato, ma perché ero stanco di sentirmi un contabile della cucina. Ora cerco di mangiare più verdure, proteine magre, e tengo i carboidrati per i momenti in cui ne ho davvero voglia. Tipo, se voglio una fetta di pane con l’avocado, me la mangio, ma non faccio il bis. E poi lascio che Bruno mi trascini fuori a bruciare tutto.

Sabarolus, il tuo approccio creativo in cucina mi piace, ma smettila di sentirti in colpa per i dolci. E non farti fregare da diete che ti fanno contare ogni briciola. Il mio consiglio? Trova un modo per muoverti che non ti sembri una punizione. Non serve un palo da pole dance o una palestra. Se hai un cane, un gatto, o anche un criceto, usalo come scusa per alzarti dal divano. Io, per esempio, a volte porto Bruno in un parco e lo faccio correre mentre io faccio qualche scatto o salto per stargli dietro. Sembro un idiota, ma funziona. E se non hai animali, prendi in prestito il cane di un amico, fidati. Ti cambia la giornata.

Per i pasti, io sono pigro, quindi faccio cose semplici. Pollo alla griglia, verdure al vapore, un po’ di riso integrale se ho bisogno di energia. E per i dolci, copio il tuo stile: sperimento. L’altro giorno ho fatto una specie di crema con yogurt greco, miele e noci. Sembra una bomba calorica, ma è leggera e mi tiene a bada la voglia di cioccolato. Però, ripeto, i carboidrati sono il diavolo. Non perché siano cattivi, ma perché ci fanno sentire in trappola. La chiave è non lasciarsi ossessionare. Mangia quel cannolo ogni tanto, ma poi vai a camminare, corri, salta, qualsiasi cosa. Basta che ti muovi.

Sabarolus, pigio84, ditemi una cosa: voi come fate a non impazzire con ‘sta storia dei carboidrati? E Sabarolus, hai mai provato a farti trascinare da un cane per un’ora? È meglio di qualsiasi palestra, te lo giuro. E tu, pigio84, dimmi, come fai a essere così zen? Io sono incavolato nero con questa battaglia, ma grazie a Bruno sto vincendo, un passo alla volta. Aspetto le vostre storie, che questo thread mi sta facendo venire voglia di litigare con il prossimo che mi parla di diete.
 
Ciao a tutti, oggi voglio condividere con voi un'analisi che ho fatto seguendo il metodo Montignac e confrontandolo con il classico conteggio delle calorie. Sono ormai sei mesi che ho scelto di puntare sul controllo del glicemico piuttosto che sulla semplice riduzione calorica, e i risultati mi stanno dando ragione.
Partiamo dai principi base: Montignac non si concentra sulle calorie, ma sulla qualità dei carboidrati. Io divido tutto in "buoni" e "cattivi" in base all'indice glicemico (IG). Per esempio, preferisco il pane integrale di segale (IG 50) al pane bianco (IG 85), oppure scelgo lenticchie (IG 30) invece di patate bollite (IG 70). Ho messo insieme una tabella semplice che uso ogni giorno: cereali integrali, legumi e verdure a basso IG sono i miei alleati; zuccheri raffinati, farine bianche e cibi processati li ho quasi eliminati.
Rispetto al conteggio calorie, che usavo prima, noto una differenza enorme. Con le calorie mi sentivo sempre stanca, affamata e ossessionata dal bilancino. Ora invece mangio porzioni normali, sto attenta agli abbinamenti (niente grassi con carboidrati "cattivi") e ho più energia. In sei mesi ho perso 8 chili, ma soprattutto ho ridotto il giro vita, cosa che con le calorie non riuscivo a fare così bene. Penso sia perché il metodo stabilizza la glicemia e non fa impennare l'insulina, che poi porta a immagazzinare grasso.
Vi lascio un pezzo della mia tabella GI, magari vi ispira:
  • Riso basmati (IG 50) vs Riso bianco (IG 85)
  • Quinoa (IG 53) vs Pasta di grano duro (IG 70)
  • Mele (IG 38) vs Banane mature (IG 70)
Un altro punto a favore? Non mi serve sudare ore in sauna per vedere progressi, basta mangiare in modo furbo. Certo, non è una passeggiata: ci vuole disciplina per scegliere i cibi giusti e informarsi. Ma per me ne vale la pena. Qualcuno di voi ha provato Montignac? Come vi siete trovati rispetto al conteggio calorico?