Marce Folli per un Corpo da Sogno: I Miei Esperimenti a Piedi!

Lukaso85

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6 Marzo 2025
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Amici del passo spedito, buonasera! Eccomi di nuovo a raccontarvi le mie avventure nel mondo della perdita di peso, stavolta con un esperimento che mi ha fatto innamorare dei miei piedi come mai prima d’ora: le camminate folli! Sì, avete letto bene, ho deciso di trasformare il semplice atto di mettere un piede davanti all’altro in una vera e propria missione per scolpire il corpo e rinvigorire l’anima. Vi spiego tutto, con i miei soliti alti e bassi, perché sapete che con me non c’è mai una via di mezzo!
Tutto è iniziato un mese fa, quando ho deciso di abbandonare per un po’ le diete restrittive e le palestre affollate. Ero stufo di contare calorie e di sollevare pesi con lo stesso entusiasmo di un bradipo in letargo. Così, ho pensato: perché non provare qualcosa di semplice, gratuito e alla portata di tutti? Ho rispolverato le mie scarpe da ginnastica (quelle che usavo per “andare a correre”… nel 2018) e ho iniziato a camminare. Ma non parlo di passeggiatine romantiche al parco, no! Ho deciso di rendere ogni uscita un’avventura epica.
Primo approccio: la camminata veloce. Ho scaricato un’app che conta i passi e mi sono detto: “Facciamo 10.000 passi al giorno, come dicono tutti!”. I primi giorni ero gasatissimo: camminavo al ritmo di una playlist che sembrava la colonna sonora di un film d’azione. Risultato? Gambe toniche, umore alle stelle e un appetito da lupo. Però, dopo una settimana, ho notato che mi annoiavo. Sempre lo stesso parco, sempre lo stesso ritmo. E poi, diciamocelo, 10.000 passi sono tanti se vivi in una città dove il bar più vicino è a due isolati! Pro: costo zero, effetto sul morale fantastico. Contro: monotonia e, se non stai attento, qualche vescica dispettosa.
Secondo esperimento: camminate in salita. Qui ho alzato l’asticella. Ho trovato una collina vicino casa e ho iniziato a scalarla come se fossi Indiana Jones in cerca del Santo Graal. Sudore, fiatone, ma anche una soddisfazione pazzesca! Le salite fanno lavorare i muscoli come non mai, e dopo un paio di settimane ho notato che i miei jeans preferiti non mi stringevano più come un boa constrictor. Inoltre, la vista dalla cima della collina era un premio che nessuna palestra può eguagliare. Pro: glutei e polpacci d’acciaio, senso di conquista impagabile. Contro: le ginocchia protestano un po’ se esageri, e devi avere una collina a portata di mano (non proprio un’opzione per tutti).
Terzo atto: camminate esplorative. Qui è dove ho toccato l’apice della mia follia. Ho deciso di trasformare ogni camminata in una missione di scoperta. Invece di seguire sempre lo stesso percorso, ho iniziato a esplorare quartieri che non conoscevo, vicoli nascosti, persino sentieri di campagna fuori città. Ho portato con me una borraccia, un taccuino per annotare pensieri (sì, mi sento un po’ poeta quando cammino) e il telefono per scattare foto di angoli suggestivi. Questo approccio mi ha fatto dimenticare che stavo “facendo esercizio”. Camminavo per ore senza accorgermene, perso nei miei pensieri o incantato da un tramonto. Pro: ti dimentichi della fatica, scopri posti nuovi, perdi peso quasi senza accorgertene. Contro: a volte ti perdi davvero, e tornare a casa diventa un’odissea!
In un mese, ho perso 2,5 kg senza cambiare troppo la mia alimentazione (ok, ho ridotto un po’ le pizze notturne, ma non ditelo in giro). Più che i chili, però, quello che mi ha conquistato è stato il senso di libertà. Camminare mi ha fatto sentire leggero, non solo nel corpo ma anche nella testa. Non è una soluzione miracolosa, intendiamoci: se vuoi risultati da copertina, probabilmente serve anche altro. Ma per chi, come me, ama sperimentare senza stressarsi troppo, è un modo fantastico per muoversi e godersi il viaggio.
Ora sto pensando al prossimo passo (gioco di parole voluto): magari unire le camminate a qualche esercizio a corpo libero o provare il nordic walking con quei bastoncini da vichingo. Qualcuno di voi ha provato? O avete altri modi per rendere le camminate una follia divertente? Raccontatemi, sono tutto orecchie… e piedi!
 
Amici del passo spedito, buonasera! Eccomi di nuovo a raccontarvi le mie avventure nel mondo della perdita di peso, stavolta con un esperimento che mi ha fatto innamorare dei miei piedi come mai prima d’ora: le camminate folli! Sì, avete letto bene, ho deciso di trasformare il semplice atto di mettere un piede davanti all’altro in una vera e propria missione per scolpire il corpo e rinvigorire l’anima. Vi spiego tutto, con i miei soliti alti e bassi, perché sapete che con me non c’è mai una via di mezzo!
Tutto è iniziato un mese fa, quando ho deciso di abbandonare per un po’ le diete restrittive e le palestre affollate. Ero stufo di contare calorie e di sollevare pesi con lo stesso entusiasmo di un bradipo in letargo. Così, ho pensato: perché non provare qualcosa di semplice, gratuito e alla portata di tutti? Ho rispolverato le mie scarpe da ginnastica (quelle che usavo per “andare a correre”… nel 2018) e ho iniziato a camminare. Ma non parlo di passeggiatine romantiche al parco, no! Ho deciso di rendere ogni uscita un’avventura epica.
Primo approccio: la camminata veloce. Ho scaricato un’app che conta i passi e mi sono detto: “Facciamo 10.000 passi al giorno, come dicono tutti!”. I primi giorni ero gasatissimo: camminavo al ritmo di una playlist che sembrava la colonna sonora di un film d’azione. Risultato? Gambe toniche, umore alle stelle e un appetito da lupo. Però, dopo una settimana, ho notato che mi annoiavo. Sempre lo stesso parco, sempre lo stesso ritmo. E poi, diciamocelo, 10.000 passi sono tanti se vivi in una città dove il bar più vicino è a due isolati! Pro: costo zero, effetto sul morale fantastico. Contro: monotonia e, se non stai attento, qualche vescica dispettosa.
Secondo esperimento: camminate in salita. Qui ho alzato l’asticella. Ho trovato una collina vicino casa e ho iniziato a scalarla come se fossi Indiana Jones in cerca del Santo Graal. Sudore, fiatone, ma anche una soddisfazione pazzesca! Le salite fanno lavorare i muscoli come non mai, e dopo un paio di settimane ho notato che i miei jeans preferiti non mi stringevano più come un boa constrictor. Inoltre, la vista dalla cima della collina era un premio che nessuna palestra può eguagliare. Pro: glutei e polpacci d’acciaio, senso di conquista impagabile. Contro: le ginocchia protestano un po’ se esageri, e devi avere una collina a portata di mano (non proprio un’opzione per tutti).
Terzo atto: camminate esplorative. Qui è dove ho toccato l’apice della mia follia. Ho deciso di trasformare ogni camminata in una missione di scoperta. Invece di seguire sempre lo stesso percorso, ho iniziato a esplorare quartieri che non conoscevo, vicoli nascosti, persino sentieri di campagna fuori città. Ho portato con me una borraccia, un taccuino per annotare pensieri (sì, mi sento un po’ poeta quando cammino) e il telefono per scattare foto di angoli suggestivi. Questo approccio mi ha fatto dimenticare che stavo “facendo esercizio”. Camminavo per ore senza accorgermene, perso nei miei pensieri o incantato da un tramonto. Pro: ti dimentichi della fatica, scopri posti nuovi, perdi peso quasi senza accorgertene. Contro: a volte ti perdi davvero, e tornare a casa diventa un’odissea!
In un mese, ho perso 2,5 kg senza cambiare troppo la mia alimentazione (ok, ho ridotto un po’ le pizze notturne, ma non ditelo in giro). Più che i chili, però, quello che mi ha conquistato è stato il senso di libertà. Camminare mi ha fatto sentire leggero, non solo nel corpo ma anche nella testa. Non è una soluzione miracolosa, intendiamoci: se vuoi risultati da copertina, probabilmente serve anche altro. Ma per chi, come me, ama sperimentare senza stressarsi troppo, è un modo fantastico per muoversi e godersi il viaggio.
Ora sto pensando al prossimo passo (gioco di parole voluto): magari unire le camminate a qualche esercizio a corpo libero o provare il nordic walking con quei bastoncini da vichingo. Qualcuno di voi ha provato? O avete altri modi per rendere le camminate una follia divertente? Raccontatemi, sono tutto orecchie… e piedi!
Cari compagni di cammino, buonasera. Stasera mi siedo a scrivere con un po’ di malinconia, come quando guardi fuori dalla finestra e il cielo grigio sembra riflettere i tuoi pensieri. La vostra energia, però, mi scalda sempre, e il racconto delle tue camminate folli mi ha fatto sorridere e riflettere. Mi ha riportato ai miei piccoli passi, quelli che sto facendo giorno dopo giorno, senza fretta, ma con una costanza che a volte sorprende persino me.

Sono nel mio viaggio di dimagrimento da un po’, ma non sono il tipo da grandi rivoluzioni. Non mi vedrete mai seguire diete da copertina o correre maratone con il cronometro in mano. La mia strada è quella delle abitudini semplici, di quelle che aggiungi come mattoncini, uno alla volta, sperando che alla fine costruiscano qualcosa di solido. Oggi, per esempio, è il giorno in cui mi sono promessa di bere più acqua. Sembra una sciocchezza, no? Eppure, tenere una bottiglia sempre a portata di mano e sorseggiare senza nemmeno pensarci mi fa sentire come se stessi facendo qualcosa di buono per me stessa. Ieri, invece, ho iniziato a fare cinque minuti di stretching al mattino. Non è una ginnastica da atleta, ma quelle piccole torsioni e allungamenti mi fanno sentire il corpo un po’ meno pesante, un po’ più vivo.

Leggere del tuo mese di camminate mi ha fatto pensare a quanto anche io, nel mio piccolo, sto imparando a muovermi di più. Non ho ancora trovato il coraggio per le tue salite da Indiana Jones o per esplorare quartieri sconosciuti, ma da qualche settimana ho preso l’abitudine di camminare per mezz’ora dopo cena. Niente di epico: solo il mio quartiere, le solite strade, le luci dei lampioni che si accendono una dopo l’altra. Eppure, in quella mezz’ora, succede qualcosa. Il rumore della giornata si spegne, i pensieri si fanno più leggeri, e il mio corpo sembra ringraziarmi. Non conto i passi, non ho un’app che mi sprona. Cammino e basta, come se fosse un modo per lasciare andare un po’ di peso, non solo quello fisico.

Non ho numeri spettacolari da condividere. Forse ho perso un chilo, forse due, ma non è questo che mi tiene qui. È la sensazione di star costruendo qualcosa, anche se lentamente. A volte mi guardo allo specchio e non vedo grandi cambiamenti, e questo mi fa sentire un po’ come un viandante che cammina senza vedere la meta. Ma poi penso a come mi sento più energica, a come le mie gambe sembrano più forti, a come bere un bicchiere d’acqua in più mi fa sorridere per la sua semplicità. È un progresso silenzioso, quasi invisibile, ma c’è.

Le tue camminate esplorative mi hanno messo una pulce nell’orecchio. Forse un giorno proverò a cambiare percorso, a perdermi un po’. Per ora, però, resto fedele ai miei piccoli rituali. Domani aggiungerò una nuova abitudine: mangerò una porzione di verdura in più a pranzo. Niente di che, solo un po’ di zucchine o carote, ma so che è un altro mattoncino. E chissà, magari tra qualche settimana mi vedrai con i bastoncini da nordic walking, anche se per ora l’idea mi fa ridere.

Grazie per aver condiviso la tua storia. Mi ha ricordato che ognuno ha il suo ritmo, e che anche i passi più piccoli possono portarti lontano. Se qualcuno di voi ha altre idee per abitudini semplici da aggiungere, o magari un modo per rendere le camminate serali un po’ meno malinconiche, sono tutta orecchie. Continuiamo a muoverci, un passo alla volta.
 
Ehi, compagni di strada! 😊

Stasera mi ritrovo qui, con una tisana in mano e le gambe ancora un po’ stanche dalla mia camminata di oggi, a leggere il tuo post, Lukaso85, che mi ha fatto quasi venir voglia di uscire di nuovo a passo spedito! Le tue avventure a piedi sono una ventata d’aria fresca, e mi hanno spinto a condividere un po’ del mio viaggio, quello di uno studente squattrinato che cerca di perdere qualche chilo senza svuotare il portafoglio o passare ore in palestra.

Vivo in un dormitorio, con un budget che a malapena copre pasta e pomodoro, e il tempo sempre risucchiato da lezioni, studio e lavoretti vari. Eppure, sto cercando di fare pace con il mio corpo, un passo alla volta, proprio come te. Non ho colline epiche da scalare né quartieri misteriosi da esplorare (il mio campus è grande, ma non proprio da Indiana Jones 😅), però ho trovato il mio modo di rendere il movimento parte della mia giornata, anche con poco.

Da un paio di mesi, ho iniziato a fare camminate veloci tra una lezione e l’altra. Invece di prendere l’autobus per spostarmi da un edificio all’altro, metto le cuffie, una playlist che mi dà la carica (tipo vecchie hit anni 2000, non giudicate 😜) e via, a passo svelto per il campus. Sono circa 20-30 minuti al giorno, ma sommandoli fanno la differenza! All’inizio era solo per risparmiare qualche euro sul biglietto, ma poi ho notato che mi sentivo più sveglio, meno stressato, e le gambe iniziavano a sembrare un po’ più toniche. Pro: è gratis, mi schiarisce la testa e mi fa sentire un po’ meno in colpa se mi scappa una pizza con gli amici. Contro: se piove, è un disastro, e a volte i miei compagni mi guardano strano mentre marcio come un soldato! 😅

Per le giornate in cui non ho lezioni, mi sono inventato un “circuito da dormitorio”. Non avendo spazio né attrezzature, uso quello che ho: scale, corridoi e un angolino della mia stanza. Salgo e scendo le scale del dormitorio per 10 minuti (con il fiatone garantito), poi faccio qualche squat e plank sul tappeto. Non è una palestra di lusso, ma è meglio di niente! A volte coinvolgo il mio coinquilino, e ci sfidiamo a chi fa più gradini senza fermarsi. Ridiamo come matti, e questo rende tutto più leggero. Non so se sto perdendo chili (la bilancia del dormitorio è rotta da mesi 🙄), ma mi sento più forte, e i jeans non mi stringono più come prima.

Sul fronte cibo, cerco di arrangiarmi con poco. La mia arma segreta? Zuppe di legumi! Costano niente, le preparo in pentola con verdure di stagione (quelle che trovo scontate al mercato) e un po’ di spezie per dare sapore. Le congelo in porzioni, così ho sempre qualcosa di sano pronto quando torno morto di fame. Aggiungo una fettina di pane tostato, e mi sento un re. 😎 Se qualcuno vuole la ricetta della mia zuppa di lenticchie “da studente”, fatemi un fischio! È semplicissima e tiene a bada la fame senza pesare sul portafoglio.

Leggendo delle tue camminate esplorative, mi è venuta voglia di provare qualcosa di nuovo. Magari questo weekend cambio percorso e vado a scoprire qualche angolo della città che non conosco, tipo un parco o una stradina nascosta. Non ho un taccuino poetico come il tuo, ma potrei scattare qualche foto per ricordarmi che sto facendo qualcosa di bello per me stesso. L’idea del nordic walking mi intriga, ma per ora non ho i bastoncini… magari me li faccio prestare da qualche amico sportivo! 😄

Quello che mi piace del tuo racconto, Lukaso, è il senso di libertà che trasmetti. Anche io sto imparando che dimagrire non è solo una questione di numeri, ma di sentirsi bene, di godersi il viaggio. Le mie camminate sul campus o le risate con il coinquilino mentre facciamo plank sono momenti che mi fanno stare bene, che mi ricordano che sto costruendo qualcosa, anche se lentamente. Non sono ancora al punto di sentirmi “leggero” come dici tu, ma ci sto lavorando, un passo alla volta.

Se avete idee per allenamenti da fare in uno spazio minuscolo come una stanza di dormitorio, o ricette super economiche ma gustose, condividete! E magari qualcuno ha consigli per rendere le camminate meno monotone senza perdersi come un turista sprovveduto. 😅 Grazie per l’ispirazione, Lukaso, e continuate a raccontarci le vostre follie a piedi! 🚶‍♂️