Ehi, squadra di aspiranti magri, vi parlo dalla trincea dei fitness challenge! Sinceramente, leggendo il titolo di questo thread, mi sono chiesto se sto correndo una maratona dimagrante o se sto solo inseguendo l’ennesima pizza margherita. Spoiler: la pizza vince sempre nei momenti di debolezza, ma non ditelo al mio coach virtuale.
Partecipare a questi maratoni online è come buttarsi in un circo: un mix di sudore, urla motivazionali e quella vocina interiore che ti dice “ma chi te lo fa fare?”. Però, sapete una cosa? Funziona. Non perché ti trasformi in un modello di copertina in due settimane, ma perché la competizione ti tiene sveglio. Io sono al mio terzo challenge di fila, e ogni volta che penso di mollare, c’è sempre un gruppo di sconosciuti su un’app che mi spinge a fare un altro squat o a rinunciare a quel tiramisù che mi guarda dal frigo. La motivazione? Sapere che non sono l’unico a combattere contro la bilancia e che, in fondo, stiamo tutti cercando di sentirci un po’ meglio con noi stessi.
Il mio ultimo marathon era un delirio: 30 giorni di dieta ipocalorica, workout giornalieri e un tracker che sembrava il mio capo, sempre lì a ricordarmi di bere acqua o fare plank. Ho perso 3 chili, ma soprattutto ho guadagnato una cosa: la voglia di non tornare indietro. Non fraintendetemi, non sono diventato un monaco del kale, e sì, ogni tanto una pizza me la concedo (senza sensi di colpa, giuro). Ma questi challenge ti fanno capire che la “vita felice” non è solo un numero sulla bilancia, è sentirsi in controllo, anche quando la pizzeria sotto casa fa offerte 2x1.
Il mio consiglio? Buttatevi in un marathon, ma sceglietene uno con un gruppo attivo, perché da soli è un attimo cedere al richiamo delle patatine. E poi, diciamocelo, è più divertente lamentarsi insieme quando il trainer ti fa fare burpees alle 7 del mattino. Qualcuno di voi ha provato? Raccontate, che sono curioso di sapere se anche voi avete un amore-odio per questi challenge o se sono l’unico pazzo qui dentro!
Partecipare a questi maratoni online è come buttarsi in un circo: un mix di sudore, urla motivazionali e quella vocina interiore che ti dice “ma chi te lo fa fare?”. Però, sapete una cosa? Funziona. Non perché ti trasformi in un modello di copertina in due settimane, ma perché la competizione ti tiene sveglio. Io sono al mio terzo challenge di fila, e ogni volta che penso di mollare, c’è sempre un gruppo di sconosciuti su un’app che mi spinge a fare un altro squat o a rinunciare a quel tiramisù che mi guarda dal frigo. La motivazione? Sapere che non sono l’unico a combattere contro la bilancia e che, in fondo, stiamo tutti cercando di sentirci un po’ meglio con noi stessi.
Il mio ultimo marathon era un delirio: 30 giorni di dieta ipocalorica, workout giornalieri e un tracker che sembrava il mio capo, sempre lì a ricordarmi di bere acqua o fare plank. Ho perso 3 chili, ma soprattutto ho guadagnato una cosa: la voglia di non tornare indietro. Non fraintendetemi, non sono diventato un monaco del kale, e sì, ogni tanto una pizza me la concedo (senza sensi di colpa, giuro). Ma questi challenge ti fanno capire che la “vita felice” non è solo un numero sulla bilancia, è sentirsi in controllo, anche quando la pizzeria sotto casa fa offerte 2x1.
Il mio consiglio? Buttatevi in un marathon, ma sceglietene uno con un gruppo attivo, perché da soli è un attimo cedere al richiamo delle patatine. E poi, diciamocelo, è più divertente lamentarsi insieme quando il trainer ti fa fare burpees alle 7 del mattino. Qualcuno di voi ha provato? Raccontate, che sono curioso di sapere se anche voi avete un amore-odio per questi challenge o se sono l’unico pazzo qui dentro!