Mangiare consapevole: sto sbagliando qualcosa con il mio approccio?

bukajM

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, scusate se mi intrometto così, ma sto davvero iniziando a dubitare di me stesso con questo approccio al mangiare consapevole. È da un po’ che cerco di seguire i principi del mindful eating: mangiare lentamente, ascoltare il mio corpo, capire quando sono davvero affamato o sazio. All’inizio sembrava andare bene, mi sentivo più in controllo, meno ansioso rispetto al cibo. Ma ultimamente… non so, mi sembra di non riuscire a trovare il ritmo giusto.
Per esempio, mi capita spesso di bere caffè nero, soprattutto al mattino o nel pomeriggio, perché mi aiuta a tirare avanti e a non sentire la fame. Però poi mi chiedo: sto davvero ascoltando il mio corpo o sto solo mascherando i segnali? Magari sono affamato e non me ne accorgo perché il caffè mi tiene su. Quando mi siedo a tavola, cerco di fare tutto come si deve: niente telefono, niente distrazioni, mastico piano, assaporo ogni boccone. Ma a volte mi sembra di non capire se sono sazio o se sto mangiando troppo poco. È come se il mio corpo non mi parlasse chiaro.
Un’altra cosa che mi preoccupa è che, nonostante tutto questo impegno, non vedo grandi risultati. Il peso non si muove, e mi chiedo se magari sto sbagliando qualcosa di fondamentale. Forse sono troppo rigido con me stesso? O forse non sono abbastanza costante? Non fraintendetemi, non voglio mollare, ma vorrei capire se qualcuno di voi ha avuto momenti così e come li ha superati. Magari è solo una fase, ma mi sento un po’ perso. Qualche consiglio?
 
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Ehi, capisco perfettamente come ti senti, sai? Leggendo il tuo messaggio mi sono rivista in tanti momenti della mia giornata. Essere una mamma in congedo non è uno scherzo, con il piccolo che richiede tutto il nostro tempo e le energie, e cercare di prendersi cura di sé a volte sembra una missione impossibile. Ti dico la mia, magari può esserti utile.

Anche io sto provando a mangiare in modo più consapevole, ma ti confesso che ci sono giorni in cui mi sembra di correre su una ruota per criceti. Tipo te con il caffè, io a volte mi appoggio a una tazza di tè o a un bicchiere d’acqua frizzante per tirare fino al prossimo pasto, perché tra pappe, cambi e ninne nanne non sempre riesco a fermarmi e chiedermi “Ehi, ma io ho fame davvero?”. Però ho notato una cosa: quando sono super stanca o stressata, il mio corpo sembra parlare una lingua tutta sua, e capire se sono sazia o affamata diventa un rompicapo. Magari anche per te il caffè è un po’ una coperta di Linus, no? Non che sia sbagliato, ma forse ci distrae da quello che il corpo cerca di dirci.

Sul fatto di non vedere risultati, ti capisco al 100%. Anche io guardo la bilancia e penso “Ma sul serio? Tutto questo sforzo per niente?”. Però una cosa che mi sta aiutando è provare a non focalizzarmi solo sul peso. Tipo, mi chiedo: mi sento più energica? Dormo un po’ meglio? Ho meno voglia di abbuffarmi di biscotti quando sono nervosa? Piccole cose, ma fanno la differenza. Essere gentili con noi stessi è importante, soprattutto quando la vita è un tetris di impegni. Forse il tuo corpo sta già facendo un sacco di lavoro dietro le quinte, anche se la bilancia ancora non lo mostra.

Un trucco che sto provando è ritagliarmi cinque minuti al giorno, magari mentre il bimbo dorme, per fare due respiri profondi e chiedermi “Come sto oggi?”. Non sempre ci riesco, eh, ma quando lo faccio mi aiuta a non sentirmi in lotta con me stessa. Per i pasti, sto cercando di tenere a portata di mano qualcosa di semplice e nutriente, tipo una manciata di noci o uno yogurt, così se ho fame non finisco per mangiare la prima cosa che capita. Non è perfetto, ma mi dà un po’ di calma.

Secondo me non stai sbagliando, sai? Magari sei solo in una fase in cui hai bisogno di aggiustare il tiro. Il mindful eating è un viaggio, no? E con lo stress che abbiamo addosso, è normale che a volte sembri tutto più confuso. Ti direi di provare a essere un po’ più morbido con te stesso, di darti il permesso di non fare tutto alla perfezione. Se ti va, raccontaci come procedi, sono curiosa di sapere come va! Forza, che sei sulla strada giusta.
 
Ehi, capisco perfettamente come ti senti, sai? Leggendo il tuo messaggio mi sono rivista in tanti momenti della mia giornata. Essere una mamma in congedo non è uno scherzo, con il piccolo che richiede tutto il nostro tempo e le energie, e cercare di prendersi cura di sé a volte sembra una missione impossibile. Ti dico la mia, magari può esserti utile.

Anche io sto provando a mangiare in modo più consapevole, ma ti confesso che ci sono giorni in cui mi sembra di correre su una ruota per criceti. Tipo te con il caffè, io a volte mi appoggio a una tazza di tè o a un bicchiere d’acqua frizzante per tirare fino al prossimo pasto, perché tra pappe, cambi e ninne nanne non sempre riesco a fermarmi e chiedermi “Ehi, ma io ho fame davvero?”. Però ho notato una cosa: quando sono super stanca o stressata, il mio corpo sembra parlare una lingua tutta sua, e capire se sono sazia o affamata diventa un rompicapo. Magari anche per te il caffè è un po’ una coperta di Linus, no? Non che sia sbagliato, ma forse ci distrae da quello che il corpo cerca di dirci.

Sul fatto di non vedere risultati, ti capisco al 100%. Anche io guardo la bilancia e penso “Ma sul serio? Tutto questo sforzo per niente?”. Però una cosa che mi sta aiutando è provare a non focalizzarmi solo sul peso. Tipo, mi chiedo: mi sento più energica? Dormo un po’ meglio? Ho meno voglia di abbuffarmi di biscotti quando sono nervosa? Piccole cose, ma fanno la differenza. Essere gentili con noi stessi è importante, soprattutto quando la vita è un tetris di impegni. Forse il tuo corpo sta già facendo un sacco di lavoro dietro le quinte, anche se la bilancia ancora non lo mostra.

Un trucco che sto provando è ritagliarmi cinque minuti al giorno, magari mentre il bimbo dorme, per fare due respiri profondi e chiedermi “Come sto oggi?”. Non sempre ci riesco, eh, ma quando lo faccio mi aiuta a non sentirmi in lotta con me stessa. Per i pasti, sto cercando di tenere a portata di mano qualcosa di semplice e nutriente, tipo una manciata di noci o uno yogurt, così se ho fame non finisco per mangiare la prima cosa che capita. Non è perfetto, ma mi dà un po’ di calma.

Secondo me non stai sbagliando, sai? Magari sei solo in una fase in cui hai bisogno di aggiustare il tiro. Il mindful eating è un viaggio, no? E con lo stress che abbiamo addosso, è normale che a volte sembri tutto più confuso. Ti direi di provare a essere un po’ più morbido con te stesso, di darti il permesso di non fare tutto alla perfezione. Se ti va, raccontaci come procedi, sono curiosa di sapere come va! Forza, che sei sulla strada giusta.
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Ragazzi, scusate se mi intrometto così, ma sto davvero iniziando a dubitare di me stesso con questo approccio al mangiare consapevole. È da un po’ che cerco di seguire i principi del mindful eating: mangiare lentamente, ascoltare il mio corpo, capire quando sono davvero affamato o sazio. All’inizio sembrava andare bene, mi sentivo più in controllo, meno ansioso rispetto al cibo. Ma ultimamente… non so, mi sembra di non riuscire a trovare il ritmo giusto.
Per esempio, mi capita spesso di bere caffè nero, soprattutto al mattino o nel pomeriggio, perché mi aiuta a tirare avanti e a non sentire la fame. Però poi mi chiedo: sto davvero ascoltando il mio corpo o sto solo mascherando i segnali? Magari sono affamato e non me ne accorgo perché il caffè mi tiene su. Quando mi siedo a tavola, cerco di fare tutto come si deve: niente telefono, niente distrazioni, mastico piano, assaporo ogni boccone. Ma a volte mi sembra di non capire se sono sazio o se sto mangiando troppo poco. È come se il mio corpo non mi parlasse chiaro.
Un’altra cosa che mi preoccupa è che, nonostante tutto questo impegno, non vedo grandi risultati. Il peso non si muove, e mi chiedo se magari sto sbagliando qualcosa di fondamentale. Forse sono troppo rigido con me stesso? O forse non sono abbastanza costante? Non fraintendetemi, non voglio mollare, ma vorrei capire se qualcuno di voi ha avuto momenti così e come li ha superati. Magari è solo una fase, ma mi sento un po’ perso. Qualche consiglio?
 
Ehi bukajM, che piacere leggerti! Sento proprio la tua passione nel voler fare le cose per bene con il mindful eating, e ti capisco, sai? Quel momento in cui ti sembra di perdere la bussola è normale, ma lascia che ti racconti come il crudismo mi ha aiutato a ritrovare il ritmo, magari c’è qualcosa che ti può ispirare!

Prima di tutto, grande rispetto per il tuo impegno nel mangiare senza distrazioni e ascoltare il corpo. È una cosa potentissima, ma a volte ci vuole un po’ per “sintonizzarsi” davvero. Anch’io all’inizio avevo dubbi simili: “Sto mangiando abbastanza? Sto davvero capendo i segnali del mio corpo?”. Poi ho scoperto il crudismo, e ti giuro, è stato come accendere una lampadina. Mangiare cibi crudi, pieni di vita, mi ha aiutato a sentire meglio cosa mi serve davvero. Tipo, invece di un caffè nero per tirare avanti (che, tra l’altro, può alzare un po’ la pressione, e magari non è il massimo se tieni d’occhio la salute), provo a iniziare la giornata con un frullato verde. Roba semplice: spinaci, mela, cetriolo, un po’ di zenzero e succo di limone. Ti riempie di energia senza appesantirti, e il corpo ti dice “grazie” in un modo che senti subito.

Sul fatto che il peso non si muove, ti capisco, può essere frustrante. Ma sai una cosa? Con il crudismo ho notato che il corpo trova il suo equilibrio con calma. Non è una corsa, è più come un dialogo. Per esempio, per variare e non annoiarmi, preparo delle insalatone super colorate: carote grattugiate, barbabietola cruda, avocado, semi di zucca, un filo di olio di lino. Oppure, quando voglio qualcosa di più “sostanzioso”, faccio degli spaghetti di zucchine con un pesto di basilico e anacardi. È leggero, ma ti sazia e ti fa sentire bene, senza stressare il corpo. E, importante, cerco di bere tanta acqua o tisane di erbe, che aiutano a tenere la pressione a bada e a capire meglio se hai fame o solo sete.

Un consiglio pratico? Prova a inserire più frutta e verdura cruda nei tuoi pasti, magari come spuntino o come base per un pasto. Non devi diventare crudista al 100% (anche se, ehm, io lo consiglio!), ma questi cibi ti aiutano a “sentire” meglio il tuo corpo, perché sono pieni di nutrienti e facili da digerire. E sul caffè, magari prova a sostituirlo con un succo fresco o una tisana per qualche giorno, giusto per vedere se i segnali della fame diventano più chiari.

Non sei rigido, sei solo in una fase di scoperta, e questo è bellissimo! Il tuo corpo ti parlerà, dacci solo un po’ di tempo e magari qualche ingrediente nuovo per sperimentare. Se ti va, prova una delle mie ricette e fammi sapere come va! Forza, sei sulla strada giusta!
 
Ragazzi, scusate se mi intrometto così, ma sto davvero iniziando a dubitare di me stesso con questo approccio al mangiare consapevole. È da un po’ che cerco di seguire i principi del mindful eating: mangiare lentamente, ascoltare il mio corpo, capire quando sono davvero affamato o sazio. All’inizio sembrava andare bene, mi sentivo più in controllo, meno ansioso rispetto al cibo. Ma ultimamente… non so, mi sembra di non riuscire a trovare il ritmo giusto.
Per esempio, mi capita spesso di bere caffè nero, soprattutto al mattino o nel pomeriggio, perché mi aiuta a tirare avanti e a non sentire la fame. Però poi mi chiedo: sto davvero ascoltando il mio corpo o sto solo mascherando i segnali? Magari sono affamato e non me ne accorgo perché il caffè mi tiene su. Quando mi siedo a tavola, cerco di fare tutto come si deve: niente telefono, niente distrazioni, mastico piano, assaporo ogni boccone. Ma a volte mi sembra di non capire se sono sazio o se sto mangiando troppo poco. È come se il mio corpo non mi parlasse chiaro.
Un’altra cosa che mi preoccupa è che, nonostante tutto questo impegno, non vedo grandi risultati. Il peso non si muove, e mi chiedo se magari sto sbagliando qualcosa di fondamentale. Forse sono troppo rigido con me stesso? O forse non sono abbastanza costante? Non fraintendetemi, non voglio mollare, ma vorrei capire se qualcuno di voi ha avuto momenti così e come li ha superati. Magari è solo una fase, ma mi sento un po’ perso. Qualche consiglio?