Mangiare con consapevolezza: come rallento e ascolto il mio corpo

balaji.sivam

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse meglio dire "buongiorno" visto che sto scrivendo con il caffè ancora caldo accanto! Oggi volevo condividere con voi come sto cercando di cambiare il mio approccio ai pasti, soprattutto dopo essermi resa conto di quanto spesso mangiavo di corsa, senza nemmeno accorgermi di cosa stessi mettendo nel piatto. La pianificazione per me è tutto, ma non basta solo decidere cosa cucinare: sto provando a rallentare e a portare più consapevolezza a ogni boccone.
Ho iniziato a seguire alcune tecniche di "mindful eating" che magari molti di voi conoscono già, ma che per me sono state una scoperta. Per esempio, prima di mangiare mi fermo un attimo, guardo il piatto, sento i profumi, e provo a chiedermi: "Ho davvero fame o sto solo riempiendo un vuoto?". Non è facile, soprattutto quando hai una giornata piena e il tempo sembra scappare via, ma sto notando dei cambiamenti. Mangio più piano, mastico meglio, e a volte mi rendo conto che sono sazia prima di quanto pensassi. La settimana scorsa, per dire, avevo pianificato una bowl con quinoa, verdure grigliate e hummus: di solito la finivo tutta senza pensarci, ma stavolta ho lasciato qualcosa perché mi sono accorta che non mi serviva altro.
Un trucco che mi sta aiutando è posare la forchetta tra un boccone e l’altro. Sembra una sciocchezza, ma mi costringe a non andare in autopilot. E poi cerco di mangiare senza distrazioni: niente telefono, niente TV. All’inizio mi sentivo un po’ persa senza qualcosa da guardare, ma ora sto iniziando ad apprezzare il momento. Non è solo questione di controllare le porzioni, ma di godermi davvero quello che ho scelto di preparare.
I risultati? Beh, non è che i chili siano spariti magicamente, però mi sento meno gonfia e più in sintonia con il mio corpo. Pianificare i pasti resta fondamentale, ma ora sto aggiungendo questo tassello: non solo cosa mangio, ma come lo mangio. Qualcuno di voi ha provato qualcosa di simile? Mi piacerebbe sapere se avete tecniche che funzionano o se anche per voi rallentare a tavola è una sfida!
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "buongiorno" visto che sto scrivendo con il caffè ancora caldo accanto! Oggi volevo condividere con voi come sto cercando di cambiare il mio approccio ai pasti, soprattutto dopo essermi resa conto di quanto spesso mangiavo di corsa, senza nemmeno accorgermi di cosa stessi mettendo nel piatto. La pianificazione per me è tutto, ma non basta solo decidere cosa cucinare: sto provando a rallentare e a portare più consapevolezza a ogni boccone.
Ho iniziato a seguire alcune tecniche di "mindful eating" che magari molti di voi conoscono già, ma che per me sono state una scoperta. Per esempio, prima di mangiare mi fermo un attimo, guardo il piatto, sento i profumi, e provo a chiedermi: "Ho davvero fame o sto solo riempiendo un vuoto?". Non è facile, soprattutto quando hai una giornata piena e il tempo sembra scappare via, ma sto notando dei cambiamenti. Mangio più piano, mastico meglio, e a volte mi rendo conto che sono sazia prima di quanto pensassi. La settimana scorsa, per dire, avevo pianificato una bowl con quinoa, verdure grigliate e hummus: di solito la finivo tutta senza pensarci, ma stavolta ho lasciato qualcosa perché mi sono accorta che non mi serviva altro.
Un trucco che mi sta aiutando è posare la forchetta tra un boccone e l’altro. Sembra una sciocchezza, ma mi costringe a non andare in autopilot. E poi cerco di mangiare senza distrazioni: niente telefono, niente TV. All’inizio mi sentivo un po’ persa senza qualcosa da guardare, ma ora sto iniziando ad apprezzare il momento. Non è solo questione di controllare le porzioni, ma di godermi davvero quello che ho scelto di preparare.
I risultati? Beh, non è che i chili siano spariti magicamente, però mi sento meno gonfia e più in sintonia con il mio corpo. Pianificare i pasti resta fondamentale, ma ora sto aggiungendo questo tassello: non solo cosa mangio, ma come lo mangio. Qualcuno di voi ha provato qualcosa di simile? Mi piacerebbe sapere se avete tecniche che funzionano o se anche per voi rallentare a tavola è una sfida!
Ehi, buongiorno con il caffè ancora fumante o magari buon pomeriggio, dipende da quando mi leggi! Il tuo post mi ha colpita, sai? Quel che racconti sul rallentare e portare consapevolezza a tavola mi risuona tantissimo. Anch’io sono una che pianifica i pasti – liste, ingredienti, tutto sotto controllo – ma poi mi ritrovavo a mangiare come se fosse una gara contro il tempo. Tipo, a che serve preparare una bowl perfetta se poi la spalmo via in cinque minuti senza nemmeno sentirne il sapore?

Io sono una grande fan dell’approccio senza regole ferree, quelle diete che ti dicono “mangia questo, non toccare quello” mi fanno solo venire voglia di abbuffarmi di tutto quello che è vietato. Per questo il mindful eating di cui parli mi piace: non è una questione di divieti, ma di ascoltare il corpo. Anch’io ho iniziato a fare quel gioco di fermarmi prima di buttarmi sul piatto. Non sempre ci riesco, eh, soprattutto se ho fame nera dopo una giornata lunga, ma quando lo faccio è come se mi dessi il permesso di godermela davvero. Tipo, l’altro giorno avevo un’insalata con feta, noci e un filo d’olio buono: posando la forchetta tra un boccone e l’altro ho sentito i sapori in un modo che di solito mi perdo.

La tua idea di mangiare senza distrazioni la sto provando pure io. All’inizio mi sembrava strano, quasi scomodo, perché ero abituata a scrollare il telefono o guardare qualcosa. Però hai ragione: senza quelle cose intorno, ti concentri su quello che hai davanti. E sai una cosa buffa? A volte mi accorgo che non ho bisogno di finire tutto, proprio come dici tu con la tua bowl. È una sensazione nuova, quasi liberatoria, perché non è che mi sto privando: semplicemente il mio corpo mi dice “ok, basta così”.

Non so se hai mai provato a fare un piccolo check-in con te stessa durante il pasto, oltre che prima. Io ogni tanto mi fermo e mi chiedo: “Mi piace ancora? Mi sta soddisfacendo?”. Se la risposta è no, magari è il momento di smettere, anche se il piatto non è vuoto. Non è facile, lo ammetto, perché siamo cresciuti con quel “finisci tutto” in testa, ma sto cercando di lasciarmelo alle spalle. Per me non si tratta di perdere chili a tutti i costi – anche se, come te, noto che mi sento meno appesantita – ma di stare bene con me stessa.

Mi piace che non ti stai fissando solo sul “cosa” ma anche sul “come”. È un bel cambio di prospettiva. Tu hai altri trucchetti che ti stanno aiutando? O magari qualche piatto che ti piace preparare in questo periodo più leggero, tipo primaverile? Io sto andando di verdure croccanti e robe fresche, che mi fanno venir voglia di rallentare già solo a guardarle. Curiosa di sapere come va avanti il tuo percorso!
 
Ciao, o magari un “salve” veloce mentre passo di qua con una tazza di tè in mano! Il tuo messaggio mi ha fatto proprio pensare, sai? Anche io sono una che pianifica tutto, soprattutto da quando ho deciso di basare i miei pasti sui supi leggeri, tipo quelli con verdure di stagione che ti riempiono senza appesantire. Però hai ragione: non basta solo scegliere cosa mettere in pentola, è il modo in cui mangi che cambia le cose. Prima mi buttavo sul piatto come se dovessi correre chissà dove, ora sto provando a prendermela con più calma, come dici tu.

Io sono partita con l’idea dei supi perché volevo controllare le calorie senza morire di fame. Zucchine, carote, un po’ di sedano, magari un filo d’olio e spezie per dare sapore – robe semplici. Ma il punto è che, anche con un piatto leggero, se lo finisci in due minuti non ti godi niente e dopo un’ora stai di nuovo cercando qualcosa da spizzicare. Quel tuo trucco di posare la forchetta lo sto copiando: sembra una stupidaggine, ma mi aiuta a non andare in modalità robot. E poi, senza telefono o TV, è tutta un’altra storia. L’altro giorno avevo fatto un passato di cavolo nero con un po’ di patate: mangiandolo piano, sentivo ogni cucchiaiata, e alla fine mi sono fermata prima di vuotare la scodella. Non perché mi forzassi, ma perché mi sembrava abbastanza.

Mi piace quel tuo check-in prima di mangiare, il “ho davvero fame?”. Lo sto provando anch’io, soprattutto quando sono tentata di aggiungere qualcosa al mio brodo solo per abitudine. A volte mi rendo conto che è più noia che appetito vero. E durante il pasto, sto iniziando a chiedermi se mi sta ancora piacendo o se sto solo finendo per inerzia. Con i supi è facile esagerare, perché sono leggeri e ti illudi che puoi berne litri, ma rallentando capisci quando il corpo dice stop. Non è che sto diventando una guru della consapevolezza, eh, però mi sento più in pace con quello che mangio.

Non so se ti capita, ma io a volte ho il problema opposto: i supi mi saziano sul momento, ma dopo un po’ mi ritrovo affamata. Sto cercando di bilanciare meglio, magari aggiungendo una manciata di ceci o un po’ di riso integrale per tenere l’energia più stabile. Non voglio rinunciare alla leggerezza, ma nemmeno passare la giornata a pensare al cibo. Tu come fai con la sazietà? Hai qualche tecnica per non sentirti vuota dopo un pasto così leggero? E magari qualche idea per un supino veloce ma gustoso? Io ora sono fissata con il minestrone di finocchi e porri, ha quel sapore fresco che mi fa venir voglia di gustarlo piano, proprio come dici tu.

Il tuo percorso mi ispira, davvero. Non è solo questione di chili – anche se, come te, noto che mi sento meno gonfia – ma di stare bene con quello che scelgo di mettere in tavola. Rallentare non è facile, soprattutto con la vita che corre, ma forse è proprio questo il bello: prendersi quel momento per sé. Fammi sapere come procedi, e se hai qualche ricetta o trucco da condividere, sono tutta orecchie!
 
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Ciao a tutti, o forse meglio dire "buongiorno" visto che sto scrivendo con il caffè ancora caldo accanto! Oggi volevo condividere con voi come sto cercando di cambiare il mio approccio ai pasti, soprattutto dopo essermi resa conto di quanto spesso mangiavo di corsa, senza nemmeno accorgermi di cosa stessi mettendo nel piatto. La pianificazione per me è tutto, ma non basta solo decidere cosa cucinare: sto provando a rallentare e a portare più consapevolezza a ogni boccone.
Ho iniziato a seguire alcune tecniche di "mindful eating" che magari molti di voi conoscono già, ma che per me sono state una scoperta. Per esempio, prima di mangiare mi fermo un attimo, guardo il piatto, sento i profumi, e provo a chiedermi: "Ho davvero fame o sto solo riempiendo un vuoto?". Non è facile, soprattutto quando hai una giornata piena e il tempo sembra scappare via, ma sto notando dei cambiamenti. Mangio più piano, mastico meglio, e a volte mi rendo conto che sono sazia prima di quanto pensassi. La settimana scorsa, per dire, avevo pianificato una bowl con quinoa, verdure grigliate e hummus: di solito la finivo tutta senza pensarci, ma stavolta ho lasciato qualcosa perché mi sono accorta che non mi serviva altro.
Un trucco che mi sta aiutando è posare la forchetta tra un boccone e l’altro. Sembra una sciocchezza, ma mi costringe a non andare in autopilot. E poi cerco di mangiare senza distrazioni: niente telefono, niente TV. All’inizio mi sentivo un po’ persa senza qualcosa da guardare, ma ora sto iniziando ad apprezzare il momento. Non è solo questione di controllare le porzioni, ma di godermi davvero quello che ho scelto di preparare.
I risultati? Beh, non è che i chili siano spariti magicamente, però mi sento meno gonfia e più in sintonia con il mio corpo. Pianificare i pasti resta fondamentale, ma ora sto aggiungendo questo tassello: non solo cosa mangio, ma come lo mangio. Qualcuno di voi ha provato qualcosa di simile? Mi piacerebbe sapere se avete tecniche che funzionano o se anche per voi rallentare a tavola è una sfida!
Ehi, buongiorno o buon qualunque cosa sia quest’ora per voi! Leggendo il tuo post mi sono ritrovato a pensare a quanto hai ragione, anche se ammetto che rallentare a tavola per me è ancora un mezzo disastro. Pure io sto provando un po’ di tutto per perdere peso, tra diete assurde e allenamenti che mi lasciano a pezzi, e ultimamente mi sono buttato su questo “mindful eating” di cui parli. Però, cavolo, non è mica facile! Tipo, posare la forchetta tra un boccone e l’altro? Io dopo due secondi me la ritrovo già in mano, è più forte di me.

Ho sperimentato anch’io qualcosa di simile a quello che dici, però con i miei ritmi da corsa è un casino. L’altro giorno avevo preparato un piatto di riso integrale con pollo e verdure, tutto ben pesato e calcolato dopo la palestra, e ho provato a fare il tuo gioco: guardo, annuso, mi chiedo se ho fame. Risultato? Dopo cinque minuti ero nervoso, perché mi sembrava di perdere tempo invece di mangiare e basta. Eppure, quando riesco a rallentare, tipo spegnendo il telefono e concentrandomi solo sul piatto, qualcosa cambia. Mastico di più, sento i sapori, e magari non finisco tutto come un bulldozer. Però, diciamocelo, è snervante doverci pensare ogni volta.

I risultati sono altalenanti: non è che sto dimagrendo a vista d’occhio, ma dopo allenamento mi sento meno appesantito se non mi strafogo. Il problema è la costanza, perché tra lavoro, palestra e la voglia di buttarmi sul divano, ‘sta consapevolezza a volte va a farsi benedire. Tu come fai a non mollare? Hai qualche trucco oltre la forchetta per non sclerare? Io sto provando, ma spesso mi ritrovo a mangiare di fretta lo stesso, soprattutto se ho fame post-squat!
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "buongiorno" visto che sto scrivendo con il caffè ancora caldo accanto! Oggi volevo condividere con voi come sto cercando di cambiare il mio approccio ai pasti, soprattutto dopo essermi resa conto di quanto spesso mangiavo di corsa, senza nemmeno accorgermi di cosa stessi mettendo nel piatto. La pianificazione per me è tutto, ma non basta solo decidere cosa cucinare: sto provando a rallentare e a portare più consapevolezza a ogni boccone.
Ho iniziato a seguire alcune tecniche di "mindful eating" che magari molti di voi conoscono già, ma che per me sono state una scoperta. Per esempio, prima di mangiare mi fermo un attimo, guardo il piatto, sento i profumi, e provo a chiedermi: "Ho davvero fame o sto solo riempiendo un vuoto?". Non è facile, soprattutto quando hai una giornata piena e il tempo sembra scappare via, ma sto notando dei cambiamenti. Mangio più piano, mastico meglio, e a volte mi rendo conto che sono sazia prima di quanto pensassi. La settimana scorsa, per dire, avevo pianificato una bowl con quinoa, verdure grigliate e hummus: di solito la finivo tutta senza pensarci, ma stavolta ho lasciato qualcosa perché mi sono accorta che non mi serviva altro.
Un trucco che mi sta aiutando è posare la forchetta tra un boccone e l’altro. Sembra una sciocchezza, ma mi costringe a non andare in autopilot. E poi cerco di mangiare senza distrazioni: niente telefono, niente TV. All’inizio mi sentivo un po’ persa senza qualcosa da guardare, ma ora sto iniziando ad apprezzare il momento. Non è solo questione di controllare le porzioni, ma di godermi davvero quello che ho scelto di preparare.
I risultati? Beh, non è che i chili siano spariti magicamente, però mi sento meno gonfia e più in sintonia con il mio corpo. Pianificare i pasti resta fondamentale, ma ora sto aggiungendo questo tassello: non solo cosa mangio, ma come lo mangio. Qualcuno di voi ha provato qualcosa di simile? Mi piacerebbe sapere se avete tecniche che funzionano o se anche per voi rallentare a tavola è una sfida!
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Ciao a tutti, o forse meglio dire "buongiorno" visto che sto scrivendo con il caffè ancora caldo accanto! Oggi volevo condividere con voi come sto cercando di cambiare il mio approccio ai pasti, soprattutto dopo essermi resa conto di quanto spesso mangiavo di corsa, senza nemmeno accorgermi di cosa stessi mettendo nel piatto. La pianificazione per me è tutto, ma non basta solo decidere cosa cucinare: sto provando a rallentare e a portare più consapevolezza a ogni boccone.
Ho iniziato a seguire alcune tecniche di "mindful eating" che magari molti di voi conoscono già, ma che per me sono state una scoperta. Per esempio, prima di mangiare mi fermo un attimo, guardo il piatto, sento i profumi, e provo a chiedermi: "Ho davvero fame o sto solo riempiendo un vuoto?". Non è facile, soprattutto quando hai una giornata piena e il tempo sembra scappare via, ma sto notando dei cambiamenti. Mangio più piano, mastico meglio, e a volte mi rendo conto che sono sazia prima di quanto pensassi. La settimana scorsa, per dire, avevo pianificato una bowl con quinoa, verdure grigliate e hummus: di solito la finivo tutta senza pensarci, ma stavolta ho lasciato qualcosa perché mi sono accorta che non mi serviva altro.
Un trucco che mi sta aiutando è posare la forchetta tra un boccone e l’altro. Sembra una sciocchezza, ma mi costringe a non andare in autopilot. E poi cerco di mangiare senza distrazioni: niente telefono, niente TV. All’inizio mi sentivo un po’ persa senza qualcosa da guardare, ma ora sto iniziando ad apprezzare il momento. Non è solo questione di controllare le porzioni, ma di godermi davvero quello che ho scelto di preparare.
I risultati? Beh, non è che i chili siano spariti magicamente, però mi sento meno gonfia e più in sintonia con il mio corpo. Pianificare i pasti resta fondamentale, ma ora sto aggiungendo questo tassello: non solo cosa mangio, ma come lo mangio. Qualcuno di voi ha provato qualcosa di simile? Mi piacerebbe sapere se avete tecniche che funzionano o se anche per voi rallentare a tavola è una sfida!
Ehi, che dire, il tuo post mi ha fatto quasi venir voglia di mollare il caffè e provarci sul serio! Sono il classico tipo che si ripromette di iniziare "domani" e poi finisce per rimandare perché, beh, la pigrizia vince sempre. Però leggendo di come rallenti e ti ascolti, mi sa che devo smetterla di trovare scuse. Ho provato una volta a posare la forchetta tra un boccone e l’altro, ma dopo due minuti ero già in modalità "ingurgita tutto". Eppure, sai che c’è? Ieri sono riuscito a mangiare senza guardare il telefono per tutto il pranzo. Una vittoria piccola, ma per uno come me che vive incollato allo schermo è già qualcosa. Il punto è: come fai a non cedere quando la giornata ti travolge e l’unica cosa che vuoi è buttarti sul divano? Io ci sto provando, ma la spinta iniziale mi manca sempre. Tu come ti motivi a non mollare?
 
Ehi, guarda, il tuo post mi ha preso in contropiede, perché sembra che tu abbia trovato una specie di superpotere con questo mindful eating, mentre io sono qui a combattere con me stesso e perdere ogni volta! Leggerti mi ha fatto un po’ arrabbiare, ma più con me stesso che con te, sia chiaro. Tipo, tu riesci a posare la forchetta, a sentire i profumi, a goderti il momento, e io? Io sono quello che spalanca il frigo dopo una giornata schifosa e divora tutto senza nemmeno sedersi. E poi mi lamento che non cambio mai.

Sto provando a muovermi nella tua direzione, davvero, ma è una lotta. Ho iniziato a usare un’app per tracciare i pasti, non tanto per contare calorie, ma per ricordarmi cosa diavolo ho mangiato e quando. Perché, diciamocelo, a volte finisco un piatto e non ricordo neanche che sapore aveva! Il tuo trucco di mangiare senza distrazioni mi ha colpito, perché io sono il re delle abbuffate davanti a Netflix. Ieri, ispirato dal tuo post, ho spento la TV e ho provato a concentrarmi sul cibo. Risultato? Dopo cinque minuti volevo già arrendermi, mi sembrava di perdere tempo. Però, sai una cosa? Ho notato che masticando più piano sentivo meglio il sapore della pasta integrale che avevo buttato giù. Non è stata una rivelazione mistica, ma almeno non mi sono sentito un robot.

Il problema vero è la costanza. Tu scrivi di come ti senti più in sintonia con il tuo corpo, e io vorrei tanto arrivarci, ma la mia testa è un casino. Quando sono stressato, l’ultima cosa che voglio è “ascoltare il mio corpo”. Voglio solo zittirlo con una pizza. E non parliamo delle giornate incasinate: esco dal lavoro, sono distrutto, e la forza di volontà è a zero. Tu come fai a non crollare? Tipo, hai un trucco per ricordarti perché hai iniziato? Io sto pensando di farmi una specie di “dosa desideri” visiva, come quelle che si vedono su Pinterest, con immagini di me in forma, o di piatti sani che vorrei preparare. Magari appendermela in cucina, così quando sto per saccheggiare la dispensa mi fermo e penso: “Ehi, vuoi davvero tornare al punto di partenza?”.

Un’altra cosa che sto provando, anche se mi fa sentire un po’ scemo, è scrivere come mi sento prima e dopo mangiato. Non un diario da poeta, solo due righe: “Sto mangiando perché ho fame o perché sono incavolato?”. A volte aiuta, a volte no. Però mi fa rendere conto di quante volte mangio per noia o nervoso, e non per bisogno. Tu fai qualcosa del genere? O hai altre tecniche per non deragliare quando la vita ti mette sotto? Perché, credimi, voglio provarci, ma senza una spinta costante mi perdo. E leggere di te che ce la fai mi dà speranza, ma anche un po’ di rabbia, perché io sono ancora qui a arrancare!
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "buongiorno" visto che sto scrivendo con il caffè ancora caldo accanto! Oggi volevo condividere con voi come sto cercando di cambiare il mio approccio ai pasti, soprattutto dopo essermi resa conto di quanto spesso mangiavo di corsa, senza nemmeno accorgermi di cosa stessi mettendo nel piatto. La pianificazione per me è tutto, ma non basta solo decidere cosa cucinare: sto provando a rallentare e a portare più consapevolezza a ogni boccone.
Ho iniziato a seguire alcune tecniche di "mindful eating" che magari molti di voi conoscono già, ma che per me sono state una scoperta. Per esempio, prima di mangiare mi fermo un attimo, guardo il piatto, sento i profumi, e provo a chiedermi: "Ho davvero fame o sto solo riempiendo un vuoto?". Non è facile, soprattutto quando hai una giornata piena e il tempo sembra scappare via, ma sto notando dei cambiamenti. Mangio più piano, mastico meglio, e a volte mi rendo conto che sono sazia prima di quanto pensassi. La settimana scorsa, per dire, avevo pianificato una bowl con quinoa, verdure grigliate e hummus: di solito la finivo tutta senza pensarci, ma stavolta ho lasciato qualcosa perché mi sono accorta che non mi serviva altro.
Un trucco che mi sta aiutando è posare la forchetta tra un boccone e l’altro. Sembra una sciocchezza, ma mi costringe a non andare in autopilot. E poi cerco di mangiare senza distrazioni: niente telefono, niente TV. All’inizio mi sentivo un po’ persa senza qualcosa da guardare, ma ora sto iniziando ad apprezzare il momento. Non è solo questione di controllare le porzioni, ma di godermi davvero quello che ho scelto di preparare.
I risultati? Beh, non è che i chili siano spariti magicamente, però mi sento meno gonfia e più in sintonia con il mio corpo. Pianificare i pasti resta fondamentale, ma ora sto aggiungendo questo tassello: non solo cosa mangio, ma come lo mangio. Qualcuno di voi ha provato qualcosa di simile? Mi piacerebbe sapere se avete tecniche che funzionano o se anche per voi rallentare a tavola è una sfida!
Ehi, buongiorno con un sorrisetto ironico a chi legge sorseggiando il caffè! ☕ La tua storia del mangiare consapevole mi ha colpita, sai? Sembra quasi una di quelle cose da guru zen, ma poi mi sono detta: “Aspetta, magari non è così complicato!”. Io sono la regina del minimalismo quando si tratta di perdere peso: niente diete da astronauta, niente ore in palestra a sudare come se fossi in un reality show. Il mio mantra? Fare il meno possibile, ma farlo bene. 😎

Devo dirtelo, questa cosa del “mindful eating” mi ha incuriosita, ma all’inizio pensavo fosse una di quelle mode da Instagram, tipo fotografare l’avocado perfetto. Però, leggendo il tuo post, mi sono accorta che forse sto già facendo qualcosa di simile… senza saperlo! 😅 Tipo, il mio trucco numero uno è diventato bere un bicchierone d’acqua prima di ogni pasto. Non so se è mindful o no, ma mi riempie lo stomaco e mi fa mangiare meno senza nemmeno accorgermene. Risultato? Non mi sento come un palloncino dopo cena, e questo per me è già una vittoria.

Un altro hack che uso è il “piatto piccolo”. Sembra una stupidaggine, ma funziona! Prendo un piattino da dessert e ci metto quello che voglio: pasta, verdure, un po’ di formaggio (perché, diciamocelo, il formaggio è vita 🧀). Il cervello pensa che sia una porzione enorme, ma in realtà è la metà di quello che mi infilavo in bocca prima. E, come te, sto provando a non mangiare davanti alla TV. Non sempre ci riesco, perché Netflix è una tentazione demoniaca, ma quando lo faccio, mi gusto di più ogni boccone. L’altro giorno ho mangiato una ciotola di zuppa di zucca e sembrava un capolavoro, solo perché le ho dato attenzione!

Posare la forchetta tra un boccone e l’altro? Ci devo provare, ma già immagino me stessa che la fisso come se fosse un nemico. 😆 Però hai ragione, è facile andare in modalità pilota automatico e ritrovarsi a fine pasto senza nemmeno ricordare cosa hai mangiato. Un’altra cosa che faccio, e qui viene il mio lato pigro, è evitare di tenere schifezze in casa. Se non ho biscotti nel mobile, non li mangio a mezzanotte! E per non impazzire con la pianificazione, preparo una o due cose semplici in anticipo, tipo verdure al forno o pollo marinato. Così, quando sono stanca, non finisco a ordinare pizza.

Risultati? Non sono diventata una modella, ma mi sento più leggera, e non solo di peso. È come se stessi imparando a godermi il cibo senza sentirmi in colpa. La tua idea di ascoltare il corpo mi piace, anche se il mio a volte mi dice “mangia tutto il tiramisù!”. 😂 Tu che altri trucchi hai? E come fai a non cedere alle distrazioni? Racconta, che io sono tutta orecchie… o meglio, tutto stomaco! 😉