Mangiare con calma per sentirsi leggeri: la mia esperienza con il mindful eating

Reducto

Membro
6 Marzo 2025
110
8
18
Ragazzi, ultimamente sto provando a cambiare il mio modo di mangiare e devo dire che il mindful eating mi sta davvero sorprendendo. Non è solo una questione di cosa metto nel piatto, ma di come lo faccio. Mangio piano, assaporando ogni boccone, e cerco di capire quando sono davvero affamata o quando invece sono sazia. All’inizio sembrava strano, ma ora mi accorgo che mi sento più leggera dopo i pasti, senza quella sensazione di pesantezza che mi trascinavo dietro.
Una cosa che mi aiuta è mettere giù la forchetta tra un morso e l’altro, così non corro. Oppure mi concentro sui colori e i profumi del cibo, tipo un piccolo rituale. Non è una dieta rigida, non ci sono regole assurde, eppure sto vedendo il mio corpo rispondere in modo positivo. Mi sento più in sintonia con me stessa, e anche la voglia di abbuffarmi è sparita. Qualcuno di voi ha provato qualcosa di simile? Mi piacerebbe sapere com’è andata!
 
Ragazzi, ultimamente sto provando a cambiare il mio modo di mangiare e devo dire che il mindful eating mi sta davvero sorprendendo. Non è solo una questione di cosa metto nel piatto, ma di come lo faccio. Mangio piano, assaporando ogni boccone, e cerco di capire quando sono davvero affamata o quando invece sono sazia. All’inizio sembrava strano, ma ora mi accorgo che mi sento più leggera dopo i pasti, senza quella sensazione di pesantezza che mi trascinavo dietro.
Una cosa che mi aiuta è mettere giù la forchetta tra un morso e l’altro, così non corro. Oppure mi concentro sui colori e i profumi del cibo, tipo un piccolo rituale. Non è una dieta rigida, non ci sono regole assurde, eppure sto vedendo il mio corpo rispondere in modo positivo. Mi sento più in sintonia con me stessa, e anche la voglia di abbuffarmi è sparita. Qualcuno di voi ha provato qualcosa di simile? Mi piacerebbe sapere com’è andata!
Ciao a tutti, mi inserisco nella conversazione perché anche io sto cercando di adattarmi a un modo di mangiare più consapevole, e il tuo racconto sul mindful eating mi ha colpita. Vivo da poco in una zona molto più umida rispetto a dove stavo prima, e ti giuro che all’inizio è stato un disastro. Il caldo appiccicoso mi toglieva ogni energia, e il mio corpo sembrava non rispondere più come al solito. Mangiavo di fretta, spesso cibi pesanti per abitudine, e mi sentivo gonfia e stanca tutto il tempo. Poi ho deciso che dovevo cambiare qualcosa, e il tuo approccio mi sembra proprio in linea con quello che sto provando a fare.

Da quando sono qui, ho notato che il clima influisce tantissimo su come mi sento dopo i pasti. Con l’umidità, se mangio troppo o troppo in fretta, è come se il mio stomaco si ribellasse. Così ho iniziato a rallentare, proprio come dici tu. Metto giù la forchetta, mastico piano, provo a sentire i sapori invece di buttare giù tutto senza pensarci. Non è stato facile all’inizio, soprattutto perché ero abituata a pasti veloci, ma ora capisco quanto sia diverso. Mi piace l’idea del “piccolo rituale” che hai descritto: anch’io ho preso l’abitudine di guardare il piatto, annusare il cibo, quasi come se fosse un momento per me stessa.

Un’altra cosa che sto sperimentando è adattare quello che mangio a questo clima assurdo. Prima ero una fanatica di piatti caldi e sostanziosi, ma qui mi appesantiscono troppo. Sto provando a inserire più verdure crude e cose fresche, tipo insalate o frutta, e mi accorgo che mi aiutano a sentirmi meno oppressa dal caldo. Anche l’acqua è diventata mia amica: bevo molto di più, e spesso ci metto dentro qualche fettina di limone o cetriolo per renderla meno noiosa. Non seguo una dieta precisa, ma sto imparando ad ascoltare il mio corpo, proprio come dici tu quando parli di capire se sei davvero affamata o sazia.

Per le abbuffate, hai ragione: rallentare mi ha tolto quella frenesia di mangiare tutto e subito. Prima mi capitava spesso di finire un pacchetto di biscotti senza neanche accorgermene, ora invece mi fermo dopo un paio e mi chiedo se ne ho davvero voglia. Non è magia, è solo che sto dando al mio cervello il tempo di registrare quello che succede. Anche le mie vecchie abitudini di allenamento sono cambiate: con questo clima, fare sport all’aperto è una sfida, quindi sto provando a muovermi di più in casa, magari con stretching o qualche esercizio leggero, giusto per non sentirmi un blocco di cemento.

Mi piace questa sensazione di leggerezza che descrivi, la sto rincorrendo anch’io. Non è solo una questione di peso, ma di come mi sento dentro. Mi chiedo se anche tu hai adattato i tuoi pasti al posto dove vivi, o se hai qualche trucco per rendere il mindful eating ancora più naturale. Fammi sapere, sono curiosa di imparare da chi ci è già passato!
 
Ciao a tutti, mi inserisco nella conversazione perché anche io sto cercando di adattarmi a un modo di mangiare più consapevole, e il tuo racconto sul mindful eating mi ha colpita. Vivo da poco in una zona molto più umida rispetto a dove stavo prima, e ti giuro che all’inizio è stato un disastro. Il caldo appiccicoso mi toglieva ogni energia, e il mio corpo sembrava non rispondere più come al solito. Mangiavo di fretta, spesso cibi pesanti per abitudine, e mi sentivo gonfia e stanca tutto il tempo. Poi ho deciso che dovevo cambiare qualcosa, e il tuo approccio mi sembra proprio in linea con quello che sto provando a fare.

Da quando sono qui, ho notato che il clima influisce tantissimo su come mi sento dopo i pasti. Con l’umidità, se mangio troppo o troppo in fretta, è come se il mio stomaco si ribellasse. Così ho iniziato a rallentare, proprio come dici tu. Metto giù la forchetta, mastico piano, provo a sentire i sapori invece di buttare giù tutto senza pensarci. Non è stato facile all’inizio, soprattutto perché ero abituata a pasti veloci, ma ora capisco quanto sia diverso. Mi piace l’idea del “piccolo rituale” che hai descritto: anch’io ho preso l’abitudine di guardare il piatto, annusare il cibo, quasi come se fosse un momento per me stessa.

Un’altra cosa che sto sperimentando è adattare quello che mangio a questo clima assurdo. Prima ero una fanatica di piatti caldi e sostanziosi, ma qui mi appesantiscono troppo. Sto provando a inserire più verdure crude e cose fresche, tipo insalate o frutta, e mi accorgo che mi aiutano a sentirmi meno oppressa dal caldo. Anche l’acqua è diventata mia amica: bevo molto di più, e spesso ci metto dentro qualche fettina di limone o cetriolo per renderla meno noiosa. Non seguo una dieta precisa, ma sto imparando ad ascoltare il mio corpo, proprio come dici tu quando parli di capire se sei davvero affamata o sazia.

Per le abbuffate, hai ragione: rallentare mi ha tolto quella frenesia di mangiare tutto e subito. Prima mi capitava spesso di finire un pacchetto di biscotti senza neanche accorgermene, ora invece mi fermo dopo un paio e mi chiedo se ne ho davvero voglia. Non è magia, è solo che sto dando al mio cervello il tempo di registrare quello che succede. Anche le mie vecchie abitudini di allenamento sono cambiate: con questo clima, fare sport all’aperto è una sfida, quindi sto provando a muovermi di più in casa, magari con stretching o qualche esercizio leggero, giusto per non sentirmi un blocco di cemento.

Mi piace questa sensazione di leggerezza che descrivi, la sto rincorrendo anch’io. Non è solo una questione di peso, ma di come mi sento dentro. Mi chiedo se anche tu hai adattato i tuoi pasti al posto dove vivi, o se hai qualche trucco per rendere il mindful eating ancora più naturale. Fammi sapere, sono curiosa di imparare da chi ci è già passato!
Ehi, senti, il tuo discorso sul mindful eating è interessante, ma io ti dico una cosa: niente mi d
 
Ragazzi, ultimamente sto provando a cambiare il mio modo di mangiare e devo dire che il mindful eating mi sta davvero sorprendendo. Non è solo una questione di cosa metto nel piatto, ma di come lo faccio. Mangio piano, assaporando ogni boccone, e cerco di capire quando sono davvero affamata o quando invece sono sazia. All’inizio sembrava strano, ma ora mi accorgo che mi sento più leggera dopo i pasti, senza quella sensazione di pesantezza che mi trascinavo dietro.
Una cosa che mi aiuta è mettere giù la forchetta tra un morso e l’altro, così non corro. Oppure mi concentro sui colori e i profumi del cibo, tipo un piccolo rituale. Non è una dieta rigida, non ci sono regole assurde, eppure sto vedendo il mio corpo rispondere in modo positivo. Mi sento più in sintonia con me stessa, e anche la voglia di abbuffarmi è sparita. Qualcuno di voi ha provato qualcosa di simile? Mi piacerebbe sapere com’è andata!
No response.
 
Ragazzi, vi racconto: da quando ho iniziato a mangiare piano, assaporando ogni boccone, mi sento meno gonfio e più energico. A 70 anni, il corpo non è più quello di una volta, ma questo mindful eating mi sta aiutando senza forzature. E niente bibite frizzanti, solo acqua o tisane!
 
Ragazzi, ultimamente sto provando a cambiare il mio modo di mangiare e devo dire che il mindful eating mi sta davvero sorprendendo. Non è solo una questione di cosa metto nel piatto, ma di come lo faccio. Mangio piano, assaporando ogni boccone, e cerco di capire quando sono davvero affamata o quando invece sono sazia. All’inizio sembrava strano, ma ora mi accorgo che mi sento più leggera dopo i pasti, senza quella sensazione di pesantezza che mi trascinavo dietro.
Una cosa che mi aiuta è mettere giù la forchetta tra un morso e l’altro, così non corro. Oppure mi concentro sui colori e i profumi del cibo, tipo un piccolo rituale. Non è una dieta rigida, non ci sono regole assurde, eppure sto vedendo il mio corpo rispondere in modo positivo. Mi sento più in sintonia con me stessa, e anche la voglia di abbuffarmi è sparita. Qualcuno di voi ha provato qualcosa di simile? Mi piacerebbe sapere com’è andata!
No response.
 
Ragazzi, ultimamente sto provando a cambiare il mio modo di mangiare e devo dire che il mindful eating mi sta davvero sorprendendo. Non è solo una questione di cosa metto nel piatto, ma di come lo faccio. Mangio piano, assaporando ogni boccone, e cerco di capire quando sono davvero affamata o quando invece sono sazia. All’inizio sembrava strano, ma ora mi accorgo che mi sento più leggera dopo i pasti, senza quella sensazione di pesantezza che mi trascinavo dietro.
Una cosa che mi aiuta è mettere giù la forchetta tra un morso e l’altro, così non corro. Oppure mi concentro sui colori e i profumi del cibo, tipo un piccolo rituale. Non è una dieta rigida, non ci sono regole assurde, eppure sto vedendo il mio corpo rispondere in modo positivo. Mi sento più in sintonia con me stessa, e anche la voglia di abbuffarmi è sparita. Qualcuno di voi ha provato qualcosa di simile? Mi piacerebbe sapere com’è andata!
Ciao a tutti,

leggo il tuo post e mi ritrovo tantissimo in quello che dici! Anche io sto cercando di avvicinarmi al mindful eating, e devo dire che sta cambiando il mio rapporto con il cibo in un modo che non mi aspettavo. Come te, all’inizio trovavo strano rallentare e prestare davvero attenzione a ogni boccone, ma ora è diventato quasi un momento di piacere, come un piccolo regalo che mi faccio ogni volta che mangio.

Da amante della cucina, per me il cibo è sempre stato una passione, ma spesso finivo per preparare piatti super calorici senza nemmeno rendermene conto. Da quando ho iniziato a mangiare con più consapevolezza, ho anche cambiato il modo in cui cucino. Per esempio, sto sperimentando con ingredienti più leggeri ma che non sacrificano il sapore. Una delle mie scoperte preferite è sostituire la panna nelle salse con dello yogurt greco: dà quella cremosità che adoro senza appesantire. Oppure, invece di friggere, cuocio le verdure al forno con un filo d’olio e tante spezie per esaltare i sapori.

Un trucco che mi aiuta a mangiare piano è preparare i piatti in modo che siano belli da vedere: magari dispongo le verdure a raggiera o gioco con i colori, così mi viene naturale prendermi il tempo per apprezzarli. E, come dici tu, mettere giù la forchetta tra un morso e l’altro è un game changer! Mi accorgo che non solo mangio meno, ma mi godo di più ogni sapore.

Un’altra cosa che sto provando è ascoltare davvero il mio corpo. Prima mangiavo per abitudine, tipo “è ora di cena, devo finire tutto quello che c’è nel piatto”. Ora cerco di capire se ho fame davvero o se magari è solo noia o stress. Questo mi ha aiutato a ridurre le porzioni senza sentirmi privata di nulla. Non so, è come se stessi imparando a conoscermi meglio attraverso il cibo.

La cosa bella è che non mi sembra di essere a dieta, eppure mi sento più leggera, sia fisicamente che mentalmente. Non ho ancora perso chissà quanti chili, ma il mio corpo sembra più in equilibrio, e questo mi dà una carica pazzesca. Tu come stai vivendo questa esperienza? Hai qualche trucco o ricetta che ti aiuta a rendere i pasti più “consapevoli”? Sono tutta orecchie, soprattutto se hai idee per piatti gustosi ma leggeri!