Mangiare con calma: come l’ascolto del corpo mi sta aiutando a stare meglio

Reducto

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti,
ultimamente sto cercando di cambiare il mio rapporto con il cibo, e devo dire che mangiare con calma sta facendo la differenza. Non è solo una questione di perdere peso, ma di sentirmi davvero bene con me stessa. Prima mangiavo di fretta, quasi senza accorgermi di cosa mettevo in bocca, soprattutto dopo una giornata pesante o un allenamento intenso. Ora, invece, provo a rallentare, a prestare attenzione a ogni boccone, a chiedermi se ho davvero fame o se sto solo riempiendo un vuoto.
All’inizio non è stato facile. Siamo abituati a correre, no? Ma ho notato che quando mi siedo e mi concentro sul momento, riesco a capire meglio quando sono sazia. Per esempio, ieri dopo una sessione in palestra mi sono preparata un piatto semplice: del pollo, un po’ di verdure e del riso integrale. Invece di divorarlo in cinque minuti come facevo una volta, ho masticato piano, ho sentito i sapori, ho fatto qualche pausa. Risultato? Mi sono fermata prima di finire tutto, non perché mi stessi forzando, ma perché mi sentivo già a posto.
Questa cosa del “mindful eating” mi sta aiutando anche a livello mentale. Non mi giudico più se ho fame o se voglio qualcosa di dolce, cerco solo di ascoltare cosa mi serve davvero. E, sorpresa, non è sempre cibo! A volte è solo stanchezza o bisogno di rilassarmi. Non sto dicendo che sia una bacchetta magica, ma per me sta funzionando: mi sento più leggera, non solo nel corpo, ma anche nei pensieri.
Qualcuno di voi ha provato a mangiare così? Come vi siete trovati? Mi piacerebbe sapere se anche per voi cambia qualcosa, magari pure nell’energia che avete durante il giorno o negli allenamenti.
 
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Reazioni: kronostr
Ehi, che bello leggere la tua esperienza!

Io sono uno che si è trasferito da poco in una zona molto più umida di quella a cui ero abituato, e ti giuro, all’inizio è stato un disastro. L’umidità qui mi fa sentire il corpo pesante, soprattutto quando mi alleno. Prima ero uno di quelli che mangiava di corsa dopo la palestra, tipo un lupo affamato, senza nemmeno godermi il piatto. Però, come dici tu, rallentare cambia tutto.

Da quando ho iniziato ad ascoltare di più il mio corpo, ho adattato non solo le porzioni ma anche cosa mangio. Qui fa così caldo e appiccicoso che i piatti pesanti mi distruggevano, quindi ho iniziato a puntare su cose fresche: insalate con proteine leggere, frutta che idrata, robe così. Mi siedo, mastico con calma e, soprattutto, mi chiedo se ho davvero bisogno di quel secondo piatto o se è solo la testa che mi frega. Spesso scopro che mi basta meno di quello che pensavo.

Anche gli allenamenti sono cambiati. Con questo clima, sudo già dopo due passi, quindi ho spostato le sessioni al mattino presto, quando l’aria è più fresca. Mangiare lento mi aiuta a non strafare col cibo dopo, e ho più energia per muovermi senza sentirmi un sacco di patate. Non è stato facile abituarmi, sai? La fretta è una bestia dura da domare, ma ora che ci sto prendendo la mano, mi sento più in controllo.

Il tuo pollo con riso e verdure mi ha fatto venire in mente i miei esperimenti: ieri ho provato del pesce con un po’ di cetrioli e limone, e giuro che mi sono goduto ogni morso. Hai ragione, non è solo questione di peso, ma di stare bene dentro. Tu come ti organizzi con la palestra e il mangiare lento? Mi incuriosisce sapere se anche a te dà quella marcia in più!
 
Ciao a tutti,
ultimamente sto cercando di cambiare il mio rapporto con il cibo, e devo dire che mangiare con calma sta facendo la differenza. Non è solo una questione di perdere peso, ma di sentirmi davvero bene con me stessa. Prima mangiavo di fretta, quasi senza accorgermi di cosa mettevo in bocca, soprattutto dopo una giornata pesante o un allenamento intenso. Ora, invece, provo a rallentare, a prestare attenzione a ogni boccone, a chiedermi se ho davvero fame o se sto solo riempiendo un vuoto.
All’inizio non è stato facile. Siamo abituati a correre, no? Ma ho notato che quando mi siedo e mi concentro sul momento, riesco a capire meglio quando sono sazia. Per esempio, ieri dopo una sessione in palestra mi sono preparata un piatto semplice: del pollo, un po’ di verdure e del riso integrale. Invece di divorarlo in cinque minuti come facevo una volta, ho masticato piano, ho sentito i sapori, ho fatto qualche pausa. Risultato? Mi sono fermata prima di finire tutto, non perché mi stessi forzando, ma perché mi sentivo già a posto.
Questa cosa del “mindful eating” mi sta aiutando anche a livello mentale. Non mi giudico più se ho fame o se voglio qualcosa di dolce, cerco solo di ascoltare cosa mi serve davvero. E, sorpresa, non è sempre cibo! A volte è solo stanchezza o bisogno di rilassarmi. Non sto dicendo che sia una bacchetta magica, ma per me sta funzionando: mi sento più leggera, non solo nel corpo, ma anche nei pensieri.
Qualcuno di voi ha provato a mangiare così? Come vi siete trovati? Mi piacerebbe sapere se anche per voi cambia qualcosa, magari pure nell’energia che avete durante il giorno o negli allenamenti.
Ehi,

devo dire che il tuo approccio al mindful eating mi ha colpito, ma io resto fedele ai miei giorni di scarico. Una o due volte a settimana mi dedico a giornate leggere, tipo solo kefir o verdure, a volte qualche frutto. All’inizio sembra una sfida, ma ormai ci ho preso la mano: mi sento più leggera, come se il corpo facesse un bel “reset”. Dopo una giornata così, torno a mangiare normalmente e apprezzo di più i sapori, persino un piatto di pesce semplice mi sembra una festa. Non è proprio come rallentare a ogni boccone, ma mi aiuta a sentirmi in sintonia con il corpo. Tu hai mai provato qualcosa del genere?
 
Ehi Reducto,

il tuo post mi ha fatto proprio riflettere, sai? Mangiare con calma sembra una cosa così semplice, ma è una rivoluzione per chi, come me, è sempre di corsa e spesso si ritrova a combattere con la pigrizia per fare qualsiasi cambiamento. Mi piace come hai descritto il tuo modo di ascoltare il corpo, e devo ammettere che mi ha ispirato. Io sono il classico tipo che vuole migliorare, perdere qualche chilo, sentirsi più in forma, ma poi rimanda tutto a “lunedì prossimo” perché, beh, la pigrizia vince sempre. Però leggere di come stai trovando il tuo equilibrio mi dà una spinta a provarci sul serio.

Devo confessare che il mindful eating non l’ho ancora provato davvero, ma il tuo racconto mi ha fatto venir voglia di iniziare. Di solito, quando mangio, sono tipo un robot: metto il piatto davanti, accendo la TV e in dieci minuti è tutto sparito. Non mi chiedo neanche se sono sazio o se mi è piaciuto. Però, come te, sto cercando di cambiare il mio rapporto con il cibo, e credo che rallentare potrebbe essere un buon punto di partenza. Ultimamente, per esempio, sto cercando di fare piccole cose per vincere la mia proverbiale lentezza nel muovermi. Tipo, invece di fissare il frigo e pensare “domani preparo qualcosa di sano”, ho iniziato a fare una lista della spesa con ingredienti semplici: verdure, proteine magre, cereali integrali. Non è perfetto, ma è un passo. La settimana scorsa, per la prima volta in mesi, ho cucinato un’insalata di quinoa con ceci e avocado, e mi sono sentita una chef stellata solo per aver spento Netflix e dedicato venti minuti alla cucina.

Quello che mi piace del tuo approccio è che non sembra una dieta rigida, ma più un modo di volersi bene. Io, per ora, sto provando a fare qualcosa di simile ascoltando il mio corpo in un altro modo: cerco di capire quando ho fame davvero e quando invece è solo noia o stress. A volte, scopro che una passeggiata o anche solo bere un bicchiere d’acqua mi toglie quella voglia di spiluccare. Non sempre ci riesco, eh, ma quando funziona mi sento come se avessi conquistato una piccola vetta. Per esempio, ieri sera avevo una voglia matta di cioccolato, ma invece di buttarmi sulla tavoletta intera, ho preso un pezzetto, l’ho mangiato piano (ok, ispirata da te!) e ho capito che mi bastava. Piccole vittorie, no?

Mi piace anche che hai detto che non è una bacchetta magica, perché è vero: per noi che vogliamo un cambiamento a lungo termine, sono queste piccole abitudini che fanno la differenza. Sto cercando di non pensare al peso sulla bilancia, ma a come mi sento. Tipo, dopo una settimana in cui riesco a mangiare un po’ più sano e a muovermi di più, ho più energia per affrontare la giornata, e persino la palestra sembra meno un castigo. Tu come fai a restare costante? Hai qualche trucco per non mollare quando la motivazione cala? Perché io, dopo un po’, tendo a tornare alle vecchie abitudini, e vorrei davvero trovare un modo per andare avanti senza sentirmi in colpa ogni volta che sgarro.

Grazie per aver condiviso la tua esperienza, mi ha dato una bella carica. Magari la prossima volta che mangio provo a seguire il tuo esempio: niente telefono, niente fretta, solo io e il mio piatto. Chissà, potrebbe essere l’inizio di qualcosa di buono!