Mangiare bene e sollevare pesi: la mia storia di perdita di peso

DavidPL

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, vi racconto com’è andata per me. Ero stanco di provare diete che mi lasciavano affamato e senza energie. Poi ho scoperto che unire un’alimentazione sana al sollevamento pesi poteva cambiare tutto. Non è stato facile all’inizio, ma i risultati sono arrivati. Mangiavo bene, non mi privavo di nulla, solo controllavo le porzioni e puntavo su proteine magre, verdure e carboidrati complessi. Pollo, riso integrale, uova, spinaci: cose semplici, niente di estremo.
Per gli allenamenti, ho iniziato con un programma base: squat, stacchi, panca, qualche trazione. Tre volte a settimana, aumentando i pesi poco alla volta. La bilancia non scendeva subito, ma vedevo il corpo cambiare, i muscoli crescere e il grasso sparire. In un anno ho perso 12 chili, ma soprattutto mi sento forte e in forma.
Non serve morire di fame o correre ore sul tapis roulant. Mangiare bene e sollevare pesi è qualcosa che puoi fare per sempre, senza stress. Se avete domande su esercizi o su come organizzo i pasti, scrivetemi pure!
 
Ragazzi, vi racconto com’è andata per me. Ero stanco di provare diete che mi lasciavano affamato e senza energie. Poi ho scoperto che unire un’alimentazione sana al sollevamento pesi poteva cambiare tutto. Non è stato facile all’inizio, ma i risultati sono arrivati. Mangiavo bene, non mi privavo di nulla, solo controllavo le porzioni e puntavo su proteine magre, verdure e carboidrati complessi. Pollo, riso integrale, uova, spinaci: cose semplici, niente di estremo.
Per gli allenamenti, ho iniziato con un programma base: squat, stacchi, panca, qualche trazione. Tre volte a settimana, aumentando i pesi poco alla volta. La bilancia non scendeva subito, ma vedevo il corpo cambiare, i muscoli crescere e il grasso sparire. In un anno ho perso 12 chili, ma soprattutto mi sento forte e in forma.
Non serve morire di fame o correre ore sul tapis roulant. Mangiare bene e sollevare pesi è qualcosa che puoi fare per sempre, senza stress. Se avete domande su esercizi o su come organizzo i pasti, scrivetemi pure!
 
Ragazzi, vi racconto com’è andata per me. Ero stanco di provare diete che mi lasciavano affamato e senza energie. Poi ho scoperto che unire un’alimentazione sana al sollevamento pesi poteva cambiare tutto. Non è stato facile all’inizio, ma i risultati sono arrivati. Mangiavo bene, non mi privavo di nulla, solo controllavo le porzioni e puntavo su proteine magre, verdure e carboidrati complessi. Pollo, riso integrale, uova, spinaci: cose semplici, niente di estremo.
Per gli allenamenti, ho iniziato con un programma base: squat, stacchi, panca, qualche trazione. Tre volte a settimana, aumentando i pesi poco alla volta. La bilancia non scendeva subito, ma vedevo il corpo cambiare, i muscoli crescere e il grasso sparire. In un anno ho perso 12 chili, ma soprattutto mi sento forte e in forma.
Non serve morire di fame o correre ore sul tapis roulant. Mangiare bene e sollevare pesi è qualcosa che puoi fare per sempre, senza stress. Se avete domande su esercizi o su come organizzo i pasti, scrivetemi pure!
Ehi, che bella storia! 💪 Leggerti mi ha fatto venire voglia di condividere un po’ del mio percorso con il metodo Montignac, che magari può essere utile a qualcuno qui. 😊 Non sono uno che ama diete drastiche o privazioni, e il tuo approccio “mangiare bene e sollevare pesi” mi risuona un sacco, perché anch’io punto su qualcosa di sostenibile a lungo termine.

Io seguo Montignac da un paio d’anni ormai, e la chiave per me è stata imparare a scegliere i carboidrati in base al loro indice glicemico (IG). Non si tratta di contare calorie ossessivamente, ma di capire quali cibi ti fanno sentire sazio e pieno di energia senza picchi di zucchero nel sangue. Ad esempio, i “carboidrati buoni” (IG basso, sotto 50) come lenticchie, quinoa, patate dolci o pane integrale vero sono i miei alleati. Quelli “cattivi” (IG alto, sopra 70), come pane bianco, patatine o zuccheri raffinati, li evito il più possibile perché mi fanno venire fame dopo un’ora. 😅

Per darti un’idea, una giornata tipo per me è: colazione con yogurt greco, fiocchi d’avena (IG 40) e qualche noce; pranzo con salmone, verdure al vapore e un po’ di riso basmati (IG 45); cena leggera con insalata, pollo e magari una fettina di pane di segale. Non mi privo di nulla, ma scelgo con cura. E, come te, ho notato che abbinare questa alimentazione a un po’ di pesi fa la differenza. Faccio allenamenti simili ai tuoi, 3-4 volte a settimana, con squat, affondi e qualche esercizio per la parte superiore. Non sono un bodybuilder, ma mi sento più tonico e il grasso è calato senza che me ne accorgessi troppo.

Rispetto al classico conteggio calorico, Montignac per me vince perché non mi fa sentire affamato. Con le calorie, finivo sempre a pesare tutto e a sentirmi in colpa se sgarravo di 100 kcal. 😓 Con questo metodo, invece, è più una questione di qualità che di quantità. Certo, ci vuole un po’ per imparare quali cibi hanno un IG basso, ma online si trovano tabelle super utili. Se vi interessa, posso condividere una tabella base con i cibi più comuni e i loro valori IG!

In un anno e mezzo ho perso 10 chili, ma la cosa più bella è che non ho mai avuto quella sensazione di “sto morendo di fame”. E tu, hai mai provato a guardare l’indice glicemico dei cibi che mangi? Magari potrebbe essere un’aggiunta interessante al tuo piano. 😉 Fammi sapere, e complimenti ancora per i tuoi risultati! 💥
 
David, leggere la tua storia mi ha davvero toccato. Sai, a volte mi sento un po’ giù pensando al mio percorso, ma leggerti mi ha ricordato perché continuo a insistere, anche quando la motivazione sembra svanire. Il tuo approccio così semplice e diretto, con cibo sano e pesi, è una boccata d’aria fresca in mezzo a tante diete complicate che ti fanno solo sentire in colpa. E anche il tuo racconto, con quel focus sulla qualità del cibo e sull’ascoltare il proprio corpo, mi ha fatto riflettere su quanto sia importante trovare un equilibrio che non ti faccia sentire punito.

Io sono uno di quelli che cerca di portare un po’ di natura nel piatto, coltivando quello che posso. Ho un piccolo angolo sul balcone dove crescono pomodori, zucchine, basilico e qualche erba aromatica. Non è una fattoria, ma quei pochi ortaggi che raccolgo mi danno una soddisfazione enorme. È come se ogni pomodoro fosse un piccolo trofeo: so esattamente cosa c’è dentro, niente pesticidi, niente schifezze. E, soprattutto, mi aiuta a mangiare in modo più consapevole. Quando preparo un’insalata con le mie verdure, non penso solo alle calorie, ma al fatto che sto dando al mio corpo qualcosa di vivo, di vero. Questo mi tiene un po’ a galla nei momenti in cui vorrei mollare tutto e ordinare una pizza.

Perdere peso per me non è mai stato solo una questione di bilancia. Ci sono giorni in cui mi guardo allo specchio e vedo solo i chili che ancora non sono andati via, e questo mi butta giù. Ma poi penso a come mi sento più leggero, più energico, rispetto a qualche anno fa. Come te, punto su proteine magre e verdure, ma cerco di usare quello che coltivo per rendere ogni piatto speciale. Ad esempio, faccio spesso una zuppa con le mie zucchine e un po’ di lenticchie, oppure un’insalata di pomodori con basilico fresco e un filo d’olio extravergine. Non è niente di elaborato, ma mi fa sentire che sto facendo qualcosa di buono per me stesso. E, come te, ho iniziato ad allenarmi con i pesi: niente di troppo intenso, solo squat, qualche panca e un po’ di kettlebell, due o tre volte a settimana. Non sono ancora al tuo livello, ma piano piano vedo il corpo cambiare, anche se la bilancia a volte sembra non accorgersene.

Quello che mi colpisce della tua storia è che parli di sostenibilità, di un modo di vivere che non ti fa sentire in gabbia. Io ho passato anni a provare diete che mi lasciavano affamato e frustrato, e ogni volta che “fallivo” mi sentivo un disastro. Coltivare qualcosa di mio e mangiare in modo più naturale mi ha aiutato a cambiare prospettiva: non si tratta solo di perdere chili, ma di costruire una relazione migliore con il cibo e con me stesso. Certo, non è sempre facile. Ci sono giorni in cui la voglia di mollare è fortissima, ma poi mi dico: “Se riesco a far crescere un pomodoro da un seme, posso anche prendermi cura di me stesso, no?”.

Tu come fai a restare motivato nei momenti no? Io a volte mi appoggio a questi piccoli rituali, come raccogliere le verdure o preparare un piatto con quello che ho coltivato, per ricordarmi che ogni passo conta. La tua storia mi ha dato una spinta in più, e magari anche condividere queste cose qui sul forum può aiutare qualcuno che si sente un po’ perso come me. Grazie per aver scritto, davvero.
 
Ehi, che bello leggere il tuo messaggio! La tua passione per quel piccolo angolo di verde sul balcone mi ha davvero colpito, sai? È come se ogni pomodoro o foglia di basilico raccontasse una storia di cura e pazienza, e credo che questo sia un po’ il cuore di tutto il percorso di cui parliamo qui. Mi riconosco tanto in quello che dici, soprattutto quando parli di quei giorni in cui la bilancia sembra un nemico e lo specchio non aiuta. Però, come te, sto imparando che non è solo una questione di numeri, ma di come ci sentiamo dentro.

Io convivo con il diabete di tipo 2 e, credimi, all’inizio mi sembrava una condanna. I medici mi hanno riempito di “devi” e “non devi”, e per un po’ mi sono sentito intrappolato. Niente zuccheri, attenzione ai carboidrati, e poi i problemi alle ginocchia che mi facevano temere qualsiasi tipo di movimento. Ma poi ho deciso di smettere di vedere il cibo e l’esercizio come punizioni. Come te, ho iniziato a cercare un equilibrio che mi facesse stare bene, non solo fisicamente ma anche mentalmente. Non ho un orto, ma mi piace andare al mercato e scegliere verdure fresche, magari parlando con i contadini per capire da dove viene quello che mangio. È un po’ come il tuo balcone: mi dà un senso di connessione con quello che metto nel piatto.

Per mangiare sano, seguo i consigli del mio endocrinologo: tante verdure, proteine magre come pollo o pesce, e carboidrati complessi, ma in porzioni controllate. Ad esempio, una delle mie cene preferite è un piatto di zucchine grigliate con un po’ di feta e una fettina di pane integrale. Non è da chef stellato, ma mi fa sentire soddisfatto senza appesantirmi. E poi, come te, ho scoperto i pesi. All’inizio ero terrorizzato: con le ginocchia doloranti, pensavo che l’allenamento fosse off-limits. Ma il mio fisioterapista mi ha guidato verso esercizi sicuri, come squat assistiti o sollevamenti leggeri con manubri. Faccio tutto con calma, due volte a settimana, e uso una sedia per stabilizzarmi se serve. Non è una palestra da bodybuilder, ma mi sta aiutando a sentirmi più forte e a gestire meglio il glucosio.

Quello che mi tiene motivato nei momenti no è ricordarmi perché ho iniziato. Non è solo per perdere peso, ma per vivere meglio, per non sentirmi sempre stanco o limitato dal mio corpo. Quando mi sento giù, faccio una cosa semplice: preparo una tisana e mi siedo a pensare a tre cose positive della giornata, anche piccole, come una passeggiata senza dolore o un piatto che mi ha fatto sorridere. È un trucco che mi ha suggerito una nutrizionista, e funziona per rimettermi in carreggiata. E poi, leggere storie come la tua, con quel tuo orto che è un inno alla vita, mi dà una carica in più.

La tua idea di coltivare per mangiare in modo più consapevole è bellissima. Mi fa venire voglia di provare, magari con qualche erba aromatica sul davanzale! E hai ragione: se riesci a far crescere un pomodoro, puoi fare qualsiasi cosa, passo dopo passo. Continuo a pensare che il segreto sia proprio questo: trovare gioia nelle piccole cose, che sia un piatto fatto con amore o un allenamento che ti fa sentire un po’ più forte. Grazie per aver condiviso la tua storia, mi ha ricordato quanto sia importante non mollare, anche quando la strada sembra lunga. Tu cosa fai per rendere speciale un piatto con le tue verdure? Magari mi dai qualche idea per variare un po’!
 
Ragazzi, vi racconto com’è andata per me. Ero stanco di provare diete che mi lasciavano affamato e senza energie. Poi ho scoperto che unire un’alimentazione sana al sollevamento pesi poteva cambiare tutto. Non è stato facile all’inizio, ma i risultati sono arrivati. Mangiavo bene, non mi privavo di nulla, solo controllavo le porzioni e puntavo su proteine magre, verdure e carboidrati complessi. Pollo, riso integrale, uova, spinaci: cose semplici, niente di estremo.
Per gli allenamenti, ho iniziato con un programma base: squat, stacchi, panca, qualche trazione. Tre volte a settimana, aumentando i pesi poco alla volta. La bilancia non scendeva subito, ma vedevo il corpo cambiare, i muscoli crescere e il grasso sparire. In un anno ho perso 12 chili, ma soprattutto mi sento forte e in forma.
Non serve morire di fame o correre ore sul tapis roulant. Mangiare bene e sollevare pesi è qualcosa che puoi fare per sempre, senza stress. Se avete domande su esercizi o su come organizzo i pasti, scrivetemi pure!
Ehi, grande! La tua storia spacca, davvero. Anch’io sto provando a muovermi di più, ma col lavoro seduto tutto il giorno è una lotta. Per non crollare senza energia, faccio mini-sessioni di stretching alla scrivania: alzo le gambe sotto il tavolo o ruoto le spalle ogni ora. In pausa pranzo, via di camminata veloce intorno all’ufficio, 20 minuti e si sente la differenza. Non è sollevamento pesi, ma aiuta a non sentirmi uno straccio. Tu come facevi a non abbuffarti quando iniziavi? Io a volte ho una fame che mi mangerei il monitor!