La mia esperienza con keto e il monitoraggio del fitness... qualcuno vuole parlarne?

ryongsong

Membro
6 Marzo 2025
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Ciao a tutti,
devo dire che sono un po’ timido a scrivere qui, ma volevo condividere un pezzetto della mia storia con la keto, visto che il tema del monitoraggio del fitness mi sta molto a cuore. Sono partito con la keto circa un anno fa, e all’inizio ero super confuso: misurare i macronutrienti, capire se ero in chetosi… sembrava un rompicapo! Però, usando un’app per tracciare cosa mangiavo, ho iniziato a capirci di più. Non sono uno che ama i gadget, ma ho preso un braccialetto che mi tiene d’occhio i passi e il sonno, e mi ha aiutato a restare motivato.
Un consiglio che mi sento di dare è di non ossessionarsi troppo con i numeri, che sia il peso o i chetoni. Per me, la svolta è stata trovare ricette facili che mi piacessero davvero, tipo una crema di avocado con salmone o una pizza con base di cavolfiore. Mi hanno fatto sentire meno “a dieta” e più in un nuovo stile di vita. Se qualcuno ha voglia di scambiare idee su come rendere la keto più semplice o su come usa queste app per tenersi in pista, mi farebbe piacere leggere!
 
Ciao a tutti,
devo dire che sono un po’ timido a scrivere qui, ma volevo condividere un pezzetto della mia storia con la keto, visto che il tema del monitoraggio del fitness mi sta molto a cuore. Sono partito con la keto circa un anno fa, e all’inizio ero super confuso: misurare i macronutrienti, capire se ero in chetosi… sembrava un rompicapo! Però, usando un’app per tracciare cosa mangiavo, ho iniziato a capirci di più. Non sono uno che ama i gadget, ma ho preso un braccialetto che mi tiene d’occhio i passi e il sonno, e mi ha aiutato a restare motivato.
Un consiglio che mi sento di dare è di non ossessionarsi troppo con i numeri, che sia il peso o i chetoni. Per me, la svolta è stata trovare ricette facili che mi piacessero davvero, tipo una crema di avocado con salmone o una pizza con base di cavolfiore. Mi hanno fatto sentire meno “a dieta” e più in un nuovo stile di vita. Se qualcuno ha voglia di scambiare idee su come rendere la keto più semplice o su come usa queste app per tenersi in pista, mi farebbe piacere leggere!
Ehi, che bella condivisione! Mi ci ritrovo un sacco nel tuo racconto, soprattutto quando parli di confusione iniziale con la keto. Io sono uno di quelli sempre di corsa, tra lavoro, figli che mi fanno impazzire e una casa da mandare avanti. Aggiungici che devo tenere d’occhio la pressione alta, e la keto per me è stata una sfida non da poco. Però, sai, credo che il vero trucco sia rendere tutto il più semplice possibile, senza impazzire dietro a numeri e app.

Per me, il punto di svolta è stato organizzarmi con i pasti in anticipo. La domenica sera mi ritaglio un’oretta, metto su un po’ di musica e preparo delle porzioni di verdure grigliate, pollo o pesce che posso mixare durante la settimana. Così, quando torno a casa stanco morto, non devo pensare a cosa cucinare e non finisco per sgarrare. Un’altra cosa che mi salva è avere sempre uno snack keto a portata di mano, tipo mandorle o un pezzetto di parmigiano, perché con i bambini che girano per casa, la tentazione di pizzicare qualcosa di sbagliato è sempre dietro l’angolo.

Sul monitoraggio, io non sono un fan dei gadget super tecnologici. Uso un’app base per segnare cosa mangio, giusto per non esagerare con i carboidrati, ma non mi fisso troppo. Per muovermi, cerco di incastrare allenamenti veloci: 15 minuti di esercizi a corpo libero mentre i bimbi fanno i compiti o una camminata veloce quando li porto al parco. Non sarà la palestra, ma con la mia pressione alta mi fa sentire meglio senza stressarmi.

Le ricette che hai nominato mi ispirano un sacco, soprattutto la pizza con base di cavolfiore! Io sono un patito di zucchine, quindi spesso faccio delle “frittelle” con zucchine grattugiate, uovo e un po’ di farina di mandorle. Semplice, veloce e piace anche ai miei figli, quindi doppio punto! Se hai qualche altra idea di piatti veloci o trucchi per non cedere quando sei sommerso dagli impegni, fammi sapere, perché per me la keto è tanto una questione di testa quanto di cibo.
 
Ehi ryongsong, che storia intensa la tua! 😅 Mi hai fatto ripensare a quanto mi sentivo perso anch’io all’inizio con la keto, un po’ come buttarsi in un mare senza sapere nuotare! Io sono un classico impiegato, sempre incollato alla scrivania, con il capo che mi respira sul collo e il tempo per me che sembra un miraggio. La keto per me è una battaglia quotidiana, ma anche una specie di ancora di salvezza per sentirmi meno un relitto. 😓

Devo dirtelo, il tuo consiglio di non fissarsi sui numeri mi ha colpito. Io all’inizio ero ossessionato dall’app per contare i macros, ma mi stressava più che aiutarmi! Ora cerco di semplificare: pranzo con insalatone già pronte (pollo, avocado, un filo d’olio) che preparo la sera prima, così in pausa pranzo non cedo al panino della macchinetta. Per muovermi, zero palestra, ma faccio mini-sessioni di stretching o squat dietro la scrivania quando nessuno guarda. 😂 A volte, nell’ora di pranzo, mi sparo una camminata veloce intorno all’ufficio, cuffie nelle orecchie e via, come se fossi in missione! Mi fa sentire vivo, anche se sudo come un matto. 😎

La tua pizza di cavolfiore mi ha messo una curiosità pazzesca, devo provarla! Io sono un fan delle uova, quindi spesso mi salvo con una frittata veloce con spinaci e formaggio, che mi dà quella botta di energia senza appesantirmi. Se hai altri piatti “salva-vita” per chi come me vive incastrato tra scadenze e riunioni, sparali, ti prego! E dimmi, come fai a non crollare quando il mondo sembra contro di te? Perché qui, tra monitor e caffè, a volte la keto sembra una prova da supereroi. 💪
 
Ciao, che piacere leggerti! La tua storia mi ha fatto sorridere, soprattutto l’immagine di te che fai squat dietro la scrivania come un ninja dell’ufficio. Ti capisco benissimo, la vita incastrata tra lavoro e scadenze può davvero sembrare una corsa a ostacoli, e trovare l’energia per la keto in mezzo a tutto questo è quasi un’arte.

Anch’io sono in modalità “sopravvivenza organizzata”, con la differenza che sto preparando il corpo per una fotosessione che faccio ogni paio di mesi. È il mio modo di tenere traccia dei progressi e darmi una spinta in più per non mollare. Quelle foto sono come un trofeo: anche se i numeri sulla bilancia non sempre si muovono, vedere i cambiamenti nel corpo mi ricorda perché lo faccio. La keto per me è stata una scoperta, ma come te, all’inizio ero un po’ perso. Troppi calcoli, troppe app, e alla fine mi sentivo più stressato che motivato. Ora punto sulla semplicità, soprattutto perché sono passato a una versione più vegetariana della keto, per sentirmi leggero e in linea con quello che mi fa stare bene.

Per i pasti, cerco di rendere tutto veloce e pratico. Uno dei miei piatti “salva-vita” è una ciotola di zucchine a spirale con pesto di avocado e pomodorini: si prepara in 10 minuti, è fresca e mi dà quella soddisfazione di un piatto colorato senza sentirmi appesantito. Un’altra cosa che adoro è il cavolfiore: non solo per la pizza che hai nominato (provala, è una rivoluzione!), ma anche come “riso” saltato in padella con curcuma, spinaci e un po’ di tahina. È super saziante e mi salva quando ho poco tempo. Per gli spuntini, vado di noci di macadamia o fettine di cetriolo con hummus: pratici da portarmi dietro, anche se a volte i colleghi mi guardano strano mentre sgranocchio in riunione.

Per non crollare, ti confesso che i momenti no ci sono. Quando tutto sembra troppo – lavoro, stanchezza, la voglia di un cornetto che ti urla dal bar – mi aiuto con piccoli rituali. Tipo, la camminata veloce che fai tu è un’ottima idea! Io invece mi ritaglio do una playlist su Spotify con musica keto-friendly (niente zuccheri, ovviamente). Oppure, mi metto a guardare le foto delle vecchie fotosesioni per ricordarmi quanto sono arrivato lontano. Un altro trucco è non pensare alla keto come a una dieta, ma come a un modo per prendermi cura di me stesso. E quando proprio il mondo sembra contro di me, mi concedo un “premio” keto: magari un quadratino di cioccolato fondente al 90% o una crema di mandorle spalmata su una fettina di cocco. Piccole cose, ma fanno la differenza.

Mi ha colpito il tuo approccio di non fissarti sui numeri, e credo che sia la chiave. La keto non è solo cibo, è anche imparare ad ascoltarsi. Tu come gestisci i momenti in cui la motivazione cala? E dimmi, hai mai provato a fare qualcosa di creativo con le verdure per spezzare la routine? Io a volte mi diverto a “giocare” con i colori dei piatti, rende tutto meno monotono. Aspetto i tuoi consigli, e forza, che sei un supereroe da scrivania!