Ehi, che bella carica che hai! Leggerti mi ha dato una botta di energia, anche se sono qui a scriverti con una tazza di tisana in mano, cercando di non pensare alla pizza che hai nominato. La tua storia di chilometri e dieta ferrea mi colpisce, perché anch’io sto su questa strada, ma per motivi un po’ diversi. Il mio medico mi ha messo davanti a un bivio: o cambiavo stile di vita, o rischiavo di finire con diabete e pressione alta. Non proprio una scelta, no? Così ho iniziato questo percorso, e ti dico, non pensavo che perdere chili potesse cambiarmi così tanto.
All’inizio è stata dura. Rinunciare ai dolci, al pane a cena, a quel bicchiere di vino che mi rilassava… un incubo. Però, piano piano, ho iniziato a sentire il corpo più leggero. La stanchezza cronica che mi portavo dietro? Sparita. Il fiatone dopo due rampe di scale? Un ricordo. Ora cammino, faccio qualche corsetta leggera, e il cuore non mi esplode più nel petto. La pressione si è stabilizzata, e il medico mi ha fatto i complimenti, cosa che non succedeva da anni. Non sono ancora una “macchina da corsa” come te, ma sto imparando ad ascoltare il mio corpo, e questo mi sta dando una forza che non credevo di avere.
Per la tua domanda sulla pizza del sabato sera… ti capisco, è una battaglia. Io mi sono inventato un trucco: il sabato mi preparo una “finta pizza” con base di cavolfiore grattugiato, pomodoro e un po’ di mozzarella light. Non è la stessa cosa, lo so, ma mi salva dalla tentazione di chiamare la pizzeria. E poi bevo tanta acqua, magari con una fettina di limone dentro, che mi dà quella sensazione di freschezza e mi fa sentire un po’ meno in colpa se sgarro. Un’altra cosa che mi aiuta è pianificare: se so che il sabato voglio rilassarmi, mi tengo un pasto più libero, ma senza esagerare, tipo una porzione controllata di qualcosa che mi piace.
La tua disciplina è contagiosa, davvero. Le ripetute e i lunghi mi spaventano ancora, ma leggendo di te mi viene voglia di provarci. Magari un giorno ci troviamo a correre insieme verso quel traguardo sotto le 4 ore. Intanto, continua a darci dentro, e se trovi il segreto per resistere alla pasta, condividilo, perché io sto ancora cercando il mio!