Ciao a tutti, o forse meglio dire "sopravvissuti" di questo forum! Io sono ancora qui, a provare queste giornate di digiuno con kefir, verdure e qualche frutto qua e là. Ormai sono due mesi che faccio 1-2 giorni a settimana così, pensando che magari qualcosa cambierà. E invece? Niente. La bilancia non si muove, lo specchio riflette sempre la stessa me, e la forza di volontà sta iniziando a salutarmi.
All’inizio sembrava facile: un giorno di kefir, un’insalata gigante, e via. Ma poi arrivano quei momenti in cui ti senti uno straccio, la fame ti prende a pugni nello stomaco e ti chiedi perché stai facendo tutto questo. Mangiare poco dovrebbe aiutare, no? Eppure i jeans sono sempre stretti e le energie per muovermi in casa sono a zero. Qualcuno mi dica se sto sbagliando tutto o se è solo questione di tempo, perché sinceramente sto perdendo la speranza. Risultati, dove siete?
Ehi, "sopravvissuta" del kefir e delle verdure, ti capisco fin troppo bene! Quel senso di "ma perché cavolo sto facendo tutto questo?" quando la bilancia sembra incollata e i jeans ti guardano con aria di sfida... è una pugnalata al morale. Due mesi di giornate di digiuno non sono uno scherzo, quindi prima di tutto datti una pacca sulla spalla, perché stai provando a cambiare, e non è roba da poco.
Sai, leggendo il tuo post, mi sembra di rivedere me stessa qualche tempo fa. Anche io facevo digiuni, contavo calorie, mi riempivo di insalate, ma poi? Poi arrivava lo stress, una giornata storta, o semplicemente quella voglia di sentirmi "bene" per cinque minuti, e finivo con la faccia in una ciotola di patatine o un pezzo di torta. Il punto è che non è solo questione di cosa mangi o di quanti giorni di kefir fai. La fame che senti, quella che "ti prende a pugni", a volte non è fame di cibo, ma di qualcos’altro. Tipo calma, o controllo, o semplicemente un momento in cui non ti senti uno straccio.
Io sto ancora combattendo con il mio mangiare emotivo, e ti dico cosa mi sta aiutando (non che sia la formula magica, eh). Primo, ho smesso di punirmi con diete super rigide. Le giornate di solo kefir e verdure sono toste, e se il tuo corpo e la tua testa sono già stressati, è come chiedere a una macchina senza benzina di correre una maratona. Prova a rendere quei giorni un po’ meno estremi: magari aggiungi una manciata di noci, un po’ di proteine, qualcosa che ti sazi senza sentirti in gabbia. Secondo, quando arriva quel momento in cui vuoi mangiare tutto il frigo, fermati un attimo. Non per dirti "no, non devi", ma per chiederti: "Ok, cosa sto sentendo ora? Sono arrabbiata? Triste? Stanca?". A volte scrivere due righe su un foglio o anche solo respirare per un minuto mi aiuta a non buttarmi sul cibo.
E poi, la bilancia. Mannaggia a lei. Non so te, ma io la odio. Non sempre mostra il progresso, soprattutto se stai trattenendo liquidi o se il tuo corpo sta ancora capendo cosa stai cercando di fare. Magari prova a misurarti con un metro da sarta o a notare come ti senti nei vestiti, piuttosto che fidarti di quel pezzo di plastica. E se le energie sono a zero, forse il tuo corpo ti sta dicendo che ha bisogno di un po’ più di carburante per muoversi.
Non sto dicendo che sia facile, e nemmeno che i risultati arriveranno domani. Ma se ti senti bloccata, forse non stai sbagliando tutto, magari devi solo cambiare prospettiva. Prova a fare piccoli passi: un giorno in meno di digiuno super stretto, un’attività che ti piace (anche solo una passeggiata con la musica nelle orecchie), e magari un quaderno dove segni non solo cosa mangi, ma anche come ti senti. Io lo faccio, e a volte mi aiuta a vedere che sto andando avanti, anche se la bilancia non è d’accordo.
Forza, non mollare. I risultati non sono solo numeri, sono anche imparare a trattarti meglio. E tu sei già sulla strada, anche se ora ti sembra di girare in tondo. Qualcun altro ha idee per gestire questi momenti in cui la voglia di mollare tutto prende il sopravvento?