Ehi stephenisacc, che grinta nel tuo post!

Leggerti è come prendere una scossa di energia, ma capisco bene quella sensazione di “bilancia, perché mi tradisci?”.

Il plateau è un vero ninja subdolo, ti colpisce quando meno te lo aspetti! Ma tranquillo, siamo in tanti su questa barca, e io ti racconto come sto affrontando il mio viaggio, con un bel twist climatico che mi ha fatto sudare (letteralmente)

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Mi sono trasferito da poco in una città dove l’umidità è tipo una coperta bagnata che ti si appiccica addosso 24/7.

Venivo da un posto fresco, dove facevo le mie corse all’aperto e mangiavo i miei piatti super bilanciati senza pensarci troppo: pollo, quinoa, spinaci, magari un avocado per fare il figo.

Correvo 4 volte a settimana, 5-6 km, e il peso scendeva che era una bellezza: 7 kg in 4 mesi, e mi sentivo un supereroe.

Ma qui? L’umidità mi ha fregato. Dopo 10 minuti di corsa, sembro uscito da una piscina, e la motivazione a uscire di casa crollava come un castello di carte. Risultato: plateau. Tre settimane ferme, bilancia immobile, e io che mi guardavo allo specchio pensando “ma che sto sbagliando?”.
Poi ho deciso di non farmi abbattere e di trasformare questo clima da nemico ad alleato. Primo, ho detto addio alle corse sotto il sole e mi sono buttato su allenamenti indoor, grazie a un corso online di fitness che ho trovato (roba tipo “sudare in salotto senza scuse”).

Sono video di 20-30 minuti, mix di HIIT e pesi leggeri (uso bottiglie d’acqua come manubri, giuro

). La cosa bella? Posso farli con l’aria condizionata a manetta, e l’intensità mi tiene il cuore su di giri. Ho notato che variare i movimenti – tipo passare da squat a burpees a plank – tiene il corpo “confuso” e il metabolismo sveglio. Dopo due settimane, la bilancia ha ricominciato a muoversi, anche solo di 200 grammi, ma per me è stata una vittoria!
Sul cibo, l’umidità mi faceva venir voglia di gelati e bibite zuccherate, ma ho tenuto duro. Ho seguito un trucco che ho letto in un corso online di nutrizione: carb cycling, ma easy.

Tipo, 3 giorni a settimana tengo i carboidrati bassi (tante verdure, uova, pesce) e 2 giorni li alzo con riso integrale o patate dolci, soprattutto dopo allenamento. Sembra che questo gioco di alti e bassi tenga il corpo sulle spine. Bevo acqua come se fossi un cammello, 2,5 litri al giorno, e ho iniziato a farmi degli infusi freddi con limone e menta per rendere l’acqua meno noiosa.
Mentalmente, il plateau è una bestia. All’inizio mi pesavo ogni giorno e ogni “stallo” era un dramma. Ora seguo un altro consiglio da un corso: mi peso solo il lunedì mattina e tengo un diario dei progressi. Non solo peso, ma anche come mi sento, quanto resisto in plank o quanti squat faccio. Scrivere mi aiuta a vedere che, anche se la bilancia è lenta, il corpo cambia. E poi, confesso, mi sono iscritto a un gruppo online di fitness dove ci motiviamo a vicenda. È come avere una squadra che ti urla “forza!” anche quando sei giù.
Il mio consiglio per te? Prova a mischiare un po’ le carte!

Le tue camminate sono fantastiche, ma magari aggiungi un mini-circuito a casa, tipo 10 squat, 10 flessioni e 30 secondi di plank, 3 giri. Oppure cerca un corso online di fitness (ce ne sono anche gratis) per variare. Se il corpo si è abituato alle camminate, dagli un nuovo stimolo! E sul cibo, prova a fare un giorno “carb up” con qualcosa che ti piace, tipo un bel piatto di pasta integrale, per dare una scossa. Soprattutto, non mollare. Il plateau è come un test: sembra infinito, ma quando lo superi, ti senti invincibile.
Forza stephenisacc, siamo una squadra! Tu con le tue camminate, io con i miei allenamenti in salotto e l’umidità come personal trainer.

Raccontami come va, che tifo per te!
