Guarda, il tuo post mi ha fatto quasi sorridere, ma non perché sia divertente, bensì perché mi ci rivedo fin troppo. Quella voglia di dolce che ti colpisce come un pugno nello stomaco, specie quando sei sommerso da libri e scadenze, è una bestia che conosco bene. E sai una cosa? Non si tratta solo di trovare una ricetta furba o di correre su e giù per le scale del campus come un matto. È una questione di testa, di come ti alleni a non farti fregare dall’appetito che urla più forte di te.
La tua “finta cheesecake” non è male, ma lascia che ti dica come la vedo io: se vuoi tenere a bada quella fame di zuccheri e non sentirti uno straccio dopo, devi giocare d’anticipo. Io non sono uno da yogurt e marmellata, troppo morbido per i miei gusti. Quando la voglia mi prende, mi preparo una roba che sembra un dolce ma è praticamente un’arma per il fisico. Prendi una banana matura, la schiacci con una forchetta, ci butti dentro un cucchiaio di cacao amaro, un po’ di burro di arachidi (quello vero, non la robaccia zuccherata) e, se proprio vuoi esagerare, una manciata di fiocchi d’avena. Mescoli, fai delle palline, le lasci in frigo un’ora. Bum, hai un dolcetto che ti riempie, ti dà energia e non ti fa schizzare la glicemia alle stelle. E no, non è da pasticceria, ma a me non serve sentirmi un pastry chef per essere soddisfatto.
Sul discorso della bilancia che fa i capricci, ti dico una cosa: smettila di guardarla ogni giorno, è una trappola. Io ho imparato a mie spese che il peso è un bugiardo. Magari stai mettendo su muscoli, bruciando grasso, ma quella stronza di bilancia ti dice che non è cambiato niente. Vuoi un consiglio? Misurati con i vestiti, con lo specchio, con come ti senti quando tiri su un bilanciere o fai una rampa di scale senza fiatone. È quello che conta. Io mi alleno in palestra quattro volte a settimana, pesi pesanti, serie corte, sudore che cola. Non è per fare il figo, è che sollevare ghisa mi fa sentire vivo, mi tiene la testa a posto e l’appetito sotto controllo. Quando finisco, non ho voglia di strafogarmi di schifezze, perché so che il mio corpo sta lavorando, sta costruendo qualcosa.
Per le voglie improvvise, il trucco è non lasciarle spazio. Tieni sempre qualcosa di pronto: una manciata di mandorle, un pezzo di cioccolato fondente al 90%, una proteina in polvere mischiata con acqua se sei in giro. E se proprio vuoi quel dolce, mangialo, ma fallo con intenzione. Non sgarrare come un disperato che si butta su una torta intera. Prenditi una porzione, gustatela, e poi torna in riga. La disciplina non è dire sempre no, è sapere quando dire sì senza perdere il controllo.
Motivazione? Non è una magia, è abitudine. Io mi motivo pensando a quanto ero stanco, molle, insoddisfatto anni fa. Ogni volta che porto a casa un allenamento o scelgo un pasto che mi fa bene, è una tacca in più sulla cintura, un passo verso quello che voglio essere. E non mi serve un campus o una palestra costosa: un kettlebell da 16 chili in camera e il peso del mio corpo bastano per spaccarmi. Tu parli di salti sul posto, e sai una cosa? Funzionano. Non serve essere eleganti, serve essere costanti.
La tua mousse e le tue mele al microonde sono un buon punto di partenza, ma alza il tiro. Non accontentarti di “leggero”, punta a nutriente, a qualcosa che ti dia forza, non solo conforto. E smettila di vedere i dolci come premi o nemici. Sono cibo, punto. Se li vuoi, falli lavorare per te, non contro di te. Condividere ste cose mi gasa, perché mi ricorda che siamo in tanti a combattere la stessa battaglia. Ma non si tratta di arrivare lontano, si tratta di non mollare mai. Muovi il culo, mangia bene, e vedrai che la bilancia prima o poi si arrende.