Dolci amici, vi racconto come il digiuno intermittente mi ha cambiato la vita (e qualche ricetta sana!)

andrew80

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, sapete qual è stata la svolta per me? Il digiuno intermittente. Non sto scherzando, mi ha davvero cambiato la vita, e oggi voglio raccontarvi com’è andata, sperando che possa essere utile anche a voi. Pesavo più di quanto mi piacesse ammettere, mi sentivo sempre stanca e, onestamente, non mi piaceva guardarmi allo specchio. Poi ho scoperto il 16/8, e da lì è iniziato tutto.
All’inizio non ci credevo troppo. Pensavo fosse una di quelle cose che funzionano solo per gli altri, ma ho deciso di provarci. La regola è semplice: 16 ore senza mangiare, 8 ore in cui puoi farlo. Io di solito salto la colazione, perché per me è più facile così, e mangio dalle 12 alle 20. Non è stato amore a prima vista, lo ammetto. I primi giorni avevo fame, mi sentivo un po’ persa senza il mio caffèlatte mattutino, ma ho resistito. E sapete una cosa? Dopo una settimana il corpo si abitua, e quella fame sparisce.
La chiave per me è stata organizzarmi. Non puoi buttarti nel digiuno e poi abbuffarti di schifezze nella finestra alimentare, altrimenti non funziona. Io mi preparo sempre qualcosa di sano, tipo un’insalata con pollo grigliato o una bowl di quinoa con verdure. E visto che siamo in un thread di ricette, vi lascio un’idea che adoro: prendo una mela, la taglio a fettine sottili, ci spalmo sopra un po’ di burro di mandorle e una spolverata di cannella. È dolce, semplice e mi tiene sazia senza sensi di colpa.
Ci sono errori che ho fatto e che vi consiglio di evitare. Non bevete abbastanza acqua? Male, malissimo. Durante le 16 ore, l’acqua è la vostra migliore amica, vi salva da quella sensazione di vuoto. Un altro sbaglio che facevo era pensare di dover mangiare poco nelle 8 ore. No, dovete nutrirvi bene, altrimenti finite per sentirvi deboli. E poi, non fate come me all’inizio: evitavo i carboidrati per paura di “rovinare tutto”. Invece un po’ di riso integrale o patate dolci mi hanno dato l’energia che mi serviva.
Adesso sono più leggera, non solo di peso, ma proprio dentro. Ho perso chili, sì, ma ho guadagnato anche fiducia. Il digiuno intermittente non è una magia, è uno stile che si adatta a te. Magari non tutti amano saltare la colazione, e va bene così: potete spostare la finestra, tipo mangiare dalle 10 alle 18. L’importante è ascoltare il vostro corpo e non strafare. Se un giorno vi sentite stanchi, prendetevi una pausa, non è una gara.
Insomma, dolci amici, per me è stato un viaggio. Non vi dico che sia facile subito, ma con pazienza diventa naturale. E poi, vuoi mettere la soddisfazione di guardarti e pensare: “Ce l’ho fatta”? Provateci, e se vi va, fatemi sapere com’è andata. Io sono qui, pronta a darvi una mano con qualche trucco o una ricetta sana per rendere tutto più gustoso.
 
Ragazzi, sapete qual è stata la svolta per me? Il digiuno intermittente. Non sto scherzando, mi ha davvero cambiato la vita, e oggi voglio raccontarvi com’è andata, sperando che possa essere utile anche a voi. Pesavo più di quanto mi piacesse ammettere, mi sentivo sempre stanca e, onestamente, non mi piaceva guardarmi allo specchio. Poi ho scoperto il 16/8, e da lì è iniziato tutto.
All’inizio non ci credevo troppo. Pensavo fosse una di quelle cose che funzionano solo per gli altri, ma ho deciso di provarci. La regola è semplice: 16 ore senza mangiare, 8 ore in cui puoi farlo. Io di solito salto la colazione, perché per me è più facile così, e mangio dalle 12 alle 20. Non è stato amore a prima vista, lo ammetto. I primi giorni avevo fame, mi sentivo un po’ persa senza il mio caffèlatte mattutino, ma ho resistito. E sapete una cosa? Dopo una settimana il corpo si abitua, e quella fame sparisce.
La chiave per me è stata organizzarmi. Non puoi buttarti nel digiuno e poi abbuffarti di schifezze nella finestra alimentare, altrimenti non funziona. Io mi preparo sempre qualcosa di sano, tipo un’insalata con pollo grigliato o una bowl di quinoa con verdure. E visto che siamo in un thread di ricette, vi lascio un’idea che adoro: prendo una mela, la taglio a fettine sottili, ci spalmo sopra un po’ di burro di mandorle e una spolverata di cannella. È dolce, semplice e mi tiene sazia senza sensi di colpa.
Ci sono errori che ho fatto e che vi consiglio di evitare. Non bevete abbastanza acqua? Male, malissimo. Durante le 16 ore, l’acqua è la vostra migliore amica, vi salva da quella sensazione di vuoto. Un altro sbaglio che facevo era pensare di dover mangiare poco nelle 8 ore. No, dovete nutrirvi bene, altrimenti finite per sentirvi deboli. E poi, non fate come me all’inizio: evitavo i carboidrati per paura di “rovinare tutto”. Invece un po’ di riso integrale o patate dolci mi hanno dato l’energia che mi serviva.
Adesso sono più leggera, non solo di peso, ma proprio dentro. Ho perso chili, sì, ma ho guadagnato anche fiducia. Il digiuno intermittente non è una magia, è uno stile che si adatta a te. Magari non tutti amano saltare la colazione, e va bene così: potete spostare la finestra, tipo mangiare dalle 10 alle 18. L’importante è ascoltare il vostro corpo e non strafare. Se un giorno vi sentite stanchi, prendetevi una pausa, non è una gara.
Insomma, dolci amici, per me è stato un viaggio. Non vi dico che sia facile subito, ma con pazienza diventa naturale. E poi, vuoi mettere la soddisfazione di guardarti e pensare: “Ce l’ho fatta”? Provateci, e se vi va, fatemi sapere com’è andata. Io sono qui, pronta a darvi una mano con qualche trucco o una ricetta sana per rendere tutto più gustoso.
Ehi, ragazzi, che bella storia la tua! Mi ci rivedo un sacco, soprattutto in quel “non mi piaceva guardarmi allo specchio”. Il digiuno intermittente è una bomba, vero? Io invece ti dico: il mio segreto per farlo funzionare è stato il mio cane, Teo! 🐶 Senza di lui, giuro, non so se avrei avuto la costanza di muovermi abbastanza per sentirmi così bene.

Allora, ti racconto com’è andata da me. Anche io faccio il 16/8, più o meno come te, mangio dalle 12 alle 20. All’inizio pure io avevo fame, tipo che guardavo il frigo con occhi da cucciolo abbandonato 😂, ma poi ho capito che tenere il corpo attivo mi aiutava un casino. E chi meglio di Teo per farmi alzare dal divano? Lui non capisce mica il concetto di “oggi sono stanca”, vuole la sua passeggiata e via! Ogni giorno, pioggia o sole, usciamo per almeno 40 minuti. Camminiamo svelti, a volte corricchiamo pure, e ti giuro che torno a casa con una fame sana, di quella che ti fa venir voglia di un piatto buono e nutriente, non di schifezze.

La tua mela con burro di mandorle e cannella? La provo sicuro, sembra una coccola perfetta per la mia finestra alimentare! Io invece ti butto lì una cosa che faccio spesso: dopo la passeggiata, mi preparo due fette di pane integrale con avocado e un uovo strapazzato. Semplice, veloce e mi dà energia per affrontare il pomeriggio. Teo ovviamente sta lì a fissarmi con la faccia da “dammi un pezzo”, ma resisto 😅.

Sono d’accordo con te sull’acqua, è fondamentale! Io me la porto dietro anche quando esco col cane, così sto idratata e non mi viene quella sensazione di buco nello stomaco. E pure sui carboidrati ti do ragione: all’inizio li evitavo come la peste, ma poi ho visto che con un po’ di patate dolci o riso integrale sto molto meglio, mi sento meno molle. Sarà che col movimento il corpo li usa bene, no? Tipo che equilibra tutto dentro, senza sbalzi strani.

Il mio Teo è un motivatore pazzesco, giuro. Non è solo questione di peso, che comunque ho perso (yay! 🎉), ma proprio di come mi sento. Più leggera, più attiva, e pure più felice. Quelle passeggiate non sono solo esercizio, sono il mio momento per staccare la testa e respirare. E poi, vuoi mettere la soddisfazione di vedere lui che scodinzola e io che mi dico “ehi, sto facendo qualcosa di buono per entrambi”? È un win-win!

Non so se hai animali, ma ti consiglio di provarci, anche solo uscendo a camminare con un’amica o da sola immaginando di avere un Teo che ti tira col guinzaglio 😂. Muoversi aiuta il digiuno a funzionare meglio, te lo assicuro. E se un giorno salta tutto? Pace, si riparte il giorno dopo, come dici tu, non è una gara. Dai, fammi sapere se provi a coinvolgere un peloso nella tua routine, o anche solo se la mela con la cannella ti piace! Io e Teo siamo qui a fare il tifo per te! 🐾💪
 
Ragazzi, sapete qual è stata la svolta per me? Il digiuno intermittente. Non sto scherzando, mi ha davvero cambiato la vita, e oggi voglio raccontarvi com’è andata, sperando che possa essere utile anche a voi. Pesavo più di quanto mi piacesse ammettere, mi sentivo sempre stanca e, onestamente, non mi piaceva guardarmi allo specchio. Poi ho scoperto il 16/8, e da lì è iniziato tutto.
All’inizio non ci credevo troppo. Pensavo fosse una di quelle cose che funzionano solo per gli altri, ma ho deciso di provarci. La regola è semplice: 16 ore senza mangiare, 8 ore in cui puoi farlo. Io di solito salto la colazione, perché per me è più facile così, e mangio dalle 12 alle 20. Non è stato amore a prima vista, lo ammetto. I primi giorni avevo fame, mi sentivo un po’ persa senza il mio caffèlatte mattutino, ma ho resistito. E sapete una cosa? Dopo una settimana il corpo si abitua, e quella fame sparisce.
La chiave per me è stata organizzarmi. Non puoi buttarti nel digiuno e poi abbuffarti di schifezze nella finestra alimentare, altrimenti non funziona. Io mi preparo sempre qualcosa di sano, tipo un’insalata con pollo grigliato o una bowl di quinoa con verdure. E visto che siamo in un thread di ricette, vi lascio un’idea che adoro: prendo una mela, la taglio a fettine sottili, ci spalmo sopra un po’ di burro di mandorle e una spolverata di cannella. È dolce, semplice e mi tiene sazia senza sensi di colpa.
Ci sono errori che ho fatto e che vi consiglio di evitare. Non bevete abbastanza acqua? Male, malissimo. Durante le 16 ore, l’acqua è la vostra migliore amica, vi salva da quella sensazione di vuoto. Un altro sbaglio che facevo era pensare di dover mangiare poco nelle 8 ore. No, dovete nutrirvi bene, altrimenti finite per sentirvi deboli. E poi, non fate come me all’inizio: evitavo i carboidrati per paura di “rovinare tutto”. Invece un po’ di riso integrale o patate dolci mi hanno dato l’energia che mi serviva.
Adesso sono più leggera, non solo di peso, ma proprio dentro. Ho perso chili, sì, ma ho guadagnato anche fiducia. Il digiuno intermittente non è una magia, è uno stile che si adatta a te. Magari non tutti amano saltare la colazione, e va bene così: potete spostare la finestra, tipo mangiare dalle 10 alle 18. L’importante è ascoltare il vostro corpo e non strafare. Se un giorno vi sentite stanchi, prendetevi una pausa, non è una gara.
Insomma, dolci amici, per me è stato un viaggio. Non vi dico che sia facile subito, ma con pazienza diventa naturale. E poi, vuoi mettere la soddisfazione di guardarti e pensare: “Ce l’ho fatta”? Provateci, e se vi va, fatemi sapere com’è andata. Io sono qui, pronta a darvi una mano con qualche trucco o una ricetta sana per rendere tutto più gustoso.
Ciao a tutti, che bella energia in questo thread! La tua storia sul digiuno intermittente è davvero ispirante, e mi ha fatto venir voglia di condividere il mio percorso con il metodo Montignac, che per me è stato una svolta, soprattutto pensando a tenere sotto controllo la glicemia e sentirmi bene senza rinunciare al gusto.

Anche io, come te, all’inizio ero scettica. Pensavo che selezionare i carboidrati in base al loro indice glicemico fosse complicato, ma poi ho capito che è più semplice di quanto sembri. L’idea è scegliere i “carboidrati buoni”, quelli che non fanno schizzare la glicemia, come i legumi, la pasta integrale o il riso basmati, ed evitare i “cattivi”, tipo pane bianco o dolci zuccherati. Questo approccio mi ha aiutato a perdere peso in modo stabile, senza sentirmi mai affamata o priva di energie. Rispetto al classico conteggio delle calorie, che mi faceva impazzire con la bilancia e i calcoli, Montignac è più un modo di vivere: mangi bene, ti godi il cibo e il corpo ringrazia.

Un esempio pratico? La mia giornata tipo prevede una colazione con yogurt greco, frutta fresca a basso indice glicemico come le mele o le pere, e magari qualche noce. A pranzo, una bella porzione di lenticchie con verdure grigliate e un filo d’olio extravergine. Per cena, magari del pesce con quinoa o una fetta di pane integrale. E, visto che qui si parla di ricette, ti lascio una delle mie preferite: zucchine ripiene di tonno, cipolla e un po’ di pangrattato integrale, cotte al forno. Saziano, sono leggere e perfette per chi vuole qualcosa di sfizioso ma sano.

Un consiglio che do sempre: non demonizzate i carboidrati, ma sceglieteli con cura. All’inizio anch’io li evitavo, proprio come dicevi tu, ma poi ho capito che un piatto di ceci o una patata dolce non solo non rovina i progressi, ma dà la carica giusta. E poi, bere tanta acqua è fondamentale, sono d’accordissimo con te! Aggiungo anche di fare attenzione alle combinazioni: meglio non mischiare carboidrati ad alto indice glicemico con grassi nello stesso pasto, perché può rallentare i risultati.

Rispetto al digiuno intermittente, che ammiro tantissimo, Montignac mi dà quella libertà di non dover cronometrare le ore, ma di concentrarmi sulla qualità di quello che mangio. Però il tuo entusiasmo per il 16/8 mi sta facendo pensare di provare a integrarlo, magari in qualche giornata! Grazie per aver condiviso la tua esperienza, è bello vedere come ognuno trova il suo equilibrio. Se qualcuno vuole, posso passare una tabella con gli alimenti divisi per indice glicemico, è super utile per iniziare. Continuate così, siete fantastici!
 
Ciao a tutti, che bella energia in questo thread! La tua storia sul digiuno intermittente è davvero ispirante, e mi ha fatto venir voglia di condividere il mio percorso con il metodo Montignac, che per me è stato una svolta, soprattutto pensando a tenere sotto controllo la glicemia e sentirmi bene senza rinunciare al gusto.

Anche io, come te, all’inizio ero scettica. Pensavo che selezionare i carboidrati in base al loro indice glicemico fosse complicato, ma poi ho capito che è più semplice di quanto sembri. L’idea è scegliere i “carboidrati buoni”, quelli che non fanno schizzare la glicemia, come i legumi, la pasta integrale o il riso basmati, ed evitare i “cattivi”, tipo pane bianco o dolci zuccherati. Questo approccio mi ha aiutato a perdere peso in modo stabile, senza sentirmi mai affamata o priva di energie. Rispetto al classico conteggio delle calorie, che mi faceva impazzire con la bilancia e i calcoli, Montignac è più un modo di vivere: mangi bene, ti godi il cibo e il corpo ringrazia.

Un esempio pratico? La mia giornata tipo prevede una colazione con yogurt greco, frutta fresca a basso indice glicemico come le mele o le pere, e magari qualche noce. A pranzo, una bella porzione di lenticchie con verdure grigliate e un filo d’olio extravergine. Per cena, magari del pesce con quinoa o una fetta di pane integrale. E, visto che qui si parla di ricette, ti lascio una delle mie preferite: zucchine ripiene di tonno, cipolla e un po’ di pangrattato integrale, cotte al forno. Saziano, sono leggere e perfette per chi vuole qualcosa di sfizioso ma sano.

Un consiglio che do sempre: non demonizzate i carboidrati, ma sceglieteli con cura. All’inizio anch’io li evitavo, proprio come dicevi tu, ma poi ho capito che un piatto di ceci o una patata dolce non solo non rovina i progressi, ma dà la carica giusta. E poi, bere tanta acqua è fondamentale, sono d’accordissimo con te! Aggiungo anche di fare attenzione alle combinazioni: meglio non mischiare carboidrati ad alto indice glicemico con grassi nello stesso pasto, perché può rallentare i risultati.

Rispetto al digiuno intermittente, che ammiro tantissimo, Montignac mi dà quella libertà di non dover cronometrare le ore, ma di concentrarmi sulla qualità di quello che mangio. Però il tuo entusiasmo per il 16/8 mi sta facendo pensare di provare a integrarlo, magari in qualche giornata! Grazie per aver condiviso la tua esperienza, è bello vedere come ognuno trova il suo equilibrio. Se qualcuno vuole, posso passare una tabella con gli alimenti divisi per indice glicemico, è super utile per iniziare. Continuate così, siete fantastici!
Ehi, che bella condivisione in questo thread! 😊 La storia di Andrew sul digiuno intermittente e il racconto sul metodo Montignac mi hanno davvero colpita, e mi hanno fatto riflettere sul mio percorso, che è un po’ più lento ma costante. Voglio raccontarvi come sto affrontando la perdita di peso, con un focus su come gestire lo stress, che per me è stato un fattore chiave (e credo lo sia per tanti). 😅

Io sono una di quelle persone che perdono peso piano piano: questo mese ho fatto -1 kg, e anche se può sembrare poco, per me è una piccola vittoria. 🥳 Non è sempre facile, soprattutto perché lo stress della vita quotidiana – lavoro, casa, pensieri – mi ha spesso spinto a mangiare di più o a scegliere cibi poco sani. All’inizio pensavo che per dimagrire bastasse “mangiare meno e muoversi di più”, ma ho capito che se non tengo a bada lo stress, il mio corpo non risponde come vorrei.

Per me, la svolta è stata imparare a gestire meglio le emozioni e integrare abitudini che mi aiutano a stare calma. Non seguo un metodo rigido come il digiuno intermittente o Montignac (anche se ammiro chi ci riesce!), ma ho trovato un equilibrio con una routine che mi fa sentire bene. Per esempio, cerco di mangiare in modo consapevole: mi siedo, mastico lentamente e scelgo alimenti che mi nutrono davvero. Spesso opto per piatti semplici, come un’insalata di farro con pomodorini, rucola e feta, oppure una zuppa di verdure con un po’ di legumi. E visto che qui si parla di ricette, vi condivido una delle mie preferite per i momenti di stress: una tisana rilassante (camomilla, melissa e un pizzico di lavanda) con due quadratini di cioccolato fondente 85%. È il mio modo per coccolarmi senza sgarrare troppo. 😋

Un errore che facevo? Pensare che lo stress si potesse ignorare. Invece, ho notato che quando sono nervosa, il mio corpo trattiene tutto, anche se mangio poco. Così ho iniziato a fare yoga leggero (tipo 15 minuti al giorno, niente di estremo) e a camminare all’aria aperta. Non solo mi aiuta a bruciare qualche caloria, ma mi schiarisce la mente. Un altro trucco che mi ha salvato è pianificare i pasti: quando sono stressata, se non ho nulla di pronto, finisco per ordinare una pizza. 😅 Ora tengo sempre in frigo verdure già lavate o una porzione di hummus da abbinare a carote crude.

Rispetto al digiuno intermittente, Andrew, ti ammiro per la costanza! Io non so se riuscirei a saltare la colazione, perché è il mio momento sacro, ma il tuo consiglio sull’acqua lo condivido al 100%. Anche per me è fondamentale, soprattutto nei momenti in cui lo stress mi fa sentire “fame nervosa”. E sul metodo Montignac, mi ha incuriosito l’idea di scegliere i carboidrati giusti: magari proverò a integrare qualche piatto come le tue zucchine ripiene, che sembrano deliziose! 😍

Un consiglio che vorrei dare a chi, come me, va a rilento: non guardate solo la bilancia. Lo stress può rallentare i progressi, ma se vi sentite più energici o vedete un piccolo cambiamento nei vestiti, quello conta tantissimo. E poi, cercate di ritagliarvi 5 minuti al giorno per respirare profondamente o fare qualcosa che vi piace: per me è stato un game-changer. Non è una gara, e ogni chilo in meno è un passo verso una versione più felice di voi stessi. 💪

Grazie a tutti per l’ispirazione che condividete qui, mi dà la carica per non mollare. Se avete qualche trucco per gestire lo stress senza buttarmi sul cibo, sono tutta orecchie! 😊 Continuiamo a sostenerci, forza dolce squadra! 🌟
 
Ragazzi, sapete qual è stata la svolta per me? Il digiuno intermittente. Non sto scherzando, mi ha davvero cambiato la vita, e oggi voglio raccontarvi com’è andata, sperando che possa essere utile anche a voi. Pesavo più di quanto mi piacesse ammettere, mi sentivo sempre stanca e, onestamente, non mi piaceva guardarmi allo specchio. Poi ho scoperto il 16/8, e da lì è iniziato tutto.
All’inizio non ci credevo troppo. Pensavo fosse una di quelle cose che funzionano solo per gli altri, ma ho deciso di provarci. La regola è semplice: 16 ore senza mangiare, 8 ore in cui puoi farlo. Io di solito salto la colazione, perché per me è più facile così, e mangio dalle 12 alle 20. Non è stato amore a prima vista, lo ammetto. I primi giorni avevo fame, mi sentivo un po’ persa senza il mio caffèlatte mattutino, ma ho resistito. E sapete una cosa? Dopo una settimana il corpo si abitua, e quella fame sparisce.
La chiave per me è stata organizzarmi. Non puoi buttarti nel digiuno e poi abbuffarti di schifezze nella finestra alimentare, altrimenti non funziona. Io mi preparo sempre qualcosa di sano, tipo un’insalata con pollo grigliato o una bowl di quinoa con verdure. E visto che siamo in un thread di ricette, vi lascio un’idea che adoro: prendo una mela, la taglio a fettine sottili, ci spalmo sopra un po’ di burro di mandorle e una spolverata di cannella. È dolce, semplice e mi tiene sazia senza sensi di colpa.
Ci sono errori che ho fatto e che vi consiglio di evitare. Non bevete abbastanza acqua? Male, malissimo. Durante le 16 ore, l’acqua è la vostra migliore amica, vi salva da quella sensazione di vuoto. Un altro sbaglio che facevo era pensare di dover mangiare poco nelle 8 ore. No, dovete nutrirvi bene, altrimenti finite per sentirvi deboli. E poi, non fate come me all’inizio: evitavo i carboidrati per paura di “rovinare tutto”. Invece un po’ di riso integrale o patate dolci mi hanno dato l’energia che mi serviva.
Adesso sono più leggera, non solo di peso, ma proprio dentro. Ho perso chili, sì, ma ho guadagnato anche fiducia. Il digiuno intermittente non è una magia, è uno stile che si adatta a te. Magari non tutti amano saltare la colazione, e va bene così: potete spostare la finestra, tipo mangiare dalle 10 alle 18. L’importante è ascoltare il vostro corpo e non strafare. Se un giorno vi sentite stanchi, prendetevi una pausa, non è una gara.
Insomma, dolci amici, per me è stato un viaggio. Non vi dico che sia facile subito, ma con pazienza diventa naturale. E poi, vuoi mettere la soddisfazione di guardarti e pensare: “Ce l’ho fatta”? Provateci, e se vi va, fatemi sapere com’è andata. Io sono qui, pronta a darvi una mano con qualche trucco o una ricetta sana per rendere tutto più gustoso.
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