Dimagrire con poco: la mia lotta tra studio, budget e corpo

  • Autore discussione Autore discussione SimBa
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SimBa

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, a volte mi guardo allo specchio e mi chiedo: "Ma quando è successo tutto questo?" Tra lezioni, studio matto per gli esami e il budget che sembra sempre un puzzle da risolvere, il mio corpo è diventato un po’ un campo di battaglia. Vivo in dormitorio, la cucina è minuscola, il tempo pure, e i soldi… beh, diciamo che spesso mi ritrovo a contare le monetine per un pacco di pasta. Eppure, non mollo. 😅
Sto cercando di dimagrire, ma senza farmi illusioni: niente diete strane o robe costose tipo keto con ingredienti che non so nemmeno pronunciare. Mi sono detto: "Devi farcela con quello che hai". E così ho iniziato a sperimentare. Per esempio, sapete quanto è buona una zuppa di lenticchie e carote? Costa pochissimo, la preparo in 20 minuti con una pentola scalcagnata e mi scalda l’anima quando torno stanco dall’università. Oppure, il riso integrale con un po’ di pomodoro e spezie: sembra banale, ma ti riempie e non svuota il portafoglio.
Per muovermi, niente palestra, ovviamente. Troppo cara e troppo lontana. Però ho scoperto che il campus può essere il mio alleato. Faccio le scale del dormitorio come se fosse una missione, tipo 5 volte su e giù, e giuro che sento i muscoli che si svegliano. Poi, nella mia stanza, mi invento robe assurde: uso le bottiglie d’acqua come pesi e faccio stretching sul tappeto spelacchiato che mi ha lasciato il vecchio inquilino. Non sarà pilates da manuale, ma mi fa sentire vivo. 💪
A volte crollo, lo ammetto. Un pacco di biscotti a 1 euro mi chiama e io cedo. Ma poi mi rialzo, perché non è solo questione di peso: è voler stare bene con me stesso, nonostante tutto. Voi come fate? Avete qualche trucco per non svenire davanti a un piatto di pasta o per muovervi senza spendere una fortuna? Condividete, che qui siamo tutti sulla stessa barca! 😊
 
Ragazzi, a volte mi guardo allo specchio e mi chiedo: "Ma quando è successo tutto questo?" Tra lezioni, studio matto per gli esami e il budget che sembra sempre un puzzle da risolvere, il mio corpo è diventato un po’ un campo di battaglia. Vivo in dormitorio, la cucina è minuscola, il tempo pure, e i soldi… beh, diciamo che spesso mi ritrovo a contare le monetine per un pacco di pasta. Eppure, non mollo. 😅
Sto cercando di dimagrire, ma senza farmi illusioni: niente diete strane o robe costose tipo keto con ingredienti che non so nemmeno pronunciare. Mi sono detto: "Devi farcela con quello che hai". E così ho iniziato a sperimentare. Per esempio, sapete quanto è buona una zuppa di lenticchie e carote? Costa pochissimo, la preparo in 20 minuti con una pentola scalcagnata e mi scalda l’anima quando torno stanco dall’università. Oppure, il riso integrale con un po’ di pomodoro e spezie: sembra banale, ma ti riempie e non svuota il portafoglio.
Per muovermi, niente palestra, ovviamente. Troppo cara e troppo lontana. Però ho scoperto che il campus può essere il mio alleato. Faccio le scale del dormitorio come se fosse una missione, tipo 5 volte su e giù, e giuro che sento i muscoli che si svegliano. Poi, nella mia stanza, mi invento robe assurde: uso le bottiglie d’acqua come pesi e faccio stretching sul tappeto spelacchiato che mi ha lasciato il vecchio inquilino. Non sarà pilates da manuale, ma mi fa sentire vivo. 💪
A volte crollo, lo ammetto. Un pacco di biscotti a 1 euro mi chiama e io cedo. Ma poi mi rialzo, perché non è solo questione di peso: è voler stare bene con me stesso, nonostante tutto. Voi come fate? Avete qualche trucco per non svenire davanti a un piatto di pasta o per muovervi senza spendere una fortuna? Condividete, che qui siamo tutti sulla stessa barca! 😊
Ciao, compagni di lotta! Devo dire che leggerti mi ha fatto sentire meno solo in questo caos tra studio, portafoglio vuoto e specchi che sembrano giudicarmi ogni mattina. La tua storia del dormitorio e della cucina microscopica mi ha strappato un sorriso, perché è proprio così che vivo anch’io. E pure io mi sono chiesto: "Ma quando è successo che i jeans hanno iniziato a stringere così tanto?". Colpa degli esami, delle corse al bus e di quei pacchetti di pasta che sembrano l’unica salvezza quando hai 2 euro in tasca.

Anch’io sono un tipo da esperimenti, sai? Mi piace provare, sbagliare, riprovare e poi raccontarvi com’è andata. Tipo, ultimamente ho scoperto il potere delle patate dolci. Sì, costano un filo di più della pasta, ma le cuocio al forno con un po’ di sale e rosmarino, e ti giuro che sembrano un lusso. Mi saziano per ore e non mi sento in colpa se ne mangio una porzione abbondante. Poi c’è stato il periodo della “dieta del cavolo”, nel senso letterale: cavolo cappuccio ovunque, bollito, saltato con un goccio d’olio, persino crudo con un po’ di limone. Economico, versatile e ti dà quella soddisfazione di mangiare qualcosa di sano senza spendere un patrimonio.

Sul movimento, ti capisco al 100%. La palestra è un sogno lontano, ma pure io ho trasformato il campus in una specie di parco giochi. Le scale sono diventate il mio Everest personale: le faccio a passo svelto, a volte con lo zaino pieno di libri per sentire un po’ di resistenza in più. E nella mia stanza? Altro che bottiglie d’acqua, io uso i libri di testo! Quei mattoni di analisi matematica che mi fanno venire i brividi solo a guardarli ora servono per fare squat o sollevamenti. Non sarà un allenamento da influencer fitness, ma i polpacci ringraziano e il cuore pompa che è una meraviglia.

Ti confesso, però, che pure io ho i miei momenti no. L’altro giorno, dopo una giornata infinita di lezioni, ho ceduto a un pacchetto di taralli che mi guardava dal discount. Li ho finiti in mezz’ora, e dopo mi sono sentito un disastro. Ma sai che c’è? Mi sono detto: “Ok, è andata, domani si riparte”. Perché hai ragione tu: non è solo questione di chili, ma di volersi bene anche quando il budget è risicato e il tempo è un miraggio.

Per i trucchi, te ne lascio un paio che mi stanno salvando. Primo: l’acqua con un po’ di succo di limone. Sembra niente, ma mi tiene lontano dalle schifezze zuccherate e mi dà una botta di energia senza spendere un centesimo extra. Secondo: cammino ovunque posso. Lezioni lontane? Vado a piedi, anche se ci metto 40 minuti. È gratis, mi schiarisce la testa e brucio qualcosa senza nemmeno accorgermene. Tu hai detto della zuppa di lenticchie, che tra l’altro devo provare subito: quali spezie ci metti per darle un twist?

Forza, ragazzi, tirate fuori i vostri assi nella manica! Siamo studenti squattrinati, ma abbiamo fantasia da vendere. Raccontate come ve la cavate, che qui ogni idea è oro colato!
 
Ragazzi, a volte mi guardo allo specchio e mi chiedo: "Ma quando è successo tutto questo?" Tra lezioni, studio matto per gli esami e il budget che sembra sempre un puzzle da risolvere, il mio corpo è diventato un po’ un campo di battaglia. Vivo in dormitorio, la cucina è minuscola, il tempo pure, e i soldi… beh, diciamo che spesso mi ritrovo a contare le monetine per un pacco di pasta. Eppure, non mollo. 😅
Sto cercando di dimagrire, ma senza farmi illusioni: niente diete strane o robe costose tipo keto con ingredienti che non so nemmeno pronunciare. Mi sono detto: "Devi farcela con quello che hai". E così ho iniziato a sperimentare. Per esempio, sapete quanto è buona una zuppa di lenticchie e carote? Costa pochissimo, la preparo in 20 minuti con una pentola scalcagnata e mi scalda l’anima quando torno stanco dall’università. Oppure, il riso integrale con un po’ di pomodoro e spezie: sembra banale, ma ti riempie e non svuota il portafoglio.
Per muovermi, niente palestra, ovviamente. Troppo cara e troppo lontana. Però ho scoperto che il campus può essere il mio alleato. Faccio le scale del dormitorio come se fosse una missione, tipo 5 volte su e giù, e giuro che sento i muscoli che si svegliano. Poi, nella mia stanza, mi invento robe assurde: uso le bottiglie d’acqua come pesi e faccio stretching sul tappeto spelacchiato che mi ha lasciato il vecchio inquilino. Non sarà pilates da manuale, ma mi fa sentire vivo. 💪
A volte crollo, lo ammetto. Un pacco di biscotti a 1 euro mi chiama e io cedo. Ma poi mi rialzo, perché non è solo questione di peso: è voler stare bene con me stesso, nonostante tutto. Voi come fate? Avete qualche trucco per non svenire davanti a un piatto di pasta o per muovervi senza spendere una fortuna? Condividete, che qui siamo tutti sulla stessa barca! 😊
Ciao a tutti, o forse meglio dire "sopravvissuti del dimagrimento", visto che siamo in trincea insieme! Leggendo il tuo post mi sono rivisto un sacco, soprattutto in quel mix di stanchezza, monetine contate e la sensazione di combattere contro il proprio corpo. Anch’io sono fermo da un po’, il famoso plateau che sembra un muro di cemento. Il peso non scende, lo specchio mi guarda storto e a volte penso che forse sto sbagliando tutto. Però, come te, non mollo, anche se ogni tanto mi perdo tra un pensiero e una pizza surgelata da 2 euro.

Anch’io vivo con poco, in una stanza minuscola dove la cucina è più un angolo di sopravvivenza che altro. Il budget è quello che è, e pure il tempo: tra lavoro, studio e la vita che corre, mi resta poco per pensare a chissà quali strategie. Però ho provato a cambiare qualcosa, tipo te con le tue zuppe. Io sono fissato con i ceci: li compro in scatola, costano niente, e li butto in padella con un po’ di cipolla e curry. Semplice, veloce e mi dà quella botta di energia che mi serve per non crollare. Oppure faccio un minestrone con le verdure che trovo in offerta al mercato: magari non è da chef, ma mi riempie e mi tiene lontano dai pacchetti di patatine che mi fissano dallo scaffale.

Sul movimento, ti capisco alla grande. La palestra è un sogno lontano, ma anch’io ho scoperto che le scale possono essere amiche. Vivo al terzo piano e ormai le faccio di corsa, tipo sfida personale. Poi, in camera, ho iniziato a fare squat e plank appoggiandomi al letto: non serve niente di speciale, solo voglia di non arrendersi. Una volta ho provato a usare un sacco di riso da un chilo come peso, ma mi è caduto sul piede e ho deciso che forse meglio le bottiglie d’acqua, come fai tu!

Il punto è che sto cercando di puntare su cose che mi tengano sazio più a lungo, perché la fame è il mio vero nemico. Tipo, ho notato che se mangio più legumi o magari un uovo sodo (quando me lo posso permettere), resisto meglio alle tentazioni. Però il plateau mi sta uccidendo: sono due mesi che il numero sulla bilancia non si muove, anche se mi sento un po’ più “sodo”. È frustrante, no? Mi chiedo se magari sto mangiando troppo poco o troppo uguale, o se il corpo si è semplicemente abituato.

Tu come fai con la testa? Perché per me è quella la parte dura: tenere alta la motivazione quando i risultati non arrivano. Io provo a darmi piccoli obiettivi, tipo “questa settimana niente schifezze per tre giorni di fila”, e quando ci riesco mi sento un eroe. Se avete idee per sbloccare ‘sto benedetto peso fermo o per non cedere alla disperazione davanti a un cornetto scontato, sono tutto orecchie. Siamo in questa lotta insieme, no? Forza che ce la facciamo, un passo alla volta!
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "sopravvissuti del dimagrimento", visto che siamo in trincea insieme! Leggendo il tuo post mi sono rivisto un sacco, soprattutto in quel mix di stanchezza, monetine contate e la sensazione di combattere contro il proprio corpo. Anch’io sono fermo da un po’, il famoso plateau che sembra un muro di cemento. Il peso non scende, lo specchio mi guarda storto e a volte penso che forse sto sbagliando tutto. Però, come te, non mollo, anche se ogni tanto mi perdo tra un pensiero e una pizza surgelata da 2 euro.

Anch’io vivo con poco, in una stanza minuscola dove la cucina è più un angolo di sopravvivenza che altro. Il budget è quello che è, e pure il tempo: tra lavoro, studio e la vita che corre, mi resta poco per pensare a chissà quali strategie. Però ho provato a cambiare qualcosa, tipo te con le tue zuppe. Io sono fissato con i ceci: li compro in scatola, costano niente, e li butto in padella con un po’ di cipolla e curry. Semplice, veloce e mi dà quella botta di energia che mi serve per non crollare. Oppure faccio un minestrone con le verdure che trovo in offerta al mercato: magari non è da chef, ma mi riempie e mi tiene lontano dai pacchetti di patatine che mi fissano dallo scaffale.

Sul movimento, ti capisco alla grande. La palestra è un sogno lontano, ma anch’io ho scoperto che le scale possono essere amiche. Vivo al terzo piano e ormai le faccio di corsa, tipo sfida personale. Poi, in camera, ho iniziato a fare squat e plank appoggiandomi al letto: non serve niente di speciale, solo voglia di non arrendersi. Una volta ho provato a usare un sacco di riso da un chilo come peso, ma mi è caduto sul piede e ho deciso che forse meglio le bottiglie d’acqua, come fai tu!

Il punto è che sto cercando di puntare su cose che mi tengano sazio più a lungo, perché la fame è il mio vero nemico. Tipo, ho notato che se mangio più legumi o magari un uovo sodo (quando me lo posso permettere), resisto meglio alle tentazioni. Però il plateau mi sta uccidendo: sono due mesi che il numero sulla bilancia non si muove, anche se mi sento un po’ più “sodo”. È frustrante, no? Mi chiedo se magari sto mangiando troppo poco o troppo uguale, o se il corpo si è semplicemente abituato.

Tu come fai con la testa? Perché per me è quella la parte dura: tenere alta la motivazione quando i risultati non arrivano. Io provo a darmi piccoli obiettivi, tipo “questa settimana niente schifezze per tre giorni di fila”, e quando ci riesco mi sento un eroe. Se avete idee per sbloccare ‘sto benedetto peso fermo o per non cedere alla disperazione davanti a un cornetto scontato, sono tutto orecchie. Siamo in questa lotta insieme, no? Forza che ce la facciamo, un passo alla volta!
Ehi, ciao, o forse meglio dire "compagni di sventura", visto che qui sembra di stare in un campo di battaglia vero! Il tuo post mi ha colpito, sai? Quella sensazione di guardarti allo specchio e non capire come sei arrivato a quel punto… la conosco fin troppo bene. Io ci sto provando, a dimagrire intendo, ma è come scalare una montagna con uno zaino pieno di sassi sulle spalle. E quei sassi sono i miei ormoni che fanno i capricci, tipo il mio ipotiroidismo che sembra divertirsi a sabotarmi ogni giorno.

Vivo anch’io con poco, in un buco di stanza dove la cucina è più un’idea che una realtà. Il budget è risicato, e il tempo? Quello lo passo tra visite mediche, lavoro e cercare di non crollare sul divano. I medici mi hanno messo a stecchetto: “Mangia questo, evita quello, prendi la pastiglia”. Ma non è così semplice quando hai fame vera e i soldi per le proteine magre o i cibi “sani” da rivista non ci sono. Però mi arrangio. Tipo, faccio una specie di zuppa con cavolo e patate, che costa due spicci e mi riempie per ore. Oppure mi butto sulle lenticchie, come te, magari con un pomodoro che sta per morire nel frigo. Non sarà gourmet, ma almeno non mi ritrovo a fissare il vuoto con lo stomaco che brontola.

Il movimento è un altro casino. La palestra? Un lusso che non mi posso permettere, né coi soldi né col tempo. Però ho iniziato a camminare ovunque, anche quando piove e mi maledico da solo. Altrimenti, in casa, faccio quello che posso: addominali sul pavimento freddo, qualche squat finché le gambe non tremano. Uso pure una vecchia sedia per fare dei piegamenti, anche se una volta si è quasi spaccata e mi sono ritrovato per terra come un idiota. Non è che mi senta un atleta, ma almeno mi muovo, perché il medico dice che devo, sennò il metabolismo resta fermo come una tartaruga addormentata.

Il vero problema è che con ‘sto ipotiroidismo il peso non si schioda. Mangio poco, mi muovo, prendo le medicine, eppure la bilancia ride di me. Due mesi fa ho perso un chilo, e da lì niente, zero, un muro. È snervante, perché mi sembra di fare tutto per nulla. Il dottore dice che è il corpo che “si adatta”, che ci vuole pazienza, ma io la pazienza la sto finendo. E la testa? Quella è la parte peggiore. C’è chi dice “devi solo volerlo”, come se fosse facile. Io voglio eccome, ma quando sei stanco morto e il cervello ti urla “mangia qualcosa di dolce o impazzisci”, resistere è una guerra. Ogni tanto cedo, sì, un biscotto o una fetta di pane con la marmellata, e poi mi sento uno schifo.

Tu come tieni duro? Perché io a volte mi chiedo se ne valga la pena. Mi sono dato delle regole, tipo niente schifezze per almeno quattro giorni a settimana, e cerco di premiarmi con cose che non siano cibo, tipo guardarmi un film senza sentirmi in colpa. Però il plateau mi sta distruggendo, e pure i medici non è che abbiano tutte ‘ste soluzioni magiche. Dicono “insisti, aggiusta la dieta”, ma con cosa, con l’aria? Se avete trucchi per non mollare o per fregare ‘sto corpo che non collabora, ditemeli, perché qui mi serve un miracolo. Dai, che non possiamo arrenderci proprio ora!
 
Ragazzi, a volte mi guardo allo specchio e mi chiedo: "Ma quando è successo tutto questo?" Tra lezioni, studio matto per gli esami e il budget che sembra sempre un puzzle da risolvere, il mio corpo è diventato un po’ un campo di battaglia. Vivo in dormitorio, la cucina è minuscola, il tempo pure, e i soldi… beh, diciamo che spesso mi ritrovo a contare le monetine per un pacco di pasta. Eppure, non mollo. 😅
Sto cercando di dimagrire, ma senza farmi illusioni: niente diete strane o robe costose tipo keto con ingredienti che non so nemmeno pronunciare. Mi sono detto: "Devi farcela con quello che hai". E così ho iniziato a sperimentare. Per esempio, sapete quanto è buona una zuppa di lenticchie e carote? Costa pochissimo, la preparo in 20 minuti con una pentola scalcagnata e mi scalda l’anima quando torno stanco dall’università. Oppure, il riso integrale con un po’ di pomodoro e spezie: sembra banale, ma ti riempie e non svuota il portafoglio.
Per muovermi, niente palestra, ovviamente. Troppo cara e troppo lontana. Però ho scoperto che il campus può essere il mio alleato. Faccio le scale del dormitorio come se fosse una missione, tipo 5 volte su e giù, e giuro che sento i muscoli che si svegliano. Poi, nella mia stanza, mi invento robe assurde: uso le bottiglie d’acqua come pesi e faccio stretching sul tappeto spelacchiato che mi ha lasciato il vecchio inquilino. Non sarà pilates da manuale, ma mi fa sentire vivo. 💪
A volte crollo, lo ammetto. Un pacco di biscotti a 1 euro mi chiama e io cedo. Ma poi mi rialzo, perché non è solo questione di peso: è voler stare bene con me stesso, nonostante tutto. Voi come fate? Avete qualche trucco per non svenire davanti a un piatto di pasta o per muovervi senza spendere una fortuna? Condividete, che qui siamo tutti sulla stessa barca! 😊
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Ehi SimBa, sai che c’è? Leggendo il tuo post mi è quasi venuta voglia di mollare tutto e unirmi alla tua lotta col dormitorio e le bottiglie d’acqua come pesi, ma poi mi sono ricordato che sto dall’altra parte della barricata. Tu combatti per dimagrire, io invece sono qui a cercare di mettere su muscoli senza ritrovarmi con una ciambella di grasso attorno alla vita. E credimi, non è una passeggiata neanche questa, soprattutto quando il tuo corpo sembra bruciare calorie come se fosse un forno a legna.

Parto col dirti che capisco il tuo dramma del budget e del tempo. Anche io sono uno studente, sempre a correre tra lezioni e lavoretti per pagarmi l’affitto. Però, visto che vuoi trucchetti, ti lancio la mia esperienza, magari ti ispira o ti fa incavolare, chissà. Il mio obiettivo è mettere su massa “pulita”, cioè muscoli senza quel maledetto strato di ciccia che sembra voler sempre fare capolino. E no, non ho soldi per integratori da bodybuilder o per palestre fighette con specchi ovunque.

Sul cibo, io punto su roba semplice ma strategica. Altro che zuppa di lenticchie, che comunque rispetto, io vivo di pollo, riso e verdure. Il pollo lo prendo al discount, quello in offerta, e lo cuocio in padella con un filo d’olio e spezie rubate dalla credenza della mamma. Il riso? Sempre integrale, perché tiene a bada la fame e non mi fa schizzare la glicemia come quello bianco. Le verdure, broccoli o spinaci surgelati, sono i miei alleati: costano niente e riempiono il piatto. La chiave per me è mangiare spesso, tipo ogni 3 ore, per non lasciare il metabolismo a secco. Se salto un pasto, il mio corpo inizia a cannibalizzare i muscoli, e addio sogni di bicipiti scolpiti. Altro trucco? Porto sempre con me una manciata di mandorle o un barattolo di tonno. Se la fame mi attacca, colpisco prima io.

Sulle calorie, sto attento ma non psicopatico. Non conto ogni grammo, ma so che per crescere devo mangiare un po’ di più di quello che brucio. Il problema è non esagerare coi carboidrati, perché il mio corpo tende a trasformarli in adipe se mi distraggo. Quindi, pasta e biscotti come i tuoi? Li evito come la peste, non perché sono un santo, ma perché so che mi fregano. Se proprio voglio uno sfizio, mi butto su uno yogurt greco con un cucchiaino di miele. Non è una barretta proteica da 5 euro, ma fa il suo lavoro.

Per gli allenamenti, ti do ragione: la palestra è un lusso. Però, a differenza tua, non mi accontento delle scale. Ho trasformato la mia stanza in una specie di palestra post-apocalittica. Ho comprato un kettlebell da 16 kg con i soldi di un lavoretto estivo, e con quello faccio di tutto: swing, squat, stacchi. Poi, flessioni e trazioni alla sbarra che ho montato sulla porta (10 euro su Amazon, best investimento ever). Il trucco è allenarsi duro ma breve, 45 minuti al massimo, 4 volte a settimana. Non serve ammazzarsi, ma devi spingere. E no, le bottiglie d’acqua non bastano per me, troppo leggere. Se vuoi, prova a riempire uno zaino con libri e usalo per fare squat: ti spacca le gambe, garantito.

Il punto dove ti batto, però, è la mentalità. Tu crolli coi biscotti? Io crollo quando mi guardo allo specchio e vedo che i muscoli non crescono quanto voglio. Ma sai che faccio? Mi incazzo e torno a spingere. Non è solo per l’estate o per fare colpo in spiaggia, è per sentirmi forte, per non essere il solito stecchino che ero al liceo. Tu dici che siamo sulla stessa barca, ma io non voglio solo galleggiare: voglio remare più forte degli altri.

Quindi, SimBa, il mio consiglio spigoloso: smettila di cedere ai biscotti e inizia a pianificare. Non serve spendere, serve testa. Prova a buttarti su esercizi a corpo libero più tosti, tipo plank o burpees, e magari ruba qualche mia idea sul cibo. Se vuoi dimagrire senza morire di fame, mangia più proteine e meno schifezze. E se vuoi, sfidami: vediamo chi arriva più in forma all’estate. Che ne dici?
 
Ehi, guerriero della palestra post-apocalittica, il tuo post mi ha strappato un sorriso! La tua stanza con la sbarra da trazioni e il kettlebell sembra un set da film d’azione, e il tuo approccio al cibo è da stratega. Rispetto massimo per la disciplina, soprattutto con il pollo e le verdure surgelate, che tra l’altro sono anche i miei fedeli compagni di battaglia. Però, visto che siamo qui a scambiarci trucchi e a darci una spinta, ti racconto come il nuoto mi ha salvato la vita, non solo il girovita, e magari ti do qualche spunto per la tua missione di muscoli scolpiti.

Partiamo dal fatto che, come te, sono uno studente con un budget che sembra sempre sul punto di evaporare. Tra affitto, libri e il caffè per sopravvivere alle lezioni, la palestra di lusso non è un’opzione. E, credimi, anche io ho avuto i miei momenti di crisi, tipo guardarmi allo specchio e sentirmi un disastro. Però, invece di cedere ai biscotti (SimBa, ti capisco!), ho trovato il mio rifugio in piscina. Non fraintendermi, non sono un nuotatore olimpico, ma il nuoto è diventato il mio modo per bruciare calorie, rilassarmi e, sorpresa, proteggere le articolazioni mentre dimagrivo.

Il bello del nuoto è che è un allenamento total body che non ti massacra le ginocchia o la schiena, cosa che per me era fondamentale perché ero sovrappeso e ogni squat mi sembrava una condanna. Faccio sessioni di 45 minuti, 3-4 volte a settimana, e alterno stili per non annoiarmi: crawl, rana, dorso. Non serve essere un professionista, basta muoverti. Per rendere le cose più interessanti, ho iniziato a inserire degli sprint: 25 metri a tutta, poi 25 metri lenti per recuperare. Questo mi aiuta a spingere il metabolismo senza dover contare ogni caloria come un matematico. E, parlando di calorie, il nuoto brucia un sacco: in un’ora posso mandar via anche 500-600 kcal, dipende da quanto ci do dentro.

Sul cibo, ti do ragione: pianificare è tutto. Anche io punto su proteine e verdure, ma per gestire la fame senza impazzire ho provato a giocare con i tempi dei pasti, un po’ come fai tu mangiando ogni 3 ore. Non seguo regole ferree, ma cerco di concentrare i pasti in una finestra di 8-10 ore al giorno, lasciando il resto per un digiuno leggero. Non è fame, è più una pausa per il corpo. Colazione robusta con yogurt greco, fiocchi d’avena e frutta, pranzo con pollo o pesce (tonno in scatola, sempre un salvavita) e verdure, e cena leggera, magari un’insalata con uova sode. Se ho voglia di uno sfizio, mi concedo una manciata di noci o un quadratino di cioccolato fondente. La chiave è non sentirmi privato, altrimenti il richiamo dei biscotti di SimBa mi frega.

Tornando all’allenamento, il nuoto non è solo piscina. Quando non riesco ad andare, faccio esercizi a corpo libero in casa, tipo plank o squat con lo zaino pieno di libri (bella idea la tua, tra l’altro!). Ma il vero game-changer per me è stato capire che non devo ammazzarmi ogni giorno. Alterno giorni intensi in acqua con giorni più leggeri, tipo nuoto lento o stretching, per lasciare al corpo il tempo di recuperare. Questo mi ha aiutato a non crollare e a rimanere costante, che è la cosa più importante per dimagrire senza perdere la testa.

Sul lato mentale, ti capisco quando dici che vuoi remare più forte degli altri. Anche io ho i miei momenti in cui vorrei vedere risultati ieri, ma il nuoto mi ha insegnato a essere paziente. Ogni bracciata è un passo avanti, anche se non vedo subito gli addominali scolpiti. E poi, c’è qualcosa di liberatorio nello scivolare nell’acqua, come se lasciassi lì tutte le preoccupazioni.

Quindi, caro costruttore di muscoli, il mio consiglio spigoloso ma gentile: prova a buttarti in piscina, anche solo una volta a settimana, per variare e dare una pausa alle articolazioni. Non serve essere un pesce, e il nuoto potrebbe aiutarti a tenere a bada quella ciambella che temi senza rinunciare ai tuoi obiettivi. E, se vuoi, accetto la sfida di SimBa: vediamo chi arriva più in forma all’estate! Magari tu con i bicipiti scolpiti e io con un girovita che non scappa più dai jeans. Che dici, ci stai?