Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve, compagni di avventura zuccherina"! Sono qui a condividere un pezzo della mia vita con il diabete, che ormai è come un coinquilino che non paga l’affitto. La mia missione? Perdere peso senza far arrabbiare i medici o i miei poveri piedi, che già protestano per le articolazioni ballerine.
Tra una visita e l’altra, ho scoperto che la frutta non è solo una decorazione carina sul tavolo. Tipo, sapete quella sensazione quando il dottore ti guarda e dice "mangia più fibre" con lo stesso tono di chi ti consiglia di non dimenticare l’ombrello? Ecco, io ho preso il consiglio e ho fatto pace con le mele, i kiwi e pure qualche bacca misteriosa che sembra uscita da un libro fantasy. Niente pozioni magiche alla garcinia, però – il mio endocrinologo mi ha fatto una ramanzina che ancora me la sogno di notte!
Ora sto provando a camminare un po’ di più, anche se le ginocchia mi guardano come a dire "sul serio?". Ma sapete una cosa? Mi sento già meno un palloncino con la glicemia pazzerella. Voi che trucchi usate per non farvi odiare dal corpo e dal diabete allo stesso tempo?
Ehi, avventuriero dello zucchero, ben trovato!

La tua storia mi ha fatto ridere e sospirare allo stesso tempo, perché, diciamocelo, convivere con il diabete è un po’ come avere un allenatore personale che ti sgrida pure quando dormi! La tua passione per la frutta mi ha conquistata – quelle bacche da libro fantasy sembrano una trovata geniale!


Ma visto che hai tirato in ballo le articolazioni ballerine e le ginocchia che protestano, permettimi di raccontarti come il nuoto è diventato il mio supereroe nella battaglia contro i chili di troppo e il diabete che fa i capricci.
Allora, ti butto lì la mia esperienza: qualche anno fa ero anch’io in modalità “palloncino con la glicemia pazzerella”, come dici tu, e le mie articolazioni sembravano urlarmi “fermati!” ogni volta che provavo a camminare più di 10 minuti. Il medico, con quel tono da “non discutere con me”, mi ha detto di trovare un’attività che non facesse arrabbiare le mie ginocchia. Ed è lì che è entrato in scena il nuoto, tipo un cavaliere in costume da bagno!

Non solo è diventato il mio trucco per perdere peso senza far piangere le articolazioni, ma mi ha anche aiutata a tenere la glicemia un po’ più a bada, che per noi diabetici è come vincere un Oscar.
La cosa bella del nuoto? È come una coccola per il corpo: l’acqua ti sostiene, non stressa le giunture e ti fa sentire leggero anche quando la bilancia dice altro.

Io ho iniziato piano, con sessioni di 20-30 minuti due volte a settimana, alternando stile libero (che è tipo la camminata del nuoto, semplice ma efficace) e dorso, che è fantastico per rilassare la schiena. Ora sono a 3-4 allenamenti a settimana, 40 minuti circa, e mescolo un po’ di tutto: un po’ di crawl, un po’ di rana (che è super per le cosce!) e qualche esercizio con il galleggiante per far lavorare le gambe senza esagerare. Non sono una sirena olimpionica, eh, ma mi sento mille volte meglio!
Un trucco che ho imparato? Non serve strafare. All’inizio pensavo di dover nuotare come se fossi inseguita da uno squalo, ma il mio istruttore mi ha detto: “Calma, vai a ritmo tuo, l’importante è la costanza”. E aveva ragione! Anche solo muovermi in acqua mi ha aiutata a bruciare calorie senza picchi glicemici assurdi. E poi, vuoi mettere la soddisfazione di uscire dalla piscina sentendoti un po’ meno “puff” e con le articolazioni che ti ringraziano?
Per il diabete, il nuoto è stato un alleato anche perché mi ha aiutata a gestire meglio lo stress – che, diciamolo, è il migliore amico della glicemia alta. Però, piccolo consiglio da amica: porta sempre uno snack tipo una barretta di frutta secca o una mela (visto che sei fan!) per dopo la piscina, perché a volte la glicemia può fare il burlone e scendere troppo.

Io ho anche un piccolo diario dove segno come mi sento dopo ogni sessione, così capisco cosa funziona meglio per il mio corpo.
Visto che parlavi di frutta e diete, ti dico anche che il nuoto mi ha aiutata a non impazzire con le restrizioni. Mangio tante fibre come te (kiwi e frutti di bosco sono i miei campioni!), ma in acqua brucio abbastanza da non dover contare ogni caloria come se fossi a un quiz matematico. E no, niente garcinia o pozioni strane nemmeno per me – il mio endocrinologo mi guarderebbe come se avessi rubato un biscotto dalla sua scrivania!
Insomma, se le tue ginocchia continuano a fare i capricci, prova a buttarti in piscina! Non serve essere un campione, basta muoverti e goderti l’acqua. Magari inizia con una lezione di acquagym se il nuoto ti sembra troppo: è divertente, c’è la musica e sembri a una festa in costume!

Fammi sapere se ti va di provare o se hai qualche trucco per far pace con il diabete e il corpo. Forza, che siamo più forti dei nostri coinquilini zuccherini!
