Dal divano al traguardo: il mio percorso per correre più forte

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SKC90

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, oppure nessuno mi saluti oggi? Poco importa, sono qui per raccontare come sto cambiando il mio corpo per correre meglio. Tutto è iniziato un anno fa, quando ho deciso che volevo fare sul serio con la maratona. Pesavo 85 kg, non proprio il massimo per uno che vuole volare sull’asfalto, no? Ora sono a 72 kg, e vi assicuro che ogni chilo perso mi ha fatto sentire più leggero, non solo fisicamente.
Il mio percorso non è stato una passeggiata. All’inizio correvo 5 km e mi sentivo morire, il fiato corto e le gambe pesanti. Oggi faccio 15 km senza problemi, e sto puntando ai 21 per la mezza maratona di primavera. Gli allenamenti? Tre volte a settimana corro, mixando fondo lento e ripetute, e due volte faccio forza – squat, affondi, plank, roba che mi fa tremare ma funziona. Il weekend lo tengo per i lunghi, quelli che ti svuotano ma ti riempiono di soddisfazione.
Sul cibo, ho dovuto imparare a controllarmi. Prima, dopo una giornata storta, aprivo il frigo e via, un pezzo di pizza, un biscotto, poi un altro. Non era fame, era solo voglia di riempire un vuoto. Ora pianifico: colazione con avena, latte e frutta; pranzo con riso, pollo e verdure; cena leggera, tipo pesce o uova con insalata. Spuntini? Mandorle o yogurt greco. Non è una dieta da fame, è un piano che mi dà energia senza appesantirmi. Certo, ogni tanto mi concedo una carbonara, ma non è più una valvola di sfogo, è un premio.
I risultati? A parte i chili, il mio ritmo è sceso da 6:30 a 5:20 al km. Non sono un fulmine, ma per me è un traguardo enorme. E sapete una cosa? Non è solo il corpo che cambia, è la testa. Correre mi ha insegnato a non mollare, nemmeno quando vorrei solo sdraiarmi sul divano. Qualcuno di voi corre? Come vi organizzate con cibo e allenamenti? Magari ci scambiamo qualche idea!
 
Ciao a tutti, oppure nessuno mi saluti oggi? Poco importa, sono qui per raccontare come sto cambiando il mio corpo per correre meglio. Tutto è iniziato un anno fa, quando ho deciso che volevo fare sul serio con la maratona. Pesavo 85 kg, non proprio il massimo per uno che vuole volare sull’asfalto, no? Ora sono a 72 kg, e vi assicuro che ogni chilo perso mi ha fatto sentire più leggero, non solo fisicamente.
Il mio percorso non è stato una passeggiata. All’inizio correvo 5 km e mi sentivo morire, il fiato corto e le gambe pesanti. Oggi faccio 15 km senza problemi, e sto puntando ai 21 per la mezza maratona di primavera. Gli allenamenti? Tre volte a settimana corro, mixando fondo lento e ripetute, e due volte faccio forza – squat, affondi, plank, roba che mi fa tremare ma funziona. Il weekend lo tengo per i lunghi, quelli che ti svuotano ma ti riempiono di soddisfazione.
Sul cibo, ho dovuto imparare a controllarmi. Prima, dopo una giornata storta, aprivo il frigo e via, un pezzo di pizza, un biscotto, poi un altro. Non era fame, era solo voglia di riempire un vuoto. Ora pianifico: colazione con avena, latte e frutta; pranzo con riso, pollo e verdure; cena leggera, tipo pesce o uova con insalata. Spuntini? Mandorle o yogurt greco. Non è una dieta da fame, è un piano che mi dà energia senza appesantirmi. Certo, ogni tanto mi concedo una carbonara, ma non è più una valvola di sfogo, è un premio.
I risultati? A parte i chili, il mio ritmo è sceso da 6:30 a 5:20 al km. Non sono un fulmine, ma per me è un traguardo enorme. E sapete una cosa? Non è solo il corpo che cambia, è la testa. Correre mi ha insegnato a non mollare, nemmeno quando vorrei solo sdraiarmi sul divano. Qualcuno di voi corre? Come vi organizzate con cibo e allenamenti? Magari ci scambiamo qualche idea!
Ehi, altro che saluti, qui c’è da applaudirti! La tua storia è di quelle che ti fanno venir voglia di alzarti e provarci, altro che divano. Io, amante dei dolci dichiarata, ti leggo e penso: “Ok, ma il tiramisù dove lo metto?”. Scherzi a parte, mi ha colpito quel tuo passaggio sul cibo come valvola di sfogo – lo capisco fin troppo bene. Io sto provando a sostituire i biscotti con robe tipo mele al forno con cannella, una specie di finto dessert che mi salva la coscienza. Tu come gestisci le voglie quando ti prendono? Magari hai qualche trucco da passarmi, che con la mia passione per lo zucchero ogni consiglio è oro! Grande per i tuoi progressi, continua a volare!
 
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Ehi, altro che ciao, qui ci vuole un “bravo” a caratteri cubitali! La tua trasformazione è pazzesca, mi fai quasi venir voglia di mollare il telecomando e infilarmi le scarpe – quasi, eh! Io sono quello che cerca di dimagrire senza spendere un euro, quindi i tuoi squat e plank li copio subito, gratis e senza palestra. Sul cibo, ti invidio quel controllo: io combatto ancora con la voglia di affogare i dispiaceri in un piatto di gnocchi. Ultimamente sto provando a fregarla con zucchine grigliate e un filo di olio, sembra quasi un premio se chiudo gli occhi! Tu come tieni a bada le tentazioni? Spara qualche idea, che coi miei fondi da “risparmio estremo” ogni trucco è benvenuto! Grande, continua a correre, che ispiri pure i pigroni come me!
 
Ehilà, altro che “bravo”, qui ci vuole un applauso con tanto di standing ovation! La tua energia mi colpisce in pieno, ma io sono il classico caso da manuale: perso 10 chili, ripresi 12, e ora eccomi qui a raccontare il mio disastro per mettere in guardia voi fenomeni del forum. La tua storia di squat e plank mi fa quasi vergognare del mio divano che ormai ha la forma del mio fondoschiena. Io ci ho provato, sai? Correvo pure decentemente per un po’, mi sentivo un leone, poi è bastata una pizza con gli amici e addio, tutto in fumo. Il controllo sul cibo? Un miraggio. Tu parli di zucchine grigliate come se fossero un premio, io le guardo e vedo solo un triste sostituto della carbonara.

Le tentazioni sono il mio incubo. Una volta ho ceduto a un tiramisù dopo tre giorni di insalate – tre giorni, capisci? Sembrava una ricompensa meritata, e invece mi ha riportato dritto al punto di partenza. Ora sono di nuovo in modalità “riparto da zero”, ma stavolta voglio farla giusta. Tu come fai a non sbandare? Hai qualche trucco per non crollare davanti a un piatto fumante di gnocchi o a una lasagna che ti guarda con quegli occhi da “mangiami”? Io coi miei due spicci sto provando a cucinare robe semplici – tipo peperoni arrosto o pollo alla piastra – ma dopo un po’ mi annoio e il frigo mi chiama con voce suadente. Dammi una dritta, qualcosa che funzioni davvero, perché sono stanco di fare il yo-yo con la bilancia. E tu continua a correre, che magari un giorno ti raggiungo – o almeno ci provo, prima di inciampare nei miei stessi piedi!
 
Ciao a tutti, oppure nessuno mi saluti oggi? Poco importa, sono qui per raccontare come sto cambiando il mio corpo per correre meglio. Tutto è iniziato un anno fa, quando ho deciso che volevo fare sul serio con la maratona. Pesavo 85 kg, non proprio il massimo per uno che vuole volare sull’asfalto, no? Ora sono a 72 kg, e vi assicuro che ogni chilo perso mi ha fatto sentire più leggero, non solo fisicamente.
Il mio percorso non è stato una passeggiata. All’inizio correvo 5 km e mi sentivo morire, il fiato corto e le gambe pesanti. Oggi faccio 15 km senza problemi, e sto puntando ai 21 per la mezza maratona di primavera. Gli allenamenti? Tre volte a settimana corro, mixando fondo lento e ripetute, e due volte faccio forza – squat, affondi, plank, roba che mi fa tremare ma funziona. Il weekend lo tengo per i lunghi, quelli che ti svuotano ma ti riempiono di soddisfazione.
Sul cibo, ho dovuto imparare a controllarmi. Prima, dopo una giornata storta, aprivo il frigo e via, un pezzo di pizza, un biscotto, poi un altro. Non era fame, era solo voglia di riempire un vuoto. Ora pianifico: colazione con avena, latte e frutta; pranzo con riso, pollo e verdure; cena leggera, tipo pesce o uova con insalata. Spuntini? Mandorle o yogurt greco. Non è una dieta da fame, è un piano che mi dà energia senza appesantirmi. Certo, ogni tanto mi concedo una carbonara, ma non è più una valvola di sfogo, è un premio.
I risultati? A parte i chili, il mio ritmo è sceso da 6:30 a 5:20 al km. Non sono un fulmine, ma per me è un traguardo enorme. E sapete una cosa? Non è solo il corpo che cambia, è la testa. Correre mi ha insegnato a non mollare, nemmeno quando vorrei solo sdraiarmi sul divano. Qualcuno di voi corre? Come vi organizzate con cibo e allenamenti? Magari ci scambiamo qualche idea!
Ehi, complimenti per il percorso, si vede che hai messo testa e cuore! Sul cibo, ti capisco, pianificare è tutto. Io seguo il metodo della taрелка: metà piatto verdure, un quarto proteine, un quarto carboidrati. All’inizio sembra strano, ma ti abitui a porzioni giuste senza sentirti a stecchetto. Tipo oggi: insalata, salmone e un po’ di quinoa. Per la corsa, aiuta un sacco a non appesantirsi, specie se devi gestire glicemia e chili. Tu come bilanci i pasti con gli allenamenti?
 
Grande SKC90, hai fatto un bel salto, eh? Guarda, io sono sceso da 90 a 68 kg, e ti dico: pianificare il cibo è la chiave, altro che diete estive da spiaggia. Faccio come te, ma con un twist: verdure a gogo, proteine magre e carboidrati solo prima dei lunghi. Tipo ieri, bresaola, rucola e un pugnetto di farro. Bilanciare con gli allenamenti? Facile: mangio di più nei giorni di corsa, meno in quelli di riposo. Tu come fai a non sgarrare quando il frigo ti chiama?
 
Ciao a tutti, oppure nessuno mi saluti oggi? Poco importa, sono qui per raccontare come sto cambiando il mio corpo per correre meglio. Tutto è iniziato un anno fa, quando ho deciso che volevo fare sul serio con la maratona. Pesavo 85 kg, non proprio il massimo per uno che vuole volare sull’asfalto, no? Ora sono a 72 kg, e vi assicuro che ogni chilo perso mi ha fatto sentire più leggero, non solo fisicamente.
Il mio percorso non è stato una passeggiata. All’inizio correvo 5 km e mi sentivo morire, il fiato corto e le gambe pesanti. Oggi faccio 15 km senza problemi, e sto puntando ai 21 per la mezza maratona di primavera. Gli allenamenti? Tre volte a settimana corro, mixando fondo lento e ripetute, e due volte faccio forza – squat, affondi, plank, roba che mi fa tremare ma funziona. Il weekend lo tengo per i lunghi, quelli che ti svuotano ma ti riempiono di soddisfazione.
Sul cibo, ho dovuto imparare a controllarmi. Prima, dopo una giornata storta, aprivo il frigo e via, un pezzo di pizza, un biscotto, poi un altro. Non era fame, era solo voglia di riempire un vuoto. Ora pianifico: colazione con avena, latte e frutta; pranzo con riso, pollo e verdure; cena leggera, tipo pesce o uova con insalata. Spuntini? Mandorle o yogurt greco. Non è una dieta da fame, è un piano che mi dà energia senza appesantirmi. Certo, ogni tanto mi concedo una carbonara, ma non è più una valvola di sfogo, è un premio.
I risultati? A parte i chili, il mio ritmo è sceso da 6:30 a 5:20 al km. Non sono un fulmine, ma per me è un traguardo enorme. E sapete una cosa? Non è solo il corpo che cambia, è la testa. Correre mi ha insegnato a non mollare, nemmeno quando vorrei solo sdraiarmi sul divano. Qualcuno di voi corre? Come vi organizzate con cibo e allenamenti? Magari ci scambiamo qualche idea!
Ehi, che bella storia la tua! Complimenti per il percorso, passare da 85 a 72 kg e migliorare così tanto nella corsa è una cosa che ispira. Però, leggendo del tuo piano alimentare, mi viene da condividere un po’ la mia esperienza con il mangiare, perché sono un po’ delusa da come a volte le diete vengono presentate come la soluzione perfetta per tutti, senza considerare che non sempre funzionano allo stesso modo.

Io sono una che segue il mangiare separato, sai, quella cosa di non mischiare certi cibi nello stesso pasto per aiutare la digestione. Tipo, non metto mai proteine e carboidrati insieme. Colazione? Solo frutta o magari un frullato di verdure. Pranzo? O carboidrati come riso integrale con verdure, oppure proteine come pesce con un’insalata. Cena, di solito, la tengo leggera, magari una crema di zucchine o una frittata con spinaci. L’idea è che ogni gruppo di alimenti ha bisogno di un ambiente diverso nello stomaco per essere digerito bene, e mischiarli può rallentare tutto, farti sentire gonfio o persino stanco.

All’inizio ero entusiasta, perché sembrava la chiave per sentirmi leggera e piena di energia. E in effetti, per un po’ ha funzionato: meno gonfiore, più regolarità, e correvo i miei 10 km senza sentirmi un macigno. Però, dopo qualche mese, ho iniziato a notare che non era tutto rose e fiori. Mi sentivo stanca, soprattutto dopo gli allenamenti più intensi. Ho scoperto che, a volte, separare troppo i cibi può portare a non avere abbastanza energia subito disponibile, soprattutto per chi, come noi, corre e brucia tanto. Il corpo ha bisogno di un mix di nutrienti per recuperare bene, e io stavo esagerando con la rigidità.

Un altro problema è stato il sociale. Mangiare separato va bene a casa, ma quando esci con amici o sei a una cena di famiglia, spiegare perché non puoi mangiare la pasta col pesce o la carne con le patate è un incubo. Ti guardano come se fossi un alieno, e alla fine ti senti escluso. Non dico che sia una cosa sbagliata, ma ci vuole una forza di volontà d’acciaio per non cedere, e io, a volte, mi sono sentita frustrata.

Ora sto cercando un equilibrio. Continuo a seguire il mangiare separato nei giorni di allenamento leggero, ma quando so che devo fare un lungo o una gara, metto insieme proteine e carboidrati, tipo pollo con quinoa o un piatto di pasta con un po’ di tonno. Mi sembra che così il corpo risponde meglio, senza quella stanchezza che mi preoccupava. Però, onestamente, sono un po’ delusa perché pensavo che questa fosse la soluzione definitiva, e invece mi rendo conto che ogni corpo è diverso e ci vuole tempo per capire cosa funziona davvero.

Tu come fai a gestire il cibo con la corsa? Il tuo piano sembra super organizzato, ma ti è mai capitato di sentirti limitato o di avere dubbi su quello che mangi? Magari hai qualche trucco per non far diventare il cibo una gabbia. Io sono tutta orecchie, perché a volte mi sembra di girare in tondo con queste diete!
 
Grande SKC90, che viaggio che hai fatto! Passare da 85 a 72 kg e volare a 5:20 al km è una cosa che merita un applauso. Leggendo il tuo post, mi sono rivista un po’ nella tua disciplina, ma anche nelle difficoltà, soprattutto sul cibo. Visto che qui si parla di corsa e di come mangiare per correre meglio, voglio buttare lì la mia esperienza, anche se, ti avviso, sono un po’ frustrata e delusa da come stanno andando le cose.

Io sono una che ama cucinare, ma sto cercando di perdere peso per correre più leggera, proprio come te. La cucina è la mia passione, ma quando ho iniziato a fare sul serio con la corsa, ho capito che dovevo cambiare il modo in cui mangio. All’inizio mi sono buttata su un approccio che sembrava perfetto: piatti sani, leggeri, ma super gustosi, con tante verdure, proteine magre e qualche carboidrato ben scelto. Tipo, per colazione facevo una ciotola di yogurt greco con frutta fresca e un filo di miele; a pranzo magari un’insalata di farro con ceci, zucchine grigliate e un po’ di limone; a cena, pesce al vapore con un contorno di broccoli. Spuntini? Bastoncini di carote o una manciata di mandorle. Pensavo: “Ecco, questo è il modo per sentirmi energica, perdere peso e correre come una gazzella”.

Per un po’ ha funzionato. Cucinare piatti sani mi piaceva, perché potevo sperimentare con spezie, erbe aromatiche, cotture diverse. E in effetti, correvo i miei 8-10 km senza sentirmi appesantita, con un bel ritmo intorno ai 6:00 al km. Però, dopo qualche mese, ho iniziato a notare dei problemi. Primo, non stavo perdendo peso come speravo. Sì, forse un paio di chili, ma niente di che. Secondo, mi sentivo stanca, soprattutto dopo le uscite più lunghe o quando provavo a fare qualche ripetuta. Le gambe non giravano, e a volte avevo proprio la sensazione di non avere benzina. Eppure mangiavo “bene”, no?

Poi ho iniziato a correre con un gruppo, perché da sola mi annoiavo e volevo un po’ di motivazione. Lì ho scoperto che molte persone nel gruppo mangiavano in modo completamente diverso. C’era chi si faceva piatti di pasta integrale prima dei lunghi, chi mixava proteine e carboidrati senza problemi, chi si concedeva persino un dolce ogni tanto senza drammi. Io, invece, ero lì a pesare ogni grammo di cibo, a evitare salse, a sostituire il burro con l’olio di cocco, a rinunciare al pane perché “troppo calorico”. Mi sentivo virtuosa, ma anche un po’ in gabbia. E, onestamente, vedere gli altri correre più forte di me, pur mangiando in modo meno rigido, mi ha fatto arrabbiare. Tipo, com’è possibile che loro si godano un piatto di lasagne e io, con le mie insalatine, sono sempre stanca?

Parlando con una ragazza del gruppo, ho capito che forse stavo esagerando con le restrizioni. Lei mi ha detto che il corpo, quando corri tanto, ha bisogno di energia veloce, soprattutto carboidrati, e che eliminare troppe cose può farti sentire debole. Così ho provato a cambiare. Ora, nei giorni di allenamento intenso, aggiungo un po’ di carboidrati in più, tipo una porzione di riso integrale o patate dolci al posto della solita verdura. Ho anche smesso di demonizzare certi ingredienti: se voglio un po’ di parmigiano sulla mia insalata, ce lo metto. Però, nonostante questi aggiustamenti, non vedo grandi risultati. Il peso è fermo, e il mio ritmo non migliora come vorrei. Mi sembra di fare tutto giusto, ma di non andare da nessuna parte, e questa cosa mi sta facendo perdere la pazienza.

Un’altra cosa che mi frustra è il tempo. Cucinare piatti sani è bello, ma richiede un sacco di pianificazione. Tagliare verdure, marinare il pollo, cuocere i legumi da zero… va bene, mi piace, ma tra lavoro, allenamenti e vita sociale, a volte sogno di buttare tutto in padella e via. Quando corro con il gruppo, spesso finiamo a chiacchierare davanti a un caffè, e lì mi rendo conto che molti non si fanno tutti i miei problemi. Mangiano, corrono, si divertono. Io invece sono sempre lì a pensare: “Questo posso mangiarlo? Questo mi farà sentire pesante?”. È estenuante.

Tu sembri avere un bel equilibrio con il tuo piano alimentare, e mi piace come lo descrivi: non una dieta punitiva, ma un modo per darti energia. Ma dimmi, ti capita mai di sentirti limitato? O di avere momenti in cui vorresti solo mollare tutto e mangiare quello che ti pare? E con il gruppo, se corri con altri, come gestisci le differenze di abitudini alimentari? Io sono in un loop di frustrazione, e qualsiasi consiglio sarebbe oro. Magari hai una ricetta veloce o un trucco per non far diventare il cibo un’ossessione mentre cerchi di migliorare nella corsa!