Correre verso un nuovo me: integratori e un rapporto sano con il cibo

deandrade

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, oggi voglio condividere un pezzo del mio viaggio. Non è facile scriverlo, ma sento che può aiutare qualcuno là fuori. Da anni lotto con un rapporto complicato col cibo: periodi di restrizione estrema, seguiti da momenti in cui perdo il controllo. È stato un circolo vizioso che mi ha fatto sentire in gabbia. Ma ultimamente sto trovando un po’ di luce, e parte di questo percorso passa anche per il movimento, come la corsa, e per un uso più consapevole degli integratori.
Ho iniziato a correre qualche mese fa, non per bruciare calorie a tutti i costi, ma per sentire il mio corpo vivo, per dargli spazio. All’inizio era durissimo: mi sentivo debole, la testa mi diceva di fermarmi. Poi ho scoperto che qualche integratore poteva darmi una mano. Non parlo di magie o scorciatoie, ma di piccole cose che mi aiutano a sostenere l’energia senza sentirmi in colpa. Tipo un buon multivitaminico per colmare qualche lacuna, o della spirulina per un boost naturale. Niente di estremo, sempre con il parere del mio medico, perché ho imparato che strafare non porta da nessuna parte.
Correre mi sta insegnando a non punirmi col cibo. Prima vedevo ogni piatto come un nemico o una tentazione da cui scappare. Ora, dopo una corsa, sento che il mio corpo merita nutrimento, non privazioni. Non è perfetto, ci sono giorni in cui la testa urla ancora vecchi pensieri, ma sto imparando ad ascoltarla meno e a sentire di più cosa mi fa stare bene davvero.
Gli integratori non sono la soluzione, lo so. Ma nel mio caso sono un piccolo supporto per non sentirmi sempre a terra, per avere la forza di muovermi e tornare a vivere un po’. La vera svolta però è stata cambiare prospettiva: non corro per dimagrire, corro per sentirmi libera. E piano piano sto ricostruendo un rapporto col cibo che non sia solo bianco o nero.
Se anche voi state lottando, non mollate. Magari provate a fare un passo alla volta, come una corsa leggera, e a chiedere aiuto se serve. Io ci sto provando, e vedere anche solo un piccolo cambiamento mi dà speranza. Forza, possiamo farcela!
 
Ragazzi, oggi voglio condividere un pezzo del mio viaggio. Non è facile scriverlo, ma sento che può aiutare qualcuno là fuori. Da anni lotto con un rapporto complicato col cibo: periodi di restrizione estrema, seguiti da momenti in cui perdo il controllo. È stato un circolo vizioso che mi ha fatto sentire in gabbia. Ma ultimamente sto trovando un po’ di luce, e parte di questo percorso passa anche per il movimento, come la corsa, e per un uso più consapevole degli integratori.
Ho iniziato a correre qualche mese fa, non per bruciare calorie a tutti i costi, ma per sentire il mio corpo vivo, per dargli spazio. All’inizio era durissimo: mi sentivo debole, la testa mi diceva di fermarmi. Poi ho scoperto che qualche integratore poteva darmi una mano. Non parlo di magie o scorciatoie, ma di piccole cose che mi aiutano a sostenere l’energia senza sentirmi in colpa. Tipo un buon multivitaminico per colmare qualche lacuna, o della spirulina per un boost naturale. Niente di estremo, sempre con il parere del mio medico, perché ho imparato che strafare non porta da nessuna parte.
Correre mi sta insegnando a non punirmi col cibo. Prima vedevo ogni piatto come un nemico o una tentazione da cui scappare. Ora, dopo una corsa, sento che il mio corpo merita nutrimento, non privazioni. Non è perfetto, ci sono giorni in cui la testa urla ancora vecchi pensieri, ma sto imparando ad ascoltarla meno e a sentire di più cosa mi fa stare bene davvero.
Gli integratori non sono la soluzione, lo so. Ma nel mio caso sono un piccolo supporto per non sentirmi sempre a terra, per avere la forza di muovermi e tornare a vivere un po’. La vera svolta però è stata cambiare prospettiva: non corro per dimagrire, corro per sentirmi libera. E piano piano sto ricostruendo un rapporto col cibo che non sia solo bianco o nero.
Se anche voi state lottando, non mollate. Magari provate a fare un passo alla volta, come una corsa leggera, e a chiedere aiuto se serve. Io ci sto provando, e vedere anche solo un piccolo cambiamento mi dà speranza. Forza, possiamo farcela!
Ehi, che bello leggerti! La tua storia mi ha davvero toccato, sai? Capisco quel senso di essere intrappolati, quel tira e molla col cibo che a volte sembra non finire mai. Però mi piace tantissimo come stai trovando la tua strada, passo dopo passo, con la corsa e quel modo nuovo di vedere le cose.

Io sono una di quelle fissate con l’orto, lo ammetto! Coltivo pomodori, zucchine, erbe aromatiche sul balcone – pure qualche fragolina ogni tanto spunta fuori. Per me, sapere da dove viene quello che mangio è una specie di ancora. Non è solo questione di calorie, ma di sentire che ho il controllo su qualcosa, che sto dando al mio corpo roba genuina, senza schifezze nascoste. Quando torno da una corsa – anch’io ho iniziato da poco, tra l’altro! – mi piace preparare qualcosa di semplice con quello che ho raccolto. Tipo un’insalata con i miei pomodorini o un passato di zucchine. Non è perfetto, a volte esagero lo stesso con le porzioni, ma mi fa sentire che sto nutrendo me stessa, non solo riempiendo un vuoto.

Sugli integratori ti capisco, non sono la bacchetta magica, ma a volte servono per non crollare. Io uso un po’ di magnesio dopo le giornate intense, o qualche vitamina quando sento che l’energia proprio non c’è. Sempre cose naturali, eh, magari pure a base di quello che potrei coltivare se avessi più spazio! Però hai ragione, il vero cambiamento è nella testa. La corsa ti sta dando quella libertà, e io sto imparando che anche un piatto fatto con le mie mani può essere un regalo, non una punizione.

Non mollare, ok? La tua storia mi dà un sacco di forza, e magari un giorno ci troviamo a correre insieme, chi lo sa! Intanto continuo col mio balcone verde e con questi passetti verso un “me” più sereno. Grazie per aver condiviso, davvero. Un abbraccio forte!
 
Ragazzi, oggi voglio condividere un pezzo del mio viaggio. Non è facile scriverlo, ma sento che può aiutare qualcuno là fuori. Da anni lotto con un rapporto complicato col cibo: periodi di restrizione estrema, seguiti da momenti in cui perdo il controllo. È stato un circolo vizioso che mi ha fatto sentire in gabbia. Ma ultimamente sto trovando un po’ di luce, e parte di questo percorso passa anche per il movimento, come la corsa, e per un uso più consapevole degli integratori.
Ho iniziato a correre qualche mese fa, non per bruciare calorie a tutti i costi, ma per sentire il mio corpo vivo, per dargli spazio. All’inizio era durissimo: mi sentivo debole, la testa mi diceva di fermarmi. Poi ho scoperto che qualche integratore poteva darmi una mano. Non parlo di magie o scorciatoie, ma di piccole cose che mi aiutano a sostenere l’energia senza sentirmi in colpa. Tipo un buon multivitaminico per colmare qualche lacuna, o della spirulina per un boost naturale. Niente di estremo, sempre con il parere del mio medico, perché ho imparato che strafare non porta da nessuna parte.
Correre mi sta insegnando a non punirmi col cibo. Prima vedevo ogni piatto come un nemico o una tentazione da cui scappare. Ora, dopo una corsa, sento che il mio corpo merita nutrimento, non privazioni. Non è perfetto, ci sono giorni in cui la testa urla ancora vecchi pensieri, ma sto imparando ad ascoltarla meno e a sentire di più cosa mi fa stare bene davvero.
Gli integratori non sono la soluzione, lo so. Ma nel mio caso sono un piccolo supporto per non sentirmi sempre a terra, per avere la forza di muovermi e tornare a vivere un po’. La vera svolta però è stata cambiare prospettiva: non corro per dimagrire, corro per sentirmi libera. E piano piano sto ricostruendo un rapporto col cibo che non sia solo bianco o nero.
Se anche voi state lottando, non mollate. Magari provate a fare un passo alla volta, come una corsa leggera, e a chiedere aiuto se serve. Io ci sto provando, e vedere anche solo un piccolo cambiamento mi dà speranza. Forza, possiamo farcela!
Ehi, leggerti è stato come guardarmi allo specchio in certi momenti della mia vita, quindi grazie per aver condiviso qualcosa di così vero. Anche io sono in questo viaggio, non tanto per il numero sulla bilancia, ma per la testa, per quel senso di calma che arriva quando smetti di sentirti in guerra con te stesso. La tua storia con la corsa mi ha colpita: pure io ho iniziato a muovermi non per "cancellare" calorie, ma per ricordarmi che il mio corpo non è un nemico da domare.

All’inizio anch’io arrancavo, sai? Fiato corto, pensieri che mi dicevano "ma chi te lo fa fare". Poi ho notato che, piano piano, quelle corse - anche solo 20 minuti - mi lasciavano la mente più leggera. Non so spiegartelo bene, ma è come se ogni passo buttasse fuori un po’ di ansia che mi portavo dentro da troppo. Non uso integratori come te, però capisco quel bisogno di un piccolo aiuto per non sentirsi sempre con le pile scariche. Io mi affido a un caffè forte prima di uscire e a volte a una banana post-corsa, che per me è diventato un ritualetto per dire al mio corpo "ehi, grazie che ci sei".

Quello che dici sul cibo mi risuona tantissimo. Prima era tutto o niente: o mi privavo di ogni cosa, o mi lasciavo andare sentendomi uno schifo dopo. Ora, dopo essermi mossa un po’, mi accorgo che non vedo più il piatto come un campo di battaglia. È strano, ma quando torno sudata da una corsa, mangiare diventa quasi un premio, non una colpa. Non fraintendermi, ci sono giorni in cui la testa parte coi soliti film mentali, tipo "hai esagerato, ora devi rimediare", ma sto imparando a zittirla, a dirle "ok, respira, non è la fine del mondo".

La tua frase sul correre per sentirti libera mi ha fatto pensare. È proprio così: non è questione di dimagrire e basta, ma di ritrovare un pezzo di me che si era perso tra sensi di colpa e regole assurde. Io non sono ancora "arrivata", whatever that means, però questi piccoli passi - una corsa, un pasto senza drammi - mi stanno dando una stabilità che non avevo da anni. È un lavoro lungo, lo so, ma forse è proprio questo il bello: non c’è fretta, solo la voglia di stare meglio, un giorno alla volta.

Grazie ancora per esserti aperta così, mi hai dato uno spunto per riflettere. E a chi legge: davvero, provate a muovervi, anche poco, anche solo per vedere che effetto fa sulla testa. Non serve strafare, basta iniziare. Siamo in tanti su questa strada, e già questo mi fa sentire meno sola. Dai, un passo dopo l’altro, ce la facciamo!
 
Ciao deandrade, il tuo post mi ha preso il cuore, davvero. È come se avessi messo in parole un pezzo della mia storia, quindi eccomi qui, a scriverti con la voglia di condividere un po’ di me.

Qualche anno fa ero riuscito a perdere un bel po’ di peso. Ero tutto contento, mi sentivo invincibile, pensavo di aver cracked the code, sai? Seguivo una dieta ferrea, contavo ogni caloria, e il numero sulla bilancia scendeva. Ma poi… non so nemmeno come, ho iniziato a mollare. Un giorno un dolce, un altro una pizza con gli amici, e piano piano sono tornato al punto di partenza. Anzi, peggio, perché insieme ai chili è arrivata pure la frustrazione di sentirmi un fallito. È stato un periodo pesante, con quella voce nella testa che mi diceva che non ce l’avrei mai fatta.

Leggerti mi ha fatto ripensare a tutto questo, ma anche a come sto provando a rimettermi in pista. Come te, sto cercando di non vedere più il cibo come un nemico. Prima era tutto un “non posso mangiare questo, non devo toccare quello”. Ora sto tentando di cambiare prospettiva, di ascoltarmi davvero. Tipo, dopo una camminata veloce o una corsetta leggera, mi accorgo che ho voglia di qualcosa di buono, ma non per abbuffarmi, piuttosto per nutrire il mio corpo che ha lavorato per me. È un equilibrio fragile, non lo nego, e ci sono giorni in cui scivolo ancora nei vecchi pensieri, ma ci sto lavorando.

La tua storia con la corsa mi ha ispirato. Io non sono proprio un runner, però ultimamente ho iniziato a fare lunghe passeggiate o qualche giro in bici, e wow, quanto cambia la testa. Non è solo il movimento, è proprio quel senso di libertà che dici tu, quel momento in cui senti che stai facendo qualcosa per te stesso, non per punirti o per rientrare in un jeans. Non uso integratori, ma capisco il tuo punto: a volte serve un piccolo supporto per non sentirsi sempre stanchi o giù di corda. Io mi sto aiutando con una colazione più ricca, tipo yogurt con frutta e un po’ di avena, che mi dà energia senza appesantirmi.

Quello che mi sta aiutando di più, però, è provare a non essere troppo duro con me stesso. Ho capito che rimproverarmi per ogni passo falso non mi porta da nessuna parte. Se un giorno mangio più del solito, ok, non è la fine del mondo. Riparto il giorno dopo, magari con una passeggiata in più o un piatto colorato di verdure che mi fa sentire bene. Non voglio più inseguire la perfezione, voglio solo sentirmi in pace con me stesso, col mio corpo, col cibo.

Grazie per aver condiviso il tuo viaggio, mi hai ricordato che non sono solo in questa strada piena di curve. E a chi legge: se anche voi avete paura di ricominciare dopo una “ricaduta”, provate a fare una cosa piccola, che sia una passeggiata, un pasto preparato con cura o anche solo un respiro profondo per dirvi “ok, ci riprovo”. Un passo alla volta, senza correre troppo. Forza, siamo in tanti a crederci!
 
Ragazzi, oggi voglio condividere un pezzo del mio viaggio. Non è facile scriverlo, ma sento che può aiutare qualcuno là fuori. Da anni lotto con un rapporto complicato col cibo: periodi di restrizione estrema, seguiti da momenti in cui perdo il controllo. È stato un circolo vizioso che mi ha fatto sentire in gabbia. Ma ultimamente sto trovando un po’ di luce, e parte di questo percorso passa anche per il movimento, come la corsa, e per un uso più consapevole degli integratori.
Ho iniziato a correre qualche mese fa, non per bruciare calorie a tutti i costi, ma per sentire il mio corpo vivo, per dargli spazio. All’inizio era durissimo: mi sentivo debole, la testa mi diceva di fermarmi. Poi ho scoperto che qualche integratore poteva darmi una mano. Non parlo di magie o scorciatoie, ma di piccole cose che mi aiutano a sostenere l’energia senza sentirmi in colpa. Tipo un buon multivitaminico per colmare qualche lacuna, o della spirulina per un boost naturale. Niente di estremo, sempre con il parere del mio medico, perché ho imparato che strafare non porta da nessuna parte.
Correre mi sta insegnando a non punirmi col cibo. Prima vedevo ogni piatto come un nemico o una tentazione da cui scappare. Ora, dopo una corsa, sento che il mio corpo merita nutrimento, non privazioni. Non è perfetto, ci sono giorni in cui la testa urla ancora vecchi pensieri, ma sto imparando ad ascoltarla meno e a sentire di più cosa mi fa stare bene davvero.
Gli integratori non sono la soluzione, lo so. Ma nel mio caso sono un piccolo supporto per non sentirmi sempre a terra, per avere la forza di muovermi e tornare a vivere un po’. La vera svolta però è stata cambiare prospettiva: non corro per dimagrire, corro per sentirmi libera. E piano piano sto ricostruendo un rapporto col cibo che non sia solo bianco o nero.
Se anche voi state lottando, non mollate. Magari provate a fare un passo alla volta, come una corsa leggera, e a chiedere aiuto se serve. Io ci sto provando, e vedere anche solo un piccolo cambiamento mi dà speranza. Forza, possiamo farcela!
Ehi, che bella riflessione hai condiviso, mi ha davvero colpito. Sai, leggendo le tue parole mi sono rivisto in tanti momenti della mia lotta personale, soprattutto quella con le serate, quando il frigo sembra chiamarmi come una sirena. Anche io sto cercando di cambiare rotta, e visto che parli di corsa e di un rapporto più sano col cibo, voglio raccontarti un po’ di come sto provando a prepararmi per sentirmi meglio, magari in vista delle vacanze, quando vorrei godermi il mare senza pensieri pesanti.

Per me il problema più grande è sempre stato la notte. Di giorno riesco a essere super disciplinato: mangio bene, pianifico i pasti, magari faccio anche una passeggiata veloce. Ma quando cala il buio, è come se un interruttore nella mia testa si spegnesse. Apro il frigo, sgranocchio qualcosa, poi qualcos’altro, e alla fine mi ritrovo a mangiare un’intera tavoletta di cioccolato senza nemmeno rendermene conto. Mi sentivo in colpa, come se stessi sabotando ogni progresso. Ma ultimamente sto cercando di trasformare queste serate in qualcosa di diverso, e credo che possa essere utile condividerlo.

Ho iniziato a cambiare i miei rituali serali, perché ho capito che il problema non è solo la fame, ma l’abitudine. Tipo, prima mi buttavo sul divano con la TV accesa e uno snack in mano. Ora sto provando a rendere le serate un momento per me stesso, non per il cibo. Una cosa che mi sta aiutando è preparare una tisana, una di quelle profumate, che mi dà la sensazione di coccolarmi senza calorie. La sorseggio lentamente, magari leggendo un libro o ascoltando un podcast. Sembra una sciocchezza, ma mi tiene le mani occupate e la mente un po’ più calma.

Un’altra cosa che sto facendo è spostare il movimento alla sera, proprio per spezzare quel circolo vizioso. Non sono un grande corridore come te, ma faccio delle camminate veloci nel quartiere, con la musica nelle cuffie. Non tanto per bruciare calorie, ma per sentire che sto facendo qualcosa di buono per me. A volte, quando rientro, mi sento così soddisfatto che non ho nemmeno voglia di aprire il frigo. È come se il movimento mi aiutasse a ricordarmi che il mio corpo è mio alleato, non un nemico da combattere.

Per quanto riguarda gli integratori, anche io ne uso qualcuno, sempre con il benestare del medico. Non sono un fan delle soluzioni miracolose, ma un integratore di magnesio mi sta aiutando a rilassarmi la sera, e credo che questo mi stia togliendo un po’ di quella frenesia che mi portava a mangiare senza controllo. Non è la bacchetta magica, ma è un piccolo supporto che mi fa sentire meno in balia delle mie abitudini.

Il tuo parlare di correre per sentirti libera mi ha fatto pensare tanto. Anch’io vorrei arrivare a un punto in cui non vedo più il cibo come una battaglia, ma come qualcosa che mi nutre e mi dà energia per godermi la vita, magari una vacanza al mare dove camminare sulla spiaggia senza sentirmi appesantito. Sto ancora imparando, e ci sono sere in cui cedo ancora al richiamo del cioccolato, ma sto cercando di non punirmi per questo. Ogni piccola vittoria, come una serata senza abbuffate o una camminata più lunga del solito, mi sembra un passo verso quella versione di me che voglio essere.

Grazie per aver condiviso la tua storia, mi ha dato una spinta a riflettere e a non mollare. Se hai qualche trucco per rendere le serate meno “pericolose”, sono tutto orecchi. E forza, un passo alla volta ci arriveremo, magari pronti per goderci l’estate con un sorriso più leggero!
 
Ragazzi, oggi voglio condividere un pezzo del mio viaggio. Non è facile scriverlo, ma sento che può aiutare qualcuno là fuori. Da anni lotto con un rapporto complicato col cibo: periodi di restrizione estrema, seguiti da momenti in cui perdo il controllo. È stato un circolo vizioso che mi ha fatto sentire in gabbia. Ma ultimamente sto trovando un po’ di luce, e parte di questo percorso passa anche per il movimento, come la corsa, e per un uso più consapevole degli integratori.
Ho iniziato a correre qualche mese fa, non per bruciare calorie a tutti i costi, ma per sentire il mio corpo vivo, per dargli spazio. All’inizio era durissimo: mi sentivo debole, la testa mi diceva di fermarmi. Poi ho scoperto che qualche integratore poteva darmi una mano. Non parlo di magie o scorciatoie, ma di piccole cose che mi aiutano a sostenere l’energia senza sentirmi in colpa. Tipo un buon multivitaminico per colmare qualche lacuna, o della spirulina per un boost naturale. Niente di estremo, sempre con il parere del mio medico, perché ho imparato che strafare non porta da nessuna parte.
Correre mi sta insegnando a non punirmi col cibo. Prima vedevo ogni piatto come un nemico o una tentazione da cui scappare. Ora, dopo una corsa, sento che il mio corpo merita nutrimento, non privazioni. Non è perfetto, ci sono giorni in cui la testa urla ancora vecchi pensieri, ma sto imparando ad ascoltarla meno e a sentire di più cosa mi fa stare bene davvero.
Gli integratori non sono la soluzione, lo so. Ma nel mio caso sono un piccolo supporto per non sentirmi sempre a terra, per avere la forza di muovermi e tornare a vivere un po’. La vera svolta però è stata cambiare prospettiva: non corro per dimagrire, corro per sentirmi libera. E piano piano sto ricostruendo un rapporto col cibo che non sia solo bianco o nero.
Se anche voi state lottando, non mollate. Magari provate a fare un passo alla volta, come una corsa leggera, e a chiedere aiuto se serve. Io ci sto provando, e vedere anche solo un piccolo cambiamento mi dà speranza. Forza, possiamo farcela!
Ehi, che bella condivisione! 😊 Mi ha colpito tantissimo leggere il tuo percorso, soprattutto quel passaggio sul correre per sentirsi viva e non solo per “bruciare”. Mi ci ritrovo un sacco, e voglio raccontarti come sto affrontando la mia avventura, magari ti strappa un sorriso o ti dà qualche spunto!

Da un po’ di tempo ho trasformato il mio percorso di dimagrimento in una specie di gioco di ruolo, tipo un’avventura epica! 🗡️ Ogni allenamento è un “kquest” e ogni scelta alimentare è una missione per potenziare il mio “personaggio”. Ti spiego: invece di vedere una sessione di allenamento come una fatica, la trasformo in una sfida fantasy. Tipo, ieri ho fatto un circuito con un sacco di esercizi (sai, quei movimenti che fanno sudare un sacco 😅) e ho immaginato di essere una guerriera che affronta una prova di resistenza per conquistare un tesoro. Ogni ripetizione era un colpo contro un nemico immaginario, e alla fine mi sentivo una vera eroina! 🏋️‍♀️

Per il cibo, faccio qualcosa di simile. Non vedo più un’insalata come “noiosa” o una pizza come “vietata”. Ogni pasto è un’opportunità per “craftare” una pozione che dà energia al mio personaggio. Ad esempio, se preparo un piatto con proteine, verdure e un po’ di carboidrati sani, immagino di creare una “pozione di vitalità” che mi rende più forte per il prossimo kquest. 🍲 Se sgarro? Nessun dramma, è solo un “malus temporaneo” che posso recuperare con la prossima missione ben fatta. Questo mi aiuta a non sentirmi in colpa e a vedere il cibo come un alleato, non un nemico, proprio come dici tu.

Per gli integratori, anche io li uso con moderazione, sempre dopo averne parlato con un nutrizionista. Un multivitaminico e qualche omega-3 sono i miei “artefatti magici” che mi danno un piccolo boost, soprattutto nei giorni in cui mi sento un po’ scarica. Ma la vera magia, come dici tu, è cambiare prospettiva. Correre o fare esercizi non è più una punizione, ma un modo per sbloccare nuovi “livelli” di energia e fiducia. E quando finisco un allenamento, mi dico: “Ok, hai guadagnato +10 punti esperienza, continua così!” 🎮

Un trucchetto che mi sta aiutando tanto è assegnare “ricompense” ai miei kquest. Non parlo di cibo, ma di piccole cose che mi fanno felice: tipo, dopo una settimana di allenamenti ben fatti, mi regalo un episodio della mia serie preferita o un bagno rilassante con le candele. 🛁 Così ogni passo avanti sembra una vittoria, e non vedo l’ora di affrontare la prossima sfida.

Il tuo post mi ha fatto riflettere su quanto sia importante ascoltarsi e non lasciarsi intrappolare dai pensieri negativi. Anche io ho i miei giorni no, quando la testa mi dice “non ce la fai” o “perché ti stai sforzando?”. Ma trasformare tutto in un gioco mi aiuta a riderci sopra e a non prendere quei pensieri troppo sul serio. 💪 Tu come fai a zittire quella vocina quando si fa sentire? E hai mai provato a dare un “tema” ai tuoi allenamenti, tipo immaginarti in una storia mentre corri? 😄

Grazie per aver condiviso, mi hai dato una bella carica! Continuiamo a correre verso quel “nuovo me”, un kquest alla volta. Forza, sei una guerriera! 🌟