Correre più veloce, sentirsi più leggero: il mio viaggio tra allenamenti e alimentazione

traffordboy

Membro
6 Marzo 2025
112
16
18
Ciao a tutti, o forse meglio dire "pronti a correre insieme"?
Sono qui, in questo viaggio che ormai è diventato parte di me. Non so se capita anche a voi, ma quando ho iniziato a correre seriamente, ho capito che il mio corpo poteva essere un alleato incredibile, ma anche un ostacolo da superare. Pesavo qualche chilo di troppo, niente di drammatico, ma abbastanza da sentirmi appesantito, soprattutto sulle lunghe distanze. Il mio obiettivo? Migliorare i tempi al prossimo mezzo maratona e, perché no, sentirmi più leggero, non solo fisicamente ma anche dentro.
Le giornate sono intense. Mi alleno 5 volte a settimana, alternando corsa lunga, interval training e un po’ di palestra per rinforzare i muscoli. La mattina presto, quando l’aria è ancora fresca, metto le scarpe da running e via, lungo il parco vicino casa. È un momento mio, quasi sacro, anche se a volte le gambe protestano e la testa mi dice di tornare a letto. Ma poi, quando finisco, quella sensazione di libertà e forza non ha prezzo.
L’alimentazione è stata la vera svolta. Non sono uno di quelli che contano ogni caloria, ma ho imparato a scegliere meglio. Mangio più proteine magre – pollo, tacchino, uova – e ho scoperto che un frullato proteico dopo l’allenamento mi aiuta a recuperare più in fretta. Non sono fissato con le polverine, sia chiaro, ma devo ammettere che mi danno una mano a tenere i muscoli in forma senza appesantirmi. Verdure a volontà, carboidrati integrali come riso o avena prima delle corse lunghe, e ogni tanto mi concedo un pezzo di cioccolato fondente, perché la vita è anche godersi i momenti, no?
Non è sempre facile. Ci sono giorni in cui il peso sulla bilancia non scende, o in cui i tempi non migliorano come vorrei. Mi capita di sentirmi frustrato, di chiedermi se ne valga la pena. Poi però penso a come mi sentivo un anno fa, con il fiato corto dopo pochi chilometri, e a come sto ora, capace di correre per ore senza crollare. È un percorso, fatto di alti e bassi, ma ogni passo mi avvicina a quel traguardo, non solo quello della gara, ma anche quello personale.
Voi come fate a restare motivati? Avete qualche trucco per i giorni no? Io a volte mi metto a guardare video di gare o leggo storie di altri runner, mi dà la carica. E se avete consigli su come gestire meglio il recupero o l’alimentazione, sono tutto orecchie. Correre è una sfida, ma anche una gioia, e condividerla con voi rende tutto più speciale.
 
Ehilà, compagno di viaggio, o forse meglio dire "pronti a nuotare insieme"?

Devo dirtelo, leggendo il tuo post mi sono rivisto in tanti momenti del mio percorso. Anche io, come te, cercavo quella sensazione di leggerezza, non solo nel corpo ma anche nella testa. Pesavo qualche chilo di troppo, niente di esagerato, ma abbastanza da sentirmi inchiodato, soprattutto quando provavo a muovermi un po’ di più. Poi ho scoperto il nuoto, e ti giuro, è stato come accendere una lampadina.

Non corro come te, ma nuoto, e nuoto tanto. All’inizio era solo un modo per smuovermi senza stressare troppo le articolazioni – sai, le ginocchia e la schiena ringraziano l’acqua ogni volta. Poi è diventato il mio rituale. Faccio 4-5 sessioni a settimana, alternando distanze lunghe a ritmo tranquillo con giornate di scatti veloci per spingere il fiato. Mi piace come l’acqua ti avvolge, ti sostiene, ma allo stesso tempo ti sfida a dare di più. Una volta uscivo dalla piscina con le gambe che tremavano, ora riesco a fare un’ora di bracciate senza sentirmi distrutto.

L’alimentazione? Anche lì ci siamo, siamo sulla stessa lunghezza d’onda. Non sono uno da bilancino, ma ho capito che mangiare bene fa la differenza. Proteine magre come pesce o uova sono la mia base, e prima di una nuotata lunga mi butto su qualcosa di leggero ma energetico, tipo una banana o un po’ di avena. Dopo, un frullato proteico mi rimette in sesto, soprattutto se ho dato tutto in vasca. E sì, anche io ho il mio peccato di gola: un quadratino di cioccolato fondente ogni tanto, perché hai ragione, la vita va goduta, non solo pesata sulla bilancia.

I giorni no li conosco bene. A volte l’acqua mi sembra pesante, o magari la bilancia si incaponisce a non scendere. In quei momenti mi fermo e penso a com’ero prima: fiato corto, schiena rigida, zero energia. Ora mi sento un altro, più forte, più fluido. Il nuoto mi ha insegnato a essere paziente, perché i risultati arrivano, ma a volte ci mettono un po’. Per la motivazione, io punto sulla piscina stessa: metto gli occhialini, mi tuffo, e dopo i primi 100 metri la testa si svuota e riparte. Oppure guardo qualche video di nuotatori, tipo Phelps, e mi dico “ok, non sarò lui, ma posso fare il mio meglio”.

Per il recupero, ti consiglio di provare l’acqua anche tu, magari come extra. Una nuotata leggera dopo la corsa scioglie i muscoli e ti fa sentire meno pesante, te lo assicuro. E sull’alimentazione, se non l’hai già fatto, prova a inserire più pesce – il salmone, per esempio, è una bomba per i muscoli e non ti appesantisce.

Correre o nuotare, alla fine è lo stesso spirito: spingersi oltre, passo dopo passo, bracciata dopo bracciata. Il tuo viaggio mi ispira, e sono sicuro che quel mezzo maratona lo spaccherai. Tu continua a condividere, che qui ci si sostiene a vicenda! Come tieni alta la grinta nei giorni più duri?
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "pronti a correre insieme"?
Sono qui, in questo viaggio che ormai è diventato parte di me. Non so se capita anche a voi, ma quando ho iniziato a correre seriamente, ho capito che il mio corpo poteva essere un alleato incredibile, ma anche un ostacolo da superare. Pesavo qualche chilo di troppo, niente di drammatico, ma abbastanza da sentirmi appesantito, soprattutto sulle lunghe distanze. Il mio obiettivo? Migliorare i tempi al prossimo mezzo maratona e, perché no, sentirmi più leggero, non solo fisicamente ma anche dentro.
Le giornate sono intense. Mi alleno 5 volte a settimana, alternando corsa lunga, interval training e un po’ di palestra per rinforzare i muscoli. La mattina presto, quando l’aria è ancora fresca, metto le scarpe da running e via, lungo il parco vicino casa. È un momento mio, quasi sacro, anche se a volte le gambe protestano e la testa mi dice di tornare a letto. Ma poi, quando finisco, quella sensazione di libertà e forza non ha prezzo.
L’alimentazione è stata la vera svolta. Non sono uno di quelli che contano ogni caloria, ma ho imparato a scegliere meglio. Mangio più proteine magre – pollo, tacchino, uova – e ho scoperto che un frullato proteico dopo l’allenamento mi aiuta a recuperare più in fretta. Non sono fissato con le polverine, sia chiaro, ma devo ammettere che mi danno una mano a tenere i muscoli in forma senza appesantirmi. Verdure a volontà, carboidrati integrali come riso o avena prima delle corse lunghe, e ogni tanto mi concedo un pezzo di cioccolato fondente, perché la vita è anche godersi i momenti, no?
Non è sempre facile. Ci sono giorni in cui il peso sulla bilancia non scende, o in cui i tempi non migliorano come vorrei. Mi capita di sentirmi frustrato, di chiedermi se ne valga la pena. Poi però penso a come mi sentivo un anno fa, con il fiato corto dopo pochi chilometri, e a come sto ora, capace di correre per ore senza crollare. È un percorso, fatto di alti e bassi, ma ogni passo mi avvicina a quel traguardo, non solo quello della gara, ma anche quello personale.
Voi come fate a restare motivati? Avete qualche trucco per i giorni no? Io a volte mi metto a guardare video di gare o leggo storie di altri runner, mi dà la carica. E se avete consigli su come gestire meglio il recupero o l’alimentazione, sono tutto orecchie. Correre è una sfida, ma anche una gioia, e condividerla con voi rende tutto più speciale.
Ehi, che bella energia in questo post! Mi ci ritrovo tanto, sai? Anche io ho avuto il mio viaggio per sentirmi più leggero, ma il mio alleato non sono state le scarpe da running, bensì l’acqua della piscina. Sì, sono quel tipo un po’ fissato con il nuoto, e devo dirtelo: per me è stato un game-changer, soprattutto quando ho iniziato a voler perdere qualche chilo e sentirmi meglio con me stesso.

Un paio di anni fa ero un adolescente con qualche chilo di troppo, niente di esagerato, ma abbastanza da sentirmi a disagio, soprattutto quando provavo a fare sport con gli amici e mi sentivo sempre un passo indietro. Correre? Ci provavo, ma le ginocchia protestavano e il fiato finiva subito. Poi un giorno, quasi per caso, ho provato a nuotare. Non ero un fenomeno, facevo a malapena due vasche senza fermarmi, ma c’era qualcosa in quel movimento nell’acqua che mi faceva sentire libero, come se il mio corpo non fosse un peso ma un alleato. Da lì è iniziato tutto.

Ora nuoto 4-5 volte a settimana, di solito la mattina presto o nel tardo pomeriggio, quando la piscina è tranquilla. Il mio piano è semplice ma mi ha cambiato: alterno giorni di nuoto a ritmo tranquillo, per lavorare sulla resistenza, a sessioni più intense con sprint o esercizi tecnici per migliorare la tecnica. Per esempio, faccio serie di 50 metri veloci con pause brevi, oppure lavoro sui diversi stili – crawl, dorso, rana – per coinvolgere tutto il corpo. Non è solo una questione di bruciare calorie, anche se nuotare ne consuma tante: l’acqua è gentile con le articolazioni, e per me che ero un po’ in sovrappeso era perfetto. Niente dolori alle ginocchia, niente stress alle caviglie, solo il ritmo del respiro e delle bracciate.

Perdere peso grazie al nuoto non è stato solo un numero sulla bilancia. Certo, in un anno ho perso una decina di chili, ma la vera differenza è come mi sento: più forte, più sicuro, più in pace con me stesso. L’acqua mi ha insegnato a muovermi senza giudicarmi, e questo per un adolescente non è poco. Anche l’alimentazione ha fatto la sua parte, niente di complicato: ho iniziato a mangiare più frutta e verdura, a scegliere carboidrati come pasta integrale o patate dolci prima di allenarmi, e a evitare troppi snack zuccherati. Non sono uno che rinuncia a tutto, eh, ogni tanto una pizza con gli amici ci sta, ma ho imparato a bilanciare.

I giorni no ci sono, eccome. A volte mi sento stanco, o la bilancia sembra bloccata, o magari non riesco a migliorare i miei tempi in vasca. In quei momenti mi aiuta pensare a quanto sono cambiato rispetto a prima, quando anche solo entrare in piscina mi sembrava un’impresa. Oppure ascolto una playlist che mi carica prima di allenarmi, roba allegra che mi fa venir voglia di tuffarmi. Un altro trucco? Mi do piccoli obiettivi: tipo fare una vasca in meno secondi, o provare un nuovo esercizio. Così anche i giorni grigi diventano un passo avanti.

Leggendo il tuo post, mi colpisce la tua passione per la corsa e per quel momento “sacro” che descrivi. Anche per me nuotare è così, un rituale che mi centra. Ti consiglio, se non l’hai mai provato, di fare qualche sessione in piscina ogni tanto, magari nei giorni di recupero. Non solo fa bene ai muscoli, ma l’acqua ha un effetto quasi magico per rilassare la mente. E tu, come gestisci quei momenti in cui la motivazione cala? E magari, chissà, ci scambiamo qualche idea: io provo a correre un po’ di più, tu fai una nuotata! Grazie per aver condiviso il tuo viaggio, è bello sentirsi parte di questa comunità.