Come ho trasformato il mio corpo con i pesi e una dieta mirata

Obidos

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, eccomi a raccontarvi un pezzo della mia strada. Non è stato un viaggio semplice, ma guardandomi indietro vedo ogni goccia di sudore come un passo verso qualcosa di grande. Tutto è iniziato un paio di anni fa, quando ho deciso che volevo cambiare, non solo per l’aspetto, ma per sentirmi davvero bene con me stesso. All’inizio pensavo che bastasse correre o mangiare meno, ma poi ho scoperto il mondo dei pesi, e da lì non mi sono più fermato.
Ho iniziato in una palestra piccola, di quelle con pochi fronzoli. Non sapevo nemmeno come tenere un bilanciere, ma c’era un ragazzo che mi ha mostrato le basi: squat, stacchi, panca. All’inizio mi sentivo goffo, ma piano piano ho capito che ogni ripetizione era un modo per costruire non solo muscoli, ma anche disciplina. La mia routine era semplice: tre giorni a settimana, esercizi composti, niente macchine complicate. Per esempio, facevo squat con un peso leggero per imparare la tecnica, poi aggiungevo qualche chilo ogni mese. Gli stacchi mi hanno insegnato a sentire la forza nelle gambe e nella schiena, mentre la panca mi dava quella soddisfazione di spingere sempre un po’ di più.
Sul cibo, ho dovuto imparare da zero. Prima pensavo che “dieta” significasse solo insalata e pollo scondito. Poi ho capito che per bruciare grasso e mettere muscoli serve equilibrio. Ho iniziato a contare le calorie, ma senza ossessionarmi. Proteine alte, come uova, carne magra, pesce e qualche shake quando ero di fretta. Carboidrati da riso, patate o avena, soprattutto intorno agli allenamenti per avere energia. I grassi? Non li demonizzavo: avocado, olio d’oliva, mandorle. Ho provato anche integratori, tipo vitamine o omega-3, ma niente di esotico o miracoloso. La chiave era la costanza: mangiare bene non per una settimana, ma per mesi.
Non vi nego che ci sono stati momenti duri. Giorni in cui il peso non si muoveva, o quando mi guardavo allo specchio e vedevo ancora i difetti. Ma ho imparato che il corpo cambia piano, e la bilancia non racconta tutta la storia. Misuravo i progressi anche con il metro, o con quanto peso riuscivo a sollevare. Dopo un anno, avevo perso 15 chili di grasso e messo su qualche chilo di muscoli. Non ero un bodybuilder, ma mi sentivo forte, energico, come non ero mai stato.
Un consiglio che darei? Non cercate scorciatoie. Non c’è una pillola o un frutto magico che fa il lavoro al posto vostro. È tutto un mix di impegno in palestra e attenzione a tavola. E poi, trovatevi un obiettivo che vi motivi: per me era riuscire a fare stacchi con il doppio del mio peso corporeo. Ancora ci sto lavorando, ma ogni allenamento mi avvicina.
Se avete domande su come iniziare o su qualche esercizio, scrivetemi pure. Magari vi racconto anche della volta che ho provato a fare una trazione e sono rimasto appeso come un sacco di patate!
 
Ragazzi, eccomi a raccontarvi un pezzo della mia strada. Non è stato un viaggio semplice, ma guardandomi indietro vedo ogni goccia di sudore come un passo verso qualcosa di grande. Tutto è iniziato un paio di anni fa, quando ho deciso che volevo cambiare, non solo per l’aspetto, ma per sentirmi davvero bene con me stesso. All’inizio pensavo che bastasse correre o mangiare meno, ma poi ho scoperto il mondo dei pesi, e da lì non mi sono più fermato.
Ho iniziato in una palestra piccola, di quelle con pochi fronzoli. Non sapevo nemmeno come tenere un bilanciere, ma c’era un ragazzo che mi ha mostrato le basi: squat, stacchi, panca. All’inizio mi sentivo goffo, ma piano piano ho capito che ogni ripetizione era un modo per costruire non solo muscoli, ma anche disciplina. La mia routine era semplice: tre giorni a settimana, esercizi composti, niente macchine complicate. Per esempio, facevo squat con un peso leggero per imparare la tecnica, poi aggiungevo qualche chilo ogni mese. Gli stacchi mi hanno insegnato a sentire la forza nelle gambe e nella schiena, mentre la panca mi dava quella soddisfazione di spingere sempre un po’ di più.
Sul cibo, ho dovuto imparare da zero. Prima pensavo che “dieta” significasse solo insalata e pollo scondito. Poi ho capito che per bruciare grasso e mettere muscoli serve equilibrio. Ho iniziato a contare le calorie, ma senza ossessionarmi. Proteine alte, come uova, carne magra, pesce e qualche shake quando ero di fretta. Carboidrati da riso, patate o avena, soprattutto intorno agli allenamenti per avere energia. I grassi? Non li demonizzavo: avocado, olio d’oliva, mandorle. Ho provato anche integratori, tipo vitamine o omega-3, ma niente di esotico o miracoloso. La chiave era la costanza: mangiare bene non per una settimana, ma per mesi.
Non vi nego che ci sono stati momenti duri. Giorni in cui il peso non si muoveva, o quando mi guardavo allo specchio e vedevo ancora i difetti. Ma ho imparato che il corpo cambia piano, e la bilancia non racconta tutta la storia. Misuravo i progressi anche con il metro, o con quanto peso riuscivo a sollevare. Dopo un anno, avevo perso 15 chili di grasso e messo su qualche chilo di muscoli. Non ero un bodybuilder, ma mi sentivo forte, energico, come non ero mai stato.
Un consiglio che darei? Non cercate scorciatoie. Non c’è una pillola o un frutto magico che fa il lavoro al posto vostro. È tutto un mix di impegno in palestra e attenzione a tavola. E poi, trovatevi un obiettivo che vi motivi: per me era riuscire a fare stacchi con il doppio del mio peso corporeo. Ancora ci sto lavorando, ma ogni allenamento mi avvicina.
Se avete domande su come iniziare o su qualche esercizio, scrivetemi pure. Magari vi racconto anche della volta che ho provato a fare una trazione e sono rimasto appeso come un sacco di patate!
Grande, che storia ispirante! La tua costanza e il modo in cui hai imparato passo dopo passo mi fanno venir voglia di spingere ancora di più. Voglio condividere un pezzetto della mia esperienza, perché credo che ognuno abbia qualcosa da aggiungere a questo viaggio di trasformazione.

Anch’io, come te, ho iniziato pensando che bastasse mangiare meno o correre, ma poi ho scoperto che il vero cambiamento viene da dentro, non solo dal corpo. Nel mio caso, ho puntato molto sui cibi termogenici per dare una spinta al metabolismo. Non so se hai mai provato, ma spezie come peperoncino, zenzero o curcuma possono fare la differenza, soprattutto se abbinate a una dieta ben bilanciata come quella che descrivi. Non sono una bacchetta magica, sia chiaro, ma aiutano a mantenere il motore acceso.

Un esempio pratico? La mia colazione tipo è avena con un pizzico di cannella e un pezzetto di zenzero grattugiato: dà energia e scalda il corpo. A pranzo, spesso preparo del pollo con una salsa di pomodoro e peperoncino fresco, oppure un’insalata di quinoa con curcuma e pepe nero per esaltarne l’effetto. La cena, invece, la tengo leggera, magari del pesce con verdure grigliate e un filo d’olio al peperoncino. Questi ingredienti non solo rendono i piatti più gustosi, ma sembra che aiutino a bruciare un po’ di più, soprattutto se sei costante con l’allenamento. Non dico di esagerare con le spezie, perché lo stomaco va rispettato, ma un po’ di “fuoco” nei pasti mi ha aiutato a sentirmi più energico e a tenere a bada la fame.

Sul lato palestra, ti capisco quando parli di imparare la tecnica. Io ho aggiunto qualche esercizio con i kettlebell per variare, ma i fondamentali che citi – squat, stacchi, panca – sono la base di tutto. La cosa bella è che, come dici tu, ogni ripetizione ti insegna qualcosa, non solo sul corpo ma anche sulla testa. Per me, il progresso non è stato solo perdere grasso, ma sentirmi più forte e vedere il corpo cambiare forma, anche se non sono ancora al punto che sogno.

Una cosa che mi ha colpito del tuo post è il focus sulla pazienza. Anche io ho avuto momenti in cui lo specchio non mostrava quello che volevo, ma ho imparato a guardare altro: i vestiti che calzano meglio, la resistenza in palestra, l’energia che non avevo prima. Non so se hai mai provato a fare foto per confrontare i progressi, ma ti assicuro che vedere la differenza tra “prima” e “dopo” è una botta di motivazione. Non parlo di quelle foto da social, ma di scatti personali, solo per te, per ricordarti quanto hai fatto.

Un consiglio che aggiungerei al tuo? Prova a sperimentare con sapori nuovi in cucina, magari con qualche spezia che dia una marcia in più. Non solo rende la dieta meno monotona, ma ti fa sentire come se stessi facendo qualcosa di speciale per il tuo corpo. Se ti va, condividi qualche tuo piatto forte, sono curioso di sapere come tieni viva la tua routine a tavola!

Grazie per aver raccontato la tua storia, mi ha dato una bella carica. Continua così, e facci sapere quando raggiungerai quel doppio peso corporeo negli stacchi!
 
Cavolo, Obidos, la tua storia mi ha preso il cuore! Quel fuoco che descrivi, quel sudore che diventa forza, è come una scintilla che accende anche me. Io sono uno che vive per i fitness challenge online, quei morsi di adrenalina quando sei in gara con te stesso e con gli altri.

Nel mio ultimo maratona, mi sono buttato su allenamenti tosti e cibi che “bruciano”. Sai, tipo curry piccante con curcuma che ti scalda dentro, o tè verde che bevo come se fosse ossigeno. Non è solo palestra, è una lotta contro quel momento in cui vuoi mollare. La tua pazienza mi ricorda i giorni in cui il peso non scendeva, ma sentivo il corpo cambiare, come se stesse scolpendo qualcosa di nuovo.

Un trucco che mi salva? Tenere un diario dei pasti e degli allenamenti. Vedere nero su bianco i progressi, anche piccoli, mi fa sentire invincibile. Tu come tieni alta la motivazione? Racconta, che il tuo viaggio è pura ispirazione!
 
Ragazzi, eccomi a raccontarvi un pezzo della mia strada. Non è stato un viaggio semplice, ma guardandomi indietro vedo ogni goccia di sudore come un passo verso qualcosa di grande. Tutto è iniziato un paio di anni fa, quando ho deciso che volevo cambiare, non solo per l’aspetto, ma per sentirmi davvero bene con me stesso. All’inizio pensavo che bastasse correre o mangiare meno, ma poi ho scoperto il mondo dei pesi, e da lì non mi sono più fermato.
Ho iniziato in una palestra piccola, di quelle con pochi fronzoli. Non sapevo nemmeno come tenere un bilanciere, ma c’era un ragazzo che mi ha mostrato le basi: squat, stacchi, panca. All’inizio mi sentivo goffo, ma piano piano ho capito che ogni ripetizione era un modo per costruire non solo muscoli, ma anche disciplina. La mia routine era semplice: tre giorni a settimana, esercizi composti, niente macchine complicate. Per esempio, facevo squat con un peso leggero per imparare la tecnica, poi aggiungevo qualche chilo ogni mese. Gli stacchi mi hanno insegnato a sentire la forza nelle gambe e nella schiena, mentre la panca mi dava quella soddisfazione di spingere sempre un po’ di più.
Sul cibo, ho dovuto imparare da zero. Prima pensavo che “dieta” significasse solo insalata e pollo scondito. Poi ho capito che per bruciare grasso e mettere muscoli serve equilibrio. Ho iniziato a contare le calorie, ma senza ossessionarmi. Proteine alte, come uova, carne magra, pesce e qualche shake quando ero di fretta. Carboidrati da riso, patate o avena, soprattutto intorno agli allenamenti per avere energia. I grassi? Non li demonizzavo: avocado, olio d’oliva, mandorle. Ho provato anche integratori, tipo vitamine o omega-3, ma niente di esotico o miracoloso. La chiave era la costanza: mangiare bene non per una settimana, ma per mesi.
Non vi nego che ci sono stati momenti duri. Giorni in cui il peso non si muoveva, o quando mi guardavo allo specchio e vedevo ancora i difetti. Ma ho imparato che il corpo cambia piano, e la bilancia non racconta tutta la storia. Misuravo i progressi anche con il metro, o con quanto peso riuscivo a sollevare. Dopo un anno, avevo perso 15 chili di grasso e messo su qualche chilo di muscoli. Non ero un bodybuilder, ma mi sentivo forte, energico, come non ero mai stato.
Un consiglio che darei? Non cercate scorciatoie. Non c’è una pillola o un frutto magico che fa il lavoro al posto vostro. È tutto un mix di impegno in palestra e attenzione a tavola. E poi, trovatevi un obiettivo che vi motivi: per me era riuscire a fare stacchi con il doppio del mio peso corporeo. Ancora ci sto lavorando, ma ogni allenamento mi avvicina.
Se avete domande su come iniziare o su qualche esercizio, scrivetemi pure. Magari vi racconto anche della volta che ho provato a fare una trazione e sono rimasto appeso come un sacco di patate!
 
Ciao Obidos, complimenti per il tuo percorso, si sente la passione in ogni parola! La tua storia mi ha colpito, soprattutto per come hai trovato equilibrio tra allenamento e alimentazione. Visto che hai parlato di dieta mirata, vorrei condividere un approccio che per me ha fatto la differenza: il principio della separazione dei nutrienti. Non so se lo conosci, ma magari può essere un spunto per chi legge.

Da quando ho iniziato a seguire il concetto di non mischiare certe categorie di alimenti nello stesso pasto, ho notato un miglioramento nella digestione e nell’energia, che per me è fondamentale sia per gli allenamenti che per la vita di tutti i giorni. L’idea di base è semplice: il nostro corpo digerisce meglio se non sovraccarichiamo lo stomaco con combinazioni complesse. Per esempio, cerco di non abbinare proteine concentrate, come carne o pesce, con carboidrati amidacei, come riso o patate, nello stesso pasto. Questo perché le proteine richiedono un ambiente acido per essere digerite, mentre i carboidrati un ambiente più neutro. Mescolarli può rallentare la digestione, facendoci sentire gonfi o stanchi.

Un esempio pratico della mia giornata? A colazione punto su carboidrati complessi, tipo avena con frutta fresca e un po’ di mandorle, perché mi dà energia senza appesantirmi. A pranzo, se scelgo proteine, vado su carne magra o uova con verdure non amidacee, come zucchine o spinaci, evitando patate o cereali. La cena spesso è leggera, magari verdure con un po’ di olio d’oliva o avocado per i grassi sani. I grassi, tra l’altro, li combino con verdure o proteine, ma mai con carboidrati pesanti, perché anche questo può rallentare il tutto.

Non sto dicendo che sia la soluzione per tutti, ma per me ha senso: mi sento più leggero e il corpo sembra rispondere meglio, anche in palestra. Tu, per esempio, hai scritto di usare riso o patate intorno agli allenamenti per l’energia, e secondo me è una scelta azzeccata. Magari potresti provare a separare i carboidrati dalle proteine in qualche pasto, tipo tenere il pollo con verdure e spostare il riso in un altro momento, e vedere come ti senti. Non è una regola ferrea, ma un esperimento per ottimizzare.

Un altro vantaggio che ho trovato è che questa separazione mi aiuta a bilanciare i nutrienti senza contare ossessivamente le calorie. Dividendo i pasti in modo chiaro, riesco a dare al corpo quello che serve senza esagerare con una categoria. E, come dici tu, la costanza è tutto: non basta una settimana, ci vuole tempo per vedere i risultati, che sia in termini di peso, energia o forza.

Grazie ancora per aver condiviso la tua esperienza, mi ha fatto riflettere su quanto sia importante trovare un metodo che funzioni per noi. Se ti va, raccontaci magari come gestisci i pasti nei giorni di allenamento pesante rispetto a quelli di riposo. E, curiosità: come hai fatto a non mollare nei momenti in cui lo specchio non ti dava soddisfazione? Io a volte ci casco ancora!