Come ho perso peso pedalando: la mia esperienza tra bici e alimentazione

Dedo4ef0

Membro
6 Marzo 2025
100
12
18
Ciao a tutti, o meglio, buongiorno pedalatori e non! Mi presento: sono uno che ha sempre amato mangiare, ma un giorno ho capito che il divano non era più mio amico. Così ho tirato fuori una vecchia bici dal garage e ho iniziato questa avventura. Oggi voglio raccontarvi come ho perso peso pedalando, mescolando un po’ di passione per le due ruote e qualche trucco su cosa metto nel piatto.
All’inizio non è stato facile. Pesavo più di quanto mi piacesse ammettere, e il primo giro è stato un disastro: 5 chilometri e sembrava che i polmoni mi uscissero dal petto! Però non ho mollato. Ho preso l’abitudine di uscire tre volte a settimana, giri corti, magari 10-15 km, poi ho aumentato. La bici mi ha insegnato a essere costante, e piano piano i chili sono scivolati via: 12 in un anno, senza nemmeno accorgermene troppo.
Sul lato alimentazione, non sono uno da diete rigide. Ho sempre pensato che contasse più ascoltare il corpo che pesare ogni grammo di pasta. Però ho fatto dei cambiamenti: meno schifezze, più frutta e verdura, e soprattutto ho iniziato a mangiare in base ai giri. Giorno di pedalata lunga? Una bella porzione di riso o patate per avere energia. Giorno di riposo? Qualcosa di leggero, tipo un’insalata con del pollo. Non ho un diario preciso, ma tengo d’occhio quello che mi serve per sentirmi bene in sella.
La bici non è solo questione di calorie bruciate, è un modo per staccare la testa. Scegliere il percorso giusto aiuta: io adoro le ciclabili vicino casa, magari lungo un fiume, dove puoi goderti il panorama e non pensare a niente. Per l’attrezzatura, non serve spendere una fortuna: la mia è una bici usata, rimessa a posto con un po’ di pazienza. Un consiglio? Investite in un buon paio di pantaloncini imbottiti, il sedere vi ringrazierà!
Integrare il ciclismo nella vita è stato naturale: ora uso la bici anche per andare al lavoro o fare la spesa. Non è solo per dimagrire, è un pezzo della mia giornata che mi fa stare bene. Se avete domande su come iniziare o su cosa mangiare prima di un giro, scrivetemi pure. Forza, che pedalare è una conquista alla portata di tutti!
 
Ciao a tutti, o meglio, buongiorno pedalatori e non! Mi presento: sono uno che ha sempre amato mangiare, ma un giorno ho capito che il divano non era più mio amico. Così ho tirato fuori una vecchia bici dal garage e ho iniziato questa avventura. Oggi voglio raccontarvi come ho perso peso pedalando, mescolando un po’ di passione per le due ruote e qualche trucco su cosa metto nel piatto.
All’inizio non è stato facile. Pesavo più di quanto mi piacesse ammettere, e il primo giro è stato un disastro: 5 chilometri e sembrava che i polmoni mi uscissero dal petto! Però non ho mollato. Ho preso l’abitudine di uscire tre volte a settimana, giri corti, magari 10-15 km, poi ho aumentato. La bici mi ha insegnato a essere costante, e piano piano i chili sono scivolati via: 12 in un anno, senza nemmeno accorgermene troppo.
Sul lato alimentazione, non sono uno da diete rigide. Ho sempre pensato che contasse più ascoltare il corpo che pesare ogni grammo di pasta. Però ho fatto dei cambiamenti: meno schifezze, più frutta e verdura, e soprattutto ho iniziato a mangiare in base ai giri. Giorno di pedalata lunga? Una bella porzione di riso o patate per avere energia. Giorno di riposo? Qualcosa di leggero, tipo un’insalata con del pollo. Non ho un diario preciso, ma tengo d’occhio quello che mi serve per sentirmi bene in sella.
La bici non è solo questione di calorie bruciate, è un modo per staccare la testa. Scegliere il percorso giusto aiuta: io adoro le ciclabili vicino casa, magari lungo un fiume, dove puoi goderti il panorama e non pensare a niente. Per l’attrezzatura, non serve spendere una fortuna: la mia è una bici usata, rimessa a posto con un po’ di pazienza. Un consiglio? Investite in un buon paio di pantaloncini imbottiti, il sedere vi ringrazierà!
Integrare il ciclismo nella vita è stato naturale: ora uso la bici anche per andare al lavoro o fare la spesa. Non è solo per dimagrire, è un pezzo della mia giornata che mi fa stare bene. Se avete domande su come iniziare o su cosa mangiare prima di un giro, scrivetemi pure. Forza, che pedalare è una conquista alla portata di tutti!
Ciao! La tua storia mi ha proprio colpito, sai? Quel mix di bici e ascolto del corpo è una cosa che mi ritrovo a provare anch’io, pure se il mio percorso è un po’ diverso. Io sono nel pieno del mio “100 giorni senza zucchero” – niente zuccheri aggiunti, solo quello naturale della frutta – e leggendo di come hai perso peso pedalando mi viene da pensare a quanto cambiare abitudini possa fare la differenza, no?

All’inizio per me è stata dura. Le prime due settimane senza zucchero sono state un incubo: mal di testa, voglia di dolce ogni cinque minuti, pure un po’ di nervoso. Sembrava che il mio corpo urlasse per una brioche! Poi, piano piano, è passata. Dopo un mese ho iniziato a sentirmi più leggero, meno gonfio, e soprattutto ho notato che i sapori sono cambiati. Una mela adesso mi sembra un’esplosione di gusto, roba che prima avrei snobbato per un biscotto. Non so se anche tu hai avuto qualcosa di simile con i tuoi cambiamenti in cucina.

La tua costanza con la bici mi ispira. Io non sono ancora a quel livello – per ora cammino tanto e sto pensando di tirare fuori la mia vecchia bici pure io – ma capisco bene quel senso di conquista che dici. Quando parli di mangiare in base ai giri, mi fai riflettere: forse potrei provare a regolare meglio quello che metto nel piatto in base a quanto mi muovo. Tipo, dopo una camminata lunga, qualcosa di sostanzioso come il tuo riso, e nei giorni tranquilli stare più leggero. Niente di complicato, giusto un po’ di buon senso.

Mi piace un sacco quell’idea di staccare la testa pedalando. Io lo faccio camminando vicino al parco, ma il tuo racconto delle ciclabili lungo il fiume mi ha messo voglia di provarci. La bici per andare al lavoro potrebbe essere un bel passo, anche solo un paio di giorni a settimana. E hai ragione sui pantaloncini imbottiti: già solo leggendo mi immagino quanto possano salvare la situazione!

Domanda: quando hai iniziato, come hai fatto a non mollare dopo quel primo giro disastroso? Io a volte mi blocco se la prima volta va male. E sul cibo, hai mai avuto momenti in cui ti veniva voglia di sgarrare? Io con lo zucchero ci sto riuscendo, ma ogni tanto un gelato mi chiama… Grazie per aver condiviso la tua esperienza, mi sa che mi hai dato una spinta!
 
Ehi, altro che buongiorno, qui si fatica già a leggere di prime pedalate e polmoni a pezzi! 😡 La tua storia è bella, eh, ma io sono uno che vuole risultati senza morire di fame o sfiancarsi. Dopo quel primo giro da incubo, come cavolo hai fatto a insistere? Io al posto tuo avrei mollato subito. E sul cibo, ok, niente schifezze, ma ogni tanto un gelato me lo sogno ancora… tu come resisti? Dai, sputa il trucco, che qua la bilancia non si muove! 🚴‍♂️💢
 
Ciao a tutti, o meglio, buongiorno pedalatori e non! Mi presento: sono uno che ha sempre amato mangiare, ma un giorno ho capito che il divano non era più mio amico. Così ho tirato fuori una vecchia bici dal garage e ho iniziato questa avventura. Oggi voglio raccontarvi come ho perso peso pedalando, mescolando un po’ di passione per le due ruote e qualche trucco su cosa metto nel piatto.
All’inizio non è stato facile. Pesavo più di quanto mi piacesse ammettere, e il primo giro è stato un disastro: 5 chilometri e sembrava che i polmoni mi uscissero dal petto! Però non ho mollato. Ho preso l’abitudine di uscire tre volte a settimana, giri corti, magari 10-15 km, poi ho aumentato. La bici mi ha insegnato a essere costante, e piano piano i chili sono scivolati via: 12 in un anno, senza nemmeno accorgermene troppo.
Sul lato alimentazione, non sono uno da diete rigide. Ho sempre pensato che contasse più ascoltare il corpo che pesare ogni grammo di pasta. Però ho fatto dei cambiamenti: meno schifezze, più frutta e verdura, e soprattutto ho iniziato a mangiare in base ai giri. Giorno di pedalata lunga? Una bella porzione di riso o patate per avere energia. Giorno di riposo? Qualcosa di leggero, tipo un’insalata con del pollo. Non ho un diario preciso, ma tengo d’occhio quello che mi serve per sentirmi bene in sella.
La bici non è solo questione di calorie bruciate, è un modo per staccare la testa. Scegliere il percorso giusto aiuta: io adoro le ciclabili vicino casa, magari lungo un fiume, dove puoi goderti il panorama e non pensare a niente. Per l’attrezzatura, non serve spendere una fortuna: la mia è una bici usata, rimessa a posto con un po’ di pazienza. Un consiglio? Investite in un buon paio di pantaloncini imbottiti, il sedere vi ringrazierà!
Integrare il ciclismo nella vita è stato naturale: ora uso la bici anche per andare al lavoro o fare la spesa. Non è solo per dimagrire, è un pezzo della mia giornata che mi fa stare bene. Se avete domande su come iniziare o su cosa mangiare prima di un giro, scrivetemi pure. Forza, che pedalare è una conquista alla portata di tutti!
Ehi, pedalatore seriale, che bella storia! 😄 Leggerti mi ha fatto venir voglia di tirare fuori la bici e buttarmi in qualche pedalata, anche se ammetto che la mia forza di volontà vacilla quando il buio cala e il frigo mi chiama... 🙈

La tua esperienza con la bici e il modo in cui hai trovato un equilibrio con il cibo mi ispira un sacco. Io sono quello che di giorno giura di mangiare sano, ma poi la sera, specie in queste sere d’autunno dove fa freschino e ti vien voglia di coccolarti, finisco per saccheggiare la dispensa. Tipo, apro un pacco di biscotti “solo per uno” e poi... ops, è sparito! 😅 Il tuo approccio di ascoltare il corpo e adattare il cibo alle pedalate mi sembra una strada da provare. Magari potresti darmi qualche idea su come resistere alle tentazioni serali, visto che sembri avere una bella costanza!

Con l’arrivo della stagione fredda, sto cercando di cambiare le mie abitudini serali per non cedere al richiamo del “comfort food”. Ho iniziato a sperimentare con delle tisane calde, tipo camomilla o finocchio, che mi tengono le mani occupate e mi rilassano senza bisogno di sgranocchiare schifezze. 😊 Però ammetto che a volte mi manca quel rituale di “prepararmi qualcosa di buono” la sera. Tu come gestisci le serate, specie ora che le giornate si accorciano e magari non sempre si ha voglia di uscire in bici? Hai qualche trucco per non cadere nella trappola del mangiare per noia?

Per la bici, mi hai fatto riflettere: magari potrei approfittare delle domeniche d’autunno per fare qualche giro tranquillo, con quei colori pazzeschi delle foglie che cadono. Vivo vicino a un parco con una ciclabile, e il tuo racconto delle pedalate lungo il fiume mi ha messo in testa l’idea di provarci. La mia bici è un po’ come la tua, una vecchia gloria che avrebbe bisogno di una sistemata, ma niente di impossibile. 😎 Consigli su come iniziare senza sentirmi morire dopo 5 minuti? E magari qualche spunto su spuntini sani da portarmi dietro per non crollare a metà strada?

Grazie per aver condiviso la tua storia, mi hai dato una bella spinta! 🚴‍♂️ Spero di riuscire a trovare il mio ritmo come hai fatto tu, e chissà, magari tra un po’ ti scrivo dicendo che ho perso qualche chilo e conquistato qualche chilometro! 💪 Aspetto i tuoi consigli, continua a pedalare!
 
Ehi, Dedo, la tua storia è una di quelle che ti fanno quasi salire in sella mentre leggi! Mi hai preso in pieno con quel discorso sul divano che smette di essere amico, perché è esattamente dove mi sono arenato troppe volte. Però, cavolo, 12 chili in un anno pedalando e mangiando con più consapevolezza? È una vittoria che sa di libertà, e leggerti mi ha fatto venire un groppo in gola: vorrei così tanto trovare quella costanza che hai tu, ma a volte mi sento intrappolato in un loop di buoni propositi che si schiantano contro la realtà.

Sono qui, in questo viaggio di dimagrimento, non tanto per guardarmi allo specchio e sentirmi “bello”, ma per liberarmi da quella nebbia mentale che mi avvolge. Sai, l’ansia che ti morde lo stomaco, i pensieri che girano come un criceto sulla ruota? Ho notato che quando muovo il corpo, quando sudo e mi stanco, quella nebbia si dirada. È come se ogni pedalata, ogni passo, ogni respiro profondo mi restituisse un pezzo di serenità. La tua storia della bici mi ha fatto pensare che forse è la chiave: un’attività che non sembra solo “esercizio”, ma un momento per staccare, per sentirmi vivo. Però, accidenti, non è facile partire, vero? Quel primo giro che descrivi, con i polmoni in fiamme, mi spaventa. Ho una bici nel garage, una di quelle che ha visto giorni migliori, e ogni tanto la guardo con un misto di speranza e terrore. Come hai fatto a non mollare dopo quel primo disastro? C’è stato un momento in cui hai sentito “ok, ce la faccio”?

Sul cibo, mi ritrovo tantissimo nel tuo approccio di ascoltare il corpo. Io sono il classico tipo che si perde tra diete assurde, quelle che ti fanno pesare anche l’aria che respiri, e poi crollo perché non ce la faccio a vivere così. Il tuo modo di adattare il mangiare alle pedalate mi sembra una salvezza: pratico, umano. Però, come dicevo nel post sopra, le serate sono il mio tallone d’Achille. L’autunno non aiuta: il buio arriva presto, fa freddo, e io mi ritrovo a cercare conforto in un piatto di pasta al burro o, peggio, in un sacchetto di patatine. La tua idea di mangiare in base all’attività mi piace, ma come gestisci quei momenti in cui non pedali e la voglia di sgranocchiare ti assale? Hai un piano B per le serate in cui la bici resta in garage e la testa ti spinge verso il frigo? Io sto provando con le tisane, ma a volte mi sembrano solo un cerotto su una ferita più grande.

Per la bici, mi hai acceso una lampadina. Vivo vicino a una ciclabile che costeggia un canale, e ora che ci penso, potrebbe essere il posto perfetto per iniziare. Magari non punto subito ai 15 km, ma a qualcosa di fattibile, tipo 20 minuti senza sentirmi morire. Però ho paura di non sapere da dove cominciare: come regolo il fiato? Devo partire piano o spingere subito? E poi, cosa mi porto per non crollare? A volte mi capita di sentirmi senza forze anche solo dopo una passeggiata, figuriamoci in bici. Hai qualche spuntino salva-vita da consigliarmi, qualcosa di facile da infilare in tasca?

La cosa che mi colpisce di più della tua storia è quel senso di benessere che va oltre i chili persi. Pedalare per te sembra quasi una medicina per l’anima, e io voglio questo. Voglio sentirmi leggero, non solo nel corpo, ma nella testa. L’ansia mi sta rubando troppe giornate, e leggere di come la bici ti abbia aiutato a “staccare” mi dà speranza. Magari è la mia strada per ritrovare un po’ di pace. Grazie per aver condiviso, davvero. Mi hai fatto venire voglia di provarci, anche se so che ci saranno giorni in cui mi maledirà per averci anche solo pensato. Se hai un consiglio per un principiante fifone come me, o un trucco per tenere a bada le voglie serali, sono tutto orecchie. Spero di scriverti presto dicendo che ho fatto il mio primo giro senza crollare! Pedala forte, e grazie per l’ispirazione.