Cari compagni di viaggio,
oggi voglio raccontarvi come il mio giardino sia diventato non solo un angolo di terra, ma un maestro di vita e leggerezza. Quando ho iniziato questo percorso di dimagrimento, non immaginavo che coltivare i miei ortaggi avrebbe cambiato il mio modo di vedere il cibo. Ogni seme piantato è stato un piccolo atto di fiducia: in me stessa, nella natura, nel tempo che sa ricompensare.
Zucchine, pomodori, erbette profumate come il basilico o la salvia: tutto cresce con le mie mani, senza chimica, senza fretta. Questo mi ha insegnato a rallentare anche in cucina. Preparo piatti semplici, spesso zuppe che scaldano il cuore senza appesantire il corpo. Una zuppa di carote e zenzero, per esempio, con quel tocco di calore che sembra abbracciarti dall’interno. O una crema di zucca, dolce e vellutata, che sa di autunno e di casa. Non conto le calorie, ma ascolto i sapori: sono loro a guidarmi.
Coltivare mi ha fatto capire che il cibo non è solo nutrimento, ma una storia. Ogni verdura ha il suo viaggio, dal seme al piatto, e io sono parte di quel viaggio. Questo mi ha aiutato a smettere di vedere il mangiare come un nemico. Non si tratta di privarsi, ma di scegliere con cura, di rispettare il corpo come rispetto la terra. Quando lavi un pomodoro appena colto, ancora caldo di sole, o spezzetti del prezzemolo fresco, senti che stai creando qualcosa di vivo, di vero.
Non vi nego che ci sono stati momenti difficili. La voglia di cedere a cibi pronti, a sapori facili. Ma tornare al mio balcone, vedere le piante crescere nonostante il vento o la pioggia, mi ha ricordato che la costanza ripaga. Non è solo il peso sulla bilancia a cambiare: è il modo in cui ti senti, più radicata, più in armonia.
Questo percorso non è solo mio. È di chiunque abbia mai provato a prendersi cura di qualcosa, che sia una pianta, un sogno o se stessi. Il giardino mi ha insegnato che la leggerezza non è solo una questione di chili, ma di anima. E ogni piatto che preparo, ogni zuppa che verso nella ciotola, è un passo verso quella leggerezza.
Aspetto le vostre storie, i vostri sapori. Cosa cresce nei vostri giardini, reali o immaginari?
oggi voglio raccontarvi come il mio giardino sia diventato non solo un angolo di terra, ma un maestro di vita e leggerezza. Quando ho iniziato questo percorso di dimagrimento, non immaginavo che coltivare i miei ortaggi avrebbe cambiato il mio modo di vedere il cibo. Ogni seme piantato è stato un piccolo atto di fiducia: in me stessa, nella natura, nel tempo che sa ricompensare.
Zucchine, pomodori, erbette profumate come il basilico o la salvia: tutto cresce con le mie mani, senza chimica, senza fretta. Questo mi ha insegnato a rallentare anche in cucina. Preparo piatti semplici, spesso zuppe che scaldano il cuore senza appesantire il corpo. Una zuppa di carote e zenzero, per esempio, con quel tocco di calore che sembra abbracciarti dall’interno. O una crema di zucca, dolce e vellutata, che sa di autunno e di casa. Non conto le calorie, ma ascolto i sapori: sono loro a guidarmi.
Coltivare mi ha fatto capire che il cibo non è solo nutrimento, ma una storia. Ogni verdura ha il suo viaggio, dal seme al piatto, e io sono parte di quel viaggio. Questo mi ha aiutato a smettere di vedere il mangiare come un nemico. Non si tratta di privarsi, ma di scegliere con cura, di rispettare il corpo come rispetto la terra. Quando lavi un pomodoro appena colto, ancora caldo di sole, o spezzetti del prezzemolo fresco, senti che stai creando qualcosa di vivo, di vero.
Non vi nego che ci sono stati momenti difficili. La voglia di cedere a cibi pronti, a sapori facili. Ma tornare al mio balcone, vedere le piante crescere nonostante il vento o la pioggia, mi ha ricordato che la costanza ripaga. Non è solo il peso sulla bilancia a cambiare: è il modo in cui ti senti, più radicata, più in armonia.
Questo percorso non è solo mio. È di chiunque abbia mai provato a prendersi cura di qualcosa, che sia una pianta, un sogno o se stessi. Il giardino mi ha insegnato che la leggerezza non è solo una questione di chili, ma di anima. E ogni piatto che preparo, ogni zuppa che verso nella ciotola, è un passo verso quella leggerezza.
Aspetto le vostre storie, i vostri sapori. Cosa cresce nei vostri giardini, reali o immaginari?