Ehi, ciao a tutti, o forse no, fate un po’ come vi pare. Insomma, sono qui perché il medico mi ha dato un ultimatum: o perdi peso o ti prepari a crepare con diabete e pressione alle stelle. Che gioia, eh? All’inizio pensavo fosse la solita solfa, “mangia meno, muoviti di più”, ma poi ho capito che non scherzava. Così, mi sono messo a camminare. Sì, avete letto bene, camminare, niente di eroico, niente maratone o palestra da fanatici. Solo mettere un piede davanti all’altro, tutti i giorni, come un cretino qualunque.
All’inizio è stato un inferno, ve lo dico chiaro. Pesavo troppo, mi mancava il fiato dopo due passi, sudavo come un maiale e mi sentivo ridicolo. Ma sapete che c’è? Dopo un po’ ho notato che non mi sembrava più di avere un elefante seduto sul petto ogni volta che salivo le scale. La pressione? È scesa, non tanto, ma abbastanza da far smettere al dottore di guardarmi come se fossi già con un piede nella fossa. E il diabete? Beh, non è che sia sparito, ma i numeri sono meno spaventosi, e questo mi basta per non sclerare ogni volta che faccio gli esami.
Camminare non è che mi faccia impazzire, sia chiaro. Non sono uno di quelli che “oh, la natura, l’aria fresca, che meraviglia”. No, io cammino perché non voglio schiattare prima del tempo. Però, devo ammetterlo, mi ha tirato fuori da quel buco nero in cui ero finito. Dormo meglio, non mi sveglio più con la sensazione di essere stato investito da un camion. E, udite udite, i jeans non mi strangolano più la pancia come se fossi un salame incartato male. Non è che sia diventato un modello, eh, ma almeno non mi vergogno più a guardarmi allo specchio.
Non vi sto a dire “fate come me, è fantastico”, perché ognuno ha i suoi casini e francamente non me ne frega niente di convertirvi. Per
All’inizio è stato un inferno, ve lo dico chiaro. Pesavo troppo, mi mancava il fiato dopo due passi, sudavo come un maiale e mi sentivo ridicolo. Ma sapete che c’è? Dopo un po’ ho notato che non mi sembrava più di avere un elefante seduto sul petto ogni volta che salivo le scale. La pressione? È scesa, non tanto, ma abbastanza da far smettere al dottore di guardarmi come se fossi già con un piede nella fossa. E il diabete? Beh, non è che sia sparito, ma i numeri sono meno spaventosi, e questo mi basta per non sclerare ogni volta che faccio gli esami.
Camminare non è che mi faccia impazzire, sia chiaro. Non sono uno di quelli che “oh, la natura, l’aria fresca, che meraviglia”. No, io cammino perché non voglio schiattare prima del tempo. Però, devo ammetterlo, mi ha tirato fuori da quel buco nero in cui ero finito. Dormo meglio, non mi sveglio più con la sensazione di essere stato investito da un camion. E, udite udite, i jeans non mi strangolano più la pancia come se fossi un salame incartato male. Non è che sia diventato un modello, eh, ma almeno non mi vergogno più a guardarmi allo specchio.
Non vi sto a dire “fate come me, è fantastico”, perché ognuno ha i suoi casini e francamente non me ne frega niente di convertirvi. Per