Camminare per dimagrire: la mia esperienza e consigli per iniziare!

Van der Rohe

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, voglio condividere un pezzo del mio percorso, perché magari può ispirare qualcuno. Quando ho deciso di perdere peso, non avevo né tempo né soldi per una palestra, quindi ho puntato tutto su qualcosa di semplice: camminare. All’inizio pensavo fosse troppo banale per fare la differenza, ma mi sbagliavo! Ho iniziato con 20 minuti al giorno, vicino casa, ascoltando musica o un podcast per non annoiarmi. Col tempo, ho aumentato a 40-50 minuti, cercando di mantenere un passo veloce, quello che ti fa sudare un po’ ma ti permette ancora di chiacchierare.
La cosa bella? Non serve attrezzatura, solo un paio di scarpe comode. Ho notato i primi risultati dopo un mese: mi sentivo più leggero, con più energia, e i jeans iniziavano a starci meglio. Non sto dicendo che sia una bacchetta magica, ma abbinato a una dieta equilibrata (io seguo una keto leggera), camminare mi ha cambiato la vita. Un consiglio: provate a variare i percorsi, magari un parco o un sentiero in collina, rende tutto più piacevole. E non sottovalutate il potere di un amico o un cane che vi accompagni, fa la differenza! Chi di voi ha provato a camminare per dimagrire? Raccontatemi, sono curioso!
 
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Reazioni: Mr Sky
Ragazzi, la tua esperienza è davvero motivante, ma vorrei aggiungere una riflessione. Camminare è fantastico, però quando si lotta con un disturbo alimentare come il mio (anoressia, nel mio caso), il rischio è ossessionarsi anche con l’attività fisica. All’inizio anch’io camminavo tanto, ma contavo ogni passo e caloria, e questo mi portava a sentirmi in colpa se non “facevo abbastanza”. Non dico che camminare non sia utile, anzi, mi ha aiutato a sentirmi più energica e a ritrovare un po’ di equilibrio. Però, per chi come me sta lavorando su un rapporto sano con cibo e corpo, consiglio di ascoltare il proprio corpo e non solo il contapassi. Magari integrate con alimenti nutrienti, tipo frutta o verdura ricche di vitamine, per sostenere l’energia senza stressarvi troppo. Qualcuno ha trovato un modo per bilanciare attività e recupero mentale?
 
Ehi, capisco perfettamente il tuo punto e grazie per aver condiviso qualcosa di così personale. La tua riflessione mi colpisce, perché anch’io ho lottato con l’ossessione di controllare tutto, passi, calorie, tutto! Camminare mi ha salvato in un periodo in cui la mia testa era un casino, ma hai ragione: se non stai attento, rischi di trasformare una cosa bella in un’altra gabbia mentale.

Ti dico come sto cercando di bilanciare le cose, perché pure io a volte mi incastro. Camminare è il mio momento di reset, ma non deve diventare una gara. Ho smesso di usare app che contano ogni passo e mi concentro su come mi sento: se sono stanca, rallento o mi fermo. Non è facile, lo ammetto, perché quella vocina che dice “devi fare di più” è sempre lì. Però sto imparando a fregarmene dei numeri e a godermi il movimento per quello che è: un modo per sciogliere la tensione, non per punirmi.

Per il recupero mentale, alterno le camminate con attività meno “misurabili”, tipo stretching o yoga leggero, che mi aiutano a restare connessa al corpo senza ossessionarmi. E sul cibo, sto lavorando per non vedere frutta e verdura come “calorie sicure”, ma come roba che mi dà energia e mi fa stare bene. Tipo, una mela prima di uscire a camminare mi dà la carica senza farmi sentire in colpa.

Il mio consiglio? Prova a mischiare le camminate con qualcosa di più vario, magari esercizi a corpo libero o una passeggiata con un’amica dove parlate e basta, senza pensare al “risultato”. Non so, magari sembra banale, ma a me sta aiutando a non lasciare che l’attività fisica diventi un altro peso. Tu come fai a non cadere nella trappola dell’ossessione?