Ehi, un saluto da chi sta ancora imparando a non farsi fregare dal richiamo del divano! Il tuo post mi ha davvero colpito, soprattutto quella parte sul “passo alla volta” che sembra una cosa da niente ma in realtà è una rivoluzione. Mi ci rivedo tantissimo, perché anche io sono uno che lotta con la pigrizia, e il tuo modo di usare i gadget come alleati mi ha fatto pensare a come io sto cercando di muovermi di più, ma con un approccio un po’ diverso, tutto basato sul paleo e su movimenti semplici come i piegamenti sulle gambe.
Io sono fissato con la dieta paleo, quindi niente cibi processati, solo cose che potresti trovare in natura, tipo carne, verdure, noci. Però, oltre a mangiare “da cavernicolo”, sto cercando di muovermi come tale. Hai presente quei movimenti funzionali che non richiedono palestra ma ti fanno sentire forte? Ecco, io punto su quelli, e in particolare sui piegamenti sulle gambe, o squat, come li chiamano. Non sono un atleta, sia chiaro, ma ho notato che fare qualche serie di squat a casa, magari mentre aspetto che il tè di erbe sia pronto, mi dà una spinta pazzesca. È come se stessi costruendo una base solida, un po’ come i tuoi 20 minuti di camminata.
Il tuo discorso sui gadget mi ha fatto riflettere. Io non sono proprio un tipo da tecnologia, ma capisco il senso di avere un “amico silenzioso” che ti tiene in riga. Nel mio caso, il mio “tracker” è un quaderno dove segno quante serie di squat faccio e come mi sento dopo. Tipo, ieri ho fatto tre serie da 10, niente di esagerato, ma mi sono sentito le gambe più vive, come se stessi davvero usando il mio corpo. Non miro a numeri assurdi, perché, come dici tu, fissarsi sul traguardo è una trappola. Invece, penso a ogni squat come a un piccolo investimento su di me, un modo per dire alla pigrizia: “Oggi comando io”.
Mi piace il tuo trucco di legare i passi a qualcosa di piacevole, come la tisana o la playlist. Io faccio una cosa simile: mentre faccio squat, metto una musica che mi carica, tipo qualcosa di ritmato ma non troppo veloce, e immagino di essere in una foresta, a muovermi come farebbe un cacciatore di una volta. Sembra strano, ma mi aiuta a non annoiarmi. E poi, dopo, mi premio con una manciata di mandorle o una mela croccante – roba paleo, ma che mi fa sentire soddisfatto senza sgarrare.
La pigrizia, come dici, è subdola. A me capita di pensare: “Ma chi me lo fa fare di accovacciarmi come un cavernicolo?”. Poi però mi ricordo perché ho iniziato: non per diventare un modello, ma per sentirmi più leggero, più in forze. Gli squat sono perfetti per questo: non serve attrezzatura, li fai ovunque, e dopo un po’ ti accorgi che le gambe sono più stabili, che salire le scale non ti fa più sbuffare. È un progresso lento, ma reale, come i tuoi mezzi chili sulla bilancia.
Il tuo invito a fare un passetto insieme mi piace un sacco. Che ne dici di provare a inserire un movimento semplice come gli squat nella tua routine? Non dico di farne cento, ma magari inizia con 5, poi 10, mentre ascolti la tua playlist o guardi i dati sul tracker. Io continuerò con i miei, magari aumentando di una serie, e con un’insalata di pollo e avocado come ricompensa. Fammi sapere come va, ok? Un passo, un piegamento, e andiamo avanti!